roberto dentici
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giovedì 2 gennaio 2014
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ma le recensioni di presentazione chi ve le fa?
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la mia recensione l'ho già scritta tempo fa. Adesso vorrei contestare la recensione con la quale viene presentato questo film. Non so e non voglio sapere chi diavolo l'abbia scritta.
Viene da domandarsi a chi le facciate fare, perché non è neanche facile trovarne di così mediocremente superficiali .
Intanto la descrizione della storia, che è, ad essere gentili, sconfortante: non dice un accidenti di nulla di quanto G.B. Shaw ha narrato. Question: “ Ma quando il Rev. Anderson è stato imprigionato con Dik Dudgeon?”.
Si parla poi della difficoltà di gestire il lavoro di tre giganti come Douglas, Olivier e Lancaster compito di fronte al quale “l’intelligente Alexander Mackendrick” ha gettato la spugna.
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la mia recensione l'ho già scritta tempo fa. Adesso vorrei contestare la recensione con la quale viene presentato questo film. Non so e non voglio sapere chi diavolo l'abbia scritta.
Viene da domandarsi a chi le facciate fare, perché non è neanche facile trovarne di così mediocremente superficiali .
Intanto la descrizione della storia, che è, ad essere gentili, sconfortante: non dice un accidenti di nulla di quanto G.B. Shaw ha narrato. Question: “ Ma quando il Rev. Anderson è stato imprigionato con Dik Dudgeon?”.
Si parla poi della difficoltà di gestire il lavoro di tre giganti come Douglas, Olivier e Lancaster compito di fronte al quale “l’intelligente Alexander Mackendrick” ha gettato la spugna. A parte il fatto che l’intelligenza di questo regista si è manifestata solo nel capire di non essere all’altezza della situazione, il che comunque non è poco, l’intelligenza di Hamilton si è invece espressa ottimamente gestendo il tutto e risolvendo ogni problema con un’estrema fedeltà al testo originale. Di fronte ad un G.B. Shaw, anche tre divi come i nostri non hanno potuto che adeguarsi ai loro rispettivi personaggi, resi peraltro magistralmente. Tanto che tutto lo svolgersi della commedia, rimasta per questo motivo (e grazie a Dio) il più fedele possibile al testo originale, è risultato di una godibilità sicuramente vicina al sublime.
Perché, signori miei, quando tre grandissimi interpreti vengono messi al servizio di un grandissimo autore, i risultati non possono che essere sublimi.
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roberto dentici
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lunedì 21 febbraio 2011
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quello che sembri va d'accordo con quello che sei?
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La vicenda è ambientata nella guerra d’indipendenza americana, ma la storia non è altro che il pretesto per un’analisi profonda dell’animo delle persone di quei tempi (e non solo). La contrapposizione tra cosa sia veramente il bene e cosa sia veramente il male, l’importanza che troppo spesso viene attribuita all’apparenza a scapito della sostanza delle umane vicende è il vero motivo conduttore di questa commedia. Non a caso fa parte del trittico che l’autore ha appunto chiamato “tre commedie per i puritani”.
Ed ecco quindi che quelli che per definizione dovrebbero essere iscritti nella categoria dei “buoni” tanto buoni poi non risultano nello svilupparsi della vicenda. Il reverendo Anderson, fino a quel momento uomo di devozione e di preghiera, scopre di essere invece uomo d’azione (e ritrova se stesso) e poi, il da tutti ritenuto cattivissimo (Dick) dimostra tali grandi doti di umano valore, pur se manifestato in modo assolutamente anti convenzionale, da accettare di farsi impiccare per non causare guai seri ad altri.
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La vicenda è ambientata nella guerra d’indipendenza americana, ma la storia non è altro che il pretesto per un’analisi profonda dell’animo delle persone di quei tempi (e non solo). La contrapposizione tra cosa sia veramente il bene e cosa sia veramente il male, l’importanza che troppo spesso viene attribuita all’apparenza a scapito della sostanza delle umane vicende è il vero motivo conduttore di questa commedia. Non a caso fa parte del trittico che l’autore ha appunto chiamato “tre commedie per i puritani”.
Ed ecco quindi che quelli che per definizione dovrebbero essere iscritti nella categoria dei “buoni” tanto buoni poi non risultano nello svilupparsi della vicenda. Il reverendo Anderson, fino a quel momento uomo di devozione e di preghiera, scopre di essere invece uomo d’azione (e ritrova se stesso) e poi, il da tutti ritenuto cattivissimo (Dick) dimostra tali grandi doti di umano valore, pur se manifestato in modo assolutamente anti convenzionale, da accettare di farsi impiccare per non causare guai seri ad altri. Alla fine, lieta, sarà lui a diventare pastore di anime, l’ipocrisia ed il perbenismo saranno umiliati, l’ex reverendo Anderson riconquisterà la giovane consorte pur se sconcertata dalla sua trasformazione, ed il generale Burgoyne, comandante dei soldati inglesi, che, anche se a malincuore, stava per impiccare Dick Dudgeon, si troverà costretto a ritirarsi ed a prendere atto che per l’Inghilterra le colonie americane sono ormai perdute. Volutamente non ho tracciato lo svolgersi dell’intera vicenda, perché, se qualcuno non dovesse conoscerla, potrà godersela interamente in tutta la sua ricchezza di splendido, acutissimo humor anglosassone, di cui G. B. Shaw è maestro.
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lam spade
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domenica 7 settembre 2008
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il falcone maltese.
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G.B.Shaw è uno dei miei idoli, ho visto il film all'epoca della sua uscita, mi divertirono la girandola delle battute e la notevole bravura di due mostri sacri. Un saltimbanco contrapposto al numero uno del teatro britannico, che si rubassero la scena era scontato in partenza.
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