eugen
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sabato 14 ottobre 2023
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supertoto'', in sinergia paradossale con de sica
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Scambio di ruoli, inganni(altro che, dato che il protagonista, un ladro(Toto)) finto prete diventa maresciallo, seempre travestensndosi nella tragica realta'della vigilai dell'8 settembre 1943, in un'Italia centrale(presso Roma la localita'in cui si situa il fim"I due marescialli"; scritto . tra soggetto e sceneggiatura da Toto0, Ugo Guerra, Marcello Fondato, Sandro Continenza, Bruno Corbuicci, Giovanni Grimaldi, 1961)occupata e terrorizzata dai tedeschi nazisti, con un maresciallo dei carabinieri che , monarchico convinto, anche se deluso dalla fuga del re, si oppone ai nazifascisti, vestendosi da prete anz melgio parroco, con lparrivo della fidanzata del vero maresciallo dei carabinieri, qui vestito da prete.
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Scambio di ruoli, inganni(altro che, dato che il protagonista, un ladro(Toto)) finto prete diventa maresciallo, seempre travestensndosi nella tragica realta'della vigilai dell'8 settembre 1943, in un'Italia centrale(presso Roma la localita'in cui si situa il fim"I due marescialli"; scritto . tra soggetto e sceneggiatura da Toto0, Ugo Guerra, Marcello Fondato, Sandro Continenza, Bruno Corbuicci, Giovanni Grimaldi, 1961)occupata e terrorizzata dai tedeschi nazisti, con un maresciallo dei carabinieri che , monarchico convinto, anche se deluso dalla fuga del re, si oppone ai nazifascisti, vestendosi da prete anz melgio parroco, con lparrivo della fidanzata del vero maresciallo dei carabinieri, qui vestito da prete. Alla fine il problema si crea per il vero ladro finto maresciallo, condannato al plotone d'esecuzione che pero'riuscira' a sfuggire allo stesso, reincontrando il maresciallo ormai pensionato , non resistendo alla tentazione di rubargli la valigia.. Capolavoro della commedia italian style storica(con una rappresentazione finalmente ipercritica-anche se nulla basta a descrivere stupidita'e orrore)del nazifascsmo. Toto' souneggiante,funambolico e De Sica, che certo non e'una"spalla", mentre ottima spalla e'Gianni Agus, nei panni del solito stolido gerarca fascista, mentre i ruoli femminili sono purtorpo relegati in quella condizione di"minorita'"in cui si trovava la donna all'epoca, doce nel cinema fungeva da"riempitivo"esteticamente piacevole e poco piu'... Eugen
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elgatoloco
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giovedì 24 maggio 2018
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commedia inganni-equivoci, ma non solo
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Sfondo storico drammatico della"finis belli", in realtà poi bloccata nella"palude"dell'8 settembre, commedia degli inganni e degli equivoci, ma in realtà, appunto, molto di più questo"I due marescialli"di Sergio Corbucci(1961), bianco e nero efficacissimo, tra bombardamenti, fascisti redivivi(RSI), nazisti ancora occupanti, Americani in arrivo ma ancora un po'lontani, non "imminenti", dove un maresciallo dei carabinieri"vero"(Vitotrio De Sica)e un ladro vestito da prete(Totò, anche autore del soggetto)si scambiano i ruoli, con lo scopo di salvare un ragazzo antifascista e una ragazza ebrea(siamo in un paesino non meglio identificato dell'Italia centro-meridionale, con la parrocchia come"fulcro").
