fabrizio friuli
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venerdì 28 ottobre 2022
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la relazione e la truffa
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Virgil Oldman è un famoso battitore d' aste che , armanfosi di un ferreo rigore e delle vaste conoscenze artistiche dedica la vita al lavoro e alla ricerca di ritratti di donne dall' elevatissimo valore che custodisce accuratamente nel suo appartamento, in cui vive isolato e non ha nessun tipo di relazione fin quando la sua routine non viene sconvolto da un incontro con un' ereditiera.
Non è assolutamente legittimo stabilire che il lungometraggio del famoso regista siciliano Giuseppe Tornatore sia un film poco gradevole, la parte iniziale è decisamente ottima, e questo è dovuto anche alla presenza scenica dell' attore Geoffrey Rush ( l' attore che impersona il battitore d' aste Virgil Oldman ) , tuttavia, il lungometraggio diventa banale quando il protagonista del film instaura una relazione con la giovane donna, e quella relazione somiglia vagamente a quella che appare nel lungometraggio del regista Bernardo Bertolucci: L' ultimo tango a Parigi , anche se nel film in questione la differenza d' età sembra essere maggiore, e poi vi è la truffa , organizzata da uno dei personaggi apparsi nel film, la truffa è stata inserita intenzionalmente per garantire il collasso psicologico del protagonista, causato anche dalla scomparsa di Claire, la figura che ha ossessionato il protagonista, proprio come la figura femminile impersonata da Monica Bellucci ha ossessionato il protagonista di un altro lungometraggio del regista Giuseppe Tornatore Malena.
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Virgil Oldman è un famoso battitore d' aste che , armanfosi di un ferreo rigore e delle vaste conoscenze artistiche dedica la vita al lavoro e alla ricerca di ritratti di donne dall' elevatissimo valore che custodisce accuratamente nel suo appartamento, in cui vive isolato e non ha nessun tipo di relazione fin quando la sua routine non viene sconvolto da un incontro con un' ereditiera.
Non è assolutamente legittimo stabilire che il lungometraggio del famoso regista siciliano Giuseppe Tornatore sia un film poco gradevole, la parte iniziale è decisamente ottima, e questo è dovuto anche alla presenza scenica dell' attore Geoffrey Rush ( l' attore che impersona il battitore d' aste Virgil Oldman ) , tuttavia, il lungometraggio diventa banale quando il protagonista del film instaura una relazione con la giovane donna, e quella relazione somiglia vagamente a quella che appare nel lungometraggio del regista Bernardo Bertolucci: L' ultimo tango a Parigi , anche se nel film in questione la differenza d' età sembra essere maggiore, e poi vi è la truffa , organizzata da uno dei personaggi apparsi nel film, la truffa è stata inserita intenzionalmente per garantire il collasso psicologico del protagonista, causato anche dalla scomparsa di Claire, la figura che ha ossessionato il protagonista, proprio come la figura femminile impersonata da Monica Bellucci ha ossessionato il protagonista di un altro lungometraggio del regista Giuseppe Tornatore Malena. A causa della truffa e della scomparsa di Claire il protagonista del film perde il senno e il finale appartenente ad esso è tragico, sebbene i finali tragici abbiano un certo effetto sul pubblico, il film sarebbe stato decisamente meglio se fosse stata omessa la relazione e la truffa, magari sarebbe stato utile per garantire l' innovazione al film stesso se Claire ( col tempo ) , imparasse il mestiere di Virgil ed egli decidesse di andare in pensione, coltivando un sincero rapporto di amicizia con Billy ( impersonato da Donald Shuterland ). Anche se esse possono sembrare delle idee " disneyane " il livello di innovazione del film sarebbe stato maggiore ( un finale positivo che non avrebbe consentitol' esistenza del cliché e di quella truffa ). Tuttavia, il film vanta la sceneggiatura dello stesso Giuseppe Tornatore e le musiche partorite dalla maestria e dalla genialità del compositore, arrangiatore e direttore d' orchestra Ennio Morricone, che ha collaborato frequentemente con il grande regista Giuseppe Tornatore.
