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domenica 22 novembre 2015
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un uomo in cravatta, una renault 4 e un motel...
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Un piccolo e piacevole lungometraggio intrigante, bizzarro, curioso. Non un capolavoro, però ha il pregio di tenere attaccato allo schermo lo spettatore, incuriosito da quei personaggi al limite del credibile. Il Balti, che per noncuranza verso la sua vettura si ritrova alle prese con un meccanico eccentrico, gestore anche di tale Motel... Una curiosità si nota nel loro primo dialogo. Balti ammette che per lui la macchina basta che funzioni, non è un intenditore di meccanica. Invece il gestore, oltre che apprezzare la Renault 4 in questione per la sua robustezza e semplicità, spiega a Balti un particolare tecnico che è quasi sconosciuto, cioè che il passo dell'auto è differente, seppure di poco, tra i due lati, destro e sinistro.
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Un piccolo e piacevole lungometraggio intrigante, bizzarro, curioso. Non un capolavoro, però ha il pregio di tenere attaccato allo schermo lo spettatore, incuriosito da quei personaggi al limite del credibile. Il Balti, che per noncuranza verso la sua vettura si ritrova alle prese con un meccanico eccentrico, gestore anche di tale Motel... Una curiosità si nota nel loro primo dialogo. Balti ammette che per lui la macchina basta che funzioni, non è un intenditore di meccanica. Invece il gestore, oltre che apprezzare la Renault 4 in questione per la sua robustezza e semplicità, spiega a Balti un particolare tecnico che è quasi sconosciuto, cioè che il passo dell'auto è differente, seppure di poco, tra i due lati, destro e sinistro. Poi si dimostra interessato a ripararla ma... quando? Le situazioni incedibili si susseguono spiazzando protagonista (Balti) e spettatore, che aspetta qualcosa di logico e "normale" nel passare dei minuti. Non avviene, altrimenti non sarebbe un film bizzarro e grottesco, con i due amanti stralunati e Valeria Cavalli che vaga senza meta apparente nelle stanze del Motel. Lino Guanciale con cravatta e cardigan è senza dubbio fuori contesto logico in quel posto improbabile che però ricorda i due "Horror gotici padani" di Pupi Avati, "Zeder" e "La casa dalle finestre che ridono". In particolare il Motel ha molto in comune con la stazione di servizio con annesso squallido Hotel di Milano Marittima che appare in "Zeder". Comunque Balti trova qualcuno che muore al suo posto e lo spettatore può apprezzare la colonna sonora, in perfetta sintonia con lo stile del film. - di "Joss" -
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vito palmisani
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mercoledì 11 giugno 2014
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il colore è il padrone della storia
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Film colorato, colori saturi e brillanti, sembra un film "amerikano" parzialmente on the road, storie che si intrecciano in un Motel con l'insegna fatta con le scatole traslucide delle camicie, interamente girato in Sardegna, che s'intravede in qualche ripresa (scritte sull'autobus...). Film misterioso, con valigie che fanno pensare a droga o armi, ma in realtà solo uova di animali esotici, il cui traffico è proibito, triller con il classico sicario, sostituzione di persona con sorpresa finale tragica, storie di amore e droga, morte e sofferenza, doti lasciate in eredità dai personaggi che all'epilogo scompaiono uno alla volta, l'ironia che trapela dal colpo secco dato alla macchina che distribuisce bevande e brioche, colpo che lascia venir fuori l'intero contenuto insieme a tutte le monete, tutto ambientato in posti desolati e polverosi, una Renault 4 rossa, spiaggia deserta ad indicare la fine di una storia appena iniziata.
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Film colorato, colori saturi e brillanti, sembra un film "amerikano" parzialmente on the road, storie che si intrecciano in un Motel con l'insegna fatta con le scatole traslucide delle camicie, interamente girato in Sardegna, che s'intravede in qualche ripresa (scritte sull'autobus...). Film misterioso, con valigie che fanno pensare a droga o armi, ma in realtà solo uova di animali esotici, il cui traffico è proibito, triller con il classico sicario, sostituzione di persona con sorpresa finale tragica, storie di amore e droga, morte e sofferenza, doti lasciate in eredità dai personaggi che all'epilogo scompaiono uno alla volta, l'ironia che trapela dal colpo secco dato alla macchina che distribuisce bevande e brioche, colpo che lascia venir fuori l'intero contenuto insieme a tutte le monete, tutto ambientato in posti desolati e polverosi, una Renault 4 rossa, spiaggia deserta ad indicare la fine di una storia appena iniziata...
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