matteobettini15gennaio
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sabato 8 luglio 2017
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il film gotico per antonomasia
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Dopo aver diretto il thriller 'Che fine ha fatto Bay Jane', nel 1962, il regista Robert Aldrich, tre anni dopo, avrebbe voluto riportare sul grande schermo la coppia di attrici rivali per eccellenza del cinema statunitense: Bette Davis e Joan Crawford, protagoniste del precedente film (che, al botteghino, aveva riscosso un successo strepitoso). Ma, a causa di una malattia della Crawford, dovette giocoforza rinunciare. Al suo posto venne chiamata Olivia De Havilland (ancora viva, oggi, a 101 anni!), che se la cavò egregiamente. In un film che, oltre alle due citate star del Cinema, può vantare in cartellone nomi di tutto rispetto quali Joseph Cotten, Mary Astor e Cecil Kellaway, tra gli altri.
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Dopo aver diretto il thriller 'Che fine ha fatto Bay Jane', nel 1962, il regista Robert Aldrich, tre anni dopo, avrebbe voluto riportare sul grande schermo la coppia di attrici rivali per eccellenza del cinema statunitense: Bette Davis e Joan Crawford, protagoniste del precedente film (che, al botteghino, aveva riscosso un successo strepitoso). Ma, a causa di una malattia della Crawford, dovette giocoforza rinunciare. Al suo posto venne chiamata Olivia De Havilland (ancora viva, oggi, a 101 anni!), che se la cavò egregiamente. In un film che, oltre alle due citate star del Cinema, può vantare in cartellone nomi di tutto rispetto quali Joseph Cotten, Mary Astor e Cecil Kellaway, tra gli altri. L'atmosfera del film incute ancor oggi, se non spavento, comunque impressione. E si amalmaga perfettamente alla trama. Che propone una ex bella del Sud (Carlotta, cioè la Davis, sempre al massimo della sua forma) costretta a vivere la propria vita tra dolorosi ricordi e fantasmi che non le si cancellano dalla sua mente (molti anni prima, il suo amante, John, era stato barbaramente ucciso e lei era la principale indiziata: grazie ai soldi e al potere del padre, Carlotta ne era uscita indenne ma psicologicamente instabile). Tempo dopo, zitella imbruttita dal peso di una vita tragica e dai suoi orrendi ricordi, Carlotta vive nella sua villa in compagnia della fedele Velma (Agnes Moorehead). L'arrivo di sua cugina Miriam (la DE Havilland) e la costante presenza del dr. Bayliss (Cotten) sembrerebbe rimettere le cose a posto. In realtà, le citate cose peggiorano repentinamente e sempre più velocemente. Fino a trascinare Carlotta in un vortice di ricordi che, almeno apparentemente, non dovrebbero lasciarle scampo. Insieme ad altre situazioni che riaffiorano dal torbido passato. Ma, si sa, le...cose (!) a volte finiscono per prendere una piega decisamente differente da quella che sembrerebbero avere. E' un film sicuramente coinvolgente, e lo dimostrano le sette candidature all'Oscar (senza, però, nemmeno una statuetta portata a casa) ricevute.
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luca scial�
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sabato 29 giugno 2013
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l'avidità che genera mostri
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Charlotte è una giovane strettamente sorvegliata dal padre. Tenta una fuga d'amore con John, che però viene brutalmente ucciso il giorno prima della partenza. La colpa dell'omicidio ricade su di lei per anni e l'opinione pubblica la ritiene una pazza assassina. Diventata ormai una vecchia zitella rischia lo sfratto perchè sulla sua proprietà dovrà essere realizzato un ponte. Chiama così in soccorso la cugina Miriam, ma il suo arrivo non fa altro che aggravare la sua già labile psiche.
Dopo il successo di Che fine ha fatto Babe Jane, Aldrich ci riprova con un thriller oscuro e psicologico, cucendo ancora una volta addosso alla grande Bette Davis il ruolo di una donna instabile, che ha pagato ingiustamente, per tutta la vita, una colpa ingiusta.
