etabeta
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venerdì 5 giugno 2020
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inguardabile
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Solo la figlia di una grande e famoso regista avrebbe potuto trovare un produttore in grado di investire su un prodotto del genere.. Più che mediocre il film, anzi inguardabile
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lorenzodv
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lunedì 3 febbraio 2020
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sofia ci emoziona ancora
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Come da un documentarista non ci si aspetterebbe un lavoro che penetra nell'animo ma più probabilmente un racconto fedele, così nel guardare un film di Sofia Coppola lo spettatore non cerca di capire cosa succede nella storia ma bada a ciò che accade a lui mentre segue la storia.
Per seguire questo film in maniera intensa bisogna essere disponibili a tornare adolescenti, a desiderare con ingenuità, ad avere poche preoccupazioni e l'entusiasmo facile. Ecco che allora l'esproprio proletario delle scarpe firmate diventa possibile anche se il senno ci ricorda che nessuno è mai morto di una grave malattia chiamata carenza di scarpe firmate. E proprio appena ci siamo riusciti, appena abbiamo iniziato a sentirci a nostro agio in panni adeguati, non un attimo dopo arriva il castigo.
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Come da un documentarista non ci si aspetterebbe un lavoro che penetra nell'animo ma più probabilmente un racconto fedele, così nel guardare un film di Sofia Coppola lo spettatore non cerca di capire cosa succede nella storia ma bada a ciò che accade a lui mentre segue la storia.
Per seguire questo film in maniera intensa bisogna essere disponibili a tornare adolescenti, a desiderare con ingenuità, ad avere poche preoccupazioni e l'entusiasmo facile. Ecco che allora l'esproprio proletario delle scarpe firmate diventa possibile anche se il senno ci ricorda che nessuno è mai morto di una grave malattia chiamata carenza di scarpe firmate. E proprio appena ci siamo riusciti, appena abbiamo iniziato a sentirci a nostro agio in panni adeguati, non un attimo dopo arriva il castigo. E' giustizia questa? E' giustizia questa, avrebbe detto un altro personaggio che di quel concetto se n'intendeva.
La mirabile autrice ci lascia a noi stessi in questa fase mentre ci domandiamo sempre più: è giustizia questa?
Si, ma quale?
Forse è ingiusto è che ci sia in giro gente che ha disponibilità talmente sopra la media da doversi inventare il concetto di status simbol per utilizzarle (perché diversamente parte delle loro disponibilità non sarebbero sfruttabili).
Forse è ingiusto è che ci siano in giro persone semplici che all'importanza dello status simbol credono e vivono inseguendolo.
Forse è ingiusto è che manchi il senso del sacrificio e si desideri ottenere la ricchezza in modo non semplice in effetti, comunque semplicistico.
Forse è ingiusto che le risorse pubbliche siano utilizzate per proteggere oggetti tutto sommato insulsi appartenenti a persone che saprebbero benissimo proteggersi da sole se soltanto gliene importasse (una serratura sarebbe bastata).
E mentre ci domandiamo queste ed altre cose sui valori che ci accomunano, la conclusione ci viene naturale: se fosse accaduto a noi avremmo cercato di incolpare qualcun altro.
Altro che crisi adolescenziale. Brava Sofia ma non andremo mai a fare shopping insieme in un grande magazzino.
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renato c.
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mercoledì 15 febbraio 2017
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poveretti!
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Nella prima parte il film fa pensare:"America, dove stai andando a finire?!" Poi invece si vede che è un problema che vale anche in Europa e in tutto il mondo occidentale dove i giovani sono troppo appagati e vanno a cercare cose proibite (dalla droga al furto!) per scacciare la propria noia! Chi ci va di mezzo è il povero Marc che, solo in una località dove non era mai vissuto si aggrega ad una compagnia di ragazze che oltre a drogarsi va in giro a compiere furti nelle ville di personaggi famosi! Oltre che per la compagnia Marc si aggrega alla banda anche perchè si era preso una "cotta" per Rebecca, la capobanda, che guarda caso e la ragazza dal viso più angelico ed innocente! (Interpretata dalla bella orientale Katie Chang).
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Nella prima parte il film fa pensare:"America, dove stai andando a finire?!" Poi invece si vede che è un problema che vale anche in Europa e in tutto il mondo occidentale dove i giovani sono troppo appagati e vanno a cercare cose proibite (dalla droga al furto!) per scacciare la propria noia! Chi ci va di mezzo è il povero Marc che, solo in una località dove non era mai vissuto si aggrega ad una compagnia di ragazze che oltre a drogarsi va in giro a compiere furti nelle ville di personaggi famosi! Oltre che per la compagnia Marc si aggrega alla banda anche perchè si era preso una "cotta" per Rebecca, la capobanda, che guarda caso e la ragazza dal viso più angelico ed innocente! (Interpretata dalla bella orientale Katie Chang). Alla fine vengono scoperti, condannati a tre anni di prigione, e chi fa la morale al film è Emma Watson, reduce dalla saga di Harry Potter! Ammette che hanno sbagliato, ma non presenta giustificazioni e sembra che il film termini con la promessa: "Non lo farò più"!
