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Doug Jones: «sarò l'erede di Spock e Data»

L'attore racconta il personaggio di Saru in Star Trek: Discovery, nuova serie originale Netflix disponibile sulla piattaforma dal 25 settembre.
di Andrea Fornasiero

Star Trek: Discovery

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Doug Jones (63 anni) 24 maggio 1960, Indianapolis (Indiana - USA) - Gemelli. Interpreta Il tenente Saru nel film di Akiva Goldsman, Adam Kane, David Semel Star Trek: Discovery.
martedì 12 settembre 2017 - Netflix

Il giorno prima che a The Shape of Water fosse assegnato il Leone d'oro a Venezia, abbiamo intervistato uno dei suoi protagonisti: Doug Jones, che interpreta la creatura acquatica al centro del film e che dal 25 settembre sarà su Netflix nell'attesissima Star Trek: Discovery. Sebbene fosse questa nuova incarnazione della saga fantascientifica a essere al centro dell'intervista, dato il momento non abbiamo potuto che iniziare dalla sua collaborazione con Guillermo del Toro:

L'iconico franchise ritorna con una nuova serie, nuovi personaggi e una nuova nave spaziale. La missione? Esplorare nuovi mondi e dare speranza a una nuova generazione.
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È il mio regista preferito, quello con cui ho lavorato meglio nella mia carriera. In The Shape of Water è tornato a una narrazione più low budget simile a quella di Il labirinto del fauno, che fu davvero un'esperienza magica e un'opera d'arte molto apprezzata in tutto il mondo, tanto che mi chiedevo se avrei mai avuto l'occasione di partecipare a un altro film del genere. E questo è accaduto con The Shape of Water, Guillermo mi ha incluso di nuovo in una storia che sarà ricordata come un classico e gli sono estremamente grato per questo.

Immaginiamo che Del Toro sia anche un fan di Star Trek
Assolutamente sì, era entusiasta quando gli ho detto che avrei avuto un ruolo nella nuova serie. Lui ama tutto quello che è ultraterreno, futuristico, fantascientifico, insomma tutto quello che ci porta in un reame fantastico dove raccontare una storia al di fuori dell'esperienza umana. Per cui non potrebbe essere più felice per me in questo momento.

Venendo a Star Trek: Discovery si è già molto parlato del suo personaggio come di un erede di Spock e Data.
Gli sceneggiatori hanno definito Saru [letto Særu, con accento sulla U finale] come lo Spock o il Data di Star Trek: Discovery, il che è molto eccitante per me perché quando ero un ragazzo e guardavo la serie originale, al suo primo passaggio in Tv nel 1966, Spock era il personaggio cui mi sentivo più vicino. Era alto e smilzo e anch'io lo ero, inoltre aveva un aspetto diverso da tutti gli altri, era diverso da loro, e mi immedesimavo e pensavo che c'era speranza anche per me. È da sempre un personaggio molto amato, credo che sia il preferito di molti fan di Star Trek, e pure a Data interpretato da Brent Spiner è una figura e una parte davvero brillante. Sono personaggi dall'aspetto peculiare e sono diventati iconici, se Saru riuscisse a diventarlo a sua volta ne sarei felice oltre ogni dire. Il fatto che mi stiano già avvicinando a questi due personaggi mi fa sentire umile e intimidito perché è una enorme responsabilità, ma anche una sfida che sono molto felice e desideroso di accettare.


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Doug Jones in Star Trek Discovery.
Doug Jones in Il labirinto del fauno.
Doug Jones in The Shape of Water.

A proposito di responsabilità, ha anche quella di introdurre in Star Trek una nuova specie aliena.
Interpreto un kelpian, una razza completamente nuova, ed è una cosa eccitante perché ho dato il mio contributo a definire cosa sia un kelpian fin dal principio, il designer degli effetti speciali delle creature ha ideato il mio aspetto e gli sceneggiatori hanno scritto la storia del mio passato, da dove vengo e perché sono come sono. È una cosa divertente da esplorare, se invece avessi fatto parte di una specie già esistente avrei dovuto assumere le caratteristiche che sono state già stabilite e i fan sono molto precisi con queste cose, vedono subito gli errori. Per cui sono sollevato di non avere questa pressione e di poter gettare le basi per qualcosa di nuovo. Parte del passato del mio personaggio è che i kelpian sono una specie di prede, che viene cacciata, ferita e mangiata. Io sono il primo tra loro che si è emancipato ed è entrato nella Starfleet Academy diventando un ufficiale di alto grado nell'equipaggio di un'astronave. È un grande risultato e quindi Saru è molto fiero di se stesso ma sa anche di avere molto da dimostrare.