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elgatoloco
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lunedì 25 ottobre 2021
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gioco verità-finizione senza"infingimenti"
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Con questo"La migliore offerta")(Giuseppe Tornatore, anche soggetto e sceneggiarura da solo, 2013)il regista--autore realizza un play notevole sul rapporto verità.finzione-creduta"verità", partendo dalla storia di un anziano battitore dìasta, restio al mondo, che coltiva una stanza segreta con ritratti fmeminili di grnade valore, sui quali rivesa una sorta di "amore contemplativo" assoluto. Contattato da una ragazza riguardo a una stima che concerne una villa che lei è stata lasciata in eredità, l'uomo si infuria quando non riesce ad incontrarla né ad avere dettagli sulla questione. Riuscirà a vederla"di strafugo", ma la donna, che soffre, a quanto afferma, di agorafobia, non si svela e non si"rivela".
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Con questo"La migliore offerta")(Giuseppe Tornatore, anche soggetto e sceneggiarura da solo, 2013)il regista--autore realizza un play notevole sul rapporto verità.finzione-creduta"verità", partendo dalla storia di un anziano battitore dìasta, restio al mondo, che coltiva una stanza segreta con ritratti fmeminili di grnade valore, sui quali rivesa una sorta di "amore contemplativo" assoluto. Contattato da una ragazza riguardo a una stima che concerne una villa che lei è stata lasciata in eredità, l'uomo si infuria quando non riesce ad incontrarla né ad avere dettagli sulla questione. Riuscirà a vederla"di strafugo", ma la donna, che soffre, a quanto afferma, di agorafobia, non si svela e non si"rivela". Lui cercheràdi "stanarla" in ogni modo, essendosene ormai innamorato. Subirà un furto"totale", fose oridto in particoalre da un artista che si è sempre sentito ignorato dall'uomo, una nana affetta da sindrome del"savant"gli riveletà verità forse"sconcertanti", finirà in clinica psichiatrica in preda a catatonia, cercherà la ragazza in un bar praghese e ... Il film dell'"engima"di Tornatore appare la sua opera per convicente, per quella capacità di giocare su sfumature che stanno tra il vero, il falso, il possibile, il probabile, l'assurdo, il "forse", l'impossibile, che il vero cinema possiede. Negli ultimi anni, anzi decenni, l'unico film italiano(ma realizzato in inglese)che possa, almeno pazialmente, valere quale"copolavoro" ,, facendo sperare che l'autore riesca a ritrovare la froza espressiva che aveva in questo film, Film di allusisoni, di metafore, ma non di allegorie, "La migliore offerta"valorizza il protagonista Geoffrey Rush, come quell'interprete straordinario ma generalmente trascurato che è stato ed è Donald SUtherland, nella parte del pittore"olvidado".negletto, Sylvia Hoeks la"woman in nothing"che si volatilizza, altri ancora tra cui Jim Sturgess, il collaboratore del battitore d'asta. Le musiche di Ennio Morricone, scomparso in realtà nel 2020, sono tra le ultime composizioni del Maestro e hanno avuto riconsocimenti non inferiori al film dal punto di vista registico e della sceneggiatura., Idem per fotografia e scenografia, a conferma del momento felice del regista El Gato
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forzaenna
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giovedì 28 maggio 2020
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"cu sarba, sarba 'ppe i gatti"
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Si dice che i vecchi proverbi non sbagliano mai e questo film ne è l'esempio lampante: "Cu sarba, sarba 'ppe i gatti" (trad. chi conserva, conserva per i gatti) rappresenta l'ideale di questa pellicola in cui la parabola discendente (o ascendente dai punti di vista) del protagonista ci riconduce al celeberrimo poeta latino Orazio che nel suo "Carpe Diem" ha impiantato un'esistenza, resa appunto evidente nell'opera delle Odi, in cui si considerava l'uomo incapace di prevedere il futuro o di incidere su esso... e non è proprio un caso che "...quam minimum credula postero" (confida il meno possibile nel domani) debba essere una lezione che Tornatore dovrebbe far ripassare a Geoffrey Rush.
