carloalberto
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lunedì 5 ottobre 2020
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una scelta sbagliata
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Questo film ha un teorema lapalissiano da dimostrare, ovvero che oggigiorno è oramai mentalità comune e diffusa trasversalmente in tutte le classi sociali che il denaro giustifica qualsiasi azione. Non a caso la location prescelta è il Vomero, quartiere residenziale della Napoli bene, dopo la serie dei Gomorra e degli innumerevoli film sulla camorra ambientati a Scampia o nei quartieri poveri del centro storico.
A prescindere dalle sofisticate analisi sociologiche sulle trasformazioni antropologiche delle masse nella moderna società dei consumi, che di certo precedono la stesura del soggetto, la morale del film, per la povertà dei mezzi espressivi, forse voluta, che ricorda la soap opera Un posto al sole, è riassumibile più icasticamente e forse in modo altrettanto efficace nel proverbio “e solde fanne venì ‘a vista ‘e cecate”.
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Questo film ha un teorema lapalissiano da dimostrare, ovvero che oggigiorno è oramai mentalità comune e diffusa trasversalmente in tutte le classi sociali che il denaro giustifica qualsiasi azione. Non a caso la location prescelta è il Vomero, quartiere residenziale della Napoli bene, dopo la serie dei Gomorra e degli innumerevoli film sulla camorra ambientati a Scampia o nei quartieri poveri del centro storico.
A prescindere dalle sofisticate analisi sociologiche sulle trasformazioni antropologiche delle masse nella moderna società dei consumi, che di certo precedono la stesura del soggetto, la morale del film, per la povertà dei mezzi espressivi, forse voluta, che ricorda la soap opera Un posto al sole, è riassumibile più icasticamente e forse in modo altrettanto efficace nel proverbio “e solde fanne venì ‘a vista ‘e cecate”.
Non bisogna quindi prendere sul serio, Maria Capasso, interpretata da una delle migliori attrici del nostro cinema, Luisa Ranieri, quando nella scena finale, guardando spavalda in camera, nel declamare una sorta di manifesto politico del delinquente comune, si dice felice e non pentita di essersi arricchita con il crimine in un mondo dove i potenti affamano la povera gente, che non ha, quindi, scelta: o si ritaglia una fetta della torta con qualsiasi mezzo oppure muore di fame.
La sceneggiatura è molto simile allo script di un fumetto, i personaggi non hanno nessuno spessore psicologico, la trama è del tutto inverosimile e a tratti denuncia l’ignoranza di nozioni elementari, di cui a Napoli, da Secondigliano a Posillipo, tutti sono in possesso e cioè che fare sesso con una 17enne consenziente non è reato.
Rimane un mistero insoluto, infine, come una casalinga piccolo borghese, che fa la manicurista in un centro estetico, madre amorevole di tre figli, possa trasformarsi, dalla mattina alla sera, in uno spietato e freddo serial killer, con tanto di pistola silenziata, una novella Nikita partenopea, anche perché la cinematografia di Salvatore Piscicelli, impegnata da sempre nella rappresentazione veristica di temi sociali, appare molto lontana da quella di un Luc Besson.
Premessa alla realizzazione dell’opera si intravede una scelta artistica discutibile, motivata forse dall’ansia di veicolare, in forma pop, un messaggio ritenuto socialmente importante e che, tuttavia, non solo rischia di essere frainteso, proprio da quel pubblico che si intende raggiungere, giacché potrebbe sembrare, nelle conclusioni, un inno alla delinquenza, ma svilisce il dramma epocale di un popolo privo oramai di ogni riferimento etico in un noir fumettistico o tutt’al più in un fotoromanzo con una storia di cronaca nera degli anni ’60.
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mauridal
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domenica 28 luglio 2019
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le occasioni di maria
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Le donne raccontate dal regista Piscicelli nei suoi film d'autore , sono immancabilmente ,donne in lotta con le situazioni socio ambientali difficili se non di assoluto degrado. Le ambientazioni e gli sfondi dei personaggi ci fanno capire che nella città di Napoli oggetto di sguardo e soggetto di visione nel film, ogni segnale di rinascita e di progresso , deve fare i conti con un pesante retaggio culturale ed economico . Anche la protagonista di questo film Maria Capasso così come le altre in altri film incarna a suo modo le mille sfaccettature della città di Napoli.
