mondolariano
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domenica 22 maggio 2011
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insolitamente riflessivo
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Il più bel film della coppia Spencer-Hill, diverso dagli altri e più riflessivo (non a caso è tratto da un libro). Quando Bud si confronta col “monsignore”, che lo obbliga a rinunciare alla missione e di seguirlo a Toledo, la situazione non si risolve con la solita scazzottata. E la frase: “un prete che la gente si accontenta di andare a trovare, non che va di casa in casa a riscuotere crediti”, è senz’altro da ricordare. Nobili temi e un’ambientazione storica ne fanno una piccola chicca.
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great steven
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mercoledì 14 gennaio 2015
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padre g, e padre pedro contro il marchese gonzaga.
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PORGI L'ALTRA GUANCIA (IT/FR, 1974) diretto da FRANCO ROSSI. Interpretato da TERENCE HILL, BUD SPENCER, ROBERT LOGGIA, JEAN-PIERRE AUMONT, MARIO PILAR, JACQUES HERLIN, MARIA CUMANI QUASIMODO, RICCARDO PIZZUTI
Nel 1890 un misterioso padre G. e padre Pedro de Leon, sacerdoti cattolici, sono in missione presso un villaggio caraibico dove, anziché convertire gli autoctoni al Cristianesimo, permettono loro di perpetrare le proprie tradizioni e li aiutano, anche con i cazzotti, a difendersi dai soprusi del marchese Gonzaga, signorotto locale intenzionato a sfruttare quanto più può le mercanzie dei popoli nativi dell’America Centrale per rivenderli a prezzi maggiorati sul mercato, gestito con un monopolio incontrastabile.
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PORGI L'ALTRA GUANCIA (IT/FR, 1974) diretto da FRANCO ROSSI. Interpretato da TERENCE HILL, BUD SPENCER, ROBERT LOGGIA, JEAN-PIERRE AUMONT, MARIO PILAR, JACQUES HERLIN, MARIA CUMANI QUASIMODO, RICCARDO PIZZUTI
Nel 1890 un misterioso padre G. e padre Pedro de Leon, sacerdoti cattolici, sono in missione presso un villaggio caraibico dove, anziché convertire gli autoctoni al Cristianesimo, permettono loro di perpetrare le proprie tradizioni e li aiutano, anche con i cazzotti, a difendersi dai soprusi del marchese Gonzaga, signorotto locale intenzionato a sfruttare quanto più può le mercanzie dei popoli nativi dell’America Centrale per rivenderli a prezzi maggiorati sul mercato, gestito con un monopolio incontrastabile. L’azione dei due missionari non è ben vista, oltre che dal proprietario terriero sopracitato, nemmeno dalle alte sfere della Chiesa, più vicina alla politica di sfruttamento esercitata da Gonzaga. Quando poi i due preti passano dalle parole ai fatti, il marchese si oppone prepotentemente e li fa trasferire in un’altra missione sotto il suo diretto controllo. Naturalmente tutto ciò non è benaccetto dalla coppia di coraggiosi e maneschi sacerdoti, che decidono di battersi per far riconoscere la validità del proprio lavoro. Padre Pedro scoprirà poi che il suo collega biondo e occhiceruleo non è un vero ecclesiastico: in prigione, rubò la tonaca ad un sacerdote autentico e decise di tenerla, visto che tutti, in abito talare, lo rispettavano. Nonostante queste ed altre complicazioni di portata non indifferente, i due uomini trionferanno sui propri persecutori. È uno dei tanti film che consacrarono la coppia Hill-Spencer al rango di campione d’incasso più regolare degli anni 1970, e una delle perle della loro cinematografia in combutta, la quale conta in totale diciassette pellicole, di cui sedici nel ruolo di duo protagonista. L’ambientazione nel passato (un tocco magistrale e genuino voluto proprio dal regista) non cambia le carte in tavola al divertimento generale e alla leggerezza narrativa che trasuda dalle scene, coadiuvati entrambi dalle colluttazioni non violente dalle quali è possibile identificare inconfondibilmente la simpatia inesauribile di Girotti & Pedersoli, che mostrarono chiaramente di detestare quel genere di cinema che promulga l’efferatezza come proprio marchio di fabbrica, ad uso e consumo degli spettatori meno tranquilli. Ad aggiungere bravura e apprezzabilità a questa commedia agreste e tropicale al tempo stesso è il competente artigianato di F. Rossi (che cinque anni prima aveva diretto l’adattamento televisivo de L’Odissea di Omero, con Bekim Fehmiu protagonista), regista italiano che avrebbe diritto ad una rivalutazione e ad una fama sicuramente maggiore, per l’eccellenza direttiva, la maestria nello stile compositivo e lo sfruttamento sapiente nonché arguto di una sceneggiatura già di per sé straricca di spunti interessanti, battute fulminanti e situazioni grottesche che però evitano prudentemente di sfociare nella volgarità o nella farsa fine a sé stessa. Bravi anche i personaggi di contorno, con un J. Herlin (recentemente scomparso) nella parte del vescovo all’apparenza conciliante e magnanimo ma in realtà avido di potere e protervo; un R. Loggia perfetto nel ruolo dell’antagonista di turno, nella fattispecie un indiscriminato magnate indifferente ai problemi razziali e interessato esclusivamente al lucro sfrenato; un M. Pilar, che nei film della coppia ha sempre recitato parti importanti, a suo perfetto agio nelle vesti del criminoso mercante che rivende al decuplo i prodotti che compra dai lavoratori caraibici. Enorme successo popolare, e giustificato dall’atmosfera spassosa e felice che questo diamante neanche tanto grezzo emana come vapore da una pentola a pressione.
