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Krysten, Taylor e Doona, le eroine di Netflix

Tre eroine d'azione e donne attive che hanno qualcosa da difendere, qualcosa da cercare, qualcosa da sognare.
di Marzia Gandolfi

martedì 8 marzo 2016 - Netflix

Che cos'hanno in comune Jessica Jones (Marvel's Jessica Jones), Piper Chapman (Orange is the New Black) e Sun Bak (Sense8)? Eroine loro malgrado - non si diventa eroi per vocazione ma sono le circostanze a determinare l'eroe - condividono palcoscenico (Netflix) e mistero. Una zona d'ombra in cui coltivano (anche) il diritto alla 'cattiveria'. Conquista guadagnata in serie tv che licenziano i cliché femminili spostando più in là i confini della società che riflettono.

Protagoniste 'seriali', incarnate rispettivamente da Krysten Ritter, Taylor Schilling e Bae Doona, sono eroine d'azione e donne attive che hanno qualcosa da difendere, qualcosa da cercare, qualcosa da sognare.
Marzia Gandolfi

Supereroina dismessa e abusata (Jessica), newyorkese ingenua rinchiusa in prigione per una colpa commessa anni prima (Piper) o donna d'affari costretta alla prigione per un crimine non commesso (Sun), le girls di Netflix praticano un humour nero e combattono ogni giorno i propri demoni senza dimenticare, ciascuna a suo modo, di aiutare gli innocenti in cui s'imbattono. Trasgressive e pragmatiche, assumono le proprie pulsioni, le più nere, respingono i limiti e convertono la disfunzione in sesto senso. L'avvenire delle serie tv è femmina e la loro eroina, in bilico costante tra esemplarità ed esecrabilità, identificazione e rifiuto, norma e trasgressione, è la new girl. Più è borderline, in città livide che spacciano soldi, vendetta, potere, manipolazione, crudeltà, più diventa oggetto di culto. Perché le nuove icone, quelle che incarnano l'archetipo femminile desiderabile, nascono oggi in televisione, eclissando il modello hollywoodiano.


GUARDA SUBITO MARVEL'S JESSICA JONES
Eroine contro gli stereotipi di genere

Jessica, Piper e Sun ereditano il 'lato oscuro' di Buffy, adolescente ordinaria e ammazzavampiri a cui non difettano forza e violenza. Interpretata da Sarah Michelle Gellar alla fine degli anni Novanta, smantella lo stereotipo della bionda che muore nel primo quarto d'ora dei film horror. A partire dal 2000 però il vento cambia e le donne guadagnano il centro della scena con Sex and the City o Desperate Housewives. Le protagoniste, tutte sexy, giovani, spesso WASP, sempre conformi a criteri sociali forti, subentrano a Buffy e al posto di cacciare demoni si procacciano i sandali glamour di Jimmy Choo. Ma è una stagione, anzi sei, poi l'informale trascuratezza di Jessica Jones rimpiazza la percussiva eleganza di Carrie Bradshaw in impavido equilibrio sulle Manolo Blahnik. A Hell's Kitchen nemmeno l'ombra di un Mr. Big, soltanto quella nera di un antagonista irriducibile.

Agli antipodi rispetto all'etica sentimentale di Carrie, che s'interroga sulla vita attraverso la sua rubrica, Jessica, Piper e Sun scendono in campo per condurre un''indagine' (esistenziale) e ricacciare le tenebre che gravano lungo i marciapiedi bui o dentro una cella angusta.
Marzia Gandolfi

Ribelli dietro l'attitudine mite, avanzano sulle rovine del passato dissimulando una vita ordinaria e tranquilla. Se Jessica e Sun condividono una forza fuori norma, l'una è fornita di capacità sovrumane, l'altra pratica la kickboxing e un avanzato livello di empatia, Piper l'apprende in cattività, con le regole di vita che governano il penitenziario femminile. Come Jessica e Sun, prende coscienza del suo 'potere' dispiegando le ali e recuperando il controllo della sua vita e delle sue azioni.


GUARDA SUBITO ORANGE IS THE NEW BLACK
Donne di cuore, umane e carogne

Prive della 'sensibilità' di Sun, che sviluppa una profonda connessione psichica con gli altri, o almeno con sette di loro, Jessica e Piper hanno superproblemi a relazionarsi con terzi. Al centro ambedue di un 'triangolo amoroso' che si disegna episodio dopo episodio, le protagoniste si muovono tra due poli, tra Cage e Killgrave, Jessica, tra Alex, che condivide il suo quotidiano dietro le sbarre, e Larry, che l'attende fuori dalla prigione, Piper. Se Jessica si cerca ricomponendo corpo e spirito, di cui i due uomini sono la rappresentazione, Piper esita tra fidanzato e amante in funzione del grado di solitudine in cui versa, sublimando la paura di rimanere sola e finendo per fare del male ai suoi 'pretendenti'.

Lontano da Oz e dall'essere anche solo meraviglioso, il mondo che abitano e in cui si muovono le eroine di Netflix è ostile e lascia libero corso a un'immaginazione senza limiti.
Marzia Gandolfi

Su tutte quella di Andy e Lana Wachowski la cui eroina (Sun) e la cui creazione (Sense8) confermano la tendenza irriducibile, dopo Cloud Atlas, per i destini che si incrociano e si combinano fino a fondersi dentro un enorme fuoco d'artificio catartico. Prison-movie o science-fiction, le nuove serie di Netflix propongono un trattamento più adulto e moderno dei 'giustizieri' e delle loro battaglie. Perché se le loro protagoniste hanno dei cattivi da (ab)battere nondimeno sono donne alle prese con dilemmi in cui è facile identificarsi. Donne di cuore, umane e carogne (come tutti) che provano a fare quello che è giusto ma non è facile. E nessuno ha mai detto che lo sarebbe stato.


GUARDA SUBITO SENSE8

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