felicity
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mercoledì 17 marzo 2021
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un inno all’originalità e all’audacia artistica
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Gatta Cenerentola, seppur non esente da difetti, è una produzione coraggiosa, una ventata d’aria fresca nel panorama del cinema italiano moderno, da sostenere a priori per permettere di investire nel campo dell’animazione.
Gli effetti visivi, vincitori dell’ambito premio cinematografico italiano, sebbene un po’ grotteschi nel character design, ma indubbiamente muniti di fluidità, danno il meglio di sé nei fondali, tra scorci della grigia area portuale distrutta dall’inquinamento e lunghi corridoi popolati da ologrammi. Perché è di questo che parla Gatta Cenerentola, un’autentica storia di fantasmi. I protagonisti si scontrano all’interno della nave, vuota e satura di malinconia, intervallati da ologrammi dedicati a vecchie registrazioni, segno di un passato che ora non esiste più.
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Gatta Cenerentola, seppur non esente da difetti, è una produzione coraggiosa, una ventata d’aria fresca nel panorama del cinema italiano moderno, da sostenere a priori per permettere di investire nel campo dell’animazione.
Gli effetti visivi, vincitori dell’ambito premio cinematografico italiano, sebbene un po’ grotteschi nel character design, ma indubbiamente muniti di fluidità, danno il meglio di sé nei fondali, tra scorci della grigia area portuale distrutta dall’inquinamento e lunghi corridoi popolati da ologrammi. Perché è di questo che parla Gatta Cenerentola, un’autentica storia di fantasmi. I protagonisti si scontrano all’interno della nave, vuota e satura di malinconia, intervallati da ologrammi dedicati a vecchie registrazioni, segno di un passato che ora non esiste più.
Il triste lamento del disfacimento influenza la totalità dell’opera, sia nelle scelte prettamente registiche, che nella realizzazione della colonna sonora.
I brani, realizzati da vari artisti partenopei, alternano i loro guizzi folkloristici per narrare la storia di una città morta, ma che non ha dimenticato le sue origini. Altro grande valore aggiunto, sia stilisticamente che qualitativamente.
I personaggi, invece, spesso mostrano i loro limiti in corso d’opera, tra lacune nella caratterizzazione e poca ispirazione.
A spiccare però è la figura di Salvatore, l’usurpatore che si è arricchito mentre Napoli cadeva, con una psicologia sicuramente più accurata, come per la compagna, e un doppiatore di prim’ordine. Non mancano performance canore durante il film, da parte di questo personaggio a metà tra un ambizioso artista e un corrotto trafficante di cocaina. Angelica, invece, è il personaggio che le vicissitudini trasformeranno maggiormente, con una profonda evoluzione caratteriale. Da avida conquistatrice e traditrice, diverrà una donna sull’orlo della disperazione, che nel momento della perdita riflette sull’immoralità delle sue azioni. Persa come tutto il resto dei personaggi, nelle rimembranze del passato.
La qualità migliore di Gatta Cenerentola sta quindi nel rielaborare una favola classica attraverso un genere poco esplorato, tra budget risicati e scetticismo diffuso.
La multiforme palette cromatica dona spessore ad una trama concettualmente valida e tremendamente attuale, non priva di scelte autoriali degne delle grandi produzioni. Non mancano elementi classici, come l’ambiente pregno di principesse mancate e matrigne egoiste, ma il tutto è inserito in un contesto ben più consapevole ed adulto; quasi a voler rendere l’animazione un mezzo di formazione per la totalità del pubblico. Scene forti, ironia pungente e visioni ancestrali del declino partenopeo, ben più formale che artistico, come sottolinea fortemente l’opera di Rak.
Sono quindi le scene singole a fare buona parte del lavoro speculativo, immerse in una dimensione alternativa carica di ricordi e promesse mancate.
Peccato per il finale, frettoloso e invadente, che, quasi a tagliare improvvisamente l’opera, perde colpi nella parte più intensa dell’intero lungometraggio. Però, non sono di certo questi difetti a rovinare Gatta Cenerentola, un inno all’originalità e all’audacia artistica, che fa della sua opera sia una lezione che un monito per le nuove generazioni.
Un omaggio ad un passato cinematografico ricco, per guardare ad un futuro alternativo in un presente vuoto.