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Si dice che i vecchi proverbi non sbagliano mai e questo film ne è l'esempio lampante: "Cu sarba, sarba 'ppe i gatti" (trad. chi conserva, conserva per i gatti) rappresenta l'ideale di questa pellicola in cui la parabola discendente (o ascendente dai punti di vista) del protagonista ci riconduce al celeberrimo poeta latino Orazio che nel suo "Carpe Diem" ha impiantato un'esistenza, resa appunto evidente nell'opera delle Odi, in cui si considerava l'uomo incapace di prevedere il futuro o di incidere su esso... e non è proprio un caso che "...quam minimum credula postero" (confida il meno possibile nel domani) debba essere una lezione che Tornatore dovrebbe far ripassare a Geoffrey Rush.
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psicosara
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lunedì 23 marzo 2020
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ritratti di sentimenti
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Titolo originale: The Best Offer
Regia: Giuseppe Tornatore
Genere: Drammatico - Italia, 2012
Colore nero predominante per la locandina del film, un ambiente scuro in cui la luce filtra solo sui lineamenti del viso, quasi fossero quadri, ritratti di volti.
Ritratti dei tre protagonisti principali dello splendido film di Giuseppe Tornatore.
L’ambiente è scuro, quasi a descrivere fin da subito quel torbido inganno che Claire e Robert ordiscono a sfavore dell’inconsapevole Oldman.
Vediamo chi sono ad uno ad uno i personaggi rappresentati in locandina:Claire Yvettson (Sylvia Hoeks) è la giovane erede di una ricca famiglia che intende far valutare le opere e gli antichi cimeli di famiglia detenuti in una grande villa, in cui la stessa più che vivere si nasconde da 15 anni.
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Titolo originale: The Best Offer
Regia: Giuseppe Tornatore
Genere: Drammatico - Italia, 2012
Colore nero predominante per la locandina del film, un ambiente scuro in cui la luce filtra solo sui lineamenti del viso, quasi fossero quadri, ritratti di volti.
Ritratti dei tre protagonisti principali dello splendido film di Giuseppe Tornatore.
L’ambiente è scuro, quasi a descrivere fin da subito quel torbido inganno che Claire e Robert ordiscono a sfavore dell’inconsapevole Oldman.
Vediamo chi sono ad uno ad uno i personaggi rappresentati in locandina:Claire Yvettson (Sylvia Hoeks) è la giovane erede di una ricca famiglia che intende far valutare le opere e gli antichi cimeli di famiglia detenuti in una grande villa, in cui la stessa più che vivere si nasconde da 15 anni. Viene rappresentata con uno sguardo che è tutt’altro che pauroso, è freddo. E lucido.
Virgil Oldman(Geoffrey Rush) è un eccentrico quanto rinomato battitore d’asta e collezionista, con il fiuto particolare per le opere rare, che viene incaricato proprio da Claire di effettuare una valutazione del patrimonio artistico contenuto nella villa.
Robert(Jim Sturgess) è un giovane e geniale artigiano col talento nel riparare qualunque tipo di marchingegno meccanico danneggiato. E’ rappresentato (non a caso) indaffarato a organizzare qualcosa, con lo sguardo corrugato, sembra volersi accertare che tutto vada liscio.
Virgil non ha amori né amici, tranne il socio e complice Billy (Donald Sutherland), che gli è indispensabile nelle sue spericolate ricerche di capolavori trascurati e nascosti. Perché proprio Billy, l’unico amico e socio di Virgil non è presente nella locandina?
E’ una scelta di indulgenza?
Per rispondere alla domanda sarebbe utile chiedersi il perché Billy tradisce Virgil. La spinta al solo vantaggio economico non è sufficiente. C’è di più. L’ipotesi più credibile è che Billy sia rimasto in qualche modo deluso/ferito dall’amico: Billy è convinto del proprio talento ma Virgil non ha mai riconosciuto né sostenuto le ambizioni artistiche del socio. Tale senso di frustrazione perpetrato nel tempo può aver mosso le azioni di Billy, generando in lui l’idea di doverla in qualche modo “far pagare” all’amico.