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Sfondo storico drammatico della"finis belli", in realtà poi bloccata nella"palude"dell'8 settembre, commedia degli inganni e degli equivoci, ma in realtà, appunto, molto di più questo"I due marescialli"di Sergio Corbucci(1961), bianco e nero efficacissimo, tra bombardamenti, fascisti redivivi(RSI), nazisti ancora occupanti, Americani in arrivo ma ancora un po'lontani, non "imminenti", dove un maresciallo dei carabinieri"vero"(Vitotrio De Sica)e un ladro vestito da prete(Totò, anche autore del soggetto)si scambiano i ruoli, con lo scopo di salvare un ragazzo antifascista e una ragazza ebrea(siamo in un paesino non meglio identificato dell'Italia centro-meridionale, con la parrocchia come"fulcro"). Dramma, commedia, farsa(come al solito anche sui nomi, sulle sigle, addirittura con il"VAF"che sembra precedere la quasi-attualità grillina...), un continuo scambio di situazioni, dove poi, alla vigilia della Liberazione, la situazione sembra precipitare, almeno per i due ragazzi, ma... Due interpreti-protagonisti, quelli citati, che si muovono da"titani", un Gianni Agus, nel ruolo del podestà fanatico, Arturo Bragaglia e soprattutto-summa summarum, direi, la capacità di mostrare il disastro o meglio il crash di disastri diversi e che si sovrappongono, con una capacità di"scherzare tra le rovine", con quella ricezione della storia(nel 1961 era già storia, ma da poco...)che è vista-letta-sentita recepita da parte del popolo, che ha la sola preoccupazione di salvarsi, di mettere al ripato la pelle, che non è cosa da poco, ma che poi lascia spazio anche all'atto oblativo(il ladro travestito da prete che si offre al posto dei due, ma poi...). Capacità di dire-esprimere cose importanti in modo semplice, accessibile, che oggi sembra andata persa, almeno nel cinema italiano, salvo eccezioni. El Gato
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elgatoloco
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domenica 16 aprile 2017
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straordinaria commedia"storica"
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Uno dei pochi film che, di genere nettamente comico(a parte una parentesi drammatica, ben inserita, in una felice contaminatio), riesca a far luce su un periodo storico in genere non bene enucleato e tematizzato, anche nei corsi liceali e poi universitari di storia: l'8 settembre 1943, con tutto il corredo di drammi relativi: nella piccola stazione e nel piccolo paese di provincia, ai confini tra Lazio e Campania, occupato dai nazisti, si consuma un dramma grottesco, dove un ladro si traveste da maresciallo dei carabinieri, un vero maresciallo dei carabinieri da prete(c'è un veto nazista-fascista sulla Benemerita, considerata antifascista, con il rischio di fucilazione per i suoi esponenti, per cui il furbo ladro si "vende"vergognosamente ai nazisti, il locale podestà, fascista fanatico, dal canto suo ripropone un servilismo di comodo, travestito da"eroismo da manipolo", ma ci sono da salvare varie persone, nella locale parrocchia).
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Uno dei pochi film che, di genere nettamente comico(a parte una parentesi drammatica, ben inserita, in una felice contaminatio), riesca a far luce su un periodo storico in genere non bene enucleato e tematizzato, anche nei corsi liceali e poi universitari di storia: l'8 settembre 1943, con tutto il corredo di drammi relativi: nella piccola stazione e nel piccolo paese di provincia, ai confini tra Lazio e Campania, occupato dai nazisti, si consuma un dramma grottesco, dove un ladro si traveste da maresciallo dei carabinieri, un vero maresciallo dei carabinieri da prete(c'è un veto nazista-fascista sulla Benemerita, considerata antifascista, con il rischio di fucilazione per i suoi esponenti, per cui il furbo ladro si "vende"vergognosamente ai nazisti, il locale podestà, fascista fanatico, dal canto suo ripropone un servilismo di comodo, travestito da"eroismo da manipolo", ma ci sono da salvare varie persone, nella locale parrocchia). Meglio di molti libri di storia(è triste dirlo, ma è vero)il film di Sergio Corbucci, nato da un'idea di Totò(si dice)riesce a far luce su quel"cambio di passo"della storia non solo italiana che non fu pienamente compreso dai contemporanei e viene quasi ignorato oggi, quasi fosse una zeppa, una reliquia antica deprivata di ogni valore. Con una comicità e anche più con un humor di netta origine teatrale(Pirandello, volendo, ma soprattutto la tradizione della commedia dell'arte, ossia commedia degli inganni e degli equivoci, sul ruolo, sulle entrate-uscite etc.), perfettamente "tradotto", però, in linguaggio prettamente filmico, Corbucci, con tre interpreti straordinari come Totò(il ladro, òa va de soi....), De Sica(un esuberante maresciallo della Benemerita, che si è dovuto vestire da prete), un Gianni Agus (nei panni del gerarca"fascistissimo", utile idiota servile, sempre pronto a "distribuire inchini", uno dei pochi semi-versi interessanti di De André)e di rincalzo caratteristi di tutto rispetto costruisce una "lezione di storia"che, per uno studente appena un po'avveduto, debitamente integrata con gli opportuni supporti scientifici, porterebbe a un'ottima tesi e successivamente a un bel saggio suul tema, purché poi ci sia anche adeguata fruizione da parte di un pub blico abbastanza ampio... Cosa da sperare, ma non certa; almeno per chi abbia più che quelche nozione di"Badoglio...o Pietro Badoglio..."(con quel che segue, nella celebre canzone partigiana, che però pare esista anche in versione fascista)e di tutto il relativo contesto. Altrimenti, il tutto è anche da apprezzare puramente in chiave comico-grottesca, pena però il non capire la paradossalità della situazione, la bellezza paradossale ritrvoaa pur nell'orrore del nazismo e della violenza estrema che ne consegue. Credo si possa affermare che si tratta, in quegli anni(siamo nel 1961, di un anno prima è la felliniana"Dolce vita", "La grande guerra"di Monicelli è del 1959, di grande cinema storico, pur senza alcuna ambizione storico-documentatistica, capace di far ragionare sull'(allora)recente passato-una dimensione che oggi tende a mancare o almeno a svanire progressivamente. El Gato
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fedeleto
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sabato 6 febbraio 2016
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due marescialli non son mai troppi!