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dario
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domenica 11 dicembre 2016
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cronachistico
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Operazione misteriosa. Il cinema non è cronaca, è altra cosa. Lento ripetitivo, inutile.
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ultimoboyscout
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martedì 1 settembre 2015
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louboutin, tiffany e vuitton.
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Una storia di (presunto) disagio e (presunta) ribellione per Sofia Coppola,o forse, di ragazzine borghesi viziate, annoiate dalla vita perchè hanno già tutto, anzi troppo. E' una storia purtroppo vera, successa nel 2009, quando il suddetto gruppo di teenager, dopo aver monitorato in rete i movimenti di tantissime star hollywoodiane, decide di introdursi nelle loro case per derubarli di gioielli, scarpe, borse, vestiti e accessori vari, tutti rigorosamente firmati, griffati e di grandissimo valore, salvo poi venire arrestati, processati e condannati. Leslie Mann ed Emma Watson sono gli unici volti noti ma bisogna dimenticarsi della brillante moglie di Judd Apatow e soprattutto di Hermione e della bambina che l'ha interpretata.
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Una storia di (presunto) disagio e (presunta) ribellione per Sofia Coppola,o forse, di ragazzine borghesi viziate, annoiate dalla vita perchè hanno già tutto, anzi troppo. E' una storia purtroppo vera, successa nel 2009, quando il suddetto gruppo di teenager, dopo aver monitorato in rete i movimenti di tantissime star hollywoodiane, decide di introdursi nelle loro case per derubarli di gioielli, scarpe, borse, vestiti e accessori vari, tutti rigorosamente firmati, griffati e di grandissimo valore, salvo poi venire arrestati, processati e condannati. Leslie Mann ed Emma Watson sono gli unici volti noti ma bisogna dimenticarsi della brillante moglie di Judd Apatow e soprattutto di Hermione e della bambina che l'ha interpretata. Il suo personaggio, Nicki, si ispira ad Alexis Neiers, così come le altre ragazze Taissa Farmiga, Katie Chang, Claire Julie e il giovane Israel Broussard sono creati a misura degli altri componenti della banda di ladri. Il film è, senza giri di parole, brutto e noioso, ma la Coppola è brava a non giudicare i suoi personaggi, limitandosi ad osservarli da dietro la macchina da presa nei loro furti e nell'illusione di vivere nel lusso più sfrenato (da raggiungere rigorosamente senza fare sacrifici e senza alcuna fatica) in un mondo farlocco e artificioso tutto loro, in cui rubano con leggerezza cose del tutto superflue e alla stessa maniera postano foto patetiche sui social network. Ma per fortuna la realtà arriva, improvvisa e spietata, ed ha le sembianze della Polizia a riportare un minimo di ordine. La regista sfoggia tutto il suo gusto glamour e uno stile pop e videoclippettaro, lanciando l'allarme sul vuoto di una generazione e della società che la circonda e sul bisogno di quei giovani di imitare/emulare le star. Cinema intimista e raffinato ma del tutto ripetitivo come il modus operandi della gang.
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lomax
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venerdì 31 ottobre 2014
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infelice trasposizione di un fatto di cronaca
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Teen movie noioso e ripetitivo. Fosse durato la metà del tempo il risultato finale non sarebbe cambiato di una virgola. La regista si limita ad una superficiale narrazione delle giornate "vuote" di un gruppo di adolescenti fashion-victim assogettate ai dettami della moda, schiave del dover apparire ad ogni costo, senza però scavare nella personalità di ognuno di loro, senza approfondire il rapporto che li lega. Rimane tutto in sospeso, lasciando come unica certezza la consapevolezza di un film inutile
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(di ultimoboyscout)
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nick h
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venerdì 10 ottobre 2014
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star system americano
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Il film è a mio parere ben fatto, apparte domandarsi qualche volta il motivo di assenza di allarmi in case milionarie, appare abbastanza realistico anche poichè tratto da una storia vera. La vita di certi ragazzi ricchi e viziati di Los Angeles e delle colpe delle loro famiglie lascia un pò di amarezza a chi guarda con severità. Tuttavia non è l'intenzione del film quella di criticare questa realtà ma solo di descriverla e ci riesce molto bene. Due stelle a causa del tema del film, non interessantissimo a mio parere, ma comunque utile per comprendere la realtà della cieca fedeltà allo star system americano da parte di molti giovani che seguendo gli atti estremi e la ricerca del vivere nel lusso a tutti i costi dei loro idoli, finiscono col compiere questi atti irresponsabili.
