fabio
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martedì 28 aprile 2020
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bisogna chiedere quello che il film può dare
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Inutile avventarsi contro questo o altri film simili, lamentandosi per la banalità, i luoghi comuni ecc. Sarebbe come sparare contro la croce rossa: troppo facile e sbrigativo.
Ho rivisto questo film a distanza di 13 anni e devo confessare che sono rimasto piacevolmente sorpreso.
Michael Bay ha una propria estetica inconfondibile. Lo ha confermato in ogni film che ha fatto. E' in gran parte merito suo se la saga dei Transformers ha avuto successo.
Sbalorditivo è il fatto che un film come questo non senta il peso degli anni: a differenza di altre saghe, ad esempio quella di Jurassic Park, gli effetti speciali e le sequenze d'azione sono ancora sorprendenti.
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Inutile avventarsi contro questo o altri film simili, lamentandosi per la banalità, i luoghi comuni ecc. Sarebbe come sparare contro la croce rossa: troppo facile e sbrigativo.
Ho rivisto questo film a distanza di 13 anni e devo confessare che sono rimasto piacevolmente sorpreso.
Michael Bay ha una propria estetica inconfondibile. Lo ha confermato in ogni film che ha fatto. E' in gran parte merito suo se la saga dei Transformers ha avuto successo.
Sbalorditivo è il fatto che un film come questo non senta il peso degli anni: a differenza di altre saghe, ad esempio quella di Jurassic Park, gli effetti speciali e le sequenze d'azione sono ancora sorprendenti. Gli attori fanno la loro parte, fra tutti segnalo uno spassoso John Turturro nei panni di un agente segreto.
Da ultimo aggiungo la prova delle prove: mio figlio di 8 anni è rimasto entusiasta e di fronte alla scintilla di felicità nei suoi occhi molte obbiezioni cadono.
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davide
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mercoledì 26 luglio 2017
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spettacolare
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Un film che coinvolge dall'inizio alla fine, una lotta tra il bene e il male contornata da una storia d'amore che nasce e da molta nostalgia per il cartone animato degli anni '80.
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iltrequartista
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giovedì 6 luglio 2017
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autobots e decepticons
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Il primo capitolo della saga è il migliore.
A parte le bellissime trasformazioni,piene di dettagli ed accattivanti da un punto di vista visivo,c'è molta allegria nell'aria.
Con la giusta dose di superficialità,gli Autobots,La Beouf e Turturro fanno simpatia a primo impatto e fortunatamente possiamo affermare che il prodotto non si basa esclusivamente sugli effetti speciali.
Di certo non ci sono dialoghi raffinati, ma come cinema di puro intrattenimento tutto fila quasi liscio come l'olio.
Dico quasi perché gli scontri talvolta sono caotici quando ripresi troppo da vicino,la voce di alcuni robots è alquanto ridicola e non mancano purtroppo quei momenti da tipica spocchiosa esaltazione americana.
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Il primo capitolo della saga è il migliore.
A parte le bellissime trasformazioni,piene di dettagli ed accattivanti da un punto di vista visivo,c'è molta allegria nell'aria.
Con la giusta dose di superficialità,gli Autobots,La Beouf e Turturro fanno simpatia a primo impatto e fortunatamente possiamo affermare che il prodotto non si basa esclusivamente sugli effetti speciali.
Di certo non ci sono dialoghi raffinati, ma come cinema di puro intrattenimento tutto fila quasi liscio come l'olio.
Dico quasi perché gli scontri talvolta sono caotici quando ripresi troppo da vicino,la voce di alcuni robots è alquanto ridicola e non mancano purtroppo quei momenti da tipica spocchiosa esaltazione americana.
La sceneggiatura non vola in alto come le aquile,ma non vi troverete momenti noiosi.
Comunque il nostro buon Sam si innamora di Megan Fox e tutti noi maschietti siamo dalla sua parte ,anche se forse ci fa ancora più invidia non avere una macchina che ci porta in giro per la città e all'occorrenza ci salva pure la vita.
Tra alti e bassi,questa è un'opera che comunque verrà ricordata nel tempo.