Forse Billy non viene riportato in locandina nell’estremo tentativo di proteggerlo, di tenerlo comunque “fuori” dalla vicenda. Ci deve essere del buono in una persona che più volte aveva provato a mandare un segnale a Virgil, lanciando (inconsciamente) il suo allarme: "I sentimenti umani sono come le opere, si possono simulare”. Come se volesse mettere in guardia l’amico, nonostante la sua delusione e il successivo rancore.
Dall’analisi dei volti dei personaggi in locandina emergono dei dettagli interessanti: Virgil si presenta come un uomo elegante, non c’è che dire, ma il suo sguardo rivela un’indole diffidente, se non sospettosa. E in effetti Virgil è un uomo solitario, esigente e misantropo. La sua unica emozione è nel possesso di capolavori d’arte. Una ossessione lo insegue e lo perseguita in ogni opera: la figura femminile.
Virgil ha sublimato il femmineo accumulando riproduzioni pittoriche: le colleziona, lui, le donne. Letteralmente. In una stanza segreta. Affollando le pareti di relazioni mai vissute, ma solo desiderate. E sono loro (quei ritratti) le sue relazioni, il suo affetto, il suo bisogno di compagnia, tutto ciò che ha è in quella stanza segreta.
Gli abbracci non sono che vernice. E come per contrasto, quest’uomo a sessant’anni vivrà la sua prima Sindrome di Stendhal non di fronte a un quadro, bensì di fronte al volto (celato) di una donna vera: Claire, la giovane Claire. “Pallida. Come un'incisione del Duhrer” la descriverà poi Virgil dopo averla vista. Claire, che a soli 27 anni è chiusa nel suo mondo di paure.
O almeno così dichiara.
Claire comunica infatti solo attraverso una parete o al telefono, rifuggendo da ogni contatto diretto e personale. Dichiara di soffrire di una malattia (una grave forma di agorafobia) che non le permette di uscire di casa.
Robert sembra un personaggio marginale, anche per il piccolo spazio che gli è stato riservato nell’immagine di locandina. Ma marginale non lo è affatto. E’ lui a dirigere e scandire i tempi della complicata vicenda. Forse è proprio lui il regista di tutto il raggiro. Con il pretesto della ricostruzione di un antico automa, incita Virgil ad andare nella villa a recuperarne i pezzi, dirige la curiosità di Virgil a vedere com’è fatta Claire. Fomenta l’interesse di Virgil nei confronti di Claire (un interesse progressivamente crescente), esattamente come insegue i pezzi del meccanismo che Oldman incontra in alcune stanze della villa di Claire e che si rivelano indispensabili affinché l’automa diventi completo.
La scena più epica ed emozionante del film è la scena in cui Virgil nel pieno della crisi (Claire è scomparsa) si presenta ad un’asta tutto trafelato, con i capelli sconvolti; confonde le opere fra di loro tra le risate generali e lo sguardo incredulo del socio Billy.
In quella scena, che è insieme comica e tristemente dura, si coglie tutta la ‘vera’ tragedia dell’Amore. Di un amore scoppiato così per caso, nella clausura, nella misantropia, nella condivisione di un disagio.
Un amore capace di trasformarti: da battitore d'asta professionalmente impeccabile a uomo inesperto e vulnerabile, distrutto e disorientato, ottenebrato dall’Amore.
Un amore che ti rende cieco: quando il tormento di Virgil diventa carne, quando il pathos proviene da una donna reale e non più da donne immaginarie bidimensionali, quel suo occhio tanto attento a riconoscere la Bellezza non riesce però a cogliere l’enorme falso che va costruendosi intorno a lui. Proprio lui. Così esperto nel mondo dell’Arte a discernere fra verità e contraffazione. E invece, così impreparato di fronte all’Amore. Il suo nome (Virgil) in inglese suona quasi come virgin, vergine appunto.
Non c’è nessun happy ending per questo film, anzi, il protagonista rimane solo. Disperato perché ha capito (tardi) l’enormità del raggiro che ha subìto. E certamente il dolore maggiore non sta in quei ritratti di donna andati perduti, ma nella truffa da parte dell’unica donna che lo abbia mai non-amato ma ammaliato.
