giomo891
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sabato 17 settembre 2022
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un reporter con il vizio di indagare giomo891
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LA FINESTRA SUL CORTILE-1954-A.Hitchcock.
Considerato uno dei capolavori della storia del cinema, nel 1997 il film è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al quarantunesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al quarantottesimo posto.
Fu presentato alla serata inaugurale della 15ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia del 1954.
Uno dei gialli psicologici del maestro del brivido; la figura di Lisa Freemont e' interpretata con disinvoltura (in fin dei conti interpreta se stessa), una donna bellissima ed elegante, la preferita da Hitchcock, con Stewart anche lui protagonista di altre pellicole dello stesso maestro (L'uomo che sapeva troppo, La donna che visse due volte).
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LA FINESTRA SUL CORTILE-1954-A.Hitchcock.
Considerato uno dei capolavori della storia del cinema, nel 1997 il film è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al quarantunesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al quarantottesimo posto.
Fu presentato alla serata inaugurale della 15ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia del 1954.
Uno dei gialli psicologici del maestro del brivido; la figura di Lisa Freemont e' interpretata con disinvoltura (in fin dei conti interpreta se stessa), una donna bellissima ed elegante, la preferita da Hitchcock, con Stewart anche lui protagonista di altre pellicole dello stesso maestro (L'uomo che sapeva troppo, La donna che visse due volte).
Particolarità di questo giallo che ha in comune con altri, da Psyco a Il delitto perfetto, ma questo di più, lo svolgimento della storia quasi tutto in interni. Ma in questo, oltre il thriller, in quel cortile Hitchcock ci delizia delle storie dei dirimpettai di Stewart, che, non per voyerismo, ma per deformazione professionale, riesce a cogliere un mondo, forse più interessante, (anche delle avventure esotiche alle quali è abituato) per l'analisi introspettiva di persone comuni, alle quali, se non fosse immobilizzato, non avrebbe mai fatto caso. Un vero capolavoro descrittivo delle vicende umane, non solo un giallo da risolvere.
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ricccardo bane
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domenica 29 agosto 2021
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un assoluto capolavoro di hitchcock sul ossessione e la potenza dello sguardo
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la finestra sul cortile è uno dei più geniali e originali film del maestro del maestro del brivido Alfred Hitchcock. il film ha una grandissima regia e scrittura stupenda anche perchè non usciamo dalla finestra e osserviamo con gli occhi del protagonista Jeff perfettamente interpretato da James Stewart ,uno se non il mio attore preferito. insomma la finestr sul cortile è uno dei migliori film di sempre
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elgatoloco
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domenica 2 maggio 2021
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ai primi posti dei migliori film di ogni tempo
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"Rear Window"(ALfredi Hitchcock, sceneggiatura scritta con John MIchael Hayes, da un racconto di Cornell Woolrich, 19i54), con la storia di un fotografo porfessionista e reporter internzionale bloccato a casa con la gamba ingessata che, nel clima molto caldo di un'estate, osserva voyeuristicamente tutto, tra cui anche un probabile caso di omicidio, con tanto di asportazione dei resti della donna uccisa e con conseguenze oltremodo comprrensibili,ma non per il suo amico funzionario di polizia. La sua fidanzata , dopo iniziale esitazione, crede all'ipotesi omicidiaria e si assume un compito molto pericoloso, fino alla soluzione che arriva neppure"imprevista", se voglaimo ma con modalità altrimenti non previste.