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laurence316
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martedì 31 gennaio 2017
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l'era del marketing e della ricetta bruckheimer
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Basato sull’omonima linea di giocattoli della Hasbro (e già questo dovrebbe dire tanto sul film), preceduto da una miriade di altri adattamenti, dalle serie TV al film d’animazione, Transformers: The Movie, del 1984, di co-produzione nippo-americana, Transformers è il primo tentativo di portare sullo schermo, in versione live-action, i celeberrimi robottoni. Diretto da Bey, “esperto” in questo genere di film, e scritto da Kurtzman e Orci, è un film di fantascienza per ragazzi fracassone e strapieno di grandiosi effetti speciali, intessuto di stereotipi, frequentemente ridicolo, sicuramente ingenuo e banale, ma ciò nonostante una perfetta occasione di divertimento senza troppe pretese, adatto anche agli adulti capaci di veloci e repentine regressioni infantili.
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Basato sull’omonima linea di giocattoli della Hasbro (e già questo dovrebbe dire tanto sul film), preceduto da una miriade di altri adattamenti, dalle serie TV al film d’animazione, Transformers: The Movie, del 1984, di co-produzione nippo-americana, Transformers è il primo tentativo di portare sullo schermo, in versione live-action, i celeberrimi robottoni. Diretto da Bey, “esperto” in questo genere di film, e scritto da Kurtzman e Orci, è un film di fantascienza per ragazzi fracassone e strapieno di grandiosi effetti speciali, intessuto di stereotipi, frequentemente ridicolo, sicuramente ingenuo e banale, ma ciò nonostante una perfetta occasione di divertimento senza troppe pretese, adatto anche agli adulti capaci di veloci e repentine regressioni infantili. In Transformers, difatti, sono presenti tutti gli ingredienti che, storicamente, dai tempi di Spielberg & Co., fanno di un blockbuster estivo, un successo assicurato, a cominciare dagli effetti speciali, certo, ma non trascurando la trama che, come da prescrizione, deve risultare il più possibile superficiale e scontata, lineare e assimilabile anche dai più piccoli, e la scelta dei protagonisti non in base al talento o alle doti recitative, ma rispondendo a squallide esigenze di marketing (il nerd sfigatello o presunto tale con cui una certa categoria di ragazzini (e spettatori) è portata ad identificarsi, la ragazza con il fisico da super-modella che finirà inevitabilmente per innamorarsi del suddetto protagonista, fungendo al contempo come mezzo di esaltazione dell’american dream e come strumento di soddisfazione degli appetiti più bassi di una certa categoria di pubblico, i soliti militari eroici, sfrontati e dopati neanche fossero dei culturisti, che porteranno all’immancabile glorificazione della guerra e dell’esercito, e che andranno così a soddisfare un ulteriore fetta di pubblico, e chi più ne ha più ne metta). Prendete questi ingredienti, mescolate in maniera decisa con buona dose di siparietti comici, battutine e stupefacenti (non importa quanto confusionarie) battaglie con ripieno di gustosi effetti speciali digitali, e il successo è garantito.
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lindsey naegle
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sabato 19 novembre 2016
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un epico inizio per la saga di michael bay
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Il primo capitolo della saga dei Transformers è uno dei migliori film mai creati, che ha dato il via ad una serie di film uno migliore dell'altro. La storia coinvolge dall'inizio alla fine e soprattutto diverte tantissimo, questo, assieme al secondo capitolo è il capitolo con la componente umoristica migliore in assoluto. Josh Duhamel, nei panni di William Lennox è di sicuro il miglior personaggio umano del film, assieme anche a Robert Epps, interpretato da Tyrese Gibson, già visto nella saga di The Fast and the Furious, dove interpretava Roman Pearce. Michaela Banes, interpretata da Megan Fox, rimane tutt'ora uno dei migliori personaggi femminili della serie, Shai LaBeouf è stato bravissimo ad interpretare Sam Whitwicky e John Turturro, nei panni di Seymour Simmons, è divertentissimo, soprattutto nei film successivi e speriamo ancora una volta nel quinto capitolo.
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Il primo capitolo della saga dei Transformers è uno dei migliori film mai creati, che ha dato il via ad una serie di film uno migliore dell'altro. La storia coinvolge dall'inizio alla fine e soprattutto diverte tantissimo, questo, assieme al secondo capitolo è il capitolo con la componente umoristica migliore in assoluto. Josh Duhamel, nei panni di William Lennox è di sicuro il miglior personaggio umano del film, assieme anche a Robert Epps, interpretato da Tyrese Gibson, già visto nella saga di The Fast and the Furious, dove interpretava Roman Pearce. Michaela Banes, interpretata da Megan Fox, rimane tutt'ora uno dei migliori personaggi femminili della serie, Shai LaBeouf è stato bravissimo ad interpretare Sam Whitwicky e John Turturro, nei panni di Seymour Simmons, è divertentissimo, soprattutto nei film successivi e speriamo ancora una volta nel quinto capitolo. La colonna sonora è ai massimi livelli, con le musiche composte da Steve Jablonsky e le canzoni dei Linkin Park, il film diventa ancora più spettacolare. In conclusione, il primo filmdei Transformers rimane tutt'ora un capolavoro fenomenale e senza omra di bubbio è anche uno dei miei film preferiti in assoluto.
