angelo67
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lunedì 25 febbraio 2019
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il maestro all'opera!
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Una magnifica pellicola biografica, regala momenti esilaranti ma anche commoventi.
Anthony Hopkins ha interpretato il maestro in modo eccellente (un' impresa non facile)!
Consigliato a tutti i veri appassionati di cinema.
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francesca romana cerri
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giovedì 14 febbraio 2019
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alfred hitchock universale
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Grandissimo interprete Antony Hokpins riesce attraverso se stesso a restituire un Alfred Hitchock che riguarda ognuno di noi; dunque invece di passare per l'imitazione, il grande attore punta sulla sua capacità immensa di Interprete, In questo modo Alfred diventa un uomo universale che riguarda nel profondo l'essere umano alle prese con il rischio, il coraggio, con la voglia di affrontare una nuova sfida. Un essere umano creativo che è legato sentimentalmente ad una donna creativa, il suo braccio destro da anni in cui si innestano tutte le contraddizioni classiche della coppia , gelosie, voglia di ritagliarsi spazi, rinfacci, dipendenza. Alla fine vince il bello in Arte ed è proprio questo che ricongiunge la coppia aldilà delle contraddizioni, la voglia di far del film Pshyco , film in cui credono sopratutto loro, qualcosa di efficace ed avvincente.
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Grandissimo interprete Antony Hokpins riesce attraverso se stesso a restituire un Alfred Hitchock che riguarda ognuno di noi; dunque invece di passare per l'imitazione, il grande attore punta sulla sua capacità immensa di Interprete, In questo modo Alfred diventa un uomo universale che riguarda nel profondo l'essere umano alle prese con il rischio, il coraggio, con la voglia di affrontare una nuova sfida. Un essere umano creativo che è legato sentimentalmente ad una donna creativa, il suo braccio destro da anni in cui si innestano tutte le contraddizioni classiche della coppia , gelosie, voglia di ritagliarsi spazi, rinfacci, dipendenza. Alla fine vince il bello in Arte ed è proprio questo che ricongiunge la coppia aldilà delle contraddizioni, la voglia di far del film Pshyco , film in cui credono sopratutto loro, qualcosa di efficace ed avvincente. Alla fine avranno ragione loro, avrà ragione il talento di Alfred Hitchock che ha rischiato con Psycho anche la casa. E alla fine vince sicuramente oltre alla splendida attrice Helen Mirren, Antony Hokpins magistrale attore che offre la sua carne, i suoi nervi e suoi muscoli ai personaggi da interpretare , e che degli sfrozi di Alfred Hitchock, della volontà, del coraggio, della perseveranza ne sa qualcosa in Prima Persona.
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elgatoloco
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martedì 19 dicembre 2017
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sacha gervasi, piccolo omaggio a alfred
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"Hirchcock"di Sacha Gervasi(2013)è un film decisamente interessante, anche se certamente"pletorico"rispetto ai film del Maestro che, con la sua"scrittura di luce e movimento"(anche di parola, ma questo è un elmento non"aggiuntivo", ma senz'altro secondario rispetto agli altri, considerando anche i film del periodo muto, realizzati in GB)ha sostanzailmente detto tutto. Ne indaga, sulle orme di un libro di Stephen Rebello, ansie, ossessioni, paure poi da"rifrangere"sul pubblico, tensioni varie, gelosie, altro ancora, partendo da quello che per molti versi è il suo capolavoro o almeno uno dei suoi grandi film"tòpici", "Psycho"(1960), film in qualche modo quintessenziale di tutto quanto si è enumerato sopra, partendo da un libro di Robert Bloch, che comunque è diversissimo dal film, tanto che Hitch lo considerava sostanzialmente un"romanzaccio", rifaceendosi invece anche al fatto di cronaca reale che stava ditetro al libro, ma al tempo stesso"fantasmandolo"molto.