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Il film è a mio parere ben fatto, apparte domandarsi qualche volta il motivo di assenza di allarmi in case milionarie, appare abbastanza realistico anche poichè tratto da una storia vera. La vita di certi ragazzi ricchi e viziati di Los Angeles e delle colpe delle loro famiglie lascia un pò di amarezza a chi guarda con severità. Tuttavia non è l'intenzione del film quella di criticare questa realtà ma solo di descriverla e ci riesce molto bene. Due stelle a causa del tema del film, non interessantissimo a mio parere, ma comunque utile per comprendere la realtà della cieca fedeltà allo star system americano da parte di molti giovani che seguendo gli atti estremi e la ricerca del vivere nel lusso a tutti i costi dei loro idoli, finiscono col compiere questi atti irresponsabili.
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gianlucarinaldi
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venerdì 12 settembre 2014
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tremendamente realistico e attuale
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Un gruppo di annoiate e sgallettate adolescenti californiane, più un maschietto mezzo effeminato, decidono di penetrare nelle ville dei loro VIP preferiti per derubarne abiti e oggetti di valore. Il piano sembra funzionare alla grande.
Durerà poco.
Ispirato ad un fatto di cronaca alquanto "sui generis" ma realmente accaduto, l'ultimo lungometraggio di Sofia Coppola presenta uno sguardo veritiero e volutamente distaccato sulla gioventù moderna.
Sempre caratterizzata da lunghi piani sequenza, l'eccellente regia della Coppola esplora le abitudini insane ed eccessive dei protagonisti senza mai ostentare alcun giudizio personale, lasciando al pubblico piena facoltà di giudizio. Narratrice silenziosa e nascosta, la Coppola ci mostra la nuda e incensurata verità dei fatti, che talvolta si rivela essere anche parecchio inquietante: ne è un esempio la scena in cui due dei protagonisti, Marc e Rebecca, sniffano coca mentre lei guida la macchina ad alta velocità, il tutto ripreso in un piano sequenza all'interno della macchina stessa.
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Un gruppo di annoiate e sgallettate adolescenti californiane, più un maschietto mezzo effeminato, decidono di penetrare nelle ville dei loro VIP preferiti per derubarne abiti e oggetti di valore. Il piano sembra funzionare alla grande.
Durerà poco.
Ispirato ad un fatto di cronaca alquanto "sui generis" ma realmente accaduto, l'ultimo lungometraggio di Sofia Coppola presenta uno sguardo veritiero e volutamente distaccato sulla gioventù moderna.
Sempre caratterizzata da lunghi piani sequenza, l'eccellente regia della Coppola esplora le abitudini insane ed eccessive dei protagonisti senza mai ostentare alcun giudizio personale, lasciando al pubblico piena facoltà di giudizio. Narratrice silenziosa e nascosta, la Coppola ci mostra la nuda e incensurata verità dei fatti, che talvolta si rivela essere anche parecchio inquietante: ne è un esempio la scena in cui due dei protagonisti, Marc e Rebecca, sniffano coca mentre lei guida la macchina ad alta velocità, il tutto ripreso in un piano sequenza all'interno della macchina stessa.
Bravi tutti i giovani attori (Katie Chang, Israel Broussard, la Taissa Farmiga di "American Horror Story") ma la vera sorpresa è la Nikki di Emma Watson, finalmente lontana dal personaggio di Hermione Granger. La Watson interpreta qui una principessina alto-borghese viziata e incredibilmente falsa (vedi il modo con cui si difende dalle accuse e i suoi propositi di pace e beneficenza per il futuro).
Peccato per lo script abbastanza povero (anche se è di cronaca che si parla) e per la trama a tratti ripetitiva.
A questo punto viene spontaneo il paragone con "Il Giardino Delle Vergini Suicide", bellissimo film della Coppola sempre incentrato sull'indagine sociologica dell'adolescenza. The Bling Ring non possiede quella potenza e quella carica emotiva che hanno reso Il Giardino un vero e proprio grido disperato da parte dei giovani contro la società bigotta ed eccessivamente conformista dell'America moderna.
Qui ci si concentra piuttosto sui possibili motivi che hanno spinto i veri responsabili a compiere questi atti: protesta silenziosa? Semplice ribellione? Tentativo di attirare su di se l'attenzione? Sete di fama? Bisogno di sentirsi accettati dagli altri oppure da se stessi?
Forse un po' tutte.