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paolp78
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lunedì 23 marzo 2020
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miti intramontabili
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Bud Spencer e Terence Hill sono stati fonte di divertimento e svago per tutta la mia giovinezza, rimanendolo ancora oggi, tanto che i loro film li guardo sempre volentieri, pur conoscendoli ormai quasi a memoria.
Poche altre opere cinematografiche sono altrettanto capaci di intrattenere e allietare lo spettatore, quanto i loro sempre godibili film.
Ritengo che questa sia una delle principali qualità che deve avere una pellicola, pertanto non condivido i giudizi che tendono a ridimensionare il valore di queste opere, perchè magari non sono abbastanza profonde o impegnate, o perchè non si sforzano di veicolare chissà quali messaggi. Il cinema, per come lo intendo, può essere anche puro intrattenimento e se un'opera si dedica completamente a tale scopo, riuscendovi bene, è certamente un'opera ben fatta e perciò da apprezzare e da tenere in grande considerazione.
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Bud Spencer e Terence Hill sono stati fonte di divertimento e svago per tutta la mia giovinezza, rimanendolo ancora oggi, tanto che i loro film li guardo sempre volentieri, pur conoscendoli ormai quasi a memoria.
Poche altre opere cinematografiche sono altrettanto capaci di intrattenere e allietare lo spettatore, quanto i loro sempre godibili film.
Ritengo che questa sia una delle principali qualità che deve avere una pellicola, pertanto non condivido i giudizi che tendono a ridimensionare il valore di queste opere, perchè magari non sono abbastanza profonde o impegnate, o perchè non si sforzano di veicolare chissà quali messaggi. Il cinema, per come lo intendo, può essere anche puro intrattenimento e se un'opera si dedica completamente a tale scopo, riuscendovi bene, è certamente un'opera ben fatta e perciò da apprezzare e da tenere in grande considerazione.
Questo film è uno dei tanti della mitica coppia: non posso dire di preferirlo a tutti gli altri, ma certamente lo colloco tra i migliori.
Di "Porgi l'altra guancia" mi è sembrato bellissimo ed azzeccatissimo Padre Pedro, il personaggio interpretato da Bud Spencer: un prete missionario, definito all'inizio del film mite e buono, ma dotato suo malgrado di una forza sovrumana. Secondo me questo Padre Pedro esprime un po' quello che è Bud Spencer nell'immaginario collettivo; perchè Bud, ancor più di Terence Hill, non era avvertito come un attore cinematografico, ma come un personaggio favolistico, una specie di Babbo Natale o qualcosa di simile.
Rispetto alle altre pellicole della coppia, l'ambientazione e collocazione storica si caratterizza per l'originalità, non essendo più riproposta in seguito: tale aspetto fa di quest'opera un unicum, molto apprezzabile e ben distinto e distinguibile dagli altri.
Le scazzottate sono sempre la parte migliore, ma si ricordano anche le scene iniziali con i due missionari che curano i malati tra le povere popolazioni locali, ed il finale con la comunità nella giungla composta dagli schiavi scappati e resi uomini liberi.
A ben vedere, in mezzo a tento divertimento e scazzottate il messaggio impegnato c'è eccome ...
Le quattro stelle, forse sono generose, ma mi sento di esserlo con tutto il cuore nei confronti di due miti a cui devo essere grato, se non altro per le tante e tante ore di svago e spensieratezza che mi hanno regalato e continueranno a regalarmi anche in futuro, ogni qualvolta mi rivedrò i loro intramontabili film.
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