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"Rear Window"(ALfredi Hitchcock, sceneggiatura scritta con John MIchael Hayes, da un racconto di Cornell Woolrich, 19i54), con la storia di un fotografo porfessionista e reporter internzionale bloccato a casa con la gamba ingessata che, nel clima molto caldo di un'estate, osserva voyeuristicamente tutto, tra cui anche un probabile caso di omicidio, con tanto di asportazione dei resti della donna uccisa e con conseguenze oltremodo comprrensibili,ma non per il suo amico funzionario di polizia. La sua fidanzata , dopo iniziale esitazione, crede all'ipotesi omicidiaria e si assume un compito molto pericoloso, fino alla soluzione che arriva neppure"imprevista", se voglaimo ma con modalità altrimenti non previste... Questo capolavoro hitchockiano presenta almeno tre caratteritische: A) il fotografo"crea"la realtà, dunque la fotografia e quindi ancheil cinema sono vettori non solo di conoscenza, ma di"creazione"del reale, nel senso che una realtà che non è comunque mera"datità"ma quantomeno cambia con il punto di vista dell'osservatore(Heisenberg, Principi della termodinamica), viene"messa a fuoco"da tali sturmenti d'indagine che si differenziano molto chiaramente dalla visione"a occhio nudo". Sir Alfred dice questo prima di un decennio prima di Antonioni in"Blow-up"(fonti letterarie diverse, qui Woolrich, counque grande autore a suo modo, là Julio Cortazar); B)Il quartiere aggettante-concentrato di questo film fa pensatre a una scelta architteonico.urbaqanistica particolare di questa metà(quasi)degli anni 1950 negli States, dove decisamente si potrebbe parlare di una sorta non di realismo USA ma di iperrealismo; con tanto di finestre aperte, tapparelle abbassate solo "all'uopo", di persone comunicanti-non comunicanti se non in occasione degli avvenimenti più terribili ed"estremi"(la morte per uccisione del cane che rivela parte della verità...)in una realtà di quasi-"vasi comunicanti"; C)Il voyerusimo è di tutti i film hitchockiano, anzi meglio di tutto il cinema, ma qui viene evidenziato apicalmente, in maniera chiaramente esplicitata"all'ennesima potenza", qausi in forma non solo di autocitazione diretta, ma di "esegesi di prima istanza", che rimanda, però, a ciò di cui si fa l'esegesi, ossia al film stesso. UN'operazione di chiarificazione, chee però probabilnente non arriva a tutti/e, né vuole far arrivare tutti/e a tale livello, Se James Stewart, Grace Kelly, THlema RItter(l'inferimiera)sono grandi, anche Raymond Burr, che altrimenti ha visto i suoi"gorydays"quasi solo come Perry Mason in TV, qui viene ampiamente ed intelligentemente messo in scnea... El Gato
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giulio andreetta
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domenica 25 ottobre 2020
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capolavoro assoluto di hitchcock
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Capolavoro assoluto di Alfred Hitchcock, allo stesso livello, a mio parere, di Intrigo Internazionale e Nodo alla gola. Quest'ultima pellicola possiede molte affinità con La finestra sul cortile, entrambe infatti sono girate esclusivamente in interni, in un appartamento. In questo caso un superlativo James Stewart interpreta un fotografo che a causa di un incidente è costretto a casa a causa di un'ingessatura. In questo modo l'unica distrazione possibile gli appare quella di guardare dalla finestra, ma in questo modo gli pare di notare alcune stranezze in un appartamento dirimpettaio.
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Capolavoro assoluto di Alfred Hitchcock, allo stesso livello, a mio parere, di Intrigo Internazionale e Nodo alla gola. Quest'ultima pellicola possiede molte affinità con La finestra sul cortile, entrambe infatti sono girate esclusivamente in interni, in un appartamento. In questo caso un superlativo James Stewart interpreta un fotografo che a causa di un incidente è costretto a casa a causa di un'ingessatura. In questo modo l'unica distrazione possibile gli appare quella di guardare dalla finestra, ma in questo modo gli pare di notare alcune stranezze in un appartamento dirimpettaio... Oltre alla miracolosa recitazione di Stewart appare assolutamente unica la prova di Grace Kelly, la celebre principessa di Monaco che con estrema raffinatezza interpreta la parte della fidanzata di Stewart. Un classico film del mistero, thriller psicologico, con poca azione e molta intelligenza. Anche la fotografia è molto caratteristica e originale, in pieno stile hitchcockiano, con colori sgargianti e una scenografia che rimane impressa nella mente dello spettatore in modo indelebile.