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iuriv
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lunedì 14 dicembre 2015
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era meglio quando eravamo bambini.
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Succede che un cubo spaziale precipita sulla terra. Poi un roboelicottero attacca una base americana in Qatar per rubare dei dati, così il ministero della difesa assume una squadra di esperti analisti diciottenni per risolvere il guaio. Ed esplode tutto.
Nel frattempo Shia LeBeouf racconta ai suoi compagni liceali (che dimostrano l'età dei loro insegnanti) le avventure del nonno, mentre cerca di piazzare qualche memorabilia. Dopo si compra una macchina che si scopre essere un autobot. Ed esplode tutto.
Questo è il delirante incipit del film con il quale Michael Bay si propone di aumentare i casi di epilessia tra la popolazione mondiale.
Per il regista americano l'epica si ottiene miscelando enfasi e dinamismo.
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Succede che un cubo spaziale precipita sulla terra. Poi un roboelicottero attacca una base americana in Qatar per rubare dei dati, così il ministero della difesa assume una squadra di esperti analisti diciottenni per risolvere il guaio. Ed esplode tutto.
Nel frattempo Shia LeBeouf racconta ai suoi compagni liceali (che dimostrano l'età dei loro insegnanti) le avventure del nonno, mentre cerca di piazzare qualche memorabilia. Dopo si compra una macchina che si scopre essere un autobot. Ed esplode tutto.
Questo è il delirante incipit del film con il quale Michael Bay si propone di aumentare i casi di epilessia tra la popolazione mondiale.
Per il regista americano l'epica si ottiene miscelando enfasi e dinamismo. Solo che, alla terza volta, le scene con i militari che corrono al rallentatore verso gli aeroplani più che enfatiche sembrano ridicole. Ma comunque rimane il dinamismo. Già.
Telecamere malferme, continui scavalcamenti di campo ed esplosioni che illuminano a giorno la sala, colpiscono questo lavoro proprio in quello che avrebbe dovuto essere il suo punto forte. Negli scontri non si capisce niente e Bay li gira in modo spesso disturbante.
Il tutto è legato insieme da una storia che Megan Fox interpreta da navigata (non nel senso di attrice, però) mostrando le sue grazie anatomiche ogni volta che può. In qualche caso quel bruto di Bay le chiede di sfoderare un'espressione intensa e la mente corre subito alla pornografia. Ma pazienza.
Anche perché ogni pensiero impuro evapora quando sullo schermo compare Shia LeBeouf, attore tra i meno significativi del panorama attuale, che qui sembra ancora meno in forma del solito. Sarà che interpretare un personaggio di quindici anni più giovane di lui non è stata questa grande idea.
Un disastro totale quindi? Beh, andiamoci piano. Tra caricature (Turturro su tutti), robot che fanno gli spiritosoni e una galassia di autocitazioni, viene alla luce il pregio nascosto di questo lavoro. Bay si prende e ci prende in giro attraverso un'ironia così sottile da essere stata colta da pochi. Non si spiegherebbe come mai tanta gente possa aver dato credito a una pellicola del genere altrimenti.
Ah si, è costata come un'astronave interstellare. E' un fattore di valutazione anche questo.
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aristoteles
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sabato 22 agosto 2015
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le gnocche sono sempre criminali
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A mio avviso il film più bello della saga.
Azione,divertimento,ironia,scene spettacolari non mancano,i robot poi sono realizzati davvero bene e sono pieni di dettagli.
Il ritmo è incessante e ci sono tanti personaggi divertenti,Jhon Turturro e i genitori del protagonista su tutti.
LaBeouf è veramente convincente ,Megan Fox molto meno ma fa la sua figura in quanto a bellezza.
I Transformers poi hanno veramente un'anima e risultano simpaticissimi.
Veramente esilaranti le scene nel giardino di Sam.
Ci sono tuttavia delle cose che non convincono: il presidente americano,la giovane universitaria con l'amico hacker ,la troppo "americana" scena finale.
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A mio avviso il film più bello della saga.
