fluturnenia
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lunedì 6 settembre 2021
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in principio era il frassino
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"Magia, mistero, apparizioni, sparizioni. Sono Mister Tarocco con l'accento sulla Q che la magia la fa una volta e poi non lo vedi più" diceva Ezio Greggio ai bei tempi del Drive in.
Invece no, ecco qui un altro fantasma burlone, a cui piace giocare un po' al gatto col topo, un po' a guardie e ladri e anche quando si decide a fare sul serio, ci mette una buona mezz'ora ad arrivarne a una, per poi farsi accoppare da una Croce di legno piantata nel petto. Ma mica un legno qualsiasi. Eh no, è fatta con l'albero del fuoco. Ma non era col frassino che si facevano i paletti e non erano i vampiri che si accoppavano in quel modo? Allora è proprio un altro racconto tarocco con il solito fantasma tarocco, non c'è dubbio.
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"Magia, mistero, apparizioni, sparizioni. Sono Mister Tarocco con l'accento sulla Q che la magia la fa una volta e poi non lo vedi più" diceva Ezio Greggio ai bei tempi del Drive in.
Invece no, ecco qui un altro fantasma burlone, a cui piace giocare un po' al gatto col topo, un po' a guardie e ladri e anche quando si decide a fare sul serio, ci mette una buona mezz'ora ad arrivarne a una, per poi farsi accoppare da una Croce di legno piantata nel petto. Ma mica un legno qualsiasi. Eh no, è fatta con l'albero del fuoco. Ma non era col frassino che si facevano i paletti e non erano i vampiri che si accoppavano in quel modo? Allora è proprio un altro racconto tarocco con il solito fantasma tarocco, non c'è dubbio. Cercando di essere un poco più seri, la regia così come la fotografia nonché la scenografia sono ben congegniate e confezionate, caracters con zero approfondimento, dialoghi come da prassi del genere piuttosto ovvi e banali, ritmo per tre quarti lento e fiacco che nel momento in cui il gioco si fa duro cresce, annoverando sequele di cliché triti ma pur sempre efficaci. Allora perché questa pellicola non funziona a dovere? Per un connubio fallimentare tra dinamiche già viste altrove, reiterate e reiteranti all'interno del film stesso (anzi il film è proprio questo: una ripetizione a ciclo continuo) e un ritmo come già detto che annoia e concede troppe pause. Facciamo due conti, se in 100 scene togliamo 10 secondi ciascuna quanti minuti riusciamo a eliminare, oltre a rendere meno pese le scene stesse? In questo momento sto guardando Slenderman, altra ciofeca, ma nei pochi minuti iniziali di visione sembrava di assistere a un videoclip. Non che questa sia una soluzione ma tra la noia e la frenesia la verità sta di sicuro nel mezzo. La Llorona non è un prodotto da bocciare ma di certo da non rivedere.
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mr.rizzus
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lunedì 15 febbraio 2021
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bellissimo
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elgatoloco
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giovedì 23 luglio 2020
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discreto horror, senza grandi pretese
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"La Llorona"(2019, MIchael Chaves, non soggettista o sceneggiatore)è uno dei non pochi film che si ispirano a una leggenda: qui è di turno"La Llorona", leggenda mexicana, per cui una bella donna, avendo sorpreso il marito quando questi la tradiva, ne avrebbe ucciso i figli, riservando poi, potenzialmente, lo stesso trattamento ai bambini "cativi"o presunti tali, per cui la"Llorona"(un pòo'come la Tunda nel litoràl pacifico)diviene una sorta di minaccia per bambini"cattivi"-disobbedienti. Decisamente un film"di ordinaria amministrazione", ma ben costruito, dove l'alternanza climax-anticlimax crea la tensione, la suspense al punto giusto, Che poi la storia di fonda sia abbastanza debole è assolutamente vero, che gli sviluppi drammaturgici dlela storia siano scarsi, limitandosi alla storia più classica, per cui una famiglia viene minacciata, ricorrrendo poi a un"curandero", è altrettanto vero, ma, anche considerando lo happy end"inevitabile", bisogna pur dire che il film non è un trattato antropologico, non è un saggio sulla nascita e il superamento dlela paura, non è altro in um ambito che diremmo "colto", ma p semplicemente un piacevole film, tenicamente ben realizzato(il che non è poco e tantomeno scontato)nell'ambito delll'horror fantastico che si ispira a quel vastissimo ambito , che è fatto di leggnde e miti da e di tutto il mondo.