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elgatoloco
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mercoledì 16 settembre 2020
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l''assoluto
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"Rear WIndow"(ALfred Hitchcock, dal capolavoro di Cornell Woolrich, sceneggiatura di John Michael Hayes, 1954), straordinari film di ouro e assoluto voyeurismo, dove "per caso"(?o invece necessariamente)si scopre un omicidio, anche se la scoperta ha risvolti del tutto imprevisti, inquietanti, pericolosi sopratutto per lo stesso voyeur che è tale in quanto fotoreporter bloccato da una gamba ingessata (prima ancora, però, per la sua coraggiosa girl-friend )e il tutto non è destinato ad esaurirsi in poco tempo... anzi si ripeterà. Grande film di playng the play, ma ontologicamente motivato(in seguito su questa linea solo "Blow-Up"di Michelangelo Antonioni da un racconto di Julio Cortazar e il più debole ma non banale"Blow Out"di Brian De Palma), "Rear Window"anche per gli effetti sonori(ben pià che "musicai"l sceglie solo alcuni songs"emblematici"(o volutamente no? Tali proprio per contrasto, si direbbe)rinunciando al sound-track di Bernard Herrmann, con un "contorno sonoro"di Franz Waxman e tre interpreti chiave come il grande James Stewart, qui al massimo, allo zenith delle sue interpretazioni con il suo apparente(?)"cinismo", Grace Kelly deliziosa e Thelma Ritter quale"scafata"infermiera, con Wendell Corey come detective.
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"Rear WIndow"(ALfred Hitchcock, dal capolavoro di Cornell Woolrich, sceneggiatura di John Michael Hayes, 1954), straordinari film di ouro e assoluto voyeurismo, dove "per caso"(?o invece necessariamente)si scopre un omicidio, anche se la scoperta ha risvolti del tutto imprevisti, inquietanti, pericolosi sopratutto per lo stesso voyeur che è tale in quanto fotoreporter bloccato da una gamba ingessata (prima ancora, però, per la sua coraggiosa girl-friend )e il tutto non è destinato ad esaurirsi in poco tempo... anzi si ripeterà. Grande film di playng the play, ma ontologicamente motivato(in seguito su questa linea solo "Blow-Up"di Michelangelo Antonioni da un racconto di Julio Cortazar e il più debole ma non banale"Blow Out"di Brian De Palma), "Rear Window"anche per gli effetti sonori(ben pià che "musicai"l sceglie solo alcuni songs"emblematici"(o volutamente no? Tali proprio per contrasto, si direbbe)rinunciando al sound-track di Bernard Herrmann, con un "contorno sonoro"di Franz Waxman e tre interpreti chiave come il grande James Stewart, qui al massimo, allo zenith delle sue interpretazioni con il suo apparente(?)"cinismo", Grace Kelly deliziosa e Thelma Ritter quale"scafata"infermiera, con Wendell Corey come detective.amico e Raymond Burr(il"Perry Mason"classicamente coronato come tale)come"vilain"e... molto altro ancora, se si sanno decriptare i sparietti, a volte ferocemente e sarcasticamente"crudeli"che sir Alfred infila nella vicenda, quanto, appunto, colìmlice il gran caldo, tutte le finestre sono aperte e dunque si puà vedere agevo,mente in ogni microcosmo volontariamente o meno"ostentato". Film di asosluta"crudeltà"(senz'altro Hitch non è rousseauiano, ossia non crede alla "naturale bontà umana"), "Rear Window"è un vertice, uno zenith, il che non implica, però che i film htchcokiani successivi siano "più deboli", meno convincenti, altrimenti che cosa dovrenmmo dire di"Psycho"(1960)e di "The Birds"(1963)ma in realtà di tutti i suoi film successivi? Come sempre, una staffilata, una sorpresa, dato che il grande regista inglese è assolutamente, incondizionatamente"the best", senza possibilitò di equivoco. Per "capire"e"comprendere"veramente il film non c'e da fare altro che rivederlo varie volte, cogliendone ogni volta nuovi particolari, da ricollocare poi nella valutazione complessiva del film. El Gato
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daniele fanin
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sabato 9 maggio 2020
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la finestra della percezione
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Perché’ mai un uomo eterosessuale ed ancor giovane passi il proprio tempo a guardare fuori dalla finestra quando nella sua camera si trova una donna come Grace Kelly potrebbe essere il vero mistero su cui interrogarsi dopo la visione de La Finestra Sul Cortile, capolavoro del 1954 di Alfred Hitchcock.