Va in quel bar a Praga, quel bar che Claire gli aveva descritto come l’ultimo posto in cui era stata felice prima della ‘malattia’. Constata che quel bar con gli orologi esiste davvero: forse è l’unica cosa vera che Claire gli abbia mai detto. In fondo, se Claire ha raccontato anche solo una cosa vera, allora tutto il resto è stato una reale menzogna. Compreso l’amore.
Lui entra, e fra lo smarrito e l’incredulo si siede, fa apparecchiare per due, perché “sta aspettando una persona”. E’ un’attesa impossibile ma (solo) lui lo sa.
Perché – come diceva il assistente di Virgil: "Vivere con una donna è come partecipare ad un'asta. Non sai mai se la tua è l'offerta migliore".
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maurizio biondo
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lunedì 6 gennaio 2020
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tu vuò fá l'americano...
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Tornatore,sei bravo come regista,ma la sceneggiatura qui é pessima,non sta in piedi neanche a chiodarla. I personaggi sono tutti fumettistici,e un furto così si può vedere solo sullo schermo...non c'è alcuna aderenza alla realtà,e la verosimiglianza é laggiù all'orizzonte. Se fosse un film di fantascienza potrebbe aver diritto di cittadinanza.
P.s.: avete pagato i diritti ai produttori di "the game" di Fincher???
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veritas2
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domenica 3 novembre 2019
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la miglior fregatura - attenzione spoiler !!!
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Dopo aver visto il film ho sentito l'obligo morale di dire la mia , ma non per sfogarmi o per comunicare le mie emozioni con altri lettori.. La cosa che invece voglio è mettere in guardia gli amanti del cinema da questo film mediocre e scialbo. Per farlo per dire cosa non funziona e perchè è un film da evitare sono costretto a fare spoiler e a raccontare cosa ho trovato assurdo. Film che inizia in modo interessante e decisamente coinvolgente , raccontando la vita di questo banditore di aste e grandissimo esperto d'arte che si imbatte in una misteriosa cliente , che gli commisiona una valutazione e catagolazione del patrimonio di famiglia. Il film incalza con un alchimia di mistero , pathos in una enigmatica suspence a filo emozionale.
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Dopo aver visto il film ho sentito l'obligo morale di dire la mia , ma non per sfogarmi o per comunicare le mie emozioni con altri lettori.. La cosa che invece voglio è mettere in guardia gli amanti del cinema da questo film mediocre e scialbo. Per farlo per dire cosa non funziona e perchè è un film da evitare sono costretto a fare spoiler e a raccontare cosa ho trovato assurdo. Film che inizia in modo interessante e decisamente coinvolgente , raccontando la vita di questo banditore di aste e grandissimo esperto d'arte che si imbatte in una misteriosa cliente , che gli commisiona una valutazione e catagolazione del patrimonio di famiglia. Il film incalza con un alchimia di mistero , pathos in una enigmatica suspence a filo emozionale... e se da una parte c'è una protagonista invisibile di cui si può ascoltare solo la voce, dall'altra c'è il ritrovamento di varie parti di un meccanismo che piano piano diventerà un ancestrale robot... E la fantasia dello spettatore comincia a volare , tra opere d'arte e poesia ,tra personaggi con un autismo romantico ,che non sanno vivere nel mondo ... soli ma sempre più vicini in quella che sembra diventare una storia d'amore , velata forse da un