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la nera
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venerdì 31 luglio 2020
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si
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m.raffy
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mercoledì 14 febbraio 2018
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una visione originale e sorprendente
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Già dalle prime sequenze "Gatta Cenerentola" offre la panoramica di un mondo: una grande nave dove passato, presente e futuro si intrecciano in maniera imprevedibile e nella quale si respira l'atmosfera di un'intera città, Napoli. Una città raccontata attraverso la musica e i colori, che tratteggiano i personaggi di uno scenario cupo, dove la protagonista, Mia, vive nell'ombra proprio come una gatta, cercando un modo per sopravvivere alla sua quotidianità intrisa di malavita. Disprezzata dalla matrigna Angelica e dalle sue figlie prostitute, Mia si rifugia nei ricordi della sua infanzia, nell'affetto per il defunto padre Vittorio Basile, imprenditore illuminato che sognava di creare un polo della scienza nel porto di Napoli, lo stesso luogo che per Salvatore Lo Giusto, detto O' Re, è diventato l'ideale per i suoi traffici di droga.
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Già dalle prime sequenze "Gatta Cenerentola" offre la panoramica di un mondo: una grande nave dove passato, presente e futuro si intrecciano in maniera imprevedibile e nella quale si respira l'atmosfera di un'intera città, Napoli. Una città raccontata attraverso la musica e i colori, che tratteggiano i personaggi di uno scenario cupo, dove la protagonista, Mia, vive nell'ombra proprio come una gatta, cercando un modo per sopravvivere alla sua quotidianità intrisa di malavita. Disprezzata dalla matrigna Angelica e dalle sue figlie prostitute, Mia si rifugia nei ricordi della sua infanzia, nell'affetto per il defunto padre Vittorio Basile, imprenditore illuminato che sognava di creare un polo della scienza nel porto di Napoli, lo stesso luogo che per Salvatore Lo Giusto, detto O' Re, è diventato l'ideale per i suoi traffici di droga. In un crescendo di colpi di scena, Mia troverà finalmente la forza per reagire e riscattarsi. La trama non ricade mai nel banale, è coinvolgente, dà spazio all'immaginazione ma anche al realismo.
Ottima l'interpretazione dei doppiatori, tra cui Maria Pia Calzone e Alessandro Gassman, assolutamente credibili nel dar voce ad Angelica e al poliziotto Primo. La tecnica di animazione forse non è avanzata quanto quella di altre produzioni, di certo però si distingue per l'originalità. Sorprendente come un sogno dal quale ci si risveglia emozionati. Da vedere.
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aingeal
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sabato 20 gennaio 2018
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sconsigliato a chi, come me, non capisce il dialetto napoletano
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Purtroppo devo ammettere che ho abbandonato ogni speranza dopo circa 15 o 20 minuti dall'inizio del film perché il napoletano mi risulta ostico da capire. Da un film d'animazione ci si aspetta un'ora e mezza di relax, tempo per staccare la spina quindi la scelta di mantenere il dialetto per me è stata terribile. A parte questo dettaglio, per i miei gusti, la grafica non è all'altezza dei vari cartoon del momento. Mi spiace, ma non molto da dire sulla trama perché non sono proprio riuscita ad arrivare alla fine.
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liuk
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domenica 14 gennaio 2018
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peccato
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Esco dal tripudiante coro per affibbiare, a malincuore, un'insufficienza a questa Gatta Cenerentola. La trama: poco curate, poco interessante, poco coinvolgente e, soprattutto, troppo corta. L'aspetto tecnico: buono, l'effetto fumetto funziona ed il disegno è buono, purtroppo però le scene sono troppo piene, troppi dettagli e l'occhio si stanca presto. I dialoghi: pessima la scelta del napoletano, non comprensibile per tutti, men che meno per i bambini non partenopei.
Non mi è piaciuto ma comprendo che sono stati fatti errori di inesperienza che si potrebbero evitare in futuro. Le premesse per fare bene ci potrebbero essere. In bocca al lupo.
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namla
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domenica 8 ottobre 2017
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cenerentola e l'erba cattiva...
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bella favola moderna, piena di colori e di suspence... non mancano gli effetti speciali e la splendida colonna sonora! Menzione speciale per la canzone "Erba cattiva" del grande Gragnaniello che diventa personaggio animato. Bravi!
