Disponibile su Netflix dal 31 marzo, Tredici è l'adattamento del romanzo omonimo di Jay Asher, pubblicato nel 2007 in America e da noi edito da Mondadori. Lo adatta per la Tv Brian Yorkey, per la prima volta in veste di showrunner ma con una luminosa carriera nel musical che gli è valsa, per 'Next to Normal', un premio Pulitzer e tre Tony Award. I nomi più celebri di questa operazione però sono altri due: l'ex star di Disney Channel Selena Gomez, in veste di producer, e il regista di Il caso Spotlight Tom McCarthy, qui dietro la macchina da presa dei primi due episodi e coinvolto anche come produttore.

"Non sopporto più i social media e quello su cui si concentrano. Non sopporto quello che credono sia la realtà e questa nostra serie invece non potrebbe essere più vera di così"

Tredici in originale si intitola 13 Reasons Why, che potremmo tradurre con "le tredici ragioni per cui...", e racconta infatti di Hannah, una ragazza che si è tolta la vita, ma prima di farlo ha inciso 13 lati di audiocassette dove racconta i passi che l'hanno portata verso il tragico gesto. Ognuna di queste cause è associata a una persona, per lo più un compagno di scuola, e quando uno di loro ha terminato di ascoltare le cassette deve passarle a chi è al centro dell'incisione successiva. Attraverso questo meccanismo emergono inizialmente piccoli drammi che si consumano quotidianamente in una high school americana ma, com'è chiaro dal suicidio di Hannah, gli eventi procedono in un crescendo drammatico e ineluttabile.

La serie ha per protagonista Clay Jensen, un compagno di scuola di Hannah, di lei chiaramente invaghito ma troppo timido per farsi avanti e troppo goffo e immaturo per capire quello che la ragazza sta passando. Quando rientra a casa e trova la scatola delle audiocassette da ascoltare è sconvolto e terrorizzato all'idea di essere stato in qualche modo colpevole del suicidio. Per questo ascolta i nastri lentamente, con un misto di rabbia e timore reverenziale, mentre continua la sua vita scolastica. Gli altri ragazzi, che hanno già sentito tutta la storia, temono che Clay da sempre escluso dal loro gruppo non sappia mantenere il loro segreto. Mentre cercano, con le buone e con le cattive, di convincerlo a passare le audiocassette senza finire di ascoltarle, un altro suo amico, Tony, insiste invece perché continui e arrivi fino in fondo. Quali siano i suoi motivi è uno dei misteri della serie, visto che Tony dice di non essere tra le persone citate nei nastri e non è chiaro quale rapporto avesse con Hannah.

Ovviamente oltre al mondo dei ragazzi c'è quella sorta di universo parallelo in cui vivono i genitori, spesso presenti ma all'oscuro quasi di tutto.

Il padre e la madre di Hannah scoprono per esempio di essere diventati una presenza scomoda in città dopo la morte della figlia e per questo sono ancora più disperati. Quelli di Clay invece assistono impotenti allo scivolare del ragazzo in comportamenti sempre più irregolari, di cui ignorano le motivazioni profonde.

La serie affronta temi come il bullismo, declinato ovviamente ai tempi del Web, le ossessioni che sconfinano nello stalking, la mentalità del gruppo che porta all'omertà tra i ragazzi e cose ancora peggiori che preferiamo non rivelare, ma tratta anche con delicatezza questioni come l'amicizia e il primo amore. Inoltre prende corpo di puntata in puntata il percorso di formazione di Clay, che è costretto a uscire dal proprio guscio e prendere decisioni, anche sbagliate o estreme, ma destinate a determinare la sua identità.

A dirigere Tredici, oltre al già citato McCarthy qui alla sua prima serie, troviamo tra gli altri Carl Franklin, noto al cinema per Il diavolo in blu e Out of Time ma da tempo passato alla "Tv di qualità" con partecipazioni a House of Cards, Homeland, The Affair e Vinyl.

Ancora più significativo è poi Gregg Araki, capace di raccontare i ragazzi con uno sguardo sincero e unico, per esempio in Mysterious Skin, e cimentatosi in Tv negli ultimi anni con American Crime, Greenleaf e Red Oaks. I protagonisti della serie sono invece l'esordiente Katherine Langford e Dylan Minnette, recentemente visto sul grande schermo in Piccoli brividi e Man in the Dark. A lui spetta un compito molto difficile, perché deve rendere il turbine emotivo che scuote il protagonista mentre ascolta le cassette, una situazione che la sceneggiatura fa il possibile per movimentare, tra una pedalata in bicicletta e le fantasmatiche apparizioni di Hannah, ma che rimane fondamentalmente passiva e caricata sulla sua recitazione. Sono proprio la qualità della cast e della direzione degli attori a fare di Tredici una serie capace di guardare al mondo delle high school, senza gli ammiccamenti di tanti altri "young adult drama", e di trovare la bellezza e l'orrore nei piccoli grandi mutamenti dell'adolescenza.