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"Hirchcock"di Sacha Gervasi(2013)è un film decisamente interessante, anche se certamente"pletorico"rispetto ai film del Maestro che, con la sua"scrittura di luce e movimento"(anche di parola, ma questo è un elmento non"aggiuntivo", ma senz'altro secondario rispetto agli altri, considerando anche i film del periodo muto, realizzati in GB)ha sostanzailmente detto tutto. Ne indaga, sulle orme di un libro di Stephen Rebello, ansie, ossessioni, paure poi da"rifrangere"sul pubblico, tensioni varie, gelosie, altro ancora, partendo da quello che per molti versi è il suo capolavoro o almeno uno dei suoi grandi film"tòpici", "Psycho"(1960), film in qualche modo quintessenziale di tutto quanto si è enumerato sopra, partendo da un libro di Robert Bloch, che comunque è diversissimo dal film, tanto che Hitch lo considerava sostanzialmente un"romanzaccio", rifaceendosi invece anche al fatto di cronaca reale che stava ditetro al libro, ma al tempo stesso"fantasmandolo"molto. Rimane il rapporto difficile con Alma Reville, moglie e sceneggiatrice dei film(è Helen Mirren, nel film), con le "muse"Janet Leigh(è Scarlett Johansson), ma anche Vera Miles(qui è Jessica Biel), nonchè il suo"fantasmare"con il doppio-duende o comunque lo si voglia definire Ed(Michael Wincott)in un film particolarmente intrigante, che comunque ci rammenta(nel senso dell'"i remember", ossia di quanto, personalmente, ci hanno"toccato"i suoi film)tutta la produzione filmica di questo grandissimo, che ha attraversato il "fantasma filmico"molto meglio e ben più incisivamente di tanti altri"autori"sopravvalutati.... Sir Alfred "hante", coinvolge-tocca probelmaticamente, in quanto evoca quanto tendiamo, complici le"menzogne della civiltà"a rimuovere e ad accantonare... Inutile poi enumerare singole sequenze dell'opera di Gervasi perché, dato il suo carattere biografico, non pedissequamente, però, e focalizzato nell'epoca(1959-1961)che coinvolge la pre-realizzazione del film, la sua realizzazione, il suo successo anche commerciale(con tutti i rischi del caso, Alfred e Alma avevanO dovuto ipotecare casa e piscina per contribuire allo sforzo produttivo), bisogna considerare, comunque, più l'insieme che le singole parti, correndo altrimenti il rischio di arrestarsi di fronte a qualcosa di monco, di incompleto... El Gato
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renato c.
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giovedì 5 gennaio 2017
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il grande alfred!
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Un complimento a Sacha Gervasi, per aver portato sullo schermo un film che descrive bene il "mago del brivido" magistralmente interpretato da Anthony Hopkins, conosciuto, come persona, dal pubblico solo come ombra, come veloce apparizione in tutti i suoi films e presentatore di questi nei trailers! Probabilmente la grande maggioranza del pubblico ignorava la grande importanza dell'aiuto della moglie Alma nella realizzazione dei suoi films! E forse la romanzata (?) sbandata di questa per Withfield Cook, proprio nel momento in cui il regista aveva più bisogno di lei perchè in "Psyco" aveva scommesso tutti i suoi averi, lo aiuta a realizzare meglio la scena della doccia in cui forse si identifica nel marito geloso e castigatore! Brave le attrici che hanno
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Un complimento a Sacha Gervasi, per aver portato sullo schermo un film che descrive bene il "mago del brivido" magistralmente interpretato da Anthony Hopkins, conosciuto, come persona, dal pubblico solo come ombra, come veloce apparizione in tutti i suoi films e presentatore di questi nei trailers! Probabilmente la grande maggioranza del pubblico ignorava la grande importanza dell'aiuto della moglie Alma nella realizzazione dei suoi films! E forse la romanzata (?) sbandata di questa per Withfield Cook, proprio nel momento in cui il regista aveva più bisogno di lei perchè in "Psyco" aveva scommesso tutti i suoi averi, lo aiuta a realizzare meglio la scena della doccia in cui forse si identifica nel marito geloso e castigatore! Brave le attrici che hanno riportato sullo schermo le attrici dell'epoca Janet Leigh e Vera Miles delle quali il buon Hitch apprezzava molto (solo?!) la compagnia! Alla fine viene scritto che "Psyco" non è stato mai eguagliato, come successo, dagli altri suoi films! Personalmente, l'ho apprezzato molto, ma per me il capolavoro di Hitchcock rimane "La donna che visse due volte"! Seguito da "Intrigo internazionale" e da "L'uomo che sapeva troppo"!