A prescindere da questa sapida ed impertinente domanda, di capolavoro davvero si tratta, uno dei film più amati dallo stesso regista inglese e più sofisticati, sia a livello narrativo che cinematografico. Ispirato dal racconto relativamente anonimo di Cornell Woolrich del 1942 It Had to Be Murder, La Finestra Sul Cortile racconta di come L.B. Jefferies, un fotoreporter di successo immobilizzato nel proprio appartamento newyorkese a causa di una seria frattura alla gamba sinistra ed interpretato con sufficiente convinzione e crescente coinvolgimento da James Stewart, rivolga il proprio interesse e le proprie lenti al vicinato, che osserva con un sempre maggiore interesse che diventa morbosità quanto inizia a sospettare un uxoricidio nel palazzo di fronte, coinvolgendo nel suo voyeurismo la bellissima fidanzata Lisa, una Grace Kelly il cui ingresso nel film rappresenta uno dei primi piani più esteticamente affascinanti della storia del cinema e pienamente giustifica l’appellativo di ghiaccio bollente apparentemente coniato per lei proprio da Alfred Hitchcock, la caustica infermiera Stella, una solida e vetriolica Thelma Ritter, nonché il riluttante investigatore Tom Doyle, a cui Wendell Corey presta una sufficientemente stolida maschera di banale buon senso.
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Perché’ mai un uomo eterosessuale ed ancor giovane passi il proprio tempo a guardare fuori dalla finestra quando nella sua camera si trova una donna come Grace Kelly potrebbe essere il vero mistero su cui interrogarsi dopo la visione de La Finestra Sul Cortile, capolavoro del 1954 di Alfred Hitchcock.
A prescindere da questa sapida ed impertinente domanda, di capolavoro davvero si tratta, uno dei film più amati dallo stesso regista inglese e più sofisticati, sia a livello narrativo che cinematografico. Ispirato dal racconto relativamente anonimo di Cornell Woolrich del 1942 It Had to Be Murder, La Finestra Sul Cortile racconta di come L.B. Jefferies, un fotoreporter di successo immobilizzato nel proprio appartamento newyorkese a causa di una seria frattura alla gamba sinistra ed interpretato con sufficiente convinzione e crescente coinvolgimento da James Stewart, rivolga il proprio interesse e le proprie lenti al vicinato, che osserva con un sempre maggiore interesse che diventa morbosità quanto inizia a sospettare un uxoricidio nel palazzo di fronte, coinvolgendo nel suo voyeurismo la bellissima fidanzata Lisa, una Grace Kelly il cui ingresso nel film rappresenta uno dei primi piani più esteticamente affascinanti della storia del cinema e pienamente giustifica l’appellativo di ghiaccio bollente apparentemente coniato per lei proprio da Alfred Hitchcock, la caustica infermiera Stella, una solida e vetriolica Thelma Ritter, nonché il riluttante investigatore Tom Doyle, a cui Wendell Corey presta una sufficientemente stolida maschera di banale buon senso.
Fin dai titoli di testa il film rivela una delle molteplici chiavi di lettura, con le tende dell’appartamento di James Stewart che vengono alzate come un sipario a rivelare quella che sarà la scena fissa dello spettacolo, appunto il cortile. Da quel momento, inizia uno statico viaggio che ribalta molti dei consolidati presupposti del cinema degli anni 50. Il protagonista non si muove, sono i comprimari che recitano davvero. Lo spettatore, con una breve ma importante eccezione quando James Stewart si addormenta, ha lo stesso piano visivo del protagonista, vede ed interpreta il film attraverso gli occhi e le espressioni di James Stewart. La colonna sonora nasce all’interno del film, principalmente generata da uno degli appartamenti che si affacciano sul cortile ed abitato da un musicista. Tutti questi particolari filmici e narrativi, uniti al sapiente e perfetto puzzle rappresentato dai vari appartamenti e vite dei vicini ed al consapevole studio sul voyeurismo e il ruolo del cinema e della macchina da presa, fanno de La Finestra Sul Cortile un film essenziale, in cui nessun fotogramma, nessuna parola è di troppo, ed un capolavoro senza tempo, che contestualmente celebra e sovverte l’ordine costituito del cinema hollywoodiano. Non è l’unico film di Hitchcock ad avere una costruzione scenica teatrale, ma in nessun altro il regista inglese ha estremizzato in maniera così geniale ed analitica il rapporto fra l’occhio e la mente, mescolando come un esoterico alchimista ossessioni e sorriso, suspense e sessualità, luci ed ombre, individualità e collettività, pubblico e privato, realtà e percezioni. Voyeuristi di tutto il mondo, unitevi!
