IL grande ed insostituibile Manfredi si cimenta, nel 1981, con la sua terza e purtroppo ultima regia, unendo la sua penna di sceneggiatore a quella di Age, Scarpelli e Maccari, triade d'oro del cinema italiano. Il risultato è un film decisamente enigmatico, una commedia degli equivoci che può echeggiare ( fatti i dovuti confronti) i Maenecmi di Plauto, lo scritto di Tanizaki dedicato alla vita di una coppia in crisi( che verrà poi citato da Brass, per il suo film scandalo, pochi anni dopo) ed un giallo- rosa di generazione moderna. Scrittura intrigante ed intelligente, sin dalle prime battute, improntata sulla coppia formata da Sandro ( Manfredi) e Laura ( E.Giorgi) , librai antiquari , lei per vocazione , lui per puro ripiego.
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IL grande ed insostituibile Manfredi si cimenta, nel 1981, con la sua terza e purtroppo ultima regia, unendo la sua penna di sceneggiatore a quella di Age, Scarpelli e Maccari, triade d'oro del cinema italiano. Il risultato è un film decisamente enigmatico, una commedia degli equivoci che può echeggiare ( fatti i dovuti confronti) i Maenecmi di Plauto, lo scritto di Tanizaki dedicato alla vita di una coppia in crisi( che verrà poi citato da Brass, per il suo film scandalo, pochi anni dopo) ed un giallo- rosa di generazione moderna. Scrittura intrigante ed intelligente, sin dalle prime battute, improntata sulla coppia formata da Sandro ( Manfredi) e Laura ( E.Giorgi) , librai antiquari , lei per vocazione , lui per puro ripiego. LA loro libreria si trova in una della calli veneziane e pullula di clienti nobili ed altolocati. Fa spicco l'aiutante libraio Giovanni, interpretato da Carlo Bagno, compagno di mille avventure cinematografiche con il regista ed amico Nino. La coppia in questione è in crisi, come sovente accade dopo anni di legame stabile : entrambe sentono il peso della routine quotidiana, Lui in modo più plateale ed insofferente e lei più silenziosa e rassegnata. Un giorno, lui fa il classico colpo di testa; lascia la casa coniugale e si trasferisce da un amico. A casa di un conoscente comune scopre qualcosa che lo inquieta non poco ; il ritratto nature di una donna senza volto, le cui curve sinuose ricordano fin troppo quelle della moglie. Da qui inizia una ricerca spasmodica della modella in questione, sino a trovarla; la dolce e sorridente Rirì ( ma è davvero lei?), talmente somigliante a Laura , da sembrare la sorella gemella. Con lei ritrova tutto ciò che aveva perso , stando insieme alla moglie. Allegria, eros , voglia di ridere. Ma molte cose non quadrano, sino alla fine; si giunge ad un' agnizione parziale e ad un finale non aperto, ma sospeso. Chi vuol esser lieto sia. Ottima narrazione, regia condotta con metodo ed intelligenza e la Serenissima fornisce uno splendido scenario alla vicenda. Da vedere e rivedere.
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