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elgatoloco
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lunedì 25 luglio 2016
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notevole tentativo biografico, non senza difetti
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Film certo accurato, questo"Hitchcock"di Sacha Gervasi, che prende le mosse da un saggio di Stephen Rebello segnatamente sul rapporto quasi"psicopatico", sicuramente"nevrotico"del grande regista inglese con il suo"Psycho", dove peraltro credo sia da dire subito che Rebello, tenendo in scarsa considerazione il testo fondamentale, ossia il libro -intervista di Sir Alfred a François Truffaut, "Le cinéma selon Hitchcock", estremizza il rapporto di Hitch con questo film, con il testo letterario di partenza(che invece sir Aldred, nel testo citato, ritiene un romanzo dozzinale e di scarso livello; del resto leggendolo, intendo il libro di Bloch, ci si accorge che, se non è un pessimo romanzo, esso non è neppure l'apice della produzione dell'autore-altri romanzi sono notevolmente superiori, come quello su Jack the Ripper-lo Squartatore, ma anche altri di ambiente voodoo, per ex.
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Film certo accurato, questo"Hitchcock"di Sacha Gervasi, che prende le mosse da un saggio di Stephen Rebello segnatamente sul rapporto quasi"psicopatico", sicuramente"nevrotico"del grande regista inglese con il suo"Psycho", dove peraltro credo sia da dire subito che Rebello, tenendo in scarsa considerazione il testo fondamentale, ossia il libro -intervista di Sir Alfred a François Truffaut, "Le cinéma selon Hitchcock", estremizza il rapporto di Hitch con questo film, con il testo letterario di partenza(che invece sir Aldred, nel testo citato, ritiene un romanzo dozzinale e di scarso livello; del resto leggendolo, intendo il libro di Bloch, ci si accorge che, se non è un pessimo romanzo, esso non è neppure l'apice della produzione dell'autore-altri romanzi sono notevolmente superiori, come quello su Jack the Ripper-lo Squartatore, ma anche altri di ambiente voodoo, per ex., e , sul versante strettamente filmico, che Hitchcock ha cambiato moltissimo anche la morfologia fisica del personaggio Bates, per iniziare, come moltissimi altri elementi, dunque che"Psycho", inteso come film, ha invero poco a che vedere con"Psycho"-libro...), che vari elementi, come anche l'apparizione fantasmatica del"Mostro"che ha ispirato anche Bloch nella scrittura del romanzo, siano spropositati, come anche l'insistenza sul"voyeurismo"hitchockiano, che peraltro esiste, ma è da leggere forse più come sublimato nell'attivitià poietico-registica che come a sé stante, come i rapporti personali di Hitch con la moglie-collaboratrice Alma Reville, etc.Detto questo, il film rimane valido, se si prescinde notevolmente dal rapporto con la biografia del grande personaggio, se si considerano le prove attorali(o attoriali)di interpreti come Anthony Hopkins(sir Alfred), Helen Mirren(la Reville in Hitchcock), Scarlett Johansson(Janet Leigh)e vari altri, come D'Arcy, particolarmente espressivo come Perkins-Bates... Si dica anche, in considerazione, della difficoltà di una biografia di un personaggio-gigante del cinema come Hitch, il"top"anche a livello di studi, per chi abbia sostenuto anche solo un esame(è un esempio)di storia e teoria del cinema: in questo senso onore al merito di Gervasi, studioso e regista di notevole spessore. El Gato
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dandy
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giovedì 19 novembre 2015
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gradevole bio-pic.
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Dal libro di Stephen Rebello "Hitchcock-L'incredibile storia di Psycho",il resoconto sontuoso e piuttosto appassionante della realizzazione di uno dei film più celebri del "maestro del brivido".Curata ricostruzione d'epoca,cast ben truccato ed azzeccato(la Johansson però fa pensare più a Marylin Monroe)e prevedibili(ma non irrispettosi)aneddoti sul geniale protagonista:la golosità sfrenata,l'accattivante arroganza,la paranoia verso la moglie che malsopporta amorevolmente(e che lo sostiene contro tutto e tutti),l'ossessione per le bionde,e persino un accenno alla scopofilia strombazzata da Kenneth Anger nel suo "Hollywood Babilonia 2".