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Le donne raccontate dal regista Piscicelli nei suoi film d'autore , sono immancabilmente ,donne in lotta con le situazioni socio ambientali difficili se non di assoluto degrado. Le ambientazioni e gli sfondi dei personaggi ci fanno capire che nella città di Napoli oggetto di sguardo e soggetto di visione nel film, ogni segnale di rinascita e di progresso , deve fare i conti con un pesante retaggio culturale ed economico . Anche la protagonista di questo film Maria Capasso così come le altre in altri film incarna a suo modo le mille sfaccettature della città di Napoli. Una città vista come un corpo vivente con tutte le sue bellezze , il fascino ammaliante e seducente e le contraddizioni , che passando per vicende e percorsi umani anche feroci e. dunque disumani portano a destini infausti: anche Maria poteva riscattarsi dalle origini miserevoli, con i suoi figli lavorando onestamente e dignitosamente . Il Destino insiste contro e crea una situazione difficile , la brutta morte del marito lascia Maria nello sconforto per la sopravvivenza. IL personaggio di Maria , interpretato e reso ad alti livelli dall’attrice in piena forma , Luisa Ranieri , reagisce alla ricerca di una soluzione, deve fare i conti però con le possibilità offerte dalle situazioni che le si presentano Dunque per una bella e ancora piacente donna vedova con figli ,un uomo che offre disponibilità aiuti e ricchezza potrebbe essere una soluzione. Il retaggio che pesa sulla città di Napoli è la presenza di una economia malavitosa e criminale che si incarna in vari personaggi , uno di questi è proprio l'uomo che incontra Maria Capasso diventando amico, amante e salvatore. In realtà . Maria entra nel gioco di Gennaro senza scrupoli che in cambio di una relazione intima e familiare concede favori e danaro. Maria si rivela così donna ormai forte e e ambiziosa vuole emanciparsi , con Gennaro conosce una Napoli ricca , dei quartieri bene, belle case , e la Napoli descritta nel film è piena di paesaggio mare golfo e Vesuvio visto dalle terrazze delle case che Maria ad un certo punto desidera di avere. Dunque l’occasione di Maria di essere una donna modesta lavoratrice sì ma libera e onesta per la sua piccola famiglia , svanisce , in favore di una donna ambiziosa e arrivista , vorrebbe addirittura la proprietà del posto in cui lavorava: Denaro e potere una miscela micidiale che Maria capisce di poter avere e usare per sé per soddisfare tutti suoi sogni e bisogni. Ottiene di vivere con Gennaro in una bella casa assieme ai suoi figli , Intanto la vera natura del personaggio Gennaro interpretato da Daniele Russo attore di razza, si rivela per ciò che doveva essere , un affiliato a un clan per affari illeciti e che dovrà chiedere alla sua Maria di trasportare droga all’estero e infine di ammazzare un avvocato rivale al clan .Dunque Maria ancora una volta ha l’occasione di tirarsi fuori o accettare ma ormai ha deciso farà tutto quanto le viene chiesto in cambio di soldi e proprietà . Ancora il destino lavora contro Maria . vedrà sotto i suoi occhi la propria figlia ormai maggiorenne che irretita dalle voglie di Gennaro ne diventa amante. IL film che ha mantenuto una linea rigorosa sui profili sociali e ambientali riguardo una condizione anche psicologica difficile dei personaggi principali , ha una svolta finale con la protagonista che uccide il proprio uomo traditore e criminale con la stessa freddezza dell’omicidio commissionato in precedenza. Una svolta da Killer omicida rivendicata da Maria Capasso in prima persona in una sorta di confessione ,che la vorrebbe giustificare agli occhi del mondo. Una ultima occasione perduta. (mauridal).
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