G.L.O.W., dal 23 giugno su Netflix con la prima stagione, riflette sul corpo femminile come oggetto spettacolare, sottoposto allo sguardo maschile che gode del vedere le donne scontrarsi tra loro. Se sul set si forma una sorellanza, sul ring va invece in scena una lotta dove ci si avvinghia, ci si tira i capelli e ci si prende a calci, in una parola: un catfight. Letteralmente significa scontro tra gatte ed entra in uso alla metà dell'800, ma solo nell'America del secondo dopoguerra diviene una sorta di intrattenimento feticistico di crescente successo, pensato per il patriarcato ma che conquista anche le spettatrici: si passa infatti dai B-Movie alla prima serata televisiva di Dallas e soprattutto di Dynasty, con una feroce Joan Collins.

Al cinema è indissolubilmente legato alle spietate maggiorate di Russ Meyer, per esempio in Faster, Pussycat! Kill! Kill! del 1965, dove due protagoniste si battono graffiandosi selvaggiamente sulla sabbia, finché non interviene, dopo essersi goduta un poco lo spettacolo, Tura Satana.

Precedente di due anni è però il primo memorabile catfight del cinema mainstream, quello di A 007, dalla Russia con amore, in cui due gitane interpretate da Martine Beswick e Aliza Gur si scontrano senza esclusioni di colpi, ma pure senza che gli uomini intorno nascondano il loro piacere di fronte allo spettacolo, in un ammiccamento erotico audace e scoperto. Ancora prima però, nel 1962, va ricordato un catfight tutto italiano in Carmen di Trastevere di Carmine Gallone, dove la protagonista si azzuffa con la rivale in piazza, tra i tavoli dei ristoranti, ma qui la cultura cattolica esclude l'ammiccamento: gli avventori sono a stento incuriositi e uno di loro nemmeno smette di mangiare.

Tra le attrici che si sono più volte cimentate in questi scontri al femminile vanno segnalate Raquel Welch, in Un milione di anni fa di Don Chaffey (1966) e La bomba di Kansas City di Jerrold Freedman (1972), e Pam Grier, regina della blaxploitation. La sua carriera inizia proprio con Russ Meyer in Lungo la valle delle bambole (1970) e arriva poi ai catfight, spesso contro donne bianche, di Sesso in catene (1971), Coffy (1973) e Foxy Brown (1974), tutti e tre di Jack Hill e Donne in catene di Eddie Romero (1973).

Venendo a tempi più recenti è brutale lo scontro tra Sharon Stone e Rachel Ticotin in Atto di forza di Paul Verhoeven (1990), dove però la femme fatale viene abbattuta dal provvidenziale arrivo del protagonista, Arnold Schwarzenegger.

In La morte ti fa bella (1992), Robert Zemeckis scatena Meryl Streep contro Goldie Hawn in un catfight soprannaturale tra due donne che non possono morire: il risultato è esilarante con un punta di grottesco. Anche James Cameron gioca con gli eccessi sul filo della parodia in True Lies (1994), in cui Jamie Lee Curtis e Tia Carrere si pestano selvaggiamente dentro una limousine allo sbando. Un film dimenticabilissimo come Due giorni senza respiro di John Herzfeld (1996) torna invece a scontri tra bellezze mozzafiato per il puro piacere maschile, qui con Teri Hatcher e Charlize Theron in abito bianchissimo, e punta ancora di più sul tono sexy Sex Crimes - Giochi pericolosi di John McNaughton (1998) dove Denise Richards ha la meglio su Neve Campbell in uno scontro in piscina, che si chiude l'esplosione della tensione saffica tra le due. Lo stesso finale cui arriverà pochi anni dopo, ma con tutt'altra incommensurabile forza iconica, François Ozon in Otto donne e un mistero (2002): la lite tra due grandi dive francesi Catherine Deneuve e Fanny Ardant sfocia in un bacio appassionato.

Inizia l'epoca dei remake e dei franchise e così le tre Charlie's Angels si battono contro la cattivissima Demi Moore, la Catwoman interpretata da Halle Berry se la vede con Sharon Stone e si ripetono catfight del passato con il remake di Atto di forza, questa volta tra Jessica Biel e Kate Beckinsale, e con l'omaggio a Russ Meyer di Bitch Slap - Le superdotate di Rick Jacobson. Nessuno però sa rivitalizzare un filone come Quentin Tarantino, che con i suoi Kill Bill vol. 1 e vol. 2 (2003 e 2004) inanella diversi scontri fra donne, fra cui uno a base di oggetti domestici, e un altro invece estetizzatissimo, ispirato al film giapponese Lady Snowblood, con Uma Thruman contro Lucy Liu. Dall'Asia erano del resto già arrivati in Occidente La tigre e il dragone di Ang Lee (2000), in cui Zhang Ziyi sfida la maestra Michelle Yeoh, e l'hongkonghese So Close di Corey Yuen (2002), dove una poliziotta e due sorelle assassine, fra cui la bellissima Shu Qi, si inseguono e si scontrano per tutto il film.

In anni recentissimi si segnalano la scazzottata tra Paula Patton e Lea Seydoux in Mission Impossible: Ghost Protocol, e soprattutto i capitoli 6 e 7 di Fast & Furious, che valorizzano Michelle Rodriguez facendola combattere contro due vere campionesse: Gina Carano e Ronda Rousey.

Fantascientifica ma non meno accesa è poi la rivalità tra le sorelle Nebula e Gamora, che si battono in entrambi i capitoli di Guardiani della Galassia. Fra i catfight più originali si segnala quello di Scott Pilgrim vs. the World, dove Mary Elizabeth Winstead si scontra con la ninja interpretata da Mae Whitman e ha la meglio perché ricorda il punto erogeno dell'avversaria. Dello scorso anno, ancora inedito in Italia, è poi un film intitolato proprio Catfight con Sandra Oh che finisce in coma per due anni dopo essersi battuta contro Anne Heche.

In Tv, anche solo per questioni di statistica, non c'è eroina che non abbia combattuto una rivale del suo stesso sesso, da Buffy contro Faith fino alla vendetta tutta la femminile di Revenge e alle esperte di arti marziali di Marco Polo e Into the Badlands, senza contare le risse tra detenute di Orange Is the New Black. Il tutto ovviamente in attesa di G.L.O.W..