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"La Llorona"(2019, MIchael Chaves, non soggettista o sceneggiatore)è uno dei non pochi film che si ispirano a una leggenda: qui è di turno"La Llorona", leggenda mexicana, per cui una bella donna, avendo sorpreso il marito quando questi la tradiva, ne avrebbe ucciso i figli, riservando poi, potenzialmente, lo stesso trattamento ai bambini "cativi"o presunti tali, per cui la"Llorona"(un pòo'come la Tunda nel litoràl pacifico)diviene una sorta di minaccia per bambini"cattivi"-disobbedienti. Decisamente un film"di ordinaria amministrazione", ma ben costruito, dove l'alternanza climax-anticlimax crea la tensione, la suspense al punto giusto, Che poi la storia di fonda sia abbastanza debole è assolutamente vero, che gli sviluppi drammaturgici dlela storia siano scarsi, limitandosi alla storia più classica, per cui una famiglia viene minacciata, ricorrrendo poi a un"curandero", è altrettanto vero, ma, anche considerando lo happy end"inevitabile", bisogna pur dire che il film non è un trattato antropologico, non è un saggio sulla nascita e il superamento dlela paura, non è altro in um ambito che diremmo "colto", ma p semplicemente un piacevole film, tenicamente ben realizzato(il che non è poco e tantomeno scontato)nell'ambito delll'horror fantastico che si ispira a quel vastissimo ambito , che è fatto di leggnde e miti da e di tutto il mondo. Considernaod poi un ambiente culturalmente"mistilingue"omce quello di Los ANgeles, "la Llorona"(ossia " colei che piange", come facilmente intuibile), è un film che cade in modo"appopriato"nel momento giusto e rifacendosi a un ambiente preciso, quando parlarne, per ex., nel New England, chiaramente avrebbe un senso molto minore, per non dire nessuno, mentre nel New England, sempre rimanendo all'esempio proposto, le storie scritte e poi filmate di Stephen King, che conosce quei posti, sono chiaramente molto più adatte al contesto culturale specifico. Tecnicamente valido, dicevo, "La Llorona", certo senza invenzioni genaili sul piano tecnico, ma ben realizzato., con interpreti prevalentemente femminili(anche se non solo), come del resto in sintonia con la terribile protagonista, impersonata da Marisol Ramirez, menre la sua antagonista"positiva-buona"è Linda Cardellini e il"curandero"(un prete che ha perso la fede nella chiesa ma non in Dio, come ribadisce)è Raymond Cruz. El Gato
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kyotrix
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martedì 10 settembre 2019
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guardato 70 minuti, poi ho spento..
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Personalmente, horror a basso costo, decisamente mediocre
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giulio2456
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martedì 30 aprile 2019
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una via di mezzo tra caves e wan
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Se è vero che James wan momentaneamente non si dedica più alla regia, è anche vero che Caves, si fa sempre più strada nel mondo degli horror,seppur a lento ritmo. Il film riesuma la figura storica della LLorona, già celebre per molti film, di cui la maggior parte di vecchia data. La trama, seppur a tratti monotona e scontata, regge per tutta la durat del film. Il fantasma ha una misura di se stesso più curata rispetto ad altri film, con anche un accenno al suo passato verso la fine. La mano nella produzione di Wan si vede ed è utile, ma Caves fa prevalere il suo stile, che fortunatamente risulta raramente banale. Buona l'interpretazione. Il film tutto sommato crea tensione, ma il prodotto poteva essere sfruttato ancora meglio.
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Se è vero che James wan momentaneamente non si dedica più alla regia, è anche vero che Caves, si fa sempre più strada nel mondo degli horror,seppur a lento ritmo. Il film riesuma la figura storica della LLorona, già celebre per molti film, di cui la maggior parte di vecchia data. La trama, seppur a tratti monotona e scontata, regge per tutta la durat del film. Il fantasma ha una misura di se stesso più curata rispetto ad altri film, con anche un accenno al suo passato verso la fine. La mano nella produzione di Wan si vede ed è utile, ma Caves fa prevalere il suo stile, che fortunatamente risulta raramente banale. Buona l'interpretazione. Il film tutto sommato crea tensione, ma il prodotto poteva essere sfruttato ancora meglio. Palese il suo collegamento con la saga di "The Conjuring". Sulla base di questo ci si prospetta qualche altro progetto, magari realizzato meglio.
VOTO: 5
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jonny10
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giovedì 25 aprile 2019
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buono
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Un ottimo horror , il fantasma della corona impiega e spaventa chi guarda il film. Film di giusta lunghezza con bambini e e attori all
altezza.
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stramonio70
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giovedì 25 aprile 2019
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solito horror per ragazzini
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Quella che sulla carta poteva essere una bella idea per un horror originale viene completamente sprecata in un film banale che si fonda quasi completamete su una serie interminabile di jumpscares. Due o tre di essi se ben piazzati nella storia possono far saltare sulla sedia ma se diventano più di una ventina (molti dei quali telefonati) finiscono solo col far sbadigliare lo spettatore. Quel poco di mistero poi che il personaggio della Llorona poteva avere, viene completamente spazzato via a causa dell'idea sciagurata di spiattellare tutto quanto c'è da sapere su di lei nel breve prologo iniziale. Così il film si trascina stancamente fino all'epilogo senza un briciolo di atmosfera, di gore e anche di interesse da parte del pubblico.
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Quella che sulla carta poteva essere una bella idea per un horror originale viene completamente sprecata in un film banale che si fonda quasi completamete su una serie interminabile di jumpscares. Due o tre di essi se ben piazzati nella storia possono far saltare sulla sedia ma se diventano più di una ventina (molti dei quali telefonati) finiscono solo col far sbadigliare lo spettatore. Quel poco di mistero poi che il personaggio della Llorona poteva avere, viene completamente spazzato via a causa dell'idea sciagurata di spiattellare tutto quanto c'è da sapere su di lei nel breve prologo iniziale. Così il film si trascina stancamente fino all'epilogo senza un briciolo di atmosfera, di gore e anche di interesse da parte del pubblico. Non si capisce poi l'idea di ambientare la storia nel 1973 visto che il film è girato quasi tutto in interni e gli anni '70 non si avvertono quasi per niente se non per l'assenza di cellulari e computer. Del cast infine si salva solo la brava Linda Cardellini, attrice di grande talento ma che da sola purtroppo non riesce a salvare l'intera baracca. Decisamente fuori parte invece Raymond Cruz (era l'ottimo "Tuco Salamanca" di Braking Bad) e piuttosto anonimi i due ragazzini. Anche la Llorona non è poi così spaventosa. Unica nota positiva del film è quella di aver concluso la storia senza inutili strascichi che rimandino ad un possibile ed altrettanto inutile sequel. Voto 5.
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silvano bersani
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mercoledì 24 aprile 2019
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fragilino
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Il genere orrorifico soffre di una congenita fragilità propria. Ma in questa opera non si intravvede neppure il tentativo di un piccolo colpo d'ala. Il film si regge a malapena sui luoghi topici del genere, fatti di luci crepuscolari, lampadine verdognole ronzanti, cantine e sottotetti e larve di spiriti inquieti, ma poco inquietanti, che emergono dalla oscurità. Due sequenze si salvano, quella dell'auto parcheggiata accanto al fiume, per originalità , quella del labirinto di corridoi nel centro di accoglienza, per la nobile citazione ("redrum"!!!). Per il resto tutto molto prevedibile, compresa l'epifania progressiva della protagonista, accompagnata sempre da una cacofonia di grida umane che purtroppo non provengono dalla platea ma dalla colonna sonora, tanto a rimarcare per i non comprendenti che è qui che dovresti sentire la paura .
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Il genere orrorifico soffre di una congenita fragilità propria. Ma in questa opera non si intravvede neppure il tentativo di un piccolo colpo d'ala. Il film si regge a malapena sui luoghi topici del genere, fatti di luci crepuscolari, lampadine verdognole ronzanti, cantine e sottotetti e larve di spiriti inquieti, ma poco inquietanti, che emergono dalla oscurità. Due sequenze si salvano, quella dell'auto parcheggiata accanto al fiume, per originalità , quella del labirinto di corridoi nel centro di accoglienza, per la nobile citazione ("redrum"!!!). Per il resto tutto molto prevedibile, compresa l'epifania progressiva della protagonista, accompagnata sempre da una cacofonia di grida umane che purtroppo non provengono dalla platea ma dalla colonna sonora, tanto a rimarcare per i non comprendenti che è qui che dovresti sentire la paura . Qualche buco logico nella sceneggiatura, ma che alla fine non è neppure il difetto peggiore.
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elpiezo
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lunedì 22 aprile 2019
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un horror avvincente
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Una giovane vedova deve difendere i suoi bambini da un fantasma maledetto. Un bizzarro esorcista messicano accorre in suo aiuto.
James Wan, icona dell’horror contemporaneo, rivisita in chiave moderna la figura della Llorona, piangente spettro di una madre snaturata, saturo di rimorso e rancore.
Un horror suggestivo ed elegante che contrappone la spettrale immagine della madre maledetta alla disperata figura della protagonista costretta a lottare per difendere i propri figli.
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nino pellino
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sabato 20 aprile 2019
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film horror ben diretto e ambientato
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Sull'affascinante tema storico della Llorona, donna vissuta nel secolo settecento che uccise i sui due figli annegandoli nelle acque di un fiume per vendicarsi del tradimento subito dal suo uomo, salvo poi uccidersi a sua volta dopo essersi amaramente pentita del gesto compiuto, si basa questo film horror diretto magistralmente dla regista Michael Caves. Nella Los Angeles dei primi anni '70 del secolo 900, il fantasma inquieto della Llorona si aggira presso alcune abitazioni allo scopo di prendere la vita di alcuni bambini per sperare di sostituirli ai suoi figli, affinché questi ultimi possano ritornare da lei. A farne le spese è dapprima una famiglia costituita da una donna immigrata dal Messico, la quale si vede uccidere i suoi due figli dallo spettro maledetto e poi quella di un'assistente sociale che dovrà fronteggiare una dura ed estenuante lotta contro il male, pur di proteggere i propri due piccoli.
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Sull'affascinante tema storico della Llorona, donna vissuta nel secolo settecento che uccise i sui due figli annegandoli nelle acque di un fiume per vendicarsi del tradimento subito dal suo uomo, salvo poi uccidersi a sua volta dopo essersi amaramente pentita del gesto compiuto, si basa questo film horror diretto magistralmente dla regista Michael Caves. Nella Los Angeles dei primi anni '70 del secolo 900, il fantasma inquieto della Llorona si aggira presso alcune abitazioni allo scopo di prendere la vita di alcuni bambini per sperare di sostituirli ai suoi figli, affinché questi ultimi possano ritornare da lei. A farne le spese è dapprima una famiglia costituita da una donna immigrata dal Messico, la quale si vede uccidere i suoi due figli dallo spettro maledetto e poi quella di un'assistente sociale che dovrà fronteggiare una dura ed estenuante lotta contro il male, pur di proteggere i propri due piccoli. Le verrà in soccorso una sorta di esorcista, ex sacerdote, il quale darà il suo massimo contributo per riuscire nell'impresa. Questo film sembrerebbe simile a tanti horror moderni basati sulla presenza di spiriti malefici che si aggirano presso case infestate. L'aspetto positivo che comunque caratterizza questa pellicola è la bravura del regista nel tessere magnificamente i tempi di un tipico film del genere, riuscendo ad imprimere un giusto livello di impressionabilità grazie ad un tipo di ambientazione cupa e sinistra e alla costante e spettrale presenza dello spirito maledetto all'interno dell'abitazione ove si svolge la storia. Pertanto, sotto lo specifico profilo della regia, questo film mi è sembrato, senza dubbio, un horror maturo, ben fatto e che sicuramente desterà l'interesse per chi è appassionato del genere. Peccato forse, solo lo stile riguardante la scena finale in cui la già considerevole presenza direi molto "fisica" del male nel corso di tutto il film, qui appare troppo enfatica a livello di forma estetica nel corso della sua dissoluzione conclusiva, scadendo quasi in una specie di fantasy movie. Peccato perché con una leggera dose di realismo e di equilibrio in più, a questo film avrei sicuramente dato un quattro stelle. Ma tutto sommato nell'insieme il film non è stato comunque affatto negativo.
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