Until death, è un prodotto per certi versi convenzionale, ma per altri molto più profondo. Simon Fellows non è famoso, al suo attivo solo pochi film di cui un altro sempre con Van Damme e un altro con Wesley Snipes, più qualche altro filmetto dimenticato e qualche progetto in stalo da anni. Il film risulta innovativo sotto il profilo psicologico dei protagonisti, non sono di Van Damme che non potendosi esibire in grandi coreografie risulta un po' impacciato, ma anche dei comprimari come Stephen Rea, il poliziotto passato alla criminalità organizzata. L'intreccio di poliziotti corrotti e talpe e ben reso dal regista e dalla fotografia allucinata di Douglas Milsome, direttore della fotografia di "Full metal jacket".
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Until death, è un prodotto per certi versi convenzionale, ma per altri molto più profondo. Simon Fellows non è famoso, al suo attivo solo pochi film di cui un altro sempre con Van Damme e un altro con Wesley Snipes, più qualche altro filmetto dimenticato e qualche progetto in stalo da anni. Il film risulta innovativo sotto il profilo psicologico dei protagonisti, non sono di Van Damme che non potendosi esibire in grandi coreografie risulta un po' impacciato, ma anche dei comprimari come Stephen Rea, il poliziotto passato alla criminalità organizzata. L'intreccio di poliziotti corrotti e talpe e ben reso dal regista e dalla fotografia allucinata di Douglas Milsome, direttore della fotografia di "Full metal jacket". Insomma uno degli ultimi buoni polizieschi di sempre, tutto ciò che è stato prodotto dopo vale poco niente. Jean-Claude Van Damme a differenza di Steven Seagal o Chuck Norris, in tanti anni di carriera ha imparato a recitare e il successivo "JCVD: Nessuna giustizia" ne è la prova.
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