greg
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mercoledì 5 settembre 2007
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piccolo cult anni 70
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Frightmare (Nero Criminale: le belve sono tra noi, 1974) è invece un film in cui non c'è alcuna speranza nella società o nelle istituzioni: impossibile guarire dalla pazzia (nel caso del film la follia del cannibalismo), senza contare che è ereditaria e può quindi essere trasmessa da madre a figlia! Emblematica la frase finale del film, in cui un giudice condanna i pazzi al manicomio e poi alla libertà una volta guariti; lo stesso Walker ha dichiarato la sua completa sfiducia nella psichiatria, una professione da lui ritenuta sopravvalutata, e non è un caso che nel film proprio uno psichiatra da possibile eroe diviene anch'egli vittima. Ma al di là di una messa in scena congegnata "con diabolico senso della suspense", ciò che lascia davvero stupefatti in questo film è la crudeltà nell'attaccare un'istituzione come la famiglia.
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Frightmare (Nero Criminale: le belve sono tra noi, 1974) è invece un film in cui non c'è alcuna speranza nella società o nelle istituzioni: impossibile guarire dalla pazzia (nel caso del film la follia del cannibalismo), senza contare che è ereditaria e può quindi essere trasmessa da madre a figlia! Emblematica la frase finale del film, in cui un giudice condanna i pazzi al manicomio e poi alla libertà una volta guariti; lo stesso Walker ha dichiarato la sua completa sfiducia nella psichiatria, una professione da lui ritenuta sopravvalutata, e non è un caso che nel film proprio uno psichiatra da possibile eroe diviene anch'egli vittima. Ma al di là di una messa in scena congegnata "con diabolico senso della suspense", ciò che lascia davvero stupefatti in questo film è la crudeltà nell'attaccare un'istituzione come la famiglia. Al riguardo basta citare una dichiarazione di Walker apparsa su The Sun nell'aprile del 1975: "Io voglio che la gente entri nel cinema e resti scioccata". E lo shock, più che dal sangue versato, deriva soprattutto da "un'accurata direzione degli attori" (in particolare Sheila Keith, attrice-feticcio del regista) e dalla "precisione sociologica della descrizione". Fatto stà, che nessun altro film-maker britannico raggiunse il livello di trasgressione che Walker regolarmente trasmetteva agli spettatori nei cinema degli anni '70.
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nick castle
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lunedì 11 gennaio 2010
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folm d'orrore degno di nota di pete walker...
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Uno tra i film più famosi di Pete Walker, il mago dell' horror britannico. Partendo dall'internamento di due coniugi cannibali nel 1957, la storia si dirama in due storie apparentemente non collegate e senza senso, per poi ricongiungersi nel vero senso della parola! E' un thriller più che un horror, ma con sprazzi di giallo televisivo alla Jessica Fletcher. Da un discreto soggetto di dello stesso Walker, un asceneggiatura attenta e calibrata, mentre Walker poteva fare meglio con la regia, ordinata ma senza inventiva, se non per qualche inqdratura molto ravvicinata del viso e le solite zoommate tipiche di quegli anni, ma la fotografia funzionale regala dei bei giochi luce-buio.
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Uno tra i film più famosi di Pete Walker, il mago dell' horror britannico. Partendo dall'internamento di due coniugi cannibali nel 1957, la storia si dirama in due storie apparentemente non collegate e senza senso, per poi ricongiungersi nel vero senso della parola! E' un thriller più che un horror, ma con sprazzi di giallo televisivo alla Jessica Fletcher. Da un discreto soggetto di dello stesso Walker, un asceneggiatura attenta e calibrata, mentre Walker poteva fare meglio con la regia, ordinata ma senza inventiva, se non per qualche inqdratura molto ravvicinata del viso e le solite zoommate tipiche di quegli anni, ma la fotografia funzionale regala dei bei giochi luce-buio. Uscito nel Regno Unito nel 1974, ma arrivato da noi al cinema nel 1977. Uno dei migliori film di Pete Walker, con questo distaccatosi totalmente dalla commedia erotica.
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