debora
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giovedì 4 gennaio 2024
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meno male che le famiglie cambiano!!
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Film con scenari spettacolari, mette in evidenza quanto è difficile gestire una famiglia con due figli e rimanere uniti come coppia, La madre come la maggior parte delle madri mette al primo posto la prole, il padre nella scena della valanga mette in evidenza la vigliaccheria oltre l'egoismo, anche se poi si pente la moglie non è certo lì a consolarlo e a giustificarlo... non ho notato una coppia che si ama anzi che cerca di reggere la situazione che a prescindere sta stretta a tutti. I bambini come sempre sono in mano degli adulti..subiscono assorbono tutte queste sfumature e poi ci si chiede come saranno da Grandi. 2024 non sta scritto da nessuna parte che in una famiglia ci siano dei compiti così specifici, a volte i padri nonché gli uomini non sono all'altezza di prendersi cura di moglie e figli, quindi questi paradigmi non portano da nessuna parte.
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Film con scenari spettacolari, mette in evidenza quanto è difficile gestire una famiglia con due figli e rimanere uniti come coppia, La madre come la maggior parte delle madri mette al primo posto la prole, il padre nella scena della valanga mette in evidenza la vigliaccheria oltre l'egoismo, anche se poi si pente la moglie non è certo lì a consolarlo e a giustificarlo... non ho notato una coppia che si ama anzi che cerca di reggere la situazione che a prescindere sta stretta a tutti. I bambini come sempre sono in mano degli adulti..subiscono assorbono tutte queste sfumature e poi ci si chiede come saranno da Grandi. 2024 non sta scritto da nessuna parte che in una famiglia ci siano dei compiti così specifici, a volte i padri nonché gli uomini non sono all'altezza di prendersi cura di moglie e figli, quindi questi paradigmi non portano da nessuna parte. Penso che questo film faccia riflettere soprattutto quando lei parla con l'amica incontrata in baita (che se la spassa con quello appena incontrato) di quanti modi diversi ci sono di impostare la propria vita.. beato chi ha trovato un equilibrio pur di essere felice anche non convenzionale.
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martedì 27 aprile 2021
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imprevedibilità
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Molto d’accordo. Sono sposata da quaranta anni ed esistono due situazioni: la prima è quella della quotidianità che può apparire tranquilla e comoda ad entrambi; la seconda è quella dell’imprevisto che accade quando non te lo aspetti e in quel caso mi sono accorta dell’imprevedibilità del consorte.A volte si sta insieme solo per dormire in un letto tranquillo .....mah
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emanuele1968
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domenica 7 ottobre 2018
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bellino
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Bello, però personalmente sono stato un pò deluso, penso che il film doveva finire con la donna che si perdeva nella nebbia, cosicché ognuno ne dava una libera conclusione sulla vita, sui nostri progetti, ed altro, peccato. ( voto 2,5 )
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etabeta
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martedì 5 settembre 2017
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una purga
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Visto solo per mezz'ora.. un gran lassativo
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no_data
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lunedì 7 novembre 2016
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delusione
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Film imbarazzante, a tratti inguardabile, il cinema svedese sarà lento, per carità ma questo è peggio. Da una piccola idea ne viene tirato fuori un polpettone senza capo ne coda, senza ritmo, mal recitato. Inquadrature mediocri, musica, se così si può definire, insopportabile per come viene utilizzata. Insomma, non mi è piaciuto per niente e trovo un poco azzardato accostarlo a un capolavoro come "Scene di un matrimonio" . Qui, del cinema svedese, c'è solo la noia che non porta da nessuna parte.
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g_andrini
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domenica 18 settembre 2016
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buona commedia amara
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La fotografia è ottima, le Alexa si esprimono al meglio. Il film è una parodia sulla vita di una coppia di compagni di vita. E' di fondo serio, è vero, però è profondamente retorico. Comunica che alla fine è la donna a comandare...
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filippo catani
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domenica 12 giugno 2016
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una metaforica valanga
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Una famiglia si trova in villeggiatura in una località montana. Un giorno una valanga minaccia di travolgere il luogo in cui si trovano e il marito fugge da solo davanti all'incedere della valanga. Questo episodio darà una stura alle tensioni latenti della coppia.
