chriss
|
venerdì 2 luglio 2010
|
meritava di più...
|
|
|
|
" Mai credere alle cose che scrivi...mai scrivere alle cose in cui credi! " The Night Flier, tratto da un racconto del grande Stephen King, è un film horror che avrebbe meritato di più, sia dal punto di vista della critica cinematografica, sia dal punto di vista del suo sviluppo. Le basi c' erano tutte: un mostro spaventoso che terrorizza e dissangua le sue vittime, qualche scena splatter, due giornalisti ( uno molto ficcanaso) in competizione tra loro, atmosfere lugubri aggiunte ad interminabili indagini...Un tale, che si fa chiamare Dwight Renfield, ( il servo di Dracula?) atterra su piccoli aereoporti col suo Cessna Skymaster, forse ipnotizzando i suoi benefattori di sangue.
[+]
" Mai credere alle cose che scrivi...mai scrivere alle cose in cui credi! " The Night Flier, tratto da un racconto del grande Stephen King, è un film horror che avrebbe meritato di più, sia dal punto di vista della critica cinematografica, sia dal punto di vista del suo sviluppo. Le basi c' erano tutte: un mostro spaventoso che terrorizza e dissangua le sue vittime, qualche scena splatter, due giornalisti ( uno molto ficcanaso) in competizione tra loro, atmosfere lugubri aggiunte ad interminabili indagini...Un tale, che si fa chiamare Dwight Renfield, ( il servo di Dracula?) atterra su piccoli aereoporti col suo Cessna Skymaster, forse ipnotizzando i suoi benefattori di sangue. Richard Dees, di Inside View, un giornale che va a caccia di mostri, assassini e quantaltro, si mette sulle tracce di Renfield assieme ad una collega, alla quale, qualche tempo prima, era stato tolto il servizio. Per creare un pò di scompiglio e competitività, il capo dei due giornalisti riaffida il pezzo alla ragazza, la quale, inizialmente, non aveva avuto buoni rapporti con Dees. Ma Deees vuole il pezzo tutto per se, questo è il punto! Atterra in un aereoporto col suo piccolo aereo, insegue " il suo mostro", braccandolo come un segugio ed alla fine lo trova...Ma, ad attenderlo, ci sarà la sua fine, anche che se Renfield gli offrirà una via di salvezza. Il pezzo finale è da gustare con attenzione. E' a dir poco geniale e vale il prezzo del biglietto! Renfield farà bere il suo sangue a Dees, il quale vedrà l' inferno in prima persona! Non dico altro per chi non l' ha ancora visto, perciò non vado oltre. Il mio pensiero finale è questo: con mezz' ora in più, con qualche altra scena splatter o effetto speciale, a questo film avrei attribuito non tre, ma ben quattro stelle! Certo il finale, a me tanto caro, è a dir poco sconvolgente ed il mostro fatto più che bene, ma sono convinto che manca qualcosa nel mezzo. In quel mezzo andava sviluppata più trama, più omicidi, insomma avrei voluto vedere un pò più di sangue. Se non il sangue, almeno qualche brivido in più. Ecco, forse manca pure la paura, il terrore, elemento essenzale in un horror. Il film si conclude troppo presto, mentre ci stavamo ancora godendo il bellissimo mostro di Dwight Renfield. Peccato, un' occasione persa, ma va bene pure così. Uno dei miei preferiti. Naturalmente da vedere e collezionare!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a chriss »
[ - ] lascia un commento a chriss »
|
|
d'accordo? |
|
gianleo67
|
domenica 4 novembre 2012
|
chi di penna ferisce...