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Durante la seconda guerra mondiale Vittorio Cotone ,un maresciallo dei carabinieri deve recarsi a Napoli per sposarsi.Sceso dal treno per un allarme si imbatte in una sua vecchia conoscenza,un ladro di valigie chiamato Antonio Capurro. Nel caos scoppiato da una bomba,Antonio si vestirà da maresciallo e Vittorio da prete,da questo momento il gioco delle parti genererà equivoci e malintesi.Ad ogni modo l'abito non farà il monaco?Sergio Corbucci (Romolo e Remo,Totò Peppino e la dolce vita) firma un ottimo film ,dove il dramma di un'identità ontologica è mascherata da commedia.Tratto fa un'idea di Totò, soggetto di Ugo Guerra,Continenza,Fondato,Grimaldi.
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Durante la seconda guerra mondiale Vittorio Cotone ,un maresciallo dei carabinieri deve recarsi a Napoli per sposarsi.Sceso dal treno per un allarme si imbatte in una sua vecchia conoscenza,un ladro di valigie chiamato Antonio Capurro. Nel caos scoppiato da una bomba,Antonio si vestirà da maresciallo e Vittorio da prete,da questo momento il gioco delle parti genererà equivoci e malintesi.Ad ogni modo l'abito non farà il monaco?Sergio Corbucci (Romolo e Remo,Totò Peppino e la dolce vita) firma un ottimo film ,dove il dramma di un'identità ontologica è mascherata da commedia.Tratto fa un'idea di Totò, soggetto di Ugo Guerra,Continenza,Fondato,Grimaldi.Vittorio e Totò chiaramente dominano il film,con la loro mimica e il loro gioco delle parti,ad ogni modo Totò nel monologo finale raggiunge livelli ben alti.Corbucci affronta ancora il tema del dualismo-identità, ovvero un dramma che sdoppia l'abito ma non l animo poiché c'è chi nasce carabiniere e chi ladro.Un piccolo gioiello da considerare tra i migliori di Totò.
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toty bottalla
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lunedì 12 agosto 2013
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commedia grottesca e curioso doppiaggio!
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E' un film che cerca di esorcizzare l'orrore della guerra attraverso l'arte di due grandi attori italiani, dietro la rappresentazione grottesca si cela un ricordo storico reale di sofferenza, paura, sotterfugi e lampi di genialità, dietro la pernacchia ti totò al tenente tedesco, ci siamo tutti noi divertiti e soddisfatti. In due frammenti del film la voce di de sica è doppiata da carlo croccolo specialmente nell'ultima scena nella quale croccolo doppia anche totò. Saluti.
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luca scialò
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sabato 17 luglio 2010
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uno scambio di ruoli per sfuggire alla tragedia
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In un Italia ormai allo sbando totale (siamo al fatidico 8 settembre 1943), dopo lo scoppio di una bomba, un truffatore si spoglia dei suoi finti panni di prete prendendo quelli di un maresciallo dei carabinieri approfittando del fatto che egli è svenuto; mentre quest'ultimo, scoperta la caduta del Fascismo e la persecuzione verso i carabinieri da parte dei nazisti, di contro decide di vestire i panni da prete. Di qui i due cercheranno di fuggire al proprio destino, finendo però per incrociarsi...
Una commedia amara che offre di tanto in tanto qualche sorriso, ma soprattutto, fa riflettere su un'epoca storica che non dovremmo mai dimenticare: la fase finale del regime fascista, dove crollavano come niente fosse, illusioni, false promesse, ideali; in una sorta di tragico "si salvi chi può".
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In un Italia ormai allo sbando totale (siamo al fatidico 8 settembre 1943), dopo lo scoppio di una bomba, un truffatore si spoglia dei suoi finti panni di prete prendendo quelli di un maresciallo dei carabinieri approfittando del fatto che egli è svenuto; mentre quest'ultimo, scoperta la caduta del Fascismo e la persecuzione verso i carabinieri da parte dei nazisti, di contro decide di vestire i panni da prete. Di qui i due cercheranno di fuggire al proprio destino, finendo però per incrociarsi...
Una commedia amara che offre di tanto in tanto qualche sorriso, ma soprattutto, fa riflettere su un'epoca storica che non dovremmo mai dimenticare: la fase finale del regime fascista, dove crollavano come niente fosse, illusioni, false promesse, ideali; in una sorta di tragico "si salvi chi può". Figurano grandi attori quali Totò, De Sica, Gianni Agus.
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nicola
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giovedì 11 settembre 2008
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cinema che passione!
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Nel suo genere sicuramente un 5 stelle!Film in cui trovare un cast cosi elevato di qualità è molto difficile.L'interpretazione di Vittorio De Sica e di Totò è insuperabile cosi come insuperabili le interpretazioni di Agus e di tutti gli altri.Nel vedere(e rivedere) " I due marescialii" si trascorre un'ora e mezza con il grande cinema.
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