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domenica 31 ottobre 2021
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soldato mai soldato?
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Ciao Paola, trovo la tua recensione molto superficiale. Forse perchè ho avuto un nonno che mi ha tirato su a pane &e fronte carsico, forse perchè ho fatto il militare e conosco certe dinamiche, Soldato Semplice trovo che sia un gran bel film. Situazioni implausibili? Certo, qualcuna; ovvio che si debba concedere qualcosa alla narrazione. Ma siamo abituati a stronzate colossali, perchè cercare la pagliuzza in questa opera? Aneddotico quanto basta, narrativo quanto basta. Caratterizzazione dei personaggi (il Tenente è irraggiungibile) di altissimo livello, quasi manzoniana. Negli episodi "farseschi" ci vedo più antimilitarismo che farsa.
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mercoledì 20 novembre 2019
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leggero e poetico
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Mi chiedo come ha fatto a non raccogliere la leggerezza e poesia di questo film ...
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aristoteles
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giovedì 5 maggio 2016
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il patacca e aniello pasquale
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Non voglio stroncare la carriera del simpatico Cevoli ma una cosa sono gli sketch televisivi e tutt'altra cosa è sfornare un film che si possa guardare.
Purtroppo negli ultimi anni in troppi stanno facendo il salto dalla TV al cinema senza secondo me,prepararsi adeguatamente.
Eccone un altro calzante esempio.
Nessuna trama accattivante, nessuna originalità, e sopratutto il personaggio principale che fa meno bella figura degli altri.
Per esempio in questo caso mi ha fatto molta più simpatia Aniello Pasquale o Pasquale Aniello,non si sa.
Sinceramente mi stavo addormentando.
Ma poi il voler accentuare quella parlantina romagnola farà davvero ridere???
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pier delmonte
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venerdì 4 settembre 2015
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mmmh....
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Non so se Paolo Cevoli sappia cos’e’ un film, voglio dire… la recitazione, la trama, le scene la sequenza, e in questo caso il richiamo storico. Io credo che ne sappia poco… allora rimani a fare il comico in un tuo show, spendiamo forse il doppio dei soldi ma non ci addormentiamo, caro Paolo.
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bericopredieri
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domenica 16 agosto 2015
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ambizioso ma poco incisivo.
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Per questa sua prima regia Cevoli ha scelto di rievocare un episodio della Grande Guerra nell'anno della commemorazione del centenario. Il film però risulta strutturalmente abbastanza deboluccio, le gags di Cevoli spesso fanno sbadigliare più che sorridere. Si salva l'ambientazione in cui il film è stato girato, le montagne che hanno fatto da sfondo ai combattimenti tra italiani e austriaci, soprattutto la bella scena nel finale degli alpini che scalano l'erta innevata... Concludendo idea buona ma mal sviluppata.
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mauro lanari
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domenica 16 agosto 2015
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(grande) cuore anarchico.
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"Chi si crede d'essere, un Monicelli, un Olmi?" La mia impressione è che a Cevoli la Grande Guerra non poteva interessar di meno. L'ha scelt'a pretesto, oltre che per omaggiar'il nonno il quale fu eliografista sul serio, per riproporre l'ideologia di Proudhon, quell'A inscritta nell'O, l'Ordine pacifico societario raggiunto non con l'imposizione d'un qualche potere dall'alto o in modo contrattualistico bensì, al contrario, grazie alla risoluzione dei conflitti mediant'un accordo libero, autonomo e spontaneo dal basso, oggi diremmo emergentisticamente autorganizzantesi. Gino Montanari, maestr'elementare romagnolo, ateo, antinterventista e donnaiolo, e Aniello Pasquale, ragazz'analfabeta di Capri con princìpi moral'imparati dal parroco e dalla madre fervente religiosa: Dio, Patria, Famiglia.
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"Chi si crede d'essere, un Monicelli, un Olmi?" La mia impressione è che a Cevoli la Grande Guerra non poteva interessar di meno. L'ha scelt'a pretesto, oltre che per omaggiar'il nonno il quale fu eliografista sul serio, per riproporre l'ideologia di Proudhon, quell'A inscritta nell'O, l'Ordine pacifico societario raggiunto non con l'imposizione d'un qualche potere dall'alto o in modo contrattualistico bensì, al contrario, grazie alla risoluzione dei conflitti mediant'un accordo libero, autonomo e spontaneo dal basso, oggi diremmo emergentisticamente autorganizzantesi. Gino Montanari, maestr'elementare romagnolo, ateo, antinterventista e donnaiolo, e Aniello Pasquale, ragazz'analfabeta di Capri con princìpi moral'imparati dal parroco e dalla madre fervente religiosa: Dio, Patria, Famiglia. Il libertino anarcoide è un patacca ma non una patacca, e cerca di dimostrare la fattibilità d'una conciliazione degl'oppost'in virtù d'un pensiero dal "cuore più elevato" (“sursum corda") rispetto all'idee del quas'omonimo romanzo deamicisiano pubblicato nel 1886. Ritengo che ci sia riuscit'egregiamente, un'opera prima delicata, dolce, garbata, pudica, umile ma non dimessa, in cui le presunte gag zelighiane ("Troppe"; "Macché, troppo poche") sian'umoristicament'inefficaci quant'utilissime a rimarcare, "sub specie contraria", la mattanza della prima delle guerre mondiali. I personagg'al contorno e di contorno sono quelle figure ch'attraversano di sfuggita la vita di ciascuno di noi lasciando comunque un ricord'indelebile, accomunati da una gesuologia umanitaria affrancata dalla cristologia teista. Se al regista va rivolta una critica è forse di non aver osato l'altezz'ungarettiane, dove la condizione impantanata nel Carso assurge a metafora dell'"humana conditio". Ma per un esordio va già più che bene così.
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balunzen
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sabato 15 agosto 2015
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se esagero, ditemelo...
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A molti risulterò forse biecamente retrivo , ma devo aggiungere che una tragedia come la Grande Guerra non può e non deve essere messa in macchietta come fa, seppure con un certo garbo, Cevoli.
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eskimo73
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giovedì 16 luglio 2015
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bravo paolo cevoli!!!
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Per la commemorazione dei 100 anni della "Grande guerra", il comico Paolo Cevoli mi ha veramente sorpreso con questo suo primo film. Divertente quanto basta nello sdrammatizzare la guerra, vedi gli alpini bergamaschi che parlano il loro dialetto stretto, (troppo ridere), e nello stesso tempo riesce comunque a commuovere. Alla fine un sentimento d' amore paterno, verso un giovane soldato napoletano che vede in lui ,il padre che non ha mai avuto.
Bravi tutti gli attori, COSNSIGLIATISSIMO!!!
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rirma
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domenica 5 aprile 2015
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bellissimo commuovente
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mi ha sorpreso e commosso ieri sera.
credevo di ridere e basta ma invece fa pensare ridendo.
mi differisco dal vostro giudizio dato, troppo basso, e aggiungo una stella al mio.
certo è stato coraggioso un comico, per una prima, usare certi temi, va premiato.
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