Aspromonte - La terra degli ultimi

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Un film di Mimmo Calopresti. Con Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte, Francesco Colella, Marco Leonardi.
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Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 89 min. - Italia 2019. - IIF - Italian International Film uscita giovedì 21 novembre 2019. MYMONETRO Aspromonte - La terra degli ultimi * * * - - valutazione media: 3,23 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
luciano sibio sabato 16 maggio 2020
film per la televisione Valutazione 1 stelle su cinque
67%
No
33%

Film che va bene per la televisione. Troppo Didascalico.E' fuoriluogo la scenografia ricalcante le sfumatrue pittoriche del realismo ottocentesco francese o la pittura macchiaiola italiana che riportano le scene in una dimensione temporale troppo antecedente aggiungendo irrealisticità alla storia. In questo contesto le interpretazioni sono tutte fuoriluogo e non centrate,nessuno sembra appartenere veramente a quella storia e a quel contesto.
Alcuni poi,tipo il poeta straripano di ruffianeria e anche lui è assolutmante improponibile.
Ci mancava solo la colonna sonora di Piovani stile "la vita è bella" perchè il confezionamento per la televisione è pronto. [+]

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maria f. mercoledì 18 dicembre 2019
evviva i buoni film! Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

 Sì, il regista è riuscito meravigliosamente a portarci in una realtà degli anni ’50, ad Africo, terra Calabrese fatta di sassi, fango, miseria, dove la popolazione sopravviveva spaccandosi la schiena per ottenere quel poco che la stessa terra desertica dispensava.
Anche Ciccio il Poeta era consapevole della situazione rovinosa in cui loro tutti versavano, ma lui con gli occhi e il cuore da sognatore godeva di tanti momenti di estasi durante i quali era catapultato oltre. Si nutriva della bellezza che quel luogo tanto impervio offriva, e pur sempre capace di calamitare il suo sguardo, e iniettarlo di luce e dei colori del mare e delle montagne.
Gli Africoti, gente severa ma paziente ogni giorno combatteva con determinazione cercando con forza e consapevolezza di mutare la condizione secolare fatta di subordinazione e sottomissione alle Istituzioni riconosciute come il Sindaco, Il Prefetto e le Forze dell’Ordine da una parte, e dall’altra ai soprusi del mafioso Don Totò. [+]

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foffola40 martedì 10 dicembre 2019
foto poetiche Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
100%

La realtà dell'Aspromonte negli anni 50 sembra perfino irreale per la povertà, la mancanza dei servizi primari, l'ignoranza di tutto, la presenza solo della forza del prepotente che decide per tutti. Stato inetto ,pauroso anche difronte alla morte, ignorante  meno che del sopruso, tutto viene rappresentato nel personaggio del Prefetto.
Le immagini e alcune scene della piccola comunità di Africo sono molto belle, suggestive e sorprendenti. Il personaggio del "poeta" , pittore, forse un poco istrutio, appare improbabile e suonanon vero . Il film merita di essere visto. foffola40 

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gianna48 lunedì 9 dicembre 2019
una favola reale di povertà assoluta. Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
100%

Una favola con tratti di vero lirismo nel personaggio di Marcello Fonte, perfetto nella parte del poeta sognatore.  Infatti ci sono i buoni (gli abitanti del paese che si aiutano tra loro) e i cattivi (il capo mafia). Poi ci sono le istituzioni, sorde e infide. Solo il carabiniere che, alla fine, copre il delitto riscatta un po' la sordità delle istituzioni. Ma è poco verosimile. Negli anni 50, nel sud, ci mandavano quelli del nord, che non avrebbero capito il senso di quel delitto. Per questo è favola. D'altro canto la vita nei paesi calabresi era di una miseria inverosimile, senza scarpe nel fango, senza medici nè medicine, senza istruzione. Peggio delle bestie. [+]

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liviana martedì 3 dicembre 2019
uno straordinario viaggio... Valutazione 0 stelle su cinque
67%
No
33%

Sono andata alla presentazione del film al Cinema Aquila, non ho mai voluto conoscere la storia a fondo nonostante avessi potuto per riuscire a godermi al meglio questo film una volta uscito nelle sale. Avrei potuto dire la mia al dibattito ma purtroppo la timidezza ha preso il sopravvento e quindi ho deciso di scrivere il mio pensiero in questo portale. Il film è stato uno straordinario viaggio che ho fatto insieme ai protagonisti di questa storia. Ho provato tante emozioni tra cui la rabbia e la tristezza ma anche la speranza per questo popolo per la sua rinascita. Il film è molto delicato e tratta un argomento che purtroppo non è molto lontano da ciò che succede in questo momento storico. [+]

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mauridal martedì 26 novembre 2019
gli ultimi sono diventati i primi Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

 Quando si vogliono ritrovare le proprie radici ,bisogna affondare i piedi nella terra.

