fabrizio friuli
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mercoledì 9 marzo 2022
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potevano sforzarsi di più
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La protagonista della storia fantastica è una giovane ragazza che si trasferisce da suo padre , una sorta di professore ( o scienziato ) che crede fermamente nell'esistenza dei Leafman, un popolo di umani e guerrieri piuttosto piccoli che proteggono la foresta da crudeli mostri che vogliono rendere la foresta un territorio arido dove non esiste la fertilità, i mostri sono comandati dallo spietato Madrake che , oltre a voler raggiungere il suo obiettivo, vuole vendicare il figlio assassinato durante il loro attacco . Anche se al principio lei non crede a ciò che suo padre osserva , lei stessa comprende che il mondo segreto è reale ed anche la minaccia dei mostri è reale.
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La protagonista della storia fantastica è una giovane ragazza che si trasferisce da suo padre , una sorta di professore ( o scienziato ) che crede fermamente nell'esistenza dei Leafman, un popolo di umani e guerrieri piuttosto piccoli che proteggono la foresta da crudeli mostri che vogliono rendere la foresta un territorio arido dove non esiste la fertilità, i mostri sono comandati dallo spietato Madrake che , oltre a voler raggiungere il suo obiettivo, vuole vendicare il figlio assassinato durante il loro attacco . Anche se al principio lei non crede a ciò che suo padre osserva , lei stessa comprende che il mondo segreto è reale ed anche la minaccia dei mostri è reale.
È scontato dire che il film condivide delle caratteristiche con Arthur e il popolo dei Minimei , ma osservandolo meglio è possibile notare alcune differenze , infatti alcuni personaggi sono delle creature appartenenti alla fauna dei boschi ( lumache , chiocciole , insetti , corvi , colibrì ed è presente anche un rospo ) e i leafman sono simili ad un popolo antico che condividono delle caratteristiche con gli esseri umani , poche , ma le condividono. Nel complesso , il lungometraggio è apprezzabile, per l' animazione in particolare è per le scene dove appare Bufo , un criminale della foresta che ha le zampe in pasta alle scommesse truccate come si può vedere nelle scene dove lui appare e il personaggio agisce come un capo mafioso che lascia il lavoro sporco ai suoi sgherri, e questo elemento " concreto " garantisce una lieve dose di maturità al film , anche i dialoghi sono ben scritti anche se non tutti i personaggi sono originali, per esempio , il giovane personaggio solitario chiamato Nod portebbe ricordare il solito ragazzo ribelle che agisce sempre di testa sua , e questo rende il suo rapporto con Ronin complicato, e poi , tra Nod e la protagonista ( Mary Katherine ) sboccia l' amore , anche il padre della protagonista non è molto originale come personaggio, dato che appare come un personaggio estroso, come i tipici " geni " o " scienziati " . Quel che ha rovinato il lungometraggio è il doppiaggio italiano del film , a causa della presenza dei talent nel doppiaggio , una di questi è Maria Grazia Cucinotta, che non ha doppiato la Regina Tara in modo professionale, Lillo e Greg hanno doppiato discretamente Mub e Grub ( la chiocciola e la lumaca ) , e Francesco Di Giacomo ha doppiato il bruco Nim Galuu , e bisogna ammettere che non ha doppiato il personaggio in maniera catastrofica. Per quanto riguarda il film in generale, non è un brutto film ma potevano sforzarsi di più per realizzare un lungometraggio diverso , dato che le battaglie sono state animate in modo soddisfacente, ed ecco un ' altra componente positiva della pellicola d ' animazione, prodotta dalla Blue Sky Production.
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marychan
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sabato 11 febbraio 2017
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una grande animazione
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Nel complesso è un bel film. Impossibile non paragonarlo alla disney vista l'animazione che ne ricorda molto lo stile ( ed effettivamente è il punto forte del film, veramente notevole) e al triste tentativo di inserire una canzone cantata che sinceramente si potevano risparmiare. Anche Nod, se vogliamo, ricorda molto un tale Flynn Rider di Rapunzel. La trama forse è un po' scontata, ma non annoia mai, e il tema ecologico/crescita interore va sempre forte. Quello che manca per avere successo, a parer mio, è un cattivo credibile. Infatti i Bogani a cavallo di pipistrelli che pretendono di sterminare tutte le creature viventi solo perché gli gira così, perché loro sono i cattivi che fanno i cattivi, non è che convincano molto, e tolgono davvero tanto alla trama.