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Dal libro di Stephen Rebello "Hitchcock-L'incredibile storia di Psycho",il resoconto sontuoso e piuttosto appassionante della realizzazione di uno dei film più celebri del "maestro del brivido".Curata ricostruzione d'epoca,cast ben truccato ed azzeccato(la Johansson però fa pensare più a Marylin Monroe)e prevedibili(ma non irrispettosi)aneddoti sul geniale protagonista:la golosità sfrenata,l'accattivante arroganza,la paranoia verso la moglie che malsopporta amorevolmente(e che lo sostiene contro tutto e tutti),l'ossessione per le bionde,e persino un accenno alla scopofilia strombazzata da Kenneth Anger nel suo "Hollywood Babilonia 2".L'idea di Hitch che interagisce con Ed Gein durante la lavorazione del film(un somigliantissimo Michael Wincott),e che immagina di accoltellare i suoi nemici sotto la doccia è goffa,ma c'è un'analisi accurata dell'impatto che "Psycho" ha avuto sull'America del'60.Bella e con una certa tensione la scena dove il regista attende fuori dalla porta della sala cinematografica aspettando le reazioni del pubblico d'anteprima alla scena della doccia.Lo "Psycho" vero e proprio non viene mai mostrato per questione di diritti.Ironica rivelazione finale su quale sarà il prossimo grande film del regista.Riuscito ed efficace,da vedere per chi ama Hitchcock.Ralph Macchio è Joseph Stefano.
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inesperto
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domenica 9 novembre 2014
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buona sera!
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I giorni della vita di Alfred Hitchcock durante le riprese di Psycho. Straordinario Anthony Hopkins e carinissime le inquadrature di profilo tipiche del personaggio. Forse, manca qualche curiosità: come il vezzo di comparire di sfuggita in ogni suo film.
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elgatoloco
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venerdì 12 settembre 2014
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gervasi comunque bravo, hopkins eccezionale
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Questo "Hitchcock", che Sacha Gervasi trae dal libro di Stephen Rebello su come Htichcok affronta"Psycho"e la sua tormentata lavorazione e poi accoglienza da parte di pubblico, critica e censura, non rende magari in pieno la vita e la personalità del più grande regista di ogni tempo/(lo dico, sottoscrivo, scrivo senza problemi, perché ne sono assolutamente convinto, dove vorrei sottolineare che non ho scritto"autore", pur se è certamente grandissimo anche come tale), dunque quando, nel 1960, trae dal romanzo di Robert Bloch il suo film, un momento"topico"della vicenda umana e artistica del regista inglese "costretto a lavorare negli States"ma sempre fieramente inglese(anche questo aspetto si sarebbe forse voluto vedere evidenziato di più, magari, ma va bene così.
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Questo "Hitchcock", che Sacha Gervasi trae dal libro di Stephen Rebello su come Htichcok affronta"Psycho"e la sua tormentata lavorazione e poi accoglienza da parte di pubblico, critica e censura, non rende magari in pieno la vita e la personalità del più grande regista di ogni tempo/(lo dico, sottoscrivo, scrivo senza problemi, perché ne sono assolutamente convinto, dove vorrei sottolineare che non ho scritto"autore", pur se è certamente grandissimo anche come tale), dunque quando, nel 1960, trae dal romanzo di Robert Bloch il suo film, un momento"topico"della vicenda umana e artistica del regista inglese "costretto a lavorare negli States"ma sempre fieramente inglese(anche questo aspetto si sarebbe forse voluto vedere evidenziato di più, magari, ma va bene così...), ma ne rende, appunto, aspetti, turbamenti caratterialI(da nemico della psichiatria mi sono spinto forse troppo oltre, ma è per farmi capire meglio), persino con le scene in cui si rapporta con il suo"doppio"Ed, nel suo voyeurismo(c'era, indubbiamente, ma qui è ampliato, ovviamente, ai fini spettacolari), etc. IL tutto, anche per far emergere una figura gigantesca come Anthony Hopkins, che "gigioneggia" da par suo perché è un grandissimo attore(non simile ad Alfred Hitchock, nonostante il trucco ma...qu'importe?), troppo spesso identificato solo con Hannibal the Cannibal... e gli altri, dalla Johannson alla Biehl a Helen Mirren, coprotagonista straordinaria as ALma Reville, moglie e collaboratrice validissima di sempre. El Gato
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filippo catani
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giovedì 28 agosto 2014
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niente di che
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Alfred Hitchcock, contro l'opinione di tutti, decide di realizzare il film Psycho a sue spese e che sarà il suo maggiore successo di pubblico. Durante le riprese, il regista dovrà però affrontare anche una pericolosa crisi di coppia.