Vedremo mai la specie che dà la caccia ai kelpian?
Spero sia nei piani di mostrare più avanti il mondo dei kelpian, così che si possa vedere com'è il resto della mia specie nel suo ambiente originale, ma per ora sono l'unico tra loro. Come si vedrà, nei corridoi delle astronavi di sono alieni di tutti i tipi che lavorano fianco a fianco agli umani, è una visione molto idealistica del futuro dove tutte queste specie possono stare l'una di fianco all'altra senza sentirsi inferiori.

Già dal trailer è stato rivelato che i kelpian hanno una particolare visione della morte.
Saru dice che la mia specie è stata sviluppata geneticamente per sentire l'arrivo della morte e che io in quel momento la sento. Questa battuta ha portato a supposizioni sul fatto che la mia specie fosse chiaroveggente o potesse prevedere il futuro o cose del genere, ma in realtà non è così, è più un istinto animale. Considerato che siamo una razza di prede, siamo nati con una paura innata, un istinto di sopravvivenza, una perenne allerta. Come ogni specie preda anche sulla Terra. Per esempio una gazzella, che scappa dai leoni, sa essere molto percettiva sull'ambiente circostante e sul pericolo. Per come la vedo è un po' come quando sei in casa e il tuo gatto guarda fuori dal balcone, con il terrore negli occhi: tu non vedi niente di strano, ma lui ha paura. Io sono come il gatto della flotta, ho un istinto per cui vedo arrivare il pericolo prima degli umani.


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Doug Jones in Crimson Peak.
Doug Jones in Hocus Pocus.
Doug Jones in The Strain.

In altre interviste ha parlato dei piedi dei kelpian, che non sono come i nostri ma sono più simili a zoccoli.
Esattamente, un po' come quelli di una gazzella, questo lo rende molto aggraziato e stabilisce come sta in piedi, come si muove, la sua postura insomma. Sono tutte cose su cui voglio comunque lavorare per ogni personaggio che interpreto, voglio esplorare una postura e una camminata, specialmente se è alieno. Questi stivali che indosso sono stati una sorta di scorciatoia per arrivarci, perché cambiano anche il mio modo di stare in equilibrio, è come portare scarpe col tacco alto, ma senza il tacco. Quindi devo cambiare la mia posizione pelvica e quella della schiena e così mi sono trovato direttamente nella postura di un kelpian e mi è subito piaciuta. Quando ho iniziato a camminare in questi stivali mi sono accorto che le mie braccia scendevano un po' più indietro rispetto ai miei fianchi, per cui al posto di muoverle avanti e indietro le muovo lateralmente, in modo fluido. È quasi una camminata da supermodella, ma è anche qualcosa di decisamente inumano. Infatti è un po' doloroso!

Lei non è affatto nuovo a recitare sotto un pesante trucco, tanto che è stato definivo l'Andy Serkis delle creature prostetiche. Come vive questo passare continuamente da una creatura all'altra?
Amo Andy Serkis, quindi è un onore essere paragonato a lui. Interpretare creature è quello per cui sono famoso come attore e mi piace perché mi ha permesso di dare vita a una vastità di personaggi diversi, molto più ampia di quella che avrei potuto fare con il mio volto. Ho interpretato alieni, ibridi uomo-animale, demoni, zombie: ho fatto tutto l'immaginabile. E mi è stato permesso di invecchiare, oggi ho 57 anni e interpreto ancora i ruoli che facevo a vent'anni. Questi incredibili trucchi mi hanno dato una carriera molto ricca e diversificata e per ciò sono grato a tutti gli ideatori di creature di Hollywood.

Infine, può dirci qualcosa dell'arco narrativo di Saru nel corso della prima stagione?
Tutti i personaggi nella serie si evolvono e credo che gli autori abbiano fatto un grande lavoro nel dare a tutti noi più strati. I protagonisti, incluso Saru, sono come una cipolla, sotto ogni strato ci sono nuovi colori e sapori e in ogni episodio emergerà qualcosa di nuovo. Nel pilot Saru viene introdotto come un personaggio guidato dalla paura e dall'istinto di sopravvivenza, ma con il procedere della stagione supera in parte le sue paure assumendo una posizione più di leadership, quando la situazione lo richiede. Anche se ci sono in lui insicurezze che esisteranno sempre, Saru trova il modo di superarle nel corso degli episodi. La trovo una storia davvero una bella e molto divertente.


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