mistero scioccante , ma dolce e intenso... Invece no ... a metà film tutto è chiaro purtroppo , perchè il film incomincia a imboccarci la soluzione. Senza raccontare tutta la trama passo a quello che è scritto male e trovo assurdo. il protagonista è ricco e in casa ha i quadri più costosi del mondo , in una cassaforte dietro una scarpiera :) ... e vabbè!!! non c'è sicurezza tranne qualche domestico che non si vede mai ... Quindi questi ragazzotti per fare la rapina cosa pensano? Come si può rapinare un vecchio che vive solo ?Il piano è questo : affittiamo una villa del 700 , poi la riempiamo di opere d'arte , ma non 10 , 20 quadri , qui si parla di una collezione di 1000 2000 opere sparse per i vari piani di una villa gigantesca. D'accordo non ci sono opere di mirò , ma cmq opere d'arte di un certo valore, tutto antiquariato... poi si prende una bella ragazza , ma le facciamo fare la parte della mezza matta che non vuole farsi vedere da nessuno . le facciamo ingaggiare il banditore di aste per una valutazione delle opere di famiglia , dopo qualche mese di sole parole attraverso una porta li facciamo incontrare... poi prendiamo un gruppo di galeotti gli facciamo menare al banditore davanti alla villa della ragazza mentre va a trovarla ... poi mettiamo tutti pezzzi di un robot qua e la per fargli costruire un robot , poi apriamo un negozio di orologi per fargli fare amicizia con un altro ragazzotto che a quanto pare gli ripara orologi da anni ... quindi per questo piano sono serviti anni....... poi lo facciamo copulare con la ragazza , lei va a vivere da lui , un giorno vede il codice della stanza blindata dietro la scarpiera e il gioco è fatto .... con solo pochi milioni di euro ,ville , attività commerciali , un ROBOT e una decina di complici la rapina è fatta ... IO ORA DICO , MA COME SI FA ... A SCRIVERE UNA STORIA COSI PESSIMA ... COSI BANALE E SCIALBA ... un inizio cosi promettente rovinato da una storia NO SENSE. bastava una mazzafionda e gli portavi via tutto, o volendo fare gli astuti pagavi una prostituta e gli facevi recitare una parte più semplice. invece no , ville negozi , opere d'arte , malattie mentali e il ROBOT.. QUESTO FILM è ANCORA UNA VOLTA LA VERGOGNA DI UN CERTO CINEMA FIRAMATO PURTROPPO ITALIA. poi dopo il finale c'è lui forse dopo un ictus :) vabbè , che ricorda che dopo sta mega fregatura va a praga ... si a PRAGA !!!! dove la ragazza gli aveva raccontato di aver vissuto l'unico momento felice della vita e dove era questo momento ? AL RISTORANTE DELL'OROLOGIAIO ... GIURO CHE NON SIAMO MORTI DAL RIDERE PER POCO ... NEMMENO SE LO SCRIVEVANO IN BAGNO DOPO UNA PURGA POTEVANO FARE DI PEGGIO ... QUINDI è GIUSTO DIRLO DIRLO E DIRLO ... BASTA CINEMA FATTO COSI ... MEGLIO AVENGERS ...
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elgatoloco
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lunedì 21 ottobre 2019
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teoria dell'are e cinema
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Tra riflessione sull'arte, sul vero e il falso, questo"La migliore offerta"di Giuseppe Tornatore(2012), realizzato in inglese è certamente il film più"toerico"del regista, per cui non è poi così importante, sopratutto nel finale del film, distinguere quali parti siano eventualmente "sognate"o comunque immaginate e quali invece"reali", anche perché al limite potremmo intendere tutto il film, anche oltre la quaestio fondamentlae del"fantasma filmico", come un"sogno", nel senso di un prodotto dell'inconscio, per cui il colto e "innamorato dell'arte ma represso nella vita"Virgil Oldman(questo cognome può essere anch'esso simbolico e come.