|
|
|
|
Cinico e spregiudicato cronista di un giornale scandalistico si mette sulla tracce di un imprendibile aviatore che, nottetempo, atterra in piccoli e sperduti aeroporti della provincia americana e vampirizza i malcapitati che trova sul suo cammino. Il suo sarà un viaggio di sola andata verso l'orrore e la dannazione. Versione, riveduta e corretta, del "Phantom der nacht' sotto le mentite spoglie di un misterioso aviatore notturno e insieme spietato killer seriale con tanto di maschera e mantello nero; oscuro connubio tra sfuggente ed inafferabile soggetto della cronaca nera e misteriosa incarnazione di una astrusa leggenda metropolitana. La rilettura del mito si avvale dei classici topoi del genere: un Cessna Skymaster nero come la leggendaria 'Zarina Katrina' con tanto di cumuli di terra putrida a bordo; l'invincibile potere di suggestione e sottomissione con cui l'immonda e affascinante creatura ipnotizza i suoi fedeli servitori (con beffarda ironia egli si fa chiamare proprio Renfield), persino la ricerca impossibile del suo perduto ed eterno amore.
[+]
Cinico e spregiudicato cronista di un giornale scandalistico si mette sulla tracce di un imprendibile aviatore che, nottetempo, atterra in piccoli e sperduti aeroporti della provincia americana e vampirizza i malcapitati che trova sul suo cammino. Il suo sarà un viaggio di sola andata verso l'orrore e la dannazione. Versione, riveduta e corretta, del "Phantom der nacht' sotto le mentite spoglie di un misterioso aviatore notturno e insieme spietato killer seriale con tanto di maschera e mantello nero; oscuro connubio tra sfuggente ed inafferabile soggetto della cronaca nera e misteriosa incarnazione di una astrusa leggenda metropolitana. La rilettura del mito si avvale dei classici topoi del genere: un Cessna Skymaster nero come la leggendaria 'Zarina Katrina' con tanto di cumuli di terra putrida a bordo; l'invincibile potere di suggestione e sottomissione con cui l'immonda e affascinante creatura ipnotizza i suoi fedeli servitori (con beffarda ironia egli si fa chiamare proprio Renfield), persino la ricerca impossibile del suo perduto ed eterno amore. Ironica e macabra messa alla berlina del giornalismo scandalistico che ricercando ossessivamente l'oggetto (il soggetto) del suo morboso interesse, finisce per rinvenire l'essenza stessa del male come misteriosa e invincibile forza di manipolazione della realtà in grado di capovolgere i rapporti di forza e ritorcersi contro i suoi deboli figli degeneri: patetiche e tragicomiche parodie del mito faustiano. Pur con queste velleità da pamphlet morale, il film mantiene una sua coerente logica narrativa, giocando con le atmosfere brumose dell'opera di Stocker e attingendo a piene mani dall'universo del bizzarro e del fantastico che irrompe, inaspettato e sconcertante, nell'ordinario quotidiano: marchio di fabbrica dellinesauribile vena creativa del maestro dell'orrore Stephen King. Non ostante i limiti di racconto di genere, è condotto con mano sicura dal bravo Mark Pavia che si avvale della convincente prova di un attonito e cinico Michel Ferrer. Macabro battesimo del sangue per la praticante Julie Entwisle che fa proprio il motto del suo sciagurato mentore: 'Mai credere in quello che scrivi, mai scrivere quello in cui credi'. Efficace finale ad effetto. Faustiano.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianleo67 »
[ - ] lascia un commento a gianleo67 »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
domenica 28 marzo 2021
|
in parte convincente, ma solo in parte...
|
|
|
|
"STephen King's the Night Flier"(Mark Pavia, anche sceneggiatore insieme con Jack O'DOnnell, ovviamente a partire dal racconto lungo di Stephen King, 1997)parla di un giornalista d'assalto, dotato del brevetto di pilota, che segue la vicenda di un pliota pazzo.vampiro che sembra vampirizzare molte persone... Si reca sul posto o meglio segue il probabile responsabile(con cui molto sembra identificarlo, non solo paradosssalmne...), ma , oltre a dover affrontare il"mostro"è in concorrenza con una gionralista giovnae, neoassunta, incaricata non meno del suo collega più anziano di scrivere della vicenda. Il film , che nella parte finale riesce ad avere una "riscossa", rappresentando una sorta di epifania infernale, di orrore allo stato puro, si trascina in parte, dato che è indeciso tra la problematica dei mass-media e in specie dei giornali che danno eccessivo rilievo ai fatti"eclatanti"e orrorifici, con conseguenze anche ulteriormente luttuose nello specifico e la rappresentazione che, nel finale, corrsiponde, appunto, a una sorta di tourbillon del lutto indotto fantastmaicamente dal Male.