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Nel complesso è un bel film. Impossibile non paragonarlo alla disney vista l'animazione che ne ricorda molto lo stile ( ed effettivamente è il punto forte del film, veramente notevole) e al triste tentativo di inserire una canzone cantata che sinceramente si potevano risparmiare. Anche Nod, se vogliamo, ricorda molto un tale Flynn Rider di Rapunzel. La trama forse è un po' scontata, ma non annoia mai, e il tema ecologico/crescita interore va sempre forte. Quello che manca per avere successo, a parer mio, è un cattivo credibile. Infatti i Bogani a cavallo di pipistrelli che pretendono di sterminare tutte le creature viventi solo perché gli gira così, perché loro sono i cattivi che fanno i cattivi, non è che convincano molto, e tolgono davvero tanto alla trama. Giusto per fare un esempio simile, l'ormai antico film d'animazione Frengully, dove il cattivo era l'incarnazione dell'inquinamento, tra l'altro dotato di vita propria, portato nella foresta dall'uomo, era infinitamente più credibile e, considerando che me lo ricordo come se l'avessi visto ieri e sono passati vent'anni, indiscutibilmente più incisivo anche ai fini della storia.
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jblpower_85
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martedì 11 febbraio 2014
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bello
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Bello, appassionante e divertente. Sicuramente consigliato a tutte le età.
Gli effetti speciali mi hanno tuffato in un mondo fatato in grado di coinvolgermi per 94 minuti facendomi divertire.
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ultimoboyscout
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giovedì 5 dicembre 2013
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molte foglie, un albero.
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I creatori di "Rio" e "L'era glaciale" confezionano una nuova avventura animata ambientata in un mondo sconosciuto che sta sotto i nostri occhi. La protagonista è MK, una ragazzina figlia di un bizzarro professore che, convinto della loro esistenza, studia questo piccolo mondo e i suoi abitanti. MK si ritroverà, rimpicciolita, a vivere e combattere al fianco di questi esserini e capirà che la salvezza del suo pianeta è strettamente collegata alla salvezza di questo microcosmo. Wedge e Elfman sono due certezze, due garanzie di elevata qualità, così come William Joyce, autore del romanzo da cui è tratto il cartoon, già acclamatissimo per la fiaba da cui è stato tratto il cult movie Dreamworks "Le 5 leggende".
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I creatori di "Rio" e "L'era glaciale" confezionano una nuova avventura animata ambientata in un mondo sconosciuto che sta sotto i nostri occhi. La protagonista è MK, una ragazzina figlia di un bizzarro professore che, convinto della loro esistenza, studia questo piccolo mondo e i suoi abitanti. MK si ritroverà, rimpicciolita, a vivere e combattere al fianco di questi esserini e capirà che la salvezza del suo pianeta è strettamente collegata alla salvezza di questo microcosmo. Wedge e Elfman sono due certezze, due garanzie di elevata qualità, così come William Joyce, autore del romanzo da cui è tratto il cartoon, già acclamatissimo per la fiaba da cui è stato tratto il cult movie Dreamworks "Le 5 leggende". Si tratta di un cartoon complesso e ambizioso, sia dal punto di vista tecnico (e non solo per il 3D) ma soprattutto da quello narrativo, che punta moltissimo sulla cura per i dettagli e sull'animazione basata sulla mimica facciale e sulla recitazione degli attori. I richiami ad "Avatar" sono evidenti, così come i rimandi alla trama di "Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi" e alla saga dei Minimei. E per accontentare anche il pubblico più adulto nel finale lascia spazio alla storia d'amore tra il guerriero e la stessa MK, destinata però a tornare grande. Ma d'altronde si sa, più le storie d'amore sono impossibili, più piacciono ed emozionano. Ha il merito di non andare mai sopra le righe, si rende appetibile ad un pubblico decisamente vasto ma non suscita la stessa meraviglia di altri cartoon blockbuster d'azione girati dal vero.