Interessanti le relazioni interpersonali tra personaggi, sopratutto nel finale quando le amicizie che li legavano rivelano la loro natura superficiale ed egoistica: alla fine l'importante è stato essere amici su Facebook e farsi le foto insieme in discoteca giusto?
Niente di più tremendamente attuale.
Piccola curiosità: le scene girate a casa di Paris Hilton sono state effettivamente girate nientemeno che... a casa di Paris Hilton! Perché tanto entusiasmo? Guardate il film, poi avremo tutto il tempo di discutere sui problemi mentali dei VIP di Hollywood (e su pessimi gusti in fatto di cuscini).
Poi uno si chiede perché i giovani siano problematici.
Basta guardare a chi si ispirano.
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gibi73
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giovedì 11 settembre 2014
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chi non vorrebbe curiosare nelle case dei vip ?
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I soliti ragazzini Fulminati che tutto possono ... Famiglie assenti e discutibili ... si può davvero entrare così facilmente nelle lussuose ville dei Vip ? anche 7-8 volte ?
Bè insomma ... Il film non è certo pesante ma la ricostruzione dei fatti non sembra poi così veritiera ...
Il cast mi è piaciuto .
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cianoz
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mercoledì 27 agosto 2014
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come scrivere una sceneggiatura in 5 minuti
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Allora, esprimere un giudizio ponderato su Bling Ring è difficile. Difficile perché bisogna trattenersi dall'usare parole poco eleganti. Innanzitutto va detto che una trama non esiste, si tratta di una accozzaglia di scene ripetitive reiterate all'infinito senza particolari contenuti, ne dialoghi. Non che una storia ci debba essere per forza in un film, ma se ne può fare a meno se c'è qualcos'altro. Qui no, non c'è una storia e non c'è nemmeno altro, se non il concetto che esistono delle ragazzine ricche annoiate che si comportano male. Veniamo ai dettagli. L'infinita sequela di scene, sempre uguali, vede un gruppetto di 15-16enni infilarsi a ripetizione nelle case dei VIP di Los Angeles e asportare vestiti, gioielli, soldi e amenicoli vari.
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Allora, esprimere un giudizio ponderato su Bling Ring è difficile. Difficile perché bisogna trattenersi dall'usare parole poco eleganti. Innanzitutto va detto che una trama non esiste, si tratta di una accozzaglia di scene ripetitive reiterate all'infinito senza particolari contenuti, ne dialoghi. Non che una storia ci debba essere per forza in un film, ma se ne può fare a meno se c'è qualcos'altro. Qui no, non c'è una storia e non c'è nemmeno altro, se non il concetto che esistono delle ragazzine ricche annoiate che si comportano male. Veniamo ai dettagli. L'infinita sequela di scene, sempre uguali, vede un gruppetto di 15-16enni infilarsi a ripetizione nelle case dei VIP di Los Angeles e asportare vestiti, gioielli, soldi e amenicoli vari.
Il livello di realismo di questo film è tale che deve essere stato pensato specificatamente per menti particolarmente deficienti, dato che ci viene dato a vedere che tutti i cantanti e attori di Hollywood vivono DA SOLI in ville costosissime e quando si assentano le lasciano TUTTI rigorosamente vuote, senza vigilanti, custodi, amici, parenti, neanche un cane da guardia. E nemmeno uno straccio di servitù, un maggiordomo, un cameriere, una donna delle pulizie. Sono tutte ville da milioni di dollari... di cui si occupano i singoli VIP individualmente e in prima persona. Ma l'apice si raggiunge già minuto 22, quando apprendiamo che Paris Hilton oltre a seguire rigorosamente la regola di non avere nessuno a custodire casa, si premura anche di lasciare le chiavi di casa... sotto allo zerbino.
A proposito, l'indirizzo di casa di tutti i VIP di Los Angeles sta su Internet, così come è pubblicamente disponibile l'agenda dei loro impegni, in modo da sapere esattamente quando non sono a casa. Dimenticavo, NESSUNA delle ville dei VIP è dotata di allarme, o se lo è, è SEMPRE disinserito. Tutto questo naturalmente questo secondo il pensiero della pseudo regista Sofia Coppola. La quale ha confezionato un film specificatamente per teen agers deficienti. Molto deficienti.
Altre chicche sono la polizia che ferma una sedicenne che guida ubriaca e fa un incidente ma dal giorno dopo è libera e felice in mezzo alle feste, come se nulla fosse. E aggiungiamo che dei genitori di... chiunque non c'è traccia fino a quando la polizia non va ad arrestare i pargoli. Realistico, davvero.
Oltre a questo non c'è molto altro da dire, il soggetto del film poteva anche essere meritevole, ma la sig.ra Sofia Coppola si è ben guardata dal realizzare qualcosa che lo valorizzasse. Ammirevole.
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