[+]
"STephen King's the Night Flier"(Mark Pavia, anche sceneggiatore insieme con Jack O'DOnnell, ovviamente a partire dal racconto lungo di Stephen King, 1997)parla di un giornalista d'assalto, dotato del brevetto di pilota, che segue la vicenda di un pliota pazzo.vampiro che sembra vampirizzare molte persone... Si reca sul posto o meglio segue il probabile responsabile(con cui molto sembra identificarlo, non solo paradosssalmne...), ma , oltre a dover affrontare il"mostro"è in concorrenza con una gionralista giovnae, neoassunta, incaricata non meno del suo collega più anziano di scrivere della vicenda. Il film , che nella parte finale riesce ad avere una "riscossa", rappresentando una sorta di epifania infernale, di orrore allo stato puro, si trascina in parte, dato che è indeciso tra la problematica dei mass-media e in specie dei giornali che danno eccessivo rilievo ai fatti"eclatanti"e orrorifici, con conseguenze anche ulteriormente luttuose nello specifico e la rappresentazione che, nel finale, corrsiponde, appunto, a una sorta di tourbillon del lutto indotto fantastmaicamente dal Male. Rispetto al racconto di Stephen King, che riesce a contemperare, anzi a fondere genielamente i due piani, il film sembra incerto, non "volendo scegliere"e concentrandosi nella prima parte troppo sul contrasto tra giornalisti(che è anche tra uomo di esperienza e successo e ragazza esordiente nel giornalismo, dunque senza un noteovle background alle spalle), mentre la seconda o meglio l'ultima parte contiene le sequenze(soprattutto nel subfinale)di carattere onirico dà sfogo alla"rappresentazione dell'orrore". COme si è visto anche in altri casi(i grandi romanzi kinghiani)ridurre King o meglio trasporlo filmicamente(o in un telefilm in varie parti)è operazione non facile, tanto che lo stesso scrittore è rimasto deluso persino dalla geniale opera di Stanley KUbrick per"Shining"...con la conseguenza di un tentativo registico non eccelso dello stesso Stephen... Se l'operazione si fosse limitata a qualcosa di più piccolo(un telefilm invece di un film intero)il risulato sarebbe stato probabilmente più apprperezabile, sempre che Pavia avesse ridotto la prima parte e invece evidenziato maggiormente il finale o meglio subfinale; così al film si può concedere il"beneficio del dubbio", senza volersi esprimere in termini duramente negativi. Il protagonista MIguel Ferrer è in parte, rendendo la"doppiezza"del personaggio, la sua"antagonista"Julie ENtwistle è convincente, anche se lo spazio che le viene concesso è limitato, gli altri(Dan Monahan, Michael H.Moss, John Bennes)riescono comunque a salvare la situazione, ma non risultnao essere personalitàveramente coinvolgenti, senza che il film proponga un carattere"amorfo"di questi/e interpreti. Rimane anche l'impressione(purtroppo non verificabile né falsibicabile)che il budget destinato al film fosse decisamente limitato(cfr. l'architettura interna del picoclo aerepporto), da B-Movie che forse sperava in una sorte migliore nella distribuzione e prima ancora al botteghino. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
domenica 28 marzo 2021
|
in parte convincente, ma solo in parte...