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Tra riflessione sull'arte, sul vero e il falso, questo"La migliore offerta"di Giuseppe Tornatore(2012), realizzato in inglese è certamente il film più"toerico"del regista, per cui non è poi così importante, sopratutto nel finale del film, distinguere quali parti siano eventualmente "sognate"o comunque immaginate e quali invece"reali", anche perché al limite potremmo intendere tutto il film, anche oltre la quaestio fondamentlae del"fantasma filmico", come un"sogno", nel senso di un prodotto dell'inconscio, per cui il colto e "innamorato dell'arte ma represso nella vita"Virgil Oldman(questo cognome può essere anch'esso simbolico e come...)potrebbe in qualche modo anche proiettare la fantomatica Claire,a ffetta da agorafobia e difficoltà relazionale quale archetipo della donna tout court. Film ambizioso, certamente più interessante ed enigmatico di altre opere di Tornatore, fatto salvo il primo(credo)"Nuovo cinema Paradiso", "The best offer"non fa in alcun modo "sentire"-percepire la propria lunghezza(è "ipermetro"rispetto allo standard di film attuale), valorizzando il suo estetismo, che alcune persone troveranno/avranno trovato"decadente", che altri invece apprezzano, forse, perché "decadenti"a loro volta... Geoffrey Rush e il suo"doppio", l'amico sottovalutato Donald Sutherland, Sylvia Hoeks e Jim Sturgess sono interpreti decisamente adeguati. Altre due notazioni: è da fare attenzione al tema del"doppio", che si esprime in due forme particolari: il nome CLaire è dela protagonista dapprima invisibile, poi materializzantesi ma anche della nanetta che ha capacità menstiche straordinarie, in specie per i numeri e poi nell'automa, che l'amico tecnico riesce a costruire o meglio a ricostruire a partire da un celebre modelllo settecentesco. Un film, questo, dopo il quale Tornatore verrà valutato rispetto a questa sua opera, considerando se un film successivo risulterà su questa linea oppure"tornerà indietro"verso le opere precedenti e ciò senza alcun giudizio di valore, ma semplicemente di valutazione tematica, altrettanto importante. Qui il genere è drammatico, con punte"mystery"più che semplicemente"thriller"... El Gato
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franco
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giovedì 19 settembre 2019
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la "chiave di volta"
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Dietro la falsa felicità che tutti rincorriamo c'è sempre qualcosa di autentico: il diavolo.
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rs
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martedì 17 settembre 2019
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un film da scoprire
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Ho scoperto questo capolavoro solo oggi ed è il miglior film che vedo dopo "C'era una volta in America" di Sergio Leone. I due film hanno la stessa caratteristica: ogni volta che li rivedi scopri una cosa nuova che ti era sfuggita.
la migliore interpretazione del film tra quelle che ho letto è quella di .Lucianotta
Quello che è successo al truffatore che non aveva mai voluto sporcarsi le mani con la vita è un falso d'amore che, come tutti i falsi, ha un fondo di verita.
La migliore offerta che la vita può riservare ad una persona che ha sempre evitato di viverla è quella di farlo per la prima volta, ma scoprire che il controllo di tutto è possibile solo se uno non vive davvero.
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Ho scoperto questo capolavoro solo oggi ed è il miglior film che vedo dopo "C'era una volta in America" di Sergio Leone. I due film hanno la stessa caratteristica: ogni volta che li rivedi scopri una cosa nuova che ti era sfuggita.
la migliore interpretazione del film tra quelle che ho letto è quella di .Lucianotta
Quello che è successo al truffatore che non aveva mai voluto sporcarsi le mani con la vita è un falso d'amore che, come tutti i falsi, ha un fondo di verita.
La migliore offerta che la vita può riservare ad una persona che ha sempre evitato di viverla è quella di farlo per la prima volta, ma scoprire che il controllo di tutto è possibile solo se uno non vive davvero.
La ricostruzione dell'automa è un'altra metafora splendida sulle aspettative incredibili che uno dà all'amore: alla fine è spesso solo un meccanismo ripetitivo e freddo che ti guarda beffardo metre stai nella tua stanza più intima guardando come il falso d'amore l'ha svuotata di tutte le bellezze di cui l'avevi riempita.
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toty bottalla
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giovedì 13 giugno 2019
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arte, ricchezze e ingenuità in un soft thriller!
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La mia idea è che forse dal soggetto si poteva ottenere una storia più credibile, il vecchio e la bella e giovane che s'innamorano è poco originale per sostenere un racconto che s'inceppa nell'isteria di Claire e in quella di Oldman che da gessato e risoluto ostinato diventa romantico, ingenuo e quindi vulnerabile, un film comunque piacevole che vedi fino in fondo pregustando la sorpresa che aleggia durante la visione, è anche uno di quei film che probabilmente rivedrai per recuperare le sfumature sfuggite al primo impatto. Saluti.
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