Azione,divertimento,ironia,scene spettacolari non mancano,i robot poi sono realizzati davvero bene e sono pieni di dettagli.
Il ritmo è incessante e ci sono tanti personaggi divertenti,Jhon Turturro e i genitori del protagonista su tutti.
LaBeouf è veramente convincente ,Megan Fox molto meno ma fa la sua figura in quanto a bellezza.
I Transformers poi hanno veramente un'anima e risultano simpaticissimi.
Veramente esilaranti le scene nel giardino di Sam.
Ci sono tuttavia delle cose che non convincono: il presidente americano,la giovane universitaria con l'amico hacker ,la troppo "americana" scena finale.
Anche quando i robot si trasformano e combattono ,a volte,c'è troppa confusione nelle immagini.
Consigliabilissimo ,peccato per i seguiti che ,secondo me, sono nettamente inferiori.
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claudiofedele93
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martedì 12 maggio 2015
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transformers: tra noia e battaglie.
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Nel 2007 l’uscita di Transformers fu attesa e poi accolta con grande entusiasmo da parte del pubblico, finalmente avremmo visto una trasposizione in live-action al Cinema, diretta da un regista che di scene spettacolari ne sapeva fin troppo e prodotta dal l’onnipotente Steven Spielberg, dei famosi robot targati Hasbro. Era il momento giusto, la realizzazione di un sogno da parte di molti, il punto di rottura che avrebbe significato la svolta: non più cartoni animati o tavole da disegno per dare vita ad Optimus Prime e Megatron, ma effetti speciali e computer grafica.
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Nel 2007 l’uscita di Transformers fu attesa e poi accolta con grande entusiasmo da parte del pubblico, finalmente avremmo visto una trasposizione in live-action al Cinema, diretta da un regista che di scene spettacolari ne sapeva fin troppo e prodotta dal l’onnipotente Steven Spielberg, dei famosi robot targati Hasbro. Era il momento giusto, la realizzazione di un sogno da parte di molti, il punto di rottura che avrebbe significato la svolta: non più cartoni animati o tavole da disegno per dare vita ad Optimus Prime e Megatron, ma effetti speciali e computer grafica.
E’ perciò un grande peccato constatare che Transformers, primo capitolo di una saga che nel 2016 arriverà al quinto episodio, dopo un quarto concepito e realizzato come un semi-reboot, sia invero l’esatto opposto che un blockbuster estivo dovrebbe essere, anzi, un “buon” blockbuster per correttezza. Se, infatti, la pellicola viene analizzata seconda un’ottica puramente coerente alla produzione passata (e futura) del regista, ci si rende conto che il lungometraggio è tanto nelle corde del regista, quanto atipico sotto molti punti di vista, regalando tuttavia momenti abbastanza ben costruiti, tipo l’arrivo sulla terra degli Autobots o la sequenza di apertura, continuamente però penalizzati da scelte tecniche discutibili.
Di Michael Bay ricordiamo sempre le tante e ripetute scene cariche di esplosioni, quel tipo di fotografia così satura da rendere ogni inquadratura bidimensionale o priva di tagli particolarmente illuminanti di luce, per le co-protagoniste femminili astutamente affascinanti, ma un po’ acqua e sapone nonché superficiali (e davvero qui ci troviamo davanti al caso più eclatante, perché Megan Fox tutti la ricordiamo, ed è possibile azzardare dire “ricorderemo”, per essere stata scoperta dal regista di The Rock ed Armageddon ed inserita in questo film) e poi ci sono i momenti interminabili, le sequenze preparatorie alle tante scene adrenaliniche che costantemente Bay mal calibra, rendendole infinite, più lente dei rallenty da lui abusati, appesantendo il prodotto fino all’invero simile.
I Robot di Cybertron non fanno eccezione a tale regola, anzi, sottolineano quanto la pellicola abbiamo avuto, probabilmente, delle pressioni notevoli da parte della produzione, affinché il regista non si lasciasse prendere troppo la mano, non considerando il fatto che, così facendo, il risultato finale è stato di gran lunga penalizzato. Dovendo, quindi, gestire ed imbastire una storia, che sapesse catturare o quanto meno non annoiare il suo pubblico, il film-maker impiega quasi più di un’ora, su un minutaggio totale di 130 minuti, per presentare tutti i personaggi e innescare la narrazione in modo definitivo; una scelta, questa, davvero poco condivisibile, se ci rendiamo conto che gran parte delle prime sequenze sono se non superficiali, talvolta tediose, imbarazzanti e particolarmente lente, incapaci di brillare di quella ironia e sarcasmo, fascino grottesco o poca serietà che negli episodi successivi è stata messa malamente a nudo proprio in quanto prodotti unicamente orientati a far sorbire allo spettatore uno spettacolo di sole botte e combattimenti.
Appare quasi voler nutrire della ambizioni considerevoli Transformers, sin dal prologo che viene narrato con la voce fuori campo di Prime, ed invece il castello di carte di Michael Bay è destinato a crollare su sé stesso, non solo per la storia in sé, dato che la sceneggiatura alla fine dei conti così pessima non è, piuttosto per la poca ispirazione ed impegno messo dal team nella realizzazione dei personaggi, veramente superficiali, stereotipati, sovraccaricati di battute banali, spacconi e sopra le righe in modo innaturale.
A questo, poi, aggiungiamo l’ottica di Bay, un regista che vuole massacrare il suo paese sempre nel modo sbagliato, non costruendo mai, attraverso le immagini, una critica intelligente, ma piazzando qua e là situazioni credibili, ma inverosimili o dal cattivo gusto etico. I Militari Americani che rinfacciano un loro “compagno” di origini messicane di non parlare “la loro lingua”, il rivenditore di macchine di fiducia, rigorosamente di colore, che sfrutta a nero gli immigrati (anch’essi messicani), mentre, poi a casa, a gli Americani vengono sempre, costantemente, dati i ruoli, anche nella società, che ogni uomo vorrebbe avere. Una divisione netta ed una critica verso un mondo che Bay non si disturba a mostrare in tutto il suo essere manicheo, culminando nella piccola rappresentazione di un presidente occupato solamente a chiedere al proprio staff, sull’Air-Force-One, un particolare tipo di dolce, mentre collaboratori e segretari sono indaffarati a combattere contro una minaccia aliena.
Lasciamo, a questo punto, stare tutta la politica, apprezzabile o meno, del giocattolo di Bay e addentriamoci nella storia, che vede il giovane Sam Witwicky catapultato nella lotta tra Autobot e Decepticon, a causa dell’All Spark, un’antica reliquia capace di creare e trasferire energia con la quale un suo antenato era venuto a contatto.
Un plot narrativo tutt’altro che originale, ma, come esplicato sopra, non troppo da condannare, con la costante dicotomia tra buoni e cattivi, bene e male, ove alle tante esplosioni e massacri dei Decepticon, Optimus Prime, leader degli Autobots, risponde con una retorica da seconda guerra mondiale a volte tanto fuori luogo, quanto coerente con il personaggio stesso, poiché se dopo quaranta-minuti si assiste solo a frasi fatte, alla fin fine, si inizia anche a crederci o arrenderci all’idea che un robot, in effetti, non possa far altro che discorsi che strizzano l’occhio ai più noti cliché bellici.
Transformers poteva essere un discreto film, pur rimanendo comunque il migliore, per adesso, della saga, ed invece si è rivelato un prodotto distrutto da un potenziale inespresso e da una mal gestione dei tempi, condito solo da una buona colonna sonora, ma in alcuni punti ripetitiva e troppo figlia delle composizioni di Hans Zimmer. Un prodotto che ogni tanto si prende la briga di omaggiare pellicole cult quali Terminator, Incontri Ravvicinati con il Terzo Tipo, E.T., e tante altre, senza mai però conquistare lo spettatore, o meglio, quel tipo di pubblico con delle pretese. Perché chi nutriva una qualunque aspettativa probabilmente rimarrà deluso da questo primo atto, mentre chi sperava in un ammasso di scontri al cardio palma resterà (in parte) soddisfatto, a patto di restare per 70 minuti sulla poltrona ed assistere a dei robot impediti che distruggono il giardino di un umano senza rendersi conto delle loro proporzioni. Un cast sprecato, ad eccezione della bellezza di Megan Fox, che bilancia tanto ben di Dio per gli occhi con una performance superficiale e dimenticabile, su cui Bay punta tutti i riflettori per mettere in risalto la pelle abbronzata della sua nuova (ex) pupilla, ed un reparto tecnico non al top, coadiuvato, va detto, con grandi effetti speciali e sonori, chiudono il cerchio di un produzione nata unicamente per divertire il pubblico e fare soldi, velata ogni tanto da un forzato sentimento di nostalgia. I soldi, di sicuro, li ha fatti, il pubblico magari non tutto l’avrà divertito.