|
|
|
|
"STephen King's the Night Flier"(Mark Pavia, anche sceneggiatore insieme con Jack O'DOnnell, ovviamente a partire dal racconto lungo di Stephen King, 1997)parla di un giornalista d'assalto, dotato del brevetto di pilota, che segue la vicenda di un pliota pazzo.vampiro che sembra vampirizzare molte persone... Si reca sul posto o meglio segue il probabile responsabile(con cui molto sembra identificarlo, non solo paradosssalmne...), ma , oltre a dover affrontare il"mostro"è in concorrenza con una gionralista giovnae, neoassunta, incaricata non meno del suo collega più anziano di scrivere della vicenda. Il film , che nella parte finale riesce ad avere una "riscossa", rappresentando una sorta di epifania infernale, di orrore allo stato puro, si trascina in parte, dato che è indeciso tra la problematica dei mass-media e in specie dei giornali che danno eccessivo rilievo ai fatti"eclatanti"e orrorifici, con conseguenze anche ulteriormente luttuose nello specifico e la rappresentazione che, nel finale, corrsiponde, appunto, a una sorta di tourbillon del lutto indotto fantastmaicamente dal Male.
[+]
"STephen King's the Night Flier"(Mark Pavia, anche sceneggiatore insieme con Jack O'DOnnell, ovviamente a partire dal racconto lungo di Stephen King, 1997)parla di un giornalista d'assalto, dotato del brevetto di pilota, che segue la vicenda di un pliota pazzo.vampiro che sembra vampirizzare molte persone... Si reca sul posto o meglio segue il probabile responsabile(con cui molto sembra identificarlo, non solo paradosssalmne...), ma , oltre a dover affrontare il"mostro"è in concorrenza con una gionralista giovnae, neoassunta, incaricata non meno del suo collega più anziano di scrivere della vicenda. Il film , che nella parte finale riesce ad avere una "riscossa", rappresentando una sorta di epifania infernale, di orrore allo stato puro, si trascina in parte, dato che è indeciso tra la problematica dei mass-media e in specie dei giornali che danno eccessivo rilievo ai fatti"eclatanti"e orrorifici, con conseguenze anche ulteriormente luttuose nello specifico e la rappresentazione che, nel finale, corrsiponde, appunto, a una sorta di tourbillon del lutto indotto fantastmaicamente dal Male. Rispetto al racconto di Stephen King, che riesce a contemperare, anzi a fondere genielamente i due piani, il film sembra incerto, non "volendo scegliere"e concentrandosi nella prima parte troppo sul contrasto tra giornalisti(che è anche tra uomo di esperienza e successo e ragazza esordiente nel giornalismo, dunque senza un noteovle background alle spalle), mentre la seconda o meglio l'ultima parte contiene le sequenze(soprattutto nel subfinale)di carattere onirico dà sfogo alla"rappresentazione dell'orrore". COme si è visto anche in altri casi(i grandi romanzi kinghiani)ridurre King o meglio trasporlo filmicamente(o in un telefilm in varie parti)è operazione non facile, tanto che lo stesso scrittore è rimasto deluso persino dalla geniale opera di Stanley KUbrick per"Shining"...con la conseguenza di un tentativo registico non eccelso dello stesso Stephen... Se l'operazione si fosse limitata a qualcosa di più piccolo(un telefilm invece di un film intero)il risulato sarebbe stato probabilmente più apprperezabile, sempre che Pavia avesse ridotto la prima parte e invece evidenziato maggiormente il finale o meglio subfinale; così al film si può concedere il"beneficio del dubbio", senza volersi esprimere in termini duramente negativi. Il protagonista MIguel Ferrer è in parte, rendendo la"doppiezza"del personaggio, la sua"antagonista"Julie ENtwistle è convincente, anche se lo spazio che le viene concesso è limitato, gli altri(Dan Monahan, Michael H.Moss, John Bennes)riescono comunque a salvare la situazione, ma non risultnao essere personalitàveramente coinvolgenti, senza che il film proponga un carattere"amorfo"di questi/e interpreti. Rimane anche l'impressione(purtroppo non verificabile né falsibicabile)che il budget destinato al film fosse decisamente limitato(cfr. l'architettura interna del picoclo aerepporto), da B-Movie che forse sperava in una sorte migliore nella distribuzione e prima ancora al botteghino. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|