Sgombriamo subito il campo dagli equivoci; se non fosse per la magistrale interpretazione di Hopkins si sarebbe tentati di lasciare la pellicola al suo destino. Ispirata al libro "Come Hitchcock ha realizzato Psycho, si perde tra la (presunta) crisi di coppia e un ritmo decisamente blando. Certo sono presenti tutte le "manie" del grande regista e quella sua ossessione per non aver mai vinto l'Oscar e per cercare sempre di realizzare film che la gente non si poteva aspettare cercando di uscire dalla rassicurante gabbia di genere che gli studios gli volevano costruire attorno.
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Alfred Hitchcock, contro l'opinione di tutti, decide di realizzare il film Psycho a sue spese e che sarà il suo maggiore successo di pubblico. Durante le riprese, il regista dovrà però affrontare anche una pericolosa crisi di coppia.
Sgombriamo subito il campo dagli equivoci; se non fosse per la magistrale interpretazione di Hopkins si sarebbe tentati di lasciare la pellicola al suo destino. Ispirata al libro "Come Hitchcock ha realizzato Psycho, si perde tra la (presunta) crisi di coppia e un ritmo decisamente blando. Certo sono presenti tutte le "manie" del grande regista e quella sua ossessione per non aver mai vinto l'Oscar e per cercare sempre di realizzare film che la gente non si poteva aspettare cercando di uscire dalla rassicurante gabbia di genere che gli studios gli volevano costruire attorno. Buona l'interpretazione della Mirren mentre per il resto, nonostante nomi più o meno famosi, nulla da segnalare. Si poteva fare decisamente meglio anche se in un'ultima analisi vanno segnalate le sequenze con il regista alle prese con la commissione censura per notare quanto fosse difficoltoso il lavoro ai tempi per chi voleva essere innovativo come il grande Hitch.
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enzo70
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martedì 8 luglio 2014
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un intelligente omaggio a hitchcock
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Sacha Gervasi ripercorre la produzione di Psyco da parte di Alfred Hitckcock, con uno spaccato interessantissimo sulla vita dell’artista. A parte la straordinaria interpretazione di Antony Hopkins che riesce per l’ennesima volta a stupire va segnalata la bravura dell’intero cast che riesce ad evitare il rischio di far scadere il film in una falsa agiografia. Invece Hitchcock rivive nei panni di Hopkins che riesce a dargli un volto possibile. Difficilissimo, infatti, riproporre i vizi e le virtù di un grande genio del cinema ripreso in un momento molto particolare della propria carriera. Ma Gervasi coglie nel segno e riesce a rappresentare in maniera perfetta anche il rapporto con la moglie, ottimamente interpretata da Helen Mirren.
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Sacha Gervasi ripercorre la produzione di Psyco da parte di Alfred Hitckcock, con uno spaccato interessantissimo sulla vita dell’artista. A parte la straordinaria interpretazione di Antony Hopkins che riesce per l’ennesima volta a stupire va segnalata la bravura dell’intero cast che riesce ad evitare il rischio di far scadere il film in una falsa agiografia. Invece Hitchcock rivive nei panni di Hopkins che riesce a dargli un volto possibile. Difficilissimo, infatti, riproporre i vizi e le virtù di un grande genio del cinema ripreso in un momento molto particolare della propria carriera. Ma Gervasi coglie nel segno e riesce a rappresentare in maniera perfetta anche il rapporto con la moglie, ottimamente interpretata da Helen Mirren. Ma il vero obiettivo che questo film centra è che alla fine non si vede l’ora di andare a vedere Psyco.
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