ennio
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lunedì 11 febbraio 2019
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ottima ricostruzione di una tragedia moderna
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Se c'è un genere ove gli americani sono maestri è il disaster-movie. Ne vanno proprio matti, e perlopiù amano le storie esagerate ed inventate di sana pianta. Se c'è di mezzo il fuoco, finora "Inferno di cristallo" è rimasto una pietra miliare del genere.
"Deepwater" invece è la ricostruzione di una tragedia realmente accaduta, l'incendio e la distruzione della piattaforma petrolifera sul Golfo del Messico avvenuta nel 2010. Al di là delle indubbie finzioni sceniche fatte per costruire i personaggi, il film vale la pena della visione, in primo luogo per la spettacolarità della ricostruzione tecnica degli eventi.
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Se c'è un genere ove gli americani sono maestri è il disaster-movie. Ne vanno proprio matti, e perlopiù amano le storie esagerate ed inventate di sana pianta. Se c'è di mezzo il fuoco, finora "Inferno di cristallo" è rimasto una pietra miliare del genere.
"Deepwater" invece è la ricostruzione di una tragedia realmente accaduta, l'incendio e la distruzione della piattaforma petrolifera sul Golfo del Messico avvenuta nel 2010. Al di là delle indubbie finzioni sceniche fatte per costruire i personaggi, il film vale la pena della visione, in primo luogo per la spettacolarità della ricostruzione tecnica degli eventi. Pochi i cali di tensione narrativa, intensità anche nella recitazione, Mark Wahlberg e soprattutto Kurt Russell (il signor Jimmy)
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raysugark
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martedì 28 novembre 2017
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deepwater horizon
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Realizzare storie vere sugli incidenti ambientali richiede molto impegno per cercare di raccontare, il più fedele possibile su come i fatti siano andati e anche come le vittime si sono sentite in queste situazioni. Infatti raccontare sull’incidente della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, è uno degli argomenti più complessi e delicati da raccontare. Il regista Peter Berg si è messo a lavoro con Mark Wahlberg per poi far uscire nel 2016 Deepwater Horizon, ovvero 6 anni dopo l’incidente della piattaforma petrolifera che ha inquinato il Golfo del Messico.
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Realizzare storie vere sugli incidenti ambientali richiede molto impegno per cercare di raccontare, il più fedele possibile su come i fatti siano andati e anche come le vittime si sono sentite in queste situazioni. Infatti raccontare sull’incidente della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, è uno degli argomenti più complessi e delicati da raccontare. Il regista Peter Berg si è messo a lavoro con Mark Wahlberg per poi far uscire nel 2016 Deepwater Horizon, ovvero 6 anni dopo l’incidente della piattaforma petrolifera che ha inquinato il Golfo del Messico. Il film racconta per quanto ci sono stati ritardi nella produzione, i rappresentanti della British Petrolum non hanno lasciato fare il test del cemento. Al punto che il cemento spaccandosi piano piano, da far arrivare alla distruzione totale della piattaforma petrolifera. Deepwater Horizon racconta in modo fluido e il più fedele possibile i fatti, senza far storcere il ritmo della narrazione. La prima parte del film segue i personaggi principali, descrivendoli in modo interessante e per niente banale. Quando si arriva alla parte dell’incidente la tensione cresce così a lungo, da poter scioccare e sorprendere su come hanno fatto i sopravvissuti a uscire dal inferno. Per quanto Deepwater Horizon è stato realizzato con un budget elevato di 110 milioni di dollari, il cast e il crew sono riusciti a realizzare un ottimo prodotto. Purché gli incassi hanno lievemente superato i costi il film ha comunque ricevuto l’accoglienza che si merita, da aver persino ricevuto 2 nominations agli Oscar per Miglior Montaggio Sonoro e Migliori Effetti Speciali. Mark Wahlberg ha svolto un’ottima performance descrivendo il suo personaggio, di cui trovandosi in questa situazione critica assieme altri Membri dell’equipaggio, cercano di aiutarsi sperando di ritornare a casa sani e salvi.