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rongiu
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sabato 18 agosto 2018
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voyeur
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L'eroe di "La finestra sul cortile" di Alfred Hitchcock è intrappolato su di una sedie a rotelle e con lui anche noi, bloccati nel suo punto di vista, nella sua mancanza di libertà e nelle sue opzioni limitate. Passa giorni e notti trascurando spudoratamente qualsiasi privacy dei sui vicini, “obbligandoci” a condividere la sua ossessione. Ecco un film su un uomo che fa sullo schermo quello che facciamo nel quotidiano: guarda attraverso una lente le vite private degli estranei. L'uomo è un famoso fotografo di nome L.B. Jeffries - "Jeff" per la fidanzata. Non lascia mai il suo appartamento e ha solo due visitatori abituali.
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L'eroe di "La finestra sul cortile" di Alfred Hitchcock è intrappolato su di una sedie a rotelle e con lui anche noi, bloccati nel suo punto di vista, nella sua mancanza di libertà e nelle sue opzioni limitate. Passa giorni e notti trascurando spudoratamente qualsiasi privacy dei sui vicini, “obbligandoci” a condividere la sua ossessione. Ecco un film su un uomo che fa sullo schermo quello che facciamo nel quotidiano: guarda attraverso una lente le vite private degli estranei. L'uomo è un famoso fotografo di nome L.B. Jeffries - "Jeff" per la fidanzata. Non lascia mai il suo appartamento e ha solo due visitatori abituali. Una è la sua infermiera Stella (Thelma Ritter), l'altra è la sua fidanzata, Lisa Fremont (Grace Kelly), un'elegante modella e costumista.
La finestra dell'appartamento di Jeff condivide un cortile con molte altre finestre e con il passare dei giorni familiarizza con alcuni degli inquilini. C'è Miss Lonelyhearts, che organizza feste per immaginari gentiluomini; la signorina Torso; una coppia che abbassa il loro amato cagnolino in un cestino; un compositore che teme la sua carriera stia andando verso un vicolo cieco. E c'è Thorvald (Raymond Burr), un uomo la cui moglie trascorre tutti i suoi giorni a letto rendendogli la vita difficile. Un giorno la moglie non la si vede più, mettendo insieme diversi indizi (una sega, una valigia, un fosso appena scavato nel giardino del cortile di Thorvald), Jeff inizia a sospettare che sia stato commesso un delitto. Jeff seduto sulla sua sedia a rotelle, con in mano una fotocamera dotata di teleobiettivo, guarda un po’ qui e poi lì, come farebbe con una cinepresa mostrandoci il suo punto di vista. Sono le immagini a parlare magistralmente montate.
La mente di Hitchcock, sembra essere sempre affollata da situazioni archetipiche. Una di queste è il fascino del voyeurismo: guardare le persone che non sanno di essere osservate. Un altro, molto più conosciuto, è la situazione di un innocente accusato ingiustamente. Tra l’altro molti dei suoi film raccontano la svigorita sessualità maschile o l'indifferenza di fronte al fascino delle bionde. Vedi (Kim Novak, Eva Marie Saint, Grace Kelly, Tippi Hedren). Lisa, il personaggio di Kelly, ha un amore senza speranza per Jeff, che la tiene a distanza dal suo modo di vedere la vita.
In "Vertigo" ad esempio, Scotty si innamora di una donna che ha spiato ma con la quale non ha mai parlato. In "Rear Window" (titolo originale del film) è ossessivamente preso, assorbito, occupato ad amare più ciò che può vedere a distanza e non quello che può accarezzare con le sue mani. In "La finestra sul cortile", Jeff non è un tutore dell’ordine pubblico un moralista, o un festaiolo, ma un uomo a cui piace guardare. Ci sono momenti cruciali nel film in cui l’agire sarebbe la cosa migliore da fare, non succede, non perché a lui gli frega, ma semplicemente perché è assorbito dalla sua passività. Kelly, in alcune scene, avvertiamo la sua vera sofferenza. Le piace indossare abiti bellissimi, fare grandi "entrate", imbrigliare Jeff con champagne e cene sofisticate. C'è una scena, nella quale sembra quasi supplicare il pubblico ad aiutarla di porre fine alla ossessione per ciò che Jeff sta guardando e considerare invece che cosa potrebbe scrutare con i suoi occhi cioè - la sua bellezza.
