Un anno nella vita di Lady Gaga, dalla partecipazione alla sesta stagione di American Horror Story fino al numero musicale nell'intervallo del Superbowl. Questo racconta il documentario Gaga: Five Foot Two di Chris Moukarbel, il cui titolo indica l'altezza della cantante, ossia cinque piedi e due pollici che in sistema metrico fanno 157.4 centimetri. Come a dire che sarà un ritratto ravvicinato, corpo a corpo, dell'artista americana. Infatti, per volere stesso di Stefani Germanotta, in arte Lady Gaga, tutto è stato realizzato con uno stile da cinéma vérité, senza darle istruzioni di recitazione e seguendola continuamente, fino ad abituarla alla presenza degli operatori.

È una esperienza molto particolare quella di vivere continuamente sotto lo sguardo del pubblico. Ti cambia e può isolarti fortemente, soprattutto se il mondo pensa che tu stia facendo la bella vita. Inoltre c'è qualcosa di vero nel fatto che alcune persone godono del dolore della gente famosa. C'è un elemento di umiliazione, siamo come i buffoni di corte.

Il documentario mostra piccoli fatti quotidiani e conversazioni, ma ci sono anche storie che lo attraversano nel suo insieme. Per esempio una relazione sentimentale che già all'inizio sembra in crisi e che poi infatti finisce, lasciando la cantante depressa. In parallelo ci sono i tentativi di diagnosticare e superare il dolore della fibromialgia, da cui Lady Gaga è affetta. La malattia la fa sentire per certi versi più vicina alla zia morta per il lupus, a cui dedica la canzone Joanne, che vediamo fa ascoltare anche al padre e alla nonna in una scena toccante.

C'è ovviamente anche il mondo dello spettacolo, con la strategia per il nuovo look, le riprese nel deserto sul set di un videoclip, la notizia dell'ultimo disco che è arrivato alla pirateria prima dell'uscita americana e ovviamente la preparazione per lo spettacolo del Superbowl, con tanto di visita di Donatella Versace. Il tutto è dedicato a Sonja Durham, la migliore amica dell'artista scomparsa lo scorso maggio.