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onufrio
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venerdì 14 aprile 2017
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una storia vera
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20 aprile 2010. Al largo delle coste del Golfo del Messico, la piattaforma Deepwater inizia a dare segni di cedimento mentre avviene l'ennesimo controllo di sicurezza, fango e gas invadono il mostro galleggiante causando numerose esplosioni ed un disastro umano (11 morti) ed ecologico per via dell'eccessiva quantità di petrolio finito nell'oceano. Ricostruzione minuziosa e molto tecnica del regista Berg che si sofferma nella prima parte del film su dati e nozioni che poco attirano lo spettatore medio, abituato sin da subito a vedere il caos, la piccola apocalisse che coinvolge gli oltre 100 dipendenti presenti all'interno della Deepwater.
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liuk!
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sabato 21 gennaio 2017
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niente di particolare
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Per essere un disaster movie è veramente poco spettacolare e le scene d'azione sono ridotte a pochi minuti.
Essendo basato su una storia vera richiama comunque un minimo di attenzione, ma veramente minimo.
Si può vedere ma senza grandi aspettative.
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emanuele 1968
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martedì 1 novembre 2016
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bellissimo
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Finchè non si fa male qualcuno, non sono mica contenti. Pure li in America succede questo per tenere ha mano soldi, buonanotte ambiente e sicurezza.
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filippo catani
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mercoledì 19 ottobre 2016
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attinente alla realtà
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Il film ripercorre la storia vera dell'incredibile incidente occorso alla piattaforma petrolifera Deepwater nel 2010 e in modo particolare quella degli uomini e dell'unica donna a bordo.
Tutti vedemmo e osservammo impotenti la terribile tragedia che si stava consumando con migliaia di barili di petrolio al giorno che si riversavano nell'oceano. Abbiamo anche visto la salatissima multa comminata alla Bp per quanto avvenuto. Poco (almeno da noi) si sapeva degli operai e dirigenti che erano effettivamente a bordo della Deepwater e che si trovarono ad affrontare una terribile emergenza che lasciò numerose vittime tra gli operai stessi. Berg ha un grandissimo merito e cioè quello di raccontare in un'ora e mezzo quanto è avvenuto a bordo in maniera realistica e asciutta senza bisogno di patriottismi, frasi da machoman o supereroi.
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Il film ripercorre la storia vera dell'incredibile incidente occorso alla piattaforma petrolifera Deepwater nel 2010 e in modo particolare quella degli uomini e dell'unica donna a bordo.
Tutti vedemmo e osservammo impotenti la terribile tragedia che si stava consumando con migliaia di barili di petrolio al giorno che si riversavano nell'oceano. Abbiamo anche visto la salatissima multa comminata alla Bp per quanto avvenuto. Poco (almeno da noi) si sapeva degli operai e dirigenti che erano effettivamente a bordo della Deepwater e che si trovarono ad affrontare una terribile emergenza che lasciò numerose vittime tra gli operai stessi. Berg ha un grandissimo merito e cioè quello di raccontare in un'ora e mezzo quanto è avvenuto a bordo in maniera realistica e asciutta senza bisogno di patriottismi, frasi da machoman o supereroi. Ne risulta un buon prodotto con ottime scene d'azione e di disastro e anche il cast fa un'ottima figura; il triangolo Whalberg, Malkovich e Russell funziona a meraviglia.
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dhany coraucci
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giovedì 13 ottobre 2016
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una giornata di inferno in mezzo al mare
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Prima ci sono gli abissi. Un mostro di cemento e di acciaio è conficcato nel punto più profondo a dare la misura della grandiosità dell’uomo, ma anche del suo avido desiderio di onnipotenza e di profitto. Poi c’è la natura, c’è il mare, così misteriosi e insondabili, eppure così vulnerabili. Una piattaforma petrolifera in mezzo all’oceano, in una giornata di lavoro ordinaria. E’ questa la cronaca di un disastro di cui non ci si è dimenticati, visto con gli occhi di chi ci lavora; uomini con un’alta specializzazione ma anche con un’alta capacità di sopportazione per la durezza degli incarichi e per l’isolamento a cui sono sottoposti nei lunghi periodi.