Le scene di suspense in "La finestra sul cortile" ci donano Hitchcock nella sua più diabolica creatività, vedi le situazioni pericolose che Lisa e Stella affrontano e l'inazione di Jeff. Kelly è addirittura entrata nell'appartamento del sospetto assassino. Il pericolo è in agguato ma nessuno è in grado di dare allarme. Egli guarda. Questo livello di pericolo e suspense è così elevato che in "La finestra sul cortile", inteso come semplice momento di intrattenimento nel 1954, è diventata un’opera d’arte.
Hitchcock ha spiegato molto tempo fa la differenza tra sorpresa e suspense. Una bomba sotto un tavolo che si spegne, questa è una sorpresa. Sappiamo che la bomba è sotto il tavolo ma non quando si spegnerà, questa è suspense. "La finestra sul cortile" è suspense per tutta la durata del film, mettendo a dura prova la nostra memoria.
Mettetevi comodi e buona visione.
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samanta
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lunedì 9 luglio 2018
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un brivido di autore
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La finestra sul cortile è un film inserito dall'America Institute nella lista dei 100 film più belli della storia del cinema. Girato da Hitchkock quasi subito dopo il "Delitto perfetto" nel periodo dal 27 novembre '53 al 13 gennaio 54, i critici osservarono che Hitch quando iniziò le riprese aveva già nella sua testa tutto il film.
Hitch andò in controdenza con i gusti dell'epoca che per combattere la televisione, realizzavano colossal di genere storico o mitologico (La Bibbia, La Tunica, Quo Vadis, Ben Hur ... adesso ci sono i blockbuster carichi di effetti speciali sulle avventure dei super eroi) in questo caso riprese un'unica ambientazione consistente nell'alloggio che guarda un cortile e di fronte una casa abitata da vari inquilini, l'isolato venne realizzato negli studios della Paramount.
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La finestra sul cortile è un film inserito dall'America Institute nella lista dei 100 film più belli della storia del cinema. Girato da Hitchkock quasi subito dopo il "Delitto perfetto" nel periodo dal 27 novembre '53 al 13 gennaio 54, i critici osservarono che Hitch quando iniziò le riprese aveva già nella sua testa tutto il film.
Hitch andò in controdenza con i gusti dell'epoca che per combattere la televisione, realizzavano colossal di genere storico o mitologico (La Bibbia, La Tunica, Quo Vadis, Ben Hur ... adesso ci sono i blockbuster carichi di effetti speciali sulle avventure dei super eroi) in questo caso riprese un'unica ambientazione consistente nell'alloggio che guarda un cortile e di fronte una casa abitata da vari inquilini, l'isolato venne realizzato negli studios della Paramount.
La trama: Jeff (James Stewart) un fotografo noto è costretto a stare in casa per una frattura alla gamba e passa il tempo a spiare gli inquilini della casa di fronte con il teleobiettivo della sua macchina fotografica, interrompono il suo spionaggio le visite della terapista Stella (Thelma Ritter) e di Lisa (Grace Kelly) la fidanzata ragazza dell'alta società, che vuole sposarlo per indurlo a una vita più tranquilla. Da un grido nella notte Jeff sospetta che un dirimpettaio (Raymond Burr non ancora Perry Mason) abbia ucciso la moglie e l'abbia fatta a pezzi: con l'aiuto specie della fidanzata riuscirà a scoprire la verità ed inchiodare l'assassino.
Il film, che all'epoca ebbe un grande successo commerciale, mostra tutta l'abilità di Hitch che malgrado la fissità dell'ambientazione riesce a creare un film avvincente carico di suspence, non c'è una ripresa o un dialogo di troppo, nei dialoghi traspare non solo l'umorismo di Hitch ma anche viene dato spazio al duetto amoroso tra Jeff e Lisa senza che questo disturbi la storia principale. James Stewart recita alla grande, così come è ottima Grace Kelly la cui sensualità è ammantata da un un distacco algido. Il regista aveva scoperto nel film precedente (vedi mia recensione) che Grace dietro un manto di rispettabilità aveva una notevole carica sessuale e utilizzò questo lato dell'attrice anche nel film successivo (Caccia al ladro). La morale del film è che essere voyeur è un aspetto della debolezza umana (ora ormai costume alla grande con le riviste o i talk show che investigano sui lati intimi dei vari personaggi). Jeff spiando scopre un caleidiscopio di umanità con vizi, caratteristiche, pregi i più vari: la zitella che cerca incontri occasionali, la ballerina che si esercita, la coppia di sposi attaccati a un cagnolino ... .Ci fu una relazione tra James Stewart e Grace Kelly?Forse no ma solo un occasionale flirt, a sentire i testimoni Grace fece una corte insistente a James che ne era lusingato. Un film capolavoro da vedere comprando il DVD o quando lo danno in TV.