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sabato 23 settembre 2017
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bellissimo
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no_data
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sabato 23 settembre 2017
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napul'e' nera...
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La vera Cenerentola di Rak è Napoli. La musica in questo senso è un elemento fondamentale: in "Napule", scritta dai Virtuosi di San Martino, 'O rre (con la voce di Massimiliano Gallo) canta la parte fuligginosa della città, quella sfatta, di cui la distrutta nave Merida, teatro della storia, diventa terribile premonizione. Nella canzone l’odore del mare cantato altrove da Pino Daniele viene sovrastato dall’insopportabile olezzo della spazzatura; il caffè, che sanno fare addirittura in carcere, come racconta un onnisciente De Andrè al suo compagno di cella Don Raffaè, nella città di 'O rre non puoi prenderlo se prima non hai trovato un tossico che per due euro ti parcheggi, si intende abusivamente, la macchina.
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La vera Cenerentola di Rak è Napoli. La musica in questo senso è un elemento fondamentale: in "Napule", scritta dai Virtuosi di San Martino, 'O rre (con la voce di Massimiliano Gallo) canta la parte fuligginosa della città, quella sfatta, di cui la distrutta nave Merida, teatro della storia, diventa terribile premonizione. Nella canzone l’odore del mare cantato altrove da Pino Daniele viene sovrastato dall’insopportabile olezzo della spazzatura; il caffè, che sanno fare addirittura in carcere, come racconta un onnisciente De Andrè al suo compagno di cella Don Raffaè, nella città di 'O rre non puoi prenderlo se prima non hai trovato un tossico che per due euro ti parcheggi, si intende abusivamente, la macchina.
Che fine hanno fatto le voci d’e criatur? vi chiederete: i bambini, i ragazzi dei vicoli non giocano più, perché troppo impegnati a fare rapine un po’ più in là.
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venerdì 22 settembre 2017
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assolutamente da non vedere
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Il film è orribile. Sembra Gomorra in Cartoon. Violento e pieno di parolacce.
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roggianese
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giovedì 21 settembre 2017
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noir animato nostrano suggestivo e riuscito
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La trama è completamente inedita e solo vagamente ispirata alla favola di Cenerentola. La sceneggiatura è solida e affatto scontata. La pellicola è caratterizzata da una scelta cromatica calda e opprimente, dai toni cupi e dall'atmosfera sporca e tesa. I personaggi sono ben caratterizzati e tutt'altro che bidimensionali. È intriso di napoletanità ed è evidente la cura per i dettagli inerenti l'ambientazione. Il tutto è condito con un sottofondo musicale di prim'ordine e interpretazioni strabilianti da parte dei doppiatori. Non è meramente un Gomorra a cartoni animati benché le scene forti gli siano costate un VM14.
Come note negative, esclusivamente tecniche, ho riscontrato la qualità delle animazioni (non dei disegni, ma soltanto di come questi si muovono) perché è un po' a scatti.
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La trama è completamente inedita e solo vagamente ispirata alla favola di Cenerentola. La sceneggiatura è solida e affatto scontata. La pellicola è caratterizzata da una scelta cromatica calda e opprimente, dai toni cupi e dall'atmosfera sporca e tesa. I personaggi sono ben caratterizzati e tutt'altro che bidimensionali. È intriso di napoletanità ed è evidente la cura per i dettagli inerenti l'ambientazione. Il tutto è condito con un sottofondo musicale di prim'ordine e interpretazioni strabilianti da parte dei doppiatori. Non è meramente un Gomorra a cartoni animati benché le scene forti gli siano costate un VM14.
Come note negative, esclusivamente tecniche, ho riscontrato la qualità delle animazioni (non dei disegni, ma soltanto di come questi si muovono) perché è un po' a scatti. Non guasta per il genere di film, però unito allo stile grafico scelto ricorda la grafica dei video nei videogiochi anni 2000. Anche i primi piani non risultano all'altezza, con personaggi che lì paiono finti anche se sostenuti dal calore delle voci.
Malgrado questi limiti, il risultato finale è davvero riuscito e piacevole. Una piccola perla d'animazione tutta italiana.
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