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mercoledì 24 aprile 2013
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accadde a valençay...
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Claude Chabrol e il suo "terreno di caccia" preferito, la piccola borghesia di una città francese di provincia, Valençay, per narrare una storia pare tratta da un fatto vero. Si avvale di tre attori bravissimi. Claude Piéplu (il sindaco Paul Delamare), Michel Piccoli (Paul Maury) e Stéphane Audran (Lucienne Delamare), la moglie del sindaco trascurata dallo stesso. La storia: il sindaco è sposato con Lucienne ma, pur dandole tranquillità economica e gran lusso, la trascura nell'intimità per problemi che lui stesso riconosce. Insieme a loro vive anche la figlia adolescente che lei ha avuto da un legame quando era molto giovane. In città vive Paul Maury, medico apprezzato e stimato da tutti. Lui è sposato con una donna piena di problemi, incapace di provare interesse o piacere per qualcosa o qualcuno, una moglie tristissima che alle dieci di mattina torna a letto perchè non sta bene o è già stanca.
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Claude Chabrol e il suo "terreno di caccia" preferito, la piccola borghesia di una città francese di provincia, Valençay, per narrare una storia pare tratta da un fatto vero. Si avvale di tre attori bravissimi. Claude Piéplu (il sindaco Paul Delamare), Michel Piccoli (Paul Maury) e Stéphane Audran (Lucienne Delamare), la moglie del sindaco trascurata dallo stesso. La storia: il sindaco è sposato con Lucienne ma, pur dandole tranquillità economica e gran lusso, la trascura nell'intimità per problemi che lui stesso riconosce. Insieme a loro vive anche la figlia adolescente che lei ha avuto da un legame quando era molto giovane. In città vive Paul Maury, medico apprezzato e stimato da tutti. Lui è sposato con una donna piena di problemi, incapace di provare interesse o piacere per qualcosa o qualcuno, una moglie tristissima che alle dieci di mattina torna a letto perchè non sta bene o è già stanca. Lucienne e Paul si incontrano casualmente e tra di loro nasce, fortissima, la passione, incontrollabile. I loro incontri avvengono nelle situazioni più disparate, strane e pericolose. Sul greto di un fiume, in macchina e... in una stanza di un castello durante una visita guidata. Devono nascondersi da tutti ed evitare i luoghi troppo in vista. Lei è la moglie del sindaco, lui il medico del paese, se la storia si scoprisse... Chabrol offre un'immagine della provincia molto singolare ma d'altronde vera. Gli abitanti si salutano cordialmente e la vita pare trascorrere serena e felice. Interessante una curiosità riguardo alle vetture dei due protagonisti: il medico Maury ha una Citroen DS versione "base" mentre il sindaco Delamare ha pur sempre una Citroen DS ma nella versione più lussuosa, di colore nero, con cambio semi-automatico e cromature speciali. Il sindaco è molto fiero della sua auto, lo si nota in una particolare sequenza dove, nel cortile della sua villa, si accinge a partire per un viaggio d'affari, il suo viso è davvero compiaciuto nel possedere tale vettura. Il medico comunque non regge alla moglie malata e se ne libera dandogli una dose eccessiva di pillole. Naturalmente nessuno sospetta di lui e la morte passa come un fatto normale dovuto alla malattia. Lucienne dapprima è sconvolta ma poi si adegua alle circostanze, ora sono molto più liberi. Durante un invito a cena Delamare cerca apertamente l'appoggio di Maury in consiglio comunale per una manovra speculativa che renderà molti soldi a entrambi. Paul Maury accetta di aiutarlo. Finita la cena si nota una curiosa sequenza: il sindaco si accende un sigaro alle spalle del medico e Maury ha un sussulto, è quasi spaventato. Al rientro da un viaggio Lucienne viene affrontata dal marito che ammette di sapere tutto su lei e il medico Paul Maury e gli telefona in piena notte per un "incontro a tre" in aperta campagna. Qua c'è la scena migliore di tutto il film. Il