In questo film pieno di di immagini  dove il vero è reso con un ricercato “verismo “ addirittura con una scelta iperrealista ,le inquadrature si soffermano sui piedi nudi dei personaggi che affondano nel fango dei luoghi abitati da gente poverissima , dai paesani di Africo vecchio paesino arroccato sulle montagne dell’Aspromonte calabrese . [+]

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lucano11 martedì 26 novembre 2019
diremo che siamo stati noi a sparare Valutazione 4 stelle su cinque
33%
No
67%

una grande poesia su un immenso problema meridionale nato con l'unità d'Italia .Aspromonte è davvero la terra degli ultimi e il film lo rende a pieno attraverso una attenta regia e una sceneggiatura che non esclude,ancora oggi, gli enormi problemi del sud,della burocrazia, della prepotenza.
Commovente il carabiniere che non vuole sapreer  chi ha sparato accollandosi la responsabilità del conflitto a fuoco, anche lui si adatta alla "giustizia" dell'aspromonte comprendendo che la giustizia dei potenti avrebbe distrutto un individuo vessato e che non sarebbe stata compresa  o addirittura vista come una ennesima prepotenza.Non si giustifica comunque un omicidio. [+]

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fedmou lunedì 25 novembre 2019
la dignità del popolo calabrese Valutazione 0 stelle su cinque
50%
No
50%

Un film girato in modo non credo facilmente in alcuni Borghi dell'Aspromonte,che riproduce fedelmente gli ideali, i valori, le azioni del popolo calabrese degli anni 50,povero, pieno di dignità e composto da gente laboriosa pronta a cambiare il corso degli eventi.
E' un film grazie a cui si possono rispolverare i ricordi di un tempo passato (vissuti in prima persona o sentiti) per ricongiungersi a un senso di eternità e di pace che quei luoghi trasmettono.
E' il racconto di un popolo, seppur soggiogato al potere statale e alla criminalità, non 
vuole abbandonare la speranza di costruirsi un futuro migliore verso la libertà. [+]

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massimo cortese venerdì 22 novembre 2019
due mondi a confronto Valutazione 0 stelle su cinque
100%
No
0%

   Ho trovato questo film splendido, sotto ogni punto di vista. Già il titolo “La terra degli ultimi” lascia intuire il racconto di una vicenda umana tribolata, come appunto è stata l’esistenza di persone in condizioni di profonda miseria vissute negli anni dell’immediato Dopoguerra nel Comune calabrese di Africo.  Elemento centrale è il contrasto tra due mondi – quello rurale degli analfabeti e quello ufficiale delle Istituzioni – che non colloquiano tra loro perché troppo distanti,  ciascuno dei quali è contraddistinto da un sistema di valori suoi propri, da criteri di valutazione degli avvenimenti spesso contrastanti e, soprattutto, da un diverso modo di concepire la speranza. [+]

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venerdì 22 novembre 2019
via dall'aspromonte Valutazione 0 stelle su cinque
100%
No
0%

Ho apprezzato molto la recensione di Paola Casella che ha messo a fuoco le varie tematiche espresse nel film.
Aggiungo soltanto che i cambiamenti apportati nel film non aggiungono vigore alla storia narrata nel libro dove c'è l'utopia che ci salva quando i sogni sembrano svanire.
Il brigante del libro è una metafora che parla al nostro presente, alla paura del futuro, dell'incognita del viaggio per tutti i popoli in movimento. E' stato fin troppo facile rappresentarlo come un malavitoso locale, visto in tante altre storie e film.
"Via dall'Aspromonte" è anche la storia di un popolo, quello di Africo, che si batte contro le ingiustizie e mantiene il suo orgoglio e la sua fierezza, pur nella sconfitta.

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