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Charlotte è una giovane strettamente sorvegliata dal padre. Tenta una fuga d'amore con John, che però viene brutalmente ucciso il giorno prima della partenza. La colpa dell'omicidio ricade su di lei per anni e l'opinione pubblica la ritiene una pazza assassina. Diventata ormai una vecchia zitella rischia lo sfratto perchè sulla sua proprietà dovrà essere realizzato un ponte. Chiama così in soccorso la cugina Miriam, ma il suo arrivo non fa altro che aggravare la sua già labile psiche.
Dopo il successo di Che fine ha fatto Babe Jane, Aldrich ci riprova con un thriller oscuro e psicologico, cucendo ancora una volta addosso alla grande Bette Davis il ruolo di una donna instabile, che ha pagato ingiustamente, per tutta la vita, una colpa ingiusta. Anche lo sceneggiatore e l'autore letterario a cui si ispira sono gli stessi, mentre a cambiare è la sua ambigua spalla: la de Havilland al posto della Crawford. Rispetto al precedente è più stucchevole e ha subito le influenze della tecnica televisiva.
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samanta
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martedì 8 giugno 2021
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trentasette anni di orrori.
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Dopo il successo di Che fine ha fatto Baby Jane ? si replicò con un altro thriller con questo film, sempre con Bette Davis come protagonista e come antagonista Olivia de Havilland in gran forma al posto di Joan Crawford impedita. La regia è sempre di Robert Aldrich, regista versatile di lungo corso con al suo attivo molti film di successo (Quella sporca dozzina), che spaziò nei più diversi generi dal western alla guerra e alla commedia drammatica (Vera Cruz, Il volo della fenice, Quando muore una stella) qualificandosi come uno dei più incisivi (ed aggressivi) registi di Hollywood anche se non ottenne mai un Oscar (ma è in buona compagnia), ma non lo avrebbe ottenuto anche adesso non rientrando nel politically correct.
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Dopo il successo di Che fine ha fatto Baby Jane ? si replicò con un altro thriller con questo film, sempre con Bette Davis come protagonista e come antagonista Olivia de Havilland in gran forma al posto di Joan Crawford impedita. La regia è sempre di Robert Aldrich, regista versatile di lungo corso con al suo attivo molti film di successo (Quella sporca dozzina), che spaziò nei più diversi generi dal western alla guerra e alla commedia drammatica (Vera Cruz, Il volo della fenice, Quando muore una stella) qualificandosi come uno dei più incisivi (ed aggressivi) registi di Hollywood anche se non ottenne mai un Oscar (ma è in buona compagnia), ma non lo avrebbe ottenuto anche adesso non rientrando nel politically correct.
Carlotta è un giovane ragazza figlia di un ricchissimo possidente della Louisiana del 1927 Sam Hollis (Victor Buono attore morto giovane; Che fine ha fatto Baby Jane?, I 4 del Texas), è innamorata di un uomo sposato e ha progettato di fuggire con lui al termine di una festa data dal padre. Hollis alla vigilia convoca l'uomo e lo minaccia anche fisicamente a non fuggire sa tutto perché gli ha rivelato la tresca la moglie di lui Gemma (Mary Astor). La sera l'uomo comunica a Carlotta la rinuncia al piano, più tardi l'uomo viene ucciso in maniera crudele (la scena è terrificante ma non morbosa) gli vengano tagliate la mano e la testa e la ragazza stravolta scopre il cadavere. Passano 37 anni il vecchio Hollis è morto lasciando Carlotta ricca, considerata da tutti un pò matta e anche l'assassina del suo antico amante. Carlotta vive ritirata nella casa che, pur ricca, lascia decadere senza domestici salvo la bizzosa ma accorta Velma (Agnes Moorehead brava attrice: Quarto potere, Il Cigno, più volte nominata all'Oscar che ricevette per questo film come migliore attrice n.p.) e caccia lo sceriffo che vuole eseguire il decreto di esproprio della proprietà emanato dallo Stato per costruire un'autostrada. Unico amico della donna è il dottore Drew Bayliss (Joseph Cotten), dopo decenni di assenza ritorna la cugina Miriam (Olivia de Havilland) che povera orfana era stata accolta nella casa di Hollys da cui era allontanata poco dopo l'omicidio, ora era diventata una manager e cerca di convincere Carlotta a lasciare la dimora, quanto a Gemma è avvicinata da un agente delle assicurazioni Willis (Cecil Kellaway) che cerca di indagare su una polizza ingente sulla vita sottoscritta dal marito ma che in tutti questi anni non era stata incassata. Carlotta è avvolta da un torbido intrigo e perde il lume della ragione anche se alla fine, a modo suo, riuscirà a risolvere il mistero collegato all'omicidio dell'uomo.
