Advertisement
La trasformazione di Saul. Better Call Saul 3 sta arrivando

Gli autori della serie Vince Gilligan e Peter Gould annunciano la terza stagione. Su Netflix da martedì 11 aprile.
di Lorenza Negri

Impostazioni dei sottotitoli

Posticipa di 0.1s
Anticipa di 0.1s
Sposta verticalmente
Sposta orizzontalmente
Grandezza font
Colore del testo
Colore dello sfondo
0:00
/
0:00
Caricamento annuncio in corso
Bob Odenkirk (Robert John Odenkirk) (61 anni) 22 ottobre 1962, Naperville (USA) - Bilancia. Interpreta Jimmy McGill nel film di Vince Gilligan, Adam Bernstein, Thomas Schnauz, Peter Gould, Colin Bucksey, John Shiban, Michelle MacLaren, Larysa Kondracki, Terry McDonough, Daniel Sackheim Better Call Saul.
sabato 8 aprile 2017 - Netflix

Quanto male può fare la vita, tanto da defraudarti di tutto l'altruismo, l'idealismo e il senso morale assegnati alla nascita fino a ridurti in un uomo cinico, disilluso e amorale: questo è l'oggetto dell'indagine di Better Call Saul.

Dall'11 aprile l'avvocato Jimmy McGill mette in scena su Netflix la parabola della propria involuzione nella terza stagione dello spinoff di Breaking Bad. Nella sublime serie creata da Vince Gilligan, autore che ama narrare storie dal punto di vista del villain (lo fa sin dai tempi di un altro cult, X-Files), l'arrivista Jimmy adottava il nome di Saul Goodman e diventava il difensore senza scrupoli dei criminali.
Lorenza Negri

In Better Call Saul, assieme a Peter Gould, lo sceneggiatore che ha portato per la prima volta sullo schermo questo personaggio, Gilligan racconta come Jimmy, l'affabile legale che rappresenta i vecchietti, abbia congelato il proprio cuore e soffocato la propria anima. Ambientato qualche anno prima di Breaking Bad, lo spinoff si focalizza sulle lotte quotidiane di Jimmy per ritagliarsi un posticino nella selva dell'avvocatura, cercando di fare la cosa giusta e sforzandosi di fare del suo meglio nei confronti delle persone a cui tiene di più: la socia Kim, legale forte e indipendente, e il fratello Chuck, meschino e instabile (e perseguitato dalla fobia delle onde elettromagnetiche). Della terza stagione ci hanno parlato Gilligan e Gould.


AGGIUNGILO ALLA TUA LISTA
In foto Gus Fring (Giancarlo Esposito), il grande atteso della terza stagione di Better Call Saul.
In foto Jimmy con il fratello Chuck in una scena della terza stagione di Better Call Saul.
Bob Odenkirk con Peter Gould e Vince Gilligan sul set della terza stagione della serie.

Potete identificare la tappa della mutazione di Jimmy in Saul che informa la terza stagione?
Gould: Gli eventi che hanno concluso l'annata precedente indicano chiaramente come un grosso passo avanti verso la trasformazione in Saul sia imminente. Questa volta apriamo la stagione col botto, perché, dopo il tradimento di Jimmy da parte di Chuck, vedremo come le conseguenze di quest'azione peseranno sul fratello minore. La domanda che ne deriva è: fino a punto sarà capace di arrivare McGill per difendere quello che ha creato, il suo lavoro e la sua relazione con Kim?

Quando avete deciso di raccontare la storia di Jimmy/Saul, avete stabilito anche se la storia avrà come capolinea gli eventi di Breaking Bad o andrà oltre?
Gilligan: Questo è molto interessante, perché avevamo deciso che Goodman avrebbe fatto capolino nello spinoff già a metà della prima stagione, ma il personaggio di Jimmy - l'uomo che alla fine diventerà Saul - ci ha fatto innamorare di lui. Con la serialità funziona così, non puoi pianificare più di tanto perché i personaggi ti influenzano. Saresti sorpresa di sapere quanto poco in realtà sappiamo di come andrà avanti la serie. Il bello di fare televisione è che, se te ne dai l'occasione, puoi lasciarti trasportare dalle storie. Potrebbe anche accadere che del progetto di mostrare Saul dopo gli eventi di Breaking Bad non resti nulla, o che addirittura nello spinoff egli non compaia affatto. È terribile che Jimmy prima o poi debba trasformarsi in Saul.

La trasformazione di Jimmy è tragica: qual è la sfida maggiore incontrata finora del metterla in scena?
Gould: Tragica eppure anche divertente. Sì, per molti versi il fatto che il cuore di Jimmy si inaridirà è tragico, ma, grazie alla bravura di Bob Odenkirk, il suo interprete, diventa anche comica. È una combinazione affascinante quella di Better Call Saul, il suo tono è unico perché Bob fa ridere ma è in grado di gestire anche qualsiasi scena drammatica che gli diamo. Nella fase di editing mi stupisco sempre di come a un momento pesante segua efficacemente uno che piega il pubblico in due dalle risate.


AGGIUNGILO ALLA TUA LISTA
In foto una scena della terza stagione di Better Call Saul.
Vince Gilligan e Bob Odenkirk sul set di Better Call Saul 3.
L'avvocato Jimmy McGill in una scena di Better Call Saul 3.

Nelle due stagioni passate avete introdotto cautamente alcuni personaggi di Breaking Bad. Nella terza è stata annunciata la presenza di Gus Fring.
Gilligan: Finalmente siamo arrivati a un punto della narrazione in cui abbiamo potuto far entrare in modo plausibile Fring. Abbiamo deciso di reintrodurre proprio lui, tra tanti volti originali della serie, perché adoriamo il personaggio di questo villain e il suo interprete Giancarlo Esposito. Quando lo abbiamo fatto fuori abbiamo patito tantissimo, ma era chiaro che due giganti del Male come Walt White e Gus Fring non potesse convivere nella serie e, per forza di cose, andava eliminato il secondo. Come nei vecchi western, quando il cowboy buono (o il cattivo?) sentenzia: "Questa città non è abbastanza grande per tutti e due!" Oppure come in Highlander - L'ultimo immortale: "Ne resterà soltanto uno!" Ecco, il principio era lo stesso.

Vince, la serie da lei indicata come l'esperienza professionale che l'ha più aiutata a creare Breaking Bad è X-Files. Ha scelto Bryan Cranston per interpretare Walt White dopo che questo è stato il protagonista di un suo episodio [La corsa, ndr] in questo show: è quello di cui va più fiero?
Gilligan: Cambio idea spesso, ma in questo momento la mia scelta ricade su "Fame [terza puntata della settima stagione, ndr]. Mi ha fatto davvero piacere scriverlo perché era molto diverso da quello che facevo di solito.

Anche in quel caso lei stava dalla parte del cattivo...
Gilligan: Esatto, ho voluto raccontare la storia dal punto di vista del villain. Il pubblico provava simpatia per lui e volevo che alla fine fosse triste per questa figura e si schierasse dalla sua parte. Volevo che arrivasse a dire: "Mulder, Scully, andatavene via, lasciatelo in pace!". A parte qualche entusiasta, in pochi apprezzarono, la storia non entusiasmò neanche il regista Kim Manners. Resta uno dei miei favoriti, almeno per quanto riguarda i lavori firmati da me. Per quanto riguarda gli altri, adoro praticamente qualsiasi episodio di X-Files scritto da Darin Morgan, un genio.


AGGIUNGILO ALLA TUA LISTA

{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati