matteoamadio
|
sabato 25 giugno 2011
|
troppo brutto per non essere bello
|
|
|
|
Questo film va visto con un pregiudizio di partenza, e cioè quello di trovarsi davanti a un pessimo film. In questo modo si riesce perfino a rimanerne sopresi. Il film fa spesso ridere quando vuole essere serio e fastidioso quando cerca di far ridere, un po' come nel cinema italiano succede solo in certi film con Franco Nero. L'inizio è molto divertente con l'eroe che manca totalmente di appeal e indossa una maglia di lana antiproiettile che gli protegge il busto ( nessuno tenta mai di colpirlo in altre zone), corre come solo Paolo Villaggio saprà riproporre nel cinema italiano e salta per lo più a piedi uniti ( ad un certo punto saltando praticamente fermo dritto per dritto evita una granata).
[+]
Questo film va visto con un pregiudizio di partenza, e cioè quello di trovarsi davanti a un pessimo film. In questo modo si riesce perfino a rimanerne sopresi. Il film fa spesso ridere quando vuole essere serio e fastidioso quando cerca di far ridere, un po' come nel cinema italiano succede solo in certi film con Franco Nero. L'inizio è molto divertente con l'eroe che manca totalmente di appeal e indossa una maglia di lana antiproiettile che gli protegge il busto ( nessuno tenta mai di colpirlo in altre zone), corre come solo Paolo Villaggio saprà riproporre nel cinema italiano e salta per lo più a piedi uniti ( ad un certo punto saltando praticamente fermo dritto per dritto evita una granata). Dovrà sventare i piani criminali di ben due nemici, un uomo e una donna, resi pericolosi dal una sostanza che riesce a renderli invisibili. Sullo schermo la loro presenza sarà sempre rilevata o da una sigaretta o da una pistola, appesa a due fili mal celati in diversi momenti del film. Non manca l'ispettore pasticcione, che risulta però più antipatico che divertente. Le armi a disposizione di Flashman sono esilaranti, infatti non ne ha, sa solo saltare ( nei titoli di testa viene omaggiato lo stuntman), e ha un paracadute che utilizza come una specie di parapendio. Il film insomma è ignobile, però gli uomini invisibili, i fili che reggono le pistole ben in vista, elicotteri che esplodono sul Tamigi, modellini di motoscafi realizzati coi piedi e pupazzetti di flashman che sostituiscono lo stuntman nelle scene più pericolose fanno il tutto troppo brutto per non essere piacevole. Pagato un euro su una bancarella...lo vale tutto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a matteoamadio »
[ - ] lascia un commento a matteoamadio »
|
|
d'accordo? |
|
brian the brain
|
domenica 19 ottobre 2008
|
un inglese tutto italiano
|
|
|
|
Immaginate un Bruce Wayne londinese, che per noia si mette a perseguire i criminali. Immaginate gli anni 60, il cinema italiano di genere, con le sue anti-eroine nate nel fumetto nero di quel periodo (Satanik!) ed un costume che richiama un pò il celebre mito della lucha libre: El Santo! Se riuscite a miscelare tutto questo avrete l'anomalia, ovvero un film con un supereroe tutto italiano realizzato nel 1967, il suo nome era: Flashman! Uno scienziato realizza il siero dell'invisibilità ma viene ucciso da un malfattore che ruba l'intruglio per svaligiare una banca. Allo stesso bottino si interessa una truffatrice senza scrupoli. Mentre la polizia segue varie piste senza alcun risultato, Flashman decide di agire.
[+]
Immaginate un Bruce Wayne londinese, che per noia si mette a perseguire i criminali. Immaginate gli anni 60, il cinema italiano di genere, con le sue anti-eroine nate nel fumetto nero di quel periodo (Satanik!) ed un costume che richiama un pò il celebre mito della lucha libre: El Santo! Se riuscite a miscelare tutto questo avrete l'anomalia, ovvero un film con un supereroe tutto italiano realizzato nel 1967, il suo nome era: Flashman! Uno scienziato realizza il siero dell'invisibilità ma viene ucciso da un malfattore che ruba l'intruglio per svaligiare una banca. Allo stesso bottino si interessa una truffatrice senza scrupoli. Mentre la polizia segue varie piste senza alcun risultato, Flashman decide di agire. Per i delinquenti sarà l'inizio della fine. Un esperimento quasi riuscito questo film, ricorda Fantomas durante le sequenze che vede impegnato nel ruolo del commissario Baxter, Jacques Ary e si sente anche l'influenza di Kriminal (girato l'anno precedente). Tuttavia sono numerose le ingenuità, dai fili che portano in giro gli oggetti per simulare la presenza del criminale invisibile ai manichini usati per le scene più pericolose. Alla regia ci sono Luciano Martino e Mino Loy mentre il supereroe è interpretato da Paul Stevens (Paolo Gozlino). (Da Cinemamutante)
[-]
|
|
[+] lascia un commento a brian the brain »
[ - ] lascia un commento a brian the brain »
|
|
d'accordo? |
|
|