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Prima ci sono gli abissi. Un mostro di cemento e di acciaio è conficcato nel punto più profondo a dare la misura della grandiosità dell’uomo, ma anche del suo avido desiderio di onnipotenza e di profitto. Poi c’è la natura, c’è il mare, così misteriosi e insondabili, eppure così vulnerabili. Una piattaforma petrolifera in mezzo all’oceano, in una giornata di lavoro ordinaria. E’ questa la cronaca di un disastro di cui non ci si è dimenticati, visto con gli occhi di chi ci lavora; uomini con un’alta specializzazione ma anche con un’alta capacità di sopportazione per la durezza degli incarichi e per l’isolamento a cui sono sottoposti nei lunghi periodi. Il film colpisce per il suo realismo, proprio perché ci mostra questi uomini straordinari senza nessun tipo di finzione melodrammatica. O perlomeno, vista la drammaticità della storia, senza esagerarla. Del resto la vicenda è vera e non possiamo non ricordarlo in ogni istante, il regista è bravo a creare la giusta tensione che precede una giornata catastrofica, ma è anche bravo ad avvicinare realisticamente tutti i componenti dell’equipaggio e a farci vivere la loro lotta contro il mostro, che si trasforma in un gigantesco inferno di fuoco. Bello anche il finale nel quale agli attori viene dato il vero volto degli uomini che sono stati protagonisti del dramma. E un applauso a Mark Wahlberg, che non è solo tra i protagonisti ma anche tra i finanziatori del film.
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pier delmonte
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giovedì 13 ottobre 2016
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tanto badget per nulla
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Film che ricorda il grande disastro ambientale della British Petroleum nel golfo del Messico ma questo non basta per obbligare ad andarlo a vedere, la carica di adrenalina e’ inferiore alle previsioni del tempo di Andrea Giuliacci e la recitazione finira’ a “Chi l’ha visto”, la parte di Jonh Malkovich l’avrei fatta pure io.
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andrea giostra
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martedì 11 ottobre 2016
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business o salvaguardia di madre natura?
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Il Film di Peter Berg, con un Cast di attori hollywoodiani bravissimi e di grande fama cinematografica - Mark Wahlberg, Kurt Russel, John Malkovich, Gina Rodriguez, Dylan O'Brien, solo per citarne alcuni! - è molto interessante e certamente da vedere.
Il Film racconta un fatto realmente accaduto il 20 aprile 2010, e ne traccia i contorni umani, sociali, solidali, coraggiosi, incoscienti, irresponsabili, imprudenti, dissennati, imprenditoriali, d'affari, di tutela dell'ambiente, di cupidigia umana, di cinica insensibilità verso il genere umano e verso Madre Natura di chi governa le multinazionali del petrolio e delle energie, di solidarietà umana e di condivisione della sorte che esplodono nei momenti più tragici e drammatici della nostra vita di esseri umani; di ingiustizie e di giustizie che non verranno mai prese in considerazione da nessun tribunale del mondo!
Peter Berg, nella sua narrazione filmica, riesce a mettere bene in luce le contraddizioni oramai storiche tra il business, come lo chiamano gli statunitensi, e la salvaguardia del nostro habitat vitale: il Pianeta Terra!
La cosa più interessante del Film, non è il dramma accaduto al largo della costa della Louisiana, dove la piattaforma trivellatrice semi-sommergibile Deepwater Horizon, di proprietà della multinazionale britannica “British Petroleum”, a causa della superficialità e della cupidigia dei dirigenti della stessa compagnia, è esplosa causando undici operai morti e inquinando con milioni di barili di greggio l'oceano e tutto il Golfo del Messico con un disastro ambientale riconosciuto unanimemente, da scienziati e ambientalisti, come il più grave di tutta la storia dell'umanità.