Il film è sorretto da una bella colonna sonora con l'accattivante e piacevole canzone omonima del titolo originario del film: Hush ... hush sweet Charlotte e si fonda su una solida sceneggiatura che ha creato una vicenda che avvince e tiene con il fiato sospeso anche almeno in parte è prevedibile l'esito finale, mescolando il thriller con venature di guignol. Aldrich ha realizzato una macchina cinematografica robusta e ben articolata, il film pur esendo lungo (circa 2h e 1/4) non ha mai momenti di noia, coinvolge fin dall'inizio lo spettatore in un'atmosfera di suspence intorno alla figura di Carlotta donna romantica e indifesa (ma non troppo). Il film quindi è tenicamente ineccepibile con una splendida fotografia in bianco/nero, con una recitazione complessiva di altissimo livello (complesivamente le3 attrici protagoniste hanno ricevuto 5 Oscar) in primis Bette Davis che conferma la sua eccezionale bravura come Olivia de Havilland (2 Oscar: A ciascuno il suo destino, L'ereditiera) in una parte ben diversa da quella della dolce Melania di Via con il vento. Bravissimi anche anche Agnes Moorehead e Joseph Cotten (Quarto potere, Il terzo uomo) uno dei migliori attori americani del periodo d'oro di Hollywood. Certo un quartetto di star di questo livello rende vincente qualsiasi film!
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dandy
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venerdì 10 novembre 2017
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non tanto dolce,ma anche gli altri...
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2 Anni dopo "Che fine ha fatto Baby Jane?" Aldrich riprende spunto da un romanzo di Henry Farrell(revisionato come sempre da Lukas Heller).L'idea era quella di girare un vero e proprio seguito del film,ma Joan Crawford pare che ebbe l'ennesimo litigio con Bette Davis(da sommare ai numerosi altri litigi scoppiati sul set del fil precedente)e si licenziò,anche se resta traccia di lei nell'inquadratura che vede Miriam di spalle uscire dal taxi ed entrare nella villa.A sostituirla ci fu Olivia de Havilland e il film divenne un progetto nuovo,a se stante.Come il film precedente il mix di gotico,dramma da camera e grand guignol funziona a meraviglia.La violenza qui è un pò più esplicita(notevoli le scene degli omicidi,in particolare quello di John Mayhew)e i colpi di scena si intrecciano in maniera intrigante,con ribaltamento tra vittima e carnefici fino a un finale crudelmente godibile.
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2 Anni dopo "Che fine ha fatto Baby Jane?" Aldrich riprende spunto da un romanzo di Henry Farrell(revisionato come sempre da Lukas Heller).L'idea era quella di girare un vero e proprio seguito del film,ma Joan Crawford pare che ebbe l'ennesimo litigio con Bette Davis(da sommare ai numerosi altri litigi scoppiati sul set del fil precedente)e si licenziò,anche se resta traccia di lei nell'inquadratura che vede Miriam di spalle uscire dal taxi ed entrare nella villa.A sostituirla ci fu Olivia de Havilland e il film divenne un progetto nuovo,a se stante.Come il film precedente il mix di gotico,dramma da camera e grand guignol funziona a meraviglia.La violenza qui è un pò più esplicita(notevoli le scene degli omicidi,in particolare quello di John Mayhew)e i colpi di scena si intrecciano in maniera intrigante,con ribaltamento tra vittima e carnefici fino a un finale crudelmente godibile.Insomma non ha niente da invidiare al precedente "Che fine ha fatto Baby Jane?".Perfetta come sempre la Davis,in equilibrio tra follia isterica,antipatia,tenerezza e fragilità,ma la de Havilland,di una perfidia soffusa,sottile,che emerge pian piano,non è da meno.Bruce Dern è John Mayhew.
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