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liuk!
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martedì 11 giugno 2013
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giá visto ma ben fatto
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Una via di mezzo tra Avatar e Alice nel Paese delle Meraviglie, il senso di "giá visto" é piuttosto forte per tutta la durata del film; nonostante questo la realizzazione é buona e la storia coinvolgente.
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cloris86
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sabato 8 giugno 2013
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non trova una sua dimensione
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Questo film non trova una sua dimensione nella trama. Vado un pò cauta perchè è un film per bambini, ma rispetto a ciò che viene presentato ad oggi direi che non arriva nemmeno alla sufficienza. I primi ventiminuti di film li assorbi cercando di capire chi è il protagonista, il ragazzo o il comandante servo della regina??? Poi più avanti scopri che in qualche modo lo sono entrambi, ma non hai legato nè ad uno nè all'altro. Il film si rivela essere noioso e non trovi nessuna battuta che possa realmente fare ridere spontaneamente. In sala qualche bambino giocava con dei pupazzi, altri chiedevano di andare via. Insomma ok è un film cartone digitale, ma non esageriamo, un minimo bisogna pure lavorarci, non basta fare inseguimenti, attacchi e bei scenari.
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Questo film non trova una sua dimensione nella trama. Vado un pò cauta perchè è un film per bambini, ma rispetto a ciò che viene presentato ad oggi direi che non arriva nemmeno alla sufficienza. I primi ventiminuti di film li assorbi cercando di capire chi è il protagonista, il ragazzo o il comandante servo della regina??? Poi più avanti scopri che in qualche modo lo sono entrambi, ma non hai legato nè ad uno nè all'altro. Il film si rivela essere noioso e non trovi nessuna battuta che possa realmente fare ridere spontaneamente. In sala qualche bambino giocava con dei pupazzi, altri chiedevano di andare via. Insomma ok è un film cartone digitale, ma non esageriamo, un minimo bisogna pure lavorarci, non basta fare inseguimenti, attacchi e bei scenari...
Alla fine cerca di trasmettere qualche emozione, ma senza aver creato buone basi è dura riuscire a farsi coinvolgere.
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[+] non esageriamo
(di giorg99)
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donni romani
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venerdì 7 giugno 2013
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un bosco ricco di sentimenti ed emozioni
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L'animazione ormai da tempo predilige i temi ambientalistici e la difesa della natura, se poi aggiungete la restrizione di un umano a dimensione lillipuziana penserete che Epic sia un cartone deja vu, e invece non è così, è una deliziosa avventura delicata e garbata, ma anche scatenata in immagini, trovate e situazioni che affascina a coinvolge, con un 3D che rende davvero magico il bosco e i suoi abitanti e con una trama che se pur nella tradizione non manca di riservare sorprese. Siamo in uno dei tanti boschi del mondo, e Mary Katherine, adolescente cui è appena morta la mamma e che si fa chiamare M.K. torna a vivere dal padre, studioso perso nelle sue ricerche sul mondo degli abitanti del bosco e che riconosce a malapena la figlia.