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Il Film di Peter Berg, con un Cast di attori hollywoodiani bravissimi e di grande fama cinematografica - Mark Wahlberg, Kurt Russel, John Malkovich, Gina Rodriguez, Dylan O'Brien, solo per citarne alcuni! - è molto interessante e certamente da vedere.
Il Film racconta un fatto realmente accaduto il 20 aprile 2010, e ne traccia i contorni umani, sociali, solidali, coraggiosi, incoscienti, irresponsabili, imprudenti, dissennati, imprenditoriali, d'affari, di tutela dell'ambiente, di cupidigia umana, di cinica insensibilità verso il genere umano e verso Madre Natura di chi governa le multinazionali del petrolio e delle energie, di solidarietà umana e di condivisione della sorte che esplodono nei momenti più tragici e drammatici della nostra vita di esseri umani; di ingiustizie e di giustizie che non verranno mai prese in considerazione da nessun tribunale del mondo!
Peter Berg, nella sua narrazione filmica, riesce a mettere bene in luce le contraddizioni oramai storiche tra il business, come lo chiamano gli statunitensi, e la salvaguardia del nostro habitat vitale: il Pianeta Terra!
La cosa più interessante del Film, non è il dramma accaduto al largo della costa della Louisiana, dove la piattaforma trivellatrice semi-sommergibile Deepwater Horizon, di proprietà della multinazionale britannica “British Petroleum”, a causa della superficialità e della cupidigia dei dirigenti della stessa compagnia, è esplosa causando undici operai morti e inquinando con milioni di barili di greggio l'oceano e tutto il Golfo del Messico con un disastro ambientale riconosciuto unanimemente, da scienziati e ambientalisti, come il più grave di tutta la storia dell'umanità.
Il fulcro del Film di Berg sono i rapporti umani e gli scontri tra chi mette al primo posto la sicurezza dei lavoratori e la tutela dell'ambiente, e chi invece mette al primo posto solo ed esclusivamente il business!
La sceneggiatura certamente gioca un ruolo molto importate nel disaster movie di Berg, e allora bisogna dare merito ai bravissimi Matthew Michael Carnahan e Matthew Sand. I dialoghi, gli scontri, le azioni, gli agìti, le ragioni dell'una e dell'altra parte, le argomentazioni a sostegno di una tesi o di quella contrapposta, vengono raccontate con una sceneggiatura molto ben fatta, attenta e intelligente, consapevole e informata sia dei fatti che della natura umana che assume caratteristiche e pulsioni diametralmente opposte rispetto alla posizione sociale ed economica che occupa nella società.
E' questo l'elemento estremamente interessante del Film, anche perché il resto oramai è storia e non si può certo cambiare o modificare, e parlarne a distanza di sei anni non incide certamente sulla cultura e sulla sensibilità della gente: ognuno è rimasto nelle sue posizioni, e queste posizioni intellettuali sono motivate dal ruolo sociale che si riveste nella società, ma soprattutto nelle organizzazioni, delle quali facciamo parte.
Il disaster movie di Berg è incalzante, ben ritmato, avvincente, imprevedibile, coinvolgente, con una fotografia e con effetti speciali dirompenti ed empatici: lo spettatore viene proiettato sulla piattaforma e sente il calore delle fiamme e il puzzo del fango e del greggio che devasta la piattaforma semi-sommergibile prima dell'esplosione catastrofica finale che distruggerà tutto.
Il fatto è che l'umanità intera è, oggi come allora, nella mani di questi sciacalli delle potenti multinazionali del petrolio e dell'energia; e il Film di Berg a volte lo dice espressamente, tal'altra lo trasmette allo spettatore subliminalmente in ogni diaframma della proiezione!
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flaw54
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martedì 11 ottobre 2016
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un buon film di genere
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Fatti drammaticamente veri. La vicenda è narrata con realismo e senza artifici retorici di sorta e la recitazione è puntuale, sobria e profondamente realistica. Tutto è noto, ma il film è piacevole e capace di spingere verso una profonda riflessione.
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