sindaco ammette di trascurare Lucienne e quasi si congratula con il medico per la loro relazione. Claude Piéplu è di un cinismo agghiacciante quando dice - "Vuole che la ringrazi? Posso anche farlo. Lei mi fa comodo, è al di sopra di ogni sospetto in città. Ci terrei solo che andasse in porto la nostra speculazione finanziaria" - Lucienne è sconvolta e insieme a Maury si liberano del marito. Ora sono liberi tutti e due ma la serenità è scomparsa e vivono gli ultimi momenti della relazione tesi e preoccupati. Infatti la giustizia farà il suo corso e verranno scoperti e incriminati. Pieno centro di Claude Chabrol. - di "Joss" -
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carloalberto
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giovedì 17 dicembre 2020
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la passione che travolge gli schemi
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Ispirandosi ad un fatto di cronaca nera, avvenuto appena tre anni prima a Bourganeuf, Chabrol nel 1973 realizza un film che ne ricalca quasi alla lettera la storia,ambientandolo a Valençay,un altro piccolo paese della provincia francese. E’ l’occasione per affondare la lama nel malaffare che si nasconde dietro le parvenze perbeniste e bigotte della opulenta borghesia parassitaria provinciale, mettendo a nudo le nefandezze e gli intrallazzi della politica locale e la sua complicità con le classi dirigenti parigine.
Sebbene sembri relegata ad una piccola parte di contorno, la figlia della protagonista è il personaggio centrale della storia, è una figura ambivalente, personificazione sia della dea Minerva che riporta ordine e giustizia nel caos delle vicende umane, mosse dalla passione ad una condotta ferina, e sia, nello stesso tempo, la versione femminile di Oreste, che uccide metaforicamente la madre,Stéphane Audran,per vendicare l’assassinio del padre, in questo caso il patrigno.
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Ispirandosi ad un fatto di cronaca nera, avvenuto appena tre anni prima a Bourganeuf, Chabrol nel 1973 realizza un film che ne ricalca quasi alla lettera la storia,ambientandolo a Valençay,un altro piccolo paese della provincia francese. E’ l’occasione per affondare la lama nel malaffare che si nasconde dietro le parvenze perbeniste e bigotte della opulenta borghesia parassitaria provinciale, mettendo a nudo le nefandezze e gli intrallazzi della politica locale e la sua complicità con le classi dirigenti parigine.
Sebbene sembri relegata ad una piccola parte di contorno, la figlia della protagonista è il personaggio centrale della storia, è una figura ambivalente, personificazione sia della dea Minerva che riporta ordine e giustizia nel caos delle vicende umane, mosse dalla passione ad una condotta ferina, e sia, nello stesso tempo, la versione femminile di Oreste, che uccide metaforicamente la madre,Stéphane Audran,per vendicare l’assassinio del padre, in questo caso il patrigno. Più prosaicamente, sottratta al mito della tragedia di Eschilo, potrebbe essere interpretata come una ragazza stanca dei compagni della madre, scelti per calcolo o per mera attrazione sessuale e quindi mai con il cuore o con la testa, che vuole evitarsi una futura probabile convivenza con un pluriassassino, Michel Piccoli, dopo che ha dovuto sopportare quella con un uomo cinico e corrotto, interessato esclusivamente alla politica ed al potere considerato come strumento per arricchirsi illegalmente alle spalle della comunità.
Nella scena finale, Chabrol, indugiando, con un lungo primo piano, sulle mani degli amanti diabolici,che, sebbene ammanettati, si stringono l’una all’altra, icasticamente rappresenta la forza vitale e quasi animalesca, che resiste pervicacemente, travalicando i limiti posti dai costumi della società borghese, al conformismo imperante, avendone sconvolto, dando scandalo, il quotidiano tran tran fatto di quieta ed organizzata criminalità travestita da convivenza civile moraleggiante.
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