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salva66
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venerdì 26 dicembre 2014
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fumettistico....
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Mah, non so, ma al di la del giudizio e il parere del forum, mio sarò controcorrente. A me il film non entusiasma. ma do una spiegazione, anzi una motivazione che premetto "personale": Sono nato e ho apprezzato, amando i film di fantascienza e i miei canoni erano quei film, faccio un esempio, Viaggio allucinante- Il mondo dei robot ecc. ecc. Erano pellicole, le quali non avevano nulla di paragonabile agli attuali, in quanto ad effetti speciali, ma che avevano un non so che di magico, un qualcolsa che andava oltre all'immaginazione e te ti faceva fantasticare! Personalmente e facendo un paragone ai film di fantascienza recenti, do un giudizio positivo ad un film che mi ha colpito.
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Mah, non so, ma al di la del giudizio e il parere del forum, mio sarò controcorrente. A me il film non entusiasma. ma do una spiegazione, anzi una motivazione che premetto "personale": Sono nato e ho apprezzato, amando i film di fantascienza e i miei canoni erano quei film, faccio un esempio, Viaggio allucinante- Il mondo dei robot ecc. ecc. Erano pellicole, le quali non avevano nulla di paragonabile agli attuali, in quanto ad effetti speciali, ma che avevano un non so che di magico, un qualcolsa che andava oltre all'immaginazione e te ti faceva fantasticare! Personalmente e facendo un paragone ai film di fantascienza recenti, do un giudizio positivo ad un film che mi ha colpito..."Snowpiecer". La fantascienza a parer mio, si dovrebbe legare ad un qualcosa di attuale, cioè ad un qualcosa che potrebbe succedere in futuro!
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renato c.
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venerdì 13 giugno 2014
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fantascenza intelligente e spettacolo
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Un bel film spettacolare che ha avuto tre seguiti. La fantascienza ovviamente è cambiata da quando ero bambino negli anni '50 e mi piaceva moltissimo vedere films in bianco e nero come "la Terra contro i dischi volanti" (Da ricordare, comunque, che negli anni '50 c'è stato un capolavoro della fantascienza in bianco e nero: "L'invasione degli ultracorpi" di Don Siegel che poi ha avuto non so quanti remake!)Comunque anche questo non è puro spettacolo! All'inizio,quando la macchina di Sam si mette ad andare via da sola non può non far tornare alla mente il "maggiolino tutto matto"! Ma poi la macchina si trasforma ed il film cambia aspetto. Come già nei films degli anni '50 c'era da parte delle autorità il "non parlare con nessuno" e così anche da parte dei protagonisti accidentali! E' bella la scena in cui i genitori di Sam lo subissano di domande e Mikhaela salta fuori dal suo nascondiglio facendo credere ai genitori che Sam voleva solo nescondere la ragazza in camera! Cosa piuttosco colpevole nell'America puritana! Comunque è sempre bella poi la lotta tra gli extraterrestri buoni ("Non dobbiamo far pagare agli umani il prezzo delle nostre guerre") e quelli cattivi.
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Un bel film spettacolare che ha avuto tre seguiti. La fantascienza ovviamente è cambiata da quando ero bambino negli anni '50 e mi piaceva moltissimo vedere films in bianco e nero come "la Terra contro i dischi volanti" (Da ricordare, comunque, che negli anni '50 c'è stato un capolavoro della fantascienza in bianco e nero: "L'invasione degli ultracorpi" di Don Siegel che poi ha avuto non so quanti remake!)Comunque anche questo non è puro spettacolo! All'inizio,quando la macchina di Sam si mette ad andare via da sola non può non far tornare alla mente il "maggiolino tutto matto"! Ma poi la macchina si trasforma ed il film cambia aspetto. Come già nei films degli anni '50 c'era da parte delle autorità il "non parlare con nessuno" e così anche da parte dei protagonisti accidentali! E' bella la scena in cui i genitori di Sam lo subissano di domande e Mikhaela salta fuori dal suo nascondiglio facendo credere ai genitori che Sam voleva solo nescondere la ragazza in camera! Cosa piuttosco colpevole nell'America puritana! Comunque è sempre bella poi la lotta tra gli extraterrestri buoni ("Non dobbiamo far pagare agli umani il prezzo delle nostre guerre") e quelli cattivi. Il tutto poi con l'happy-end anche tra Sam e Mikhaela interpretata da una magnifica Megan Fox e con la compagnia della bellissima Rchael Taylor!
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[+] concordo
(di salva66)
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