Un bambino guarda nella scatola di un uomo in metropolitana e da quel momento decide di non mangiare più, contagiando con la sua anoressia altri membri della famiglia. Una donna non vuole rovinare il compleanno della figlia con la notizia della morte del padre e cerca di nasconderne il cadavere. Un gruppo di giovani in vacanza tra i deserti e i dirupi d'America trova un antica e sinistra pittura rupestre. Una madre sente il figlio allontanarsi da lei, inoltre i suoi vicini e la preside si comportano in modo strano, come volessero appoggiarne le pulsioni violente. A collegare le quattro storie ci sono poi segmenti animati a tecnica mista, perturbanti come una bambola rotta.

Todd Brown e Jovanka Vuckovic hanno notato che le donne non sono state coinvolte nelle recenti antologie horror, e non solo riguardo lo scrivere e il dirigere, ma neppure davanti alla macchina da presa. Per cui hanno avuto l'idea di un'antologia dove i corti sono scritti e diretti da donne e hanno donne come protagoniste. È interessante perché da una parte è un obiettivo molto preciso, ma dall'altra è completamente aperto.

XX è un film a episodi scritto e diretto da donne e per alcune di loro è un esordio: Annie Clark è infatti nota per lo più come la cantante St. Vincent e il suo contributo al cinema è fin qui stato nelle colonne sonore; Jovanka Vuckovic ha finora realizzato solo cortometraggi e firma qui l'episodio migliore, il primo; Roxanne Benjamin è invece all'opera seconda. Alla più esperta delle quattro spetta la chiusura: Karyn Kusama, autrice di Girlfight e Jennifer's Body oltre che recentemente di The Invitation, vincitore del Sitges 2015. Partecipa poi Sofia Carrillo, animatrice delle sequenze di raccordo tra un episodio e l'altro in uno stile che guarda a Jan Svankmajer e ai fratelli Quay. Tra le protagoniste il volto più riconoscibile è quello di Melanie Lynskey, su Netflix anche in I Don't Feel at Home in This World Anymore.