il cinefilo
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lunedì 25 ottobre 2010
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bello ma inferiore al primo capitolo
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TRAMA:Prosegue la lotta dello zar Ivan per ottenere il potere assoluto e annientare l'opposizione dei boiardi...COMMENTO:Il secondo capitolo della trilogia mancata(il regista è morto prima della sua realizzazione),realizzato nel 1946 ma cominciato a circolare dopo il 1958 a causa dell'ostilità del regime sovietico,si pone,tra le varie ambizioni,l'intenzione di rafforzare ulteriormente la personalità del suo protagonista assoluto ingigantendone la dimensione tragicamente shakesperiana.
Pultroppo questa seconda parte non possiede(a tratti nemmeno lontanamente)la forza visiva e il respiro epico(splendidamente rivoluzionario)che caratterizzavano il capolavoro precedente e nemmeno la grandiosa colonna sonora di Sergey Prokof'ev riesce a fornire alle singole scene,per quanto dirette magistralmente,la profonda bellezza estetica che ricopriva innumerevoli sequenze di IVAN IL TERRIBILE.
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TRAMA:Prosegue la lotta dello zar Ivan per ottenere il potere assoluto e annientare l'opposizione dei boiardi...COMMENTO:Il secondo capitolo della trilogia mancata(il regista è morto prima della sua realizzazione),realizzato nel 1946 ma cominciato a circolare dopo il 1958 a causa dell'ostilità del regime sovietico,si pone,tra le varie ambizioni,l'intenzione di rafforzare ulteriormente la personalità del suo protagonista assoluto ingigantendone la dimensione tragicamente shakesperiana.
Pultroppo questa seconda parte non possiede(a tratti nemmeno lontanamente)la forza visiva e il respiro epico(splendidamente rivoluzionario)che caratterizzavano il capolavoro precedente e nemmeno la grandiosa colonna sonora di Sergey Prokof'ev riesce a fornire alle singole scene,per quanto dirette magistralmente,la profonda bellezza estetica che ricopriva innumerevoli sequenze di IVAN IL TERRIBILE.
Fortunatamente la grandezza di Sergey M.Ejzenstein appare evidente in alcuni tratti del finale,diretti mirabilmente attraverso l'uso geniale del colore abbandonando(parzialmente)il bianco e nero,dove la figura di Ivan(interpretato da Nikolay Ceikasov)recupera tutta la sua inquietante grandezza e le cui parole definitive apriranno la strada a un seguito che,pultroppo per il cinema,non verrà mai realizzato.
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fedeleto
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venerdì 24 febbraio 2012
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il ritorno di ivan il terribile
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Ivan IV,dopo essersi ritirato fuori mosca per scappare dai boiardi,ritornera' in patria grazie al sostegno che gli concede il popolo e li' combattera' definitivamente i boiardi.Inoltre scoprira' che chi ha ucciso sua moglie Anastasia e' sua zia che oltretutto ha anche intenzione di ucciderlo attraverso un piano micidiale,ma li' Ivan usera' la sua abilita per sfuggire a tale destino e sua zia uccidera' suo figlio invece di Ivan.La figura di Ivan pertanto rimane succube anche del metropolita che non vuole riconoscerlo come cristiano e uomo di dio e pertanto lo diffama fino a quando Ivan tentera' un tranello anche ad esso e lo uccidera'.La seconda parte di Ivan il terribile non riecheggia di epicita' come il primo capitolo,e soprattutto Ejesenstein rinucia al suo simbolismo alle sue tecniche di ripresa(come i primi piani e sfondi) per girare in maniera lineare e regolare,e omaggiando ancora una volta l'espressionismo tedesco con il gioco dell'ombra.
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Ivan IV,dopo essersi ritirato fuori mosca per scappare dai boiardi,ritornera' in patria grazie al sostegno che gli concede il popolo e li' combattera' definitivamente i boiardi.Inoltre scoprira' che chi ha ucciso sua moglie Anastasia e' sua zia che oltretutto ha anche intenzione di ucciderlo attraverso un piano micidiale,ma li' Ivan usera' la sua abilita per sfuggire a tale destino e sua zia uccidera' suo figlio invece di Ivan.La figura di Ivan pertanto rimane succube anche del metropolita che non vuole riconoscerlo come cristiano e uomo di dio e pertanto lo diffama fino a quando Ivan tentera' un tranello anche ad esso e lo uccidera'.La seconda parte di Ivan il terribile non riecheggia di epicita' come il primo capitolo,e soprattutto Ejesenstein rinucia al suo simbolismo alle sue tecniche di ripresa(come i primi piani e sfondi) per girare in maniera lineare e regolare,e omaggiando ancora una volta l'espressionismo tedesco con il gioco dell'ombra.Ma il film rimane in mano a Cekrasov che come sempre dona una recitazione grandiosa e sublime portanod il personaggio di Ivan ad assomigliare ad Amleto,il dialogo con il metropolita e' sicuramente da antologia,e la sequenza a colori regala un'ottima fotografia,ma ad ogni modo non si respira quell'aria di magistralita' che ha fatto della prima parte un capolavoro ,qui il personaggio di Ivan e' oscurato dalle sue paure e divorato dal suo senso di solitudine,sicuramente questa seconda parte si incentra su un aspetto piu' immanente e profondo del primo,ove invece regnava l'esterno e la voglia di consolidare lo stato russo per unificare tutto il popolo,inoltre non manca uno stile ibseniano soprattutto nella tematica della scelta ove sua zia uccidera' suo figlio invece di Ivan(simile al dramma dello scrittore norvegese intitolato DONNA INGER DI OSTRAAT) .La disgrazia che ha colpito Ejesenstein e che lo ha portato alla morte ha impedito la terza parte del dramma a cui il regista sovietico si era ripromeso di girare,e cosi oltre ad attendere dodici anni dalla prima proiezione pubblica ,rimane un vuoto per la scomparsa di uno dei piu' grandi registi della storia che ha dato al mondo tutto il suo talento e la sua bravura.Ancora una volta l'encomio va anche a Cekrasov che con la sua eccellente teatralita' supera ogni altro attore nel film.Piccola parte per Pudovkin nei panni di Nikolaj il fanatico.
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