Particolarissimo ma ottimo il film di Ostlund che parte da un evento che si rivela quasi tragicomico ma che con la forza di una valanga finisce per travolgere la vita di quella che pareva una tranquilla famiglia in vacanza. Il film presenterà una serie di personaggi particolari e di riflessioni tutt'altro che banali a ulteriore testimonianza del fatto che il cinema scandinavo è più vivo che mai e non vive di soli thriller.
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Una famiglia si trova in villeggiatura in una località montana. Un giorno una valanga minaccia di travolgere il luogo in cui si trovano e il marito fugge da solo davanti all'incedere della valanga. Questo episodio darà una stura alle tensioni latenti della coppia.
Particolarissimo ma ottimo il film di Ostlund che parte da un evento che si rivela quasi tragicomico ma che con la forza di una valanga finisce per travolgere la vita di quella che pareva una tranquilla famiglia in vacanza. Il film presenterà una serie di personaggi particolari e di riflessioni tutt'altro che banali a ulteriore testimonianza del fatto che il cinema scandinavo è più vivo che mai e non vive di soli thriller.
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dario
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mercoledì 2 dicembre 2015
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fastidioso
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Siamo di fronte a un'operazione fasulla, stiracchiata all'inverosimile, con un fondo di orribile presunzione. Il programma, assai complesso, viene banalizzato tramite carichi intellettuali che il regista non sa assolutamente maneggiare. Così non mancano scene madri e ripetizioni esangui di situazioni che non vengono seriamente affrontate, grazie a un sussiego speculativo eternamente in fieri. Film lento, involuto, con sciocchezze a profusione, tesi d'accatto, presenze inutili (i soliti bambini, qui insopportabili al massimo, molesti), dialoghi da oratorio, frasi fatte condite da una recitazione spaventosamente povera. Una cosa new age al peggio.Quasi vergognoso.
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no_data
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martedì 1 dicembre 2015
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ogni maschilista e ogni femminista
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ogni maschilista e ogni femminista e anche quelli che si credono fuori dovrebbero vederlo - un'analisi implacabile del caos in cui siamo e della natura implacabile di cui siamo fatti ... con un velo di pietà - che dire .. film perfetto -
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nerone bianchi
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giovedì 29 ottobre 2015
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il quarto stato
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Colpiscono in questo film i lunghi silenzi, i rumori degli ambienti, la musica centellinata e messa con perizia da orafo, le lunghe inquadrature fisse, colpisce in sintesi la personalità di chi ha girato “The Turist”, la sua poetica, il suo universo. Apparentemente la vicenda è molto rivolta all'esterno, con belle immagini del villaggio alpino dove tutto accade, in realtà siamo di fronte ad un progetto completamente interiorizzato, ad ambienti mentali, a stanze da dove si esce ed entra accompagnati da silenzi, nebbie, cieli stellati, botti nella notte.
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Colpiscono in questo film i lunghi silenzi, i rumori degli ambienti, la musica centellinata e messa con perizia da orafo, le lunghe inquadrature fisse, colpisce in sintesi la personalità di chi ha girato “The Turist”, la sua poetica, il suo universo. Apparentemente la vicenda è molto rivolta all'esterno, con belle immagini del villaggio alpino dove tutto accade, in realtà siamo di fronte ad un progetto completamente interiorizzato, ad ambienti mentali, a stanze da dove si esce ed entra accompagnati da silenzi, nebbie, cieli stellati, botti nella notte. Il racconto dell'allegra famiglia in vacanza si frantuma già dalle prime inquadrature, per lasciar spazio alle inquietudini che la vita di coppia porta inevitabilmente con se. Gli equilibri scricchiolano e man mano cedono, come le valanghe controllate nei campi da sci, il continuo passaggio serale dei grandi mezzi cingolati sulle piste somiglia a quei pensieri che puntuali attraversano le nostre menti quotidianamente. Ho letto che è un cinema dell'assurdo e se il parallelismo si riferisce al teatro non c'è che da essere daccordo, ironia, divertimento e visione abbondano. Splendide le sequenze del lavaggio serale dei denti, delle funivie e di mille altri particolari che l'opera elargisce con generosità. Deludende, almeno dal mio punto di vista, il finale, dove non si capisce come mai, una volta scesi dalla corriera, tutti, tranne i bambini, non abbiano addosso una giacca e intraprendano un viaggio a piedi con magliettine primaverili. Splendida l'immagine finale di questo quarto stato che cammina.
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