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L'animazione ormai da tempo predilige i temi ambientalistici e la difesa della natura, se poi aggiungete la restrizione di un umano a dimensione lillipuziana penserete che Epic sia un cartone deja vu, e invece non è così, è una deliziosa avventura delicata e garbata, ma anche scatenata in immagini, trovate e situazioni che affascina a coinvolge, con un 3D che rende davvero magico il bosco e i suoi abitanti e con una trama che se pur nella tradizione non manca di riservare sorprese. Siamo in uno dei tanti boschi del mondo, e Mary Katherine, adolescente cui è appena morta la mamma e che si fa chiamare M.K. torna a vivere dal padre, studioso perso nelle sue ricerche sul mondo degli abitanti del bosco e che riconosce a malapena la figlia. Piuttosto sconvolta dalla fissazione del padre su un popolo di piccolissimi esseri che abiterebbe le foreste M.K. sta per tornare in città quando viene magicamente rimpicciolita e precipita nel ben mezzo di una lotta infinita fra quegli abitanti del bosco che non solo esistono ma prendono anche in giro gli umani da loro definiti "Calpestatori" e delle agguerrite larve, i Bogani, che vogliono distruggere il bosco e tutti i suoi abitanti. E' una notte magica per tutti i fiori, gli insetti, gli uccelli e il popolo microscopico, perchè c'è la luna piena ed il solstizio d'estate e la regina dovrà scegliere un bocciolo che al suo schiudersi indicherà chi le succederà. A proteggerla in questo compito i Leafmen, gruppo di guerrieri scelti in cui c'è Nod, un giovane ribelle che si innamorerà di M.K. Fra colibrì volanti, simpaticissime lumache e millepiedi carismatici M.K imparerà ad amare quel popolo variopinto e generoso che lotta per la sopravvivenza contro chi ha piacere solo a distruggere e rendere grigio tutto. I protagonisti sono tutti all'altezza delle aspettative, con storie personali, sentimenti profondi e comportamenti sinceri e credibili, i cattivi sono stereotipati come da copione, dalle forme spigolose e irte di punte, ma risultano godibili le scene in cui sognano di distruggere l'intero creato e si stupiscono di come nessuno apprezzi l'odore di marcio. Le due lumache sono semplicemente irresistibili anche dal punto di vista grafico, gelatinose e dispettose, e tutti i personaggi di contorno sono curati nei minimi particolari, esempio di una professionalità e di un talento che le varie avventure dell'Era Glaciale ci avevano già mostrato. Dedichiamo un'ultimo commento allo stralunato padre di M.K., raramente in un cartone animato si lascia tanto spazio ai tormenti psicologici, alle insicurezze, ai rimpianti e alle amarezze di un uomo, complimenti perciò a chi ha avuto il coraggio di aggiungere un pizzico di adulta malinconia alle stranezze del classico scienziato pazzo.
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angelo bottiroli - giornalista
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sabato 1 giugno 2013
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bello, piacevole, frizzante, quasi perfetto
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Non siamo in presenza di un film della Disney, casa cinematografica che io ritengo in assoluto la migliore del genere, tuttavia Epic rispetto ai precedenti film della stessa casa cinematografica, la 20th Century Fox, come I Croods e L'era glaciale 4 è molto diverso e assomiglia parecchio ai classici film di cartoni animati della Disney.
Forse è per questo motivo che “Epic” ha sicuramente moti pregi in più rispetto ai due citati che sono semplici film di cartoni animati per bambini, mentre questo ha contenuti molto più profondi.
Il paragone tra Epic e i Croods (tanto per citare l’ultimo uscito che ha avuto uno smisurato successo) non si pone neppure.
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Non siamo in presenza di un film della Disney, casa cinematografica che io ritengo in assoluto la migliore del genere, tuttavia Epic rispetto ai precedenti film della stessa casa cinematografica, la 20th Century Fox, come I Croods e L'era glaciale 4 è molto diverso e assomiglia parecchio ai classici film di cartoni animati della Disney.
Forse è per questo motivo che “Epic” ha sicuramente moti pregi in più rispetto ai due citati che sono semplici film di cartoni animati per bambini, mentre questo ha contenuti molto più profondi.
Il paragone tra Epic e i Croods (tanto per citare l’ultimo uscito che ha avuto uno smisurato successo) non si pone neppure.
Siamo su due livelli completamente diversi: Epic surclassa, e di tanto I Croods: per la trama innanzi tutto, per i colori, l’animazione stessa ma soprattutto per i contenuti.
Epic è un classico film di cartoni animati come quelli che hanno fatto la storia del cinema: certo non è paragonabile a quello che io considero il miglior film di animazione di sempre, cioè il Re Leone, tuttavia, i contenuti si avvicinano: la lotta tra il bene e il male, l’avventura che vive la protagonista femminile, il mondo fatato e magico del bosco, la principessa, la natura splendida e rigogliosa che vuole essere distrutta dal cattivo di turno, le battaglie, gli stratagemmi, il grande sentimento di amicizia che lega i protagonisti e l’amore tra padre e figli: gli ingredienti per vedere un buon film ci sono tutti e alla fine lo spettatore si alza soddisfatto con un senso più positivo della vita.
