parsifal
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martedì 31 ottobre 2017
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rancori , splendori e voyuerismo televisivo
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Alessandro Benvenuti, demiurgo dei Giancattivi, autore e regista di grande intelligenza e sarcasmo, nel 1998 da vita a questo film , che purtroppo, all'epoca non ebbe ciò che realmente meritava, forse proprio perchè troppo acuto ed avanti con i tempi. Circondato da un cast variegato e di tutto rispetto, Benvenuti da vita ad un film nel film, con una forte e netta impronta teatrale. Alcuni attori , che anni addietro erano tutti nella stessa compagnia, ricevono all'unisono un misterioso invito dal un loro collega, sparito nel nulla ed odiato da tutti , poichè considerato scorretto e privo di scrupoli. Si recheranno tutti nel castello dove sono attesi da Alessio ( Benvenuti) che fornirà loro, oltre all'ospitalità, un gran numero di spiegazioni, tutte fantasiose e mendaci; durante la permanenza emergono,oltre ai vecchi rancori, anche i profili psicologici dei presenti, le loro ansie, aspettative , delusioni ed idiosincrasie sepolte e presenti.
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Alessandro Benvenuti, demiurgo dei Giancattivi, autore e regista di grande intelligenza e sarcasmo, nel 1998 da vita a questo film , che purtroppo, all'epoca non ebbe ciò che realmente meritava, forse proprio perchè troppo acuto ed avanti con i tempi. Circondato da un cast variegato e di tutto rispetto, Benvenuti da vita ad un film nel film, con una forte e netta impronta teatrale. Alcuni attori , che anni addietro erano tutti nella stessa compagnia, ricevono all'unisono un misterioso invito dal un loro collega, sparito nel nulla ed odiato da tutti , poichè considerato scorretto e privo di scrupoli. Si recheranno tutti nel castello dove sono attesi da Alessio ( Benvenuti) che fornirà loro, oltre all'ospitalità, un gran numero di spiegazioni, tutte fantasiose e mendaci; durante la permanenza emergono,oltre ai vecchi rancori, anche i profili psicologici dei presenti, le loro ansie, aspettative , delusioni ed idiosincrasie sepolte e presenti. E tutto ciò non avviene a caso , poichè occhi indiscreti vedono e registrano tutto. Un altro figuro agisce nell'ombra, un altro ex attore che ora si occupa di televisione. Registra tutto per poi darlo in pasto al grande pubblico, senza filtro senza rete e senza un minimo di rispetto e buon gusto. La trama si infittisce e si arricchisce di numerosi colpi di scena, sino a quello finale dirompente di crudele ironia, spietato fino in fondo. Trama articolata in modo suggestivo, con grande intelligenza , sin nei minimi dettagli e humor nero a non finire. Critica ante-litteram ai programmi della televisione spazzatura , incentrati sull' elargire senza lesinare, emozioni forti, non tenendo a mente alcun dettame della deontologia professionale. Molto elegante con un velo di amarezza. Piccola perla del cinema italiano da riscoprire.
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emanuelemarchetto
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sabato 18 marzo 2017
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qualche idea a volte basta
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Sei attori in crisi professionale ricevono una lettera che contiene un invito a passare qualche giorno in un castello, appartenente ai duchi di Camerario, per festeggiare il compleanno di Martha, un'attrice cui hanno annullato una rappresentazione teatrale. Autore della lettera è un loro amico comune, Alessio, un giramondo di cui nessuno aveva tracce da anni che intende farsi perdonare i torti del passato.
Il penultimo film di Alessandro Benvenuti è una commedia acida con più di un'idea e non poche ambizioni.
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Sei attori in crisi professionale ricevono una lettera che contiene un invito a passare qualche giorno in un castello, appartenente ai duchi di Camerario, per festeggiare il compleanno di Martha, un'attrice cui hanno annullato una rappresentazione teatrale. Autore della lettera è un loro amico comune, Alessio, un giramondo di cui nessuno aveva tracce da anni che intende farsi perdonare i torti del passato.
Il penultimo film di Alessandro Benvenuti è una commedia acida con più di un'idea e non poche ambizioni. Il primo quarto d'ora sfoggia un'inventiva tecnica notevole, ma poi tutto si affievolisce ed anche la cattiveria si smorza. Gli interpreti sono comunque ben assortiti, e la svolta finale all'epoca era innovativa (i reality show in Italia ancora non erano arrivati.
Non un capolavoro, ma una visione la merita.
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elgatoloco
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venerdì 31 agosto 2018
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grottesco, intelligentemente
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Questo"I miei più cari amici"di Alessandro Benvenuti(1998)è l'esempio di un cinema very italian(?)di fine anni Novanta, completamente"extra convenzioni", antitradizionale, "extra legem", se vogliamo. La struttura è quella degli amici convocati in un maniero, con la scusa di un compleanno, che si rivelerà solo una scusa, come poi molte altre; Benvenuti, autore del soggetto e della sceneggiatura ci induce a credere, e lo fa con intelligenza, a una sorta di "Ten Little Niggers"-"Dieci piccoli indiani", insomma Agatha Christie, ma poi la"verità"(si fa per dire...)è un'altra, quella che rimanda, diremmo "disperatamente"-ma in modo fecondo- al"playing the play", al teatro nel teatro, meglio, nella fattispecie, al cinema che fa sé stesso facendo nel contempo teatro.
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Questo"I miei più cari amici"di Alessandro Benvenuti(1998)è l'esempio di un cinema very italian(?)di fine anni Novanta, completamente"extra convenzioni", antitradizionale, "extra legem", se vogliamo. La struttura è quella degli amici convocati in un maniero, con la scusa di un compleanno, che si rivelerà solo una scusa, come poi molte altre; Benvenuti, autore del soggetto e della sceneggiatura ci induce a credere, e lo fa con intelligenza, a una sorta di "Ten Little Niggers"-"Dieci piccoli indiani", insomma Agatha Christie, ma poi la"verità"(si fa per dire...)è un'altra, quella che rimanda, diremmo "disperatamente"-ma in modo fecondo- al"playing the play", al teatro nel teatro, meglio, nella fattispecie, al cinema che fa sé stesso facendo nel contempo teatro... Benvenuti e Athina Cenci sono gli psicopompi, gli"officianti sacri"dello spettacolo, gli/le altri/e sono però assolutamente co-rprotagonisti, con tanto di Gaspare e Zuzzurro, Vito, Eva Robbin's, Cristina Moglia, Tiziana Foschi, Marco Messeri, Umberto Smaila, Alessandro Gassman, Gianmarco Tognazzi, Flavio Bucci, tutti/e parteticamente presenti e trattati(e come tali, da quel"leader"che è Bemvemuti, Se si apprezzano i dettagli, ma anche l'insieme, come nella migliore tradizione della psicologia della"Gestalt", tutto va benissimo e viene compreso perfettamente, a iniziare dai numeri"a solo", per considerare e apprezzare le perfomance invece"corali". Un film che si distinguue nettamente, non solo in quegli anni, nel panorama di un cinema e di uno spettacolo"altri", alternativo alla stanca routine"comica"... El Gato
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