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gustibus
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lunedì 24 aprile 2017
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sguardi di classe!
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Ora ricevo uno schiaffo cinematografico!..ho appena fatto visione di questo bellissimo film di Hitchcock...pero'non un capolavoro su!?..."Intrigo internazionale-L'uomo che sapeva troppo-La donna che visse due volte-Psyco"..sono 4capolavori!..questo film del 1954 con un ottimo j.Stewart..fotoreporter ingessato ad una gamba costretto a casa in una calda estate..come passatempo osserva in un cortile quello che succede attraverso le finestre dove ci sono le varie situazioni di vita..il tutto con la splendida G.Kelly...che verra'travolta per amore dalle sue curiosita'finche'non scopriranno un presunto omicida...forse uno dei film piu'lenti del grande regista...la prima ora e'stantia.
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Ora ricevo uno schiaffo cinematografico!..ho appena fatto visione di questo bellissimo film di Hitchcock...pero'non un capolavoro su!?..."Intrigo internazionale-L'uomo che sapeva troppo-La donna che visse due volte-Psyco"..sono 4capolavori!..questo film del 1954 con un ottimo j.Stewart..fotoreporter ingessato ad una gamba costretto a casa in una calda estate..come passatempo osserva in un cortile quello che succede attraverso le finestre dove ci sono le varie situazioni di vita..il tutto con la splendida G.Kelly...che verra'travolta per amore dalle sue curiosita'finche'non scopriranno un presunto omicida...forse uno dei film piu'lenti del grande regista...la prima ora e'stantia..si ravviva e tutto prende anima negli ultimi 30 minuti.Bello... ma per me un Alfred....meno incisivo e piu'psicologico...sempre da collezione e da vedere eh!..
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enzo70
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giovedì 21 luglio 2016
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una finestra, un cortile e un capolavoro
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Da una finestra che affaccia sul cortile Hitchcock offre allo spettatore un capolavoro assoluto del cinema di tutti i tempi. Un thriller geniale in cui si incrociano tutti i generi della diversa umanità, diretto come solo il regista londinese sapeva fare. Un fotografo è immobilizzato a seguito di un incidente e passa la giornata vicino alla finestra che dà sul cortile. E proprio da quella finestra nasce il sospetto che un dirimpettaio abbia assassinato la moglie. Da questo sospetto si dipana un’analisi dei fatti che va oltre i fatti per entrare nella sfera dell’uomo. Il sospetto di Jefferies, interpretato da Raymond Burr, è l’origine di un sottile gioco di ruoli, di sguardi, di logiche e di passioni che trasforma questo film in una dimensione unica del racconto.
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Da una finestra che affaccia sul cortile Hitchcock offre allo spettatore un capolavoro assoluto del cinema di tutti i tempi. Un thriller geniale in cui si incrociano tutti i generi della diversa umanità, diretto come solo il regista londinese sapeva fare. Un fotografo è immobilizzato a seguito di un incidente e passa la giornata vicino alla finestra che dà sul cortile. E proprio da quella finestra nasce il sospetto che un dirimpettaio abbia assassinato la moglie. Da questo sospetto si dipana un’analisi dei fatti che va oltre i fatti per entrare nella sfera dell’uomo. Il sospetto di Jefferies, interpretato da Raymond Burr, è l’origine di un sottile gioco di ruoli, di sguardi, di logiche e di passioni che trasforma questo film in una dimensione unica del racconto. Il palcoscenico è essenziale, si alternano una camera ed un cortile, nessun colpo di scena, solo logica. Insomma una sorta di giallo che non è un giallo, non c’è nessun maggiordomo, ma solo un cortile sul quale si è acceso il riflettore di un regista geniale.
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