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hollyver07
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sabato 1 giugno 2013
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esteticamente gradevole e nulla di nuovo
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Ciao. Stereostipato e commerciale nella trama e nei rapporti tra i "personaggi". "Esteticamente" appare ben realizzato ma è privo di vigore narrativo ed il tutto si riduce ad una favoletta da quattro soldi. Giusto un (probabile..!?) divertimento per bambini... ma solo grazie ad un paio di lumache.
Saluti
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giorg99
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mercoledì 29 maggio 2013
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epic- un nuovo mondo di fantasia e divertimento
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L’erba del vicino è sempre più verde, soprattutto se dall’altra parte dello steccato ci sono i Leafmen: guerrieri formato tascabile, sorvolano la Madre Terra a bordo di colibrì e proteggono la regina Tara dagli agguati dei Bogani. I quali, pur abitando a un tiro di schioppo dalla foresta, non ne invidiano la flora colorata né la fauna gioiosa, bensì mirano a trasformarla nella natura morta (paludosa e maleodorante) in cui vivono. Mentre il popolo di Tara si prepara ad accogliere un nuovo baccello, il prescelto per garantire prosperità al bosco, la giovane Mary Katherine torna a malincuore nella casa paterna, adibita a laboratorio di ricerca per altre forme di vita.
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L’erba del vicino è sempre più verde, soprattutto se dall’altra parte dello steccato ci sono i Leafmen: guerrieri formato tascabile, sorvolano la Madre Terra a bordo di colibrì e proteggono la regina Tara dagli agguati dei Bogani. I quali, pur abitando a un tiro di schioppo dalla foresta, non ne invidiano la flora colorata né la fauna gioiosa, bensì mirano a trasformarla nella natura morta (paludosa e maleodorante) in cui vivono. Mentre il popolo di Tara si prepara ad accogliere un nuovo baccello, il prescelto per garantire prosperità al bosco, la giovane Mary Katherine torna a malincuore nella casa paterna, adibita a laboratorio di ricerca per altre forme di vita.
Il fervore con cui l’uomo insegue le piccole ombre che frequentano il suo giardino non incontra l’entusiasmo della ragazza, la quale ha appena perso la madre e vorrebbe elaborare il lutto in maniera più convenzionale. Uno scherzo del destino - che, come direbbe la regina dei Leafmen, accade sempre per una ragione - la trasforma nella miniatura di se stessa, costringendola ad attraversare l’erba ineditamente alta, vitale e avventurosa. Come i ragazzi ristretti di Joe Johnston, il cui papà Rick Moranis ha più d’un tratto in comune con l’eccentrico genitore di Mary Katherine. Imprimere ritmo narrativo a un prato non è ardua impresa, soprattutto se supportata da un parcogiochi naturale percorso da creature microscopiche e velocissime, che sanno mutare una foglia nel trampolino di lancio per un triplo carpiato e una tana di topo in anfratto potenzialmente letale. Chris Wedge contrappunta il suo meraviglioso spartito floreale di caratteri & caratteristi, ragazzi incompresi e irruenti & irresistibili lumache combattive, bruchi saggi e “fumosi” come Lewis Carroll insegna & schifidi villain ammantati di pelliccia (di ratto). Perché la creazione di un (micro)mondo va al di là della tecnica - pregevole - che disegna corse a ostacoli tra tronchi d’albero: è questione di relazione, da annaffiare come una pianta rampicante perché possa infilarsi sotto i nostri stipiti di persone (mai troppo) cresciute. L'epica di quest’animazione vivace e steroscopica è nei suoi personaggi. Nasce dalla grandezza di piccole donne come la regina Tara, il cui potere di rinverdire la terra bruciata è un dono di natura ma soprattutto un’inclinazione dello spirito in sempiterna primavera. Si abbevera alla fonte di rapporti naturalmente conflittuali. Germoglia magicamente come un baccello salvifico, metafora verde di un’adolescenza coltivata in serra e finalmente padrona dei propri frutti. E quando l’umanità smette di guardare in terra con l’arrogante superficialità di chi mira soltanto a evitare i fossi, il tappeto di foglie diventa un luogo dell’anima e una lezione di vita. Per piccoli e grandi.
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