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martedì 17 maggio 2022
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sono disaccordo
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Secondo me periterebbe 5 stelle questo film è il cartone film piu bello che abbia visto
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alfredo rodriguez
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mercoledì 26 febbraio 2014
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bella trama ma mal fatto
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inizialmente lo credevo un film serio sulla storia di roma invece è stato una gran cagata ma non più che altro per la trama perchè è più che giusta ma per la grafica che era tutta sbagliata specie i baby gladiatori e il coniglietto stupidate inaudibili mentre mi dispiace per Argentero, Chiatti e Belen che sono sempre stati bravi per me si sono un po' rovinati a doppiare i personaggi in questo film
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helle
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lunedì 28 ottobre 2013
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lavoro troppo immaturo e mal fatto,
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Premetto che è la prima volta che mi capita di fare una recensione su un film d'animazione nostrano e non voglio partire con parole critiche indirizzate ai vari produttori e al regista del film. Però, voglio sottolineare che purtroppo un progetto così ambizioso non era alla portata di registi come Iginio Straffi e dei vari collaboratori che si sono prestati a creare qualcosa appartenente a questo preciso ambito del cinema.
Come si sa la computer grafica è particolarmente usata dai grandi studi cinematografici come la Pixar e la Dreamworks, di cui il punto di forza non consiste solo nel realismo e nella perfetta trasposizione delle immagini, ma nell'inventiva. Le storie che hanno portato la computer grafica (e il 3D) al successo, ci sono riuscite solo attraverso l'immaginazione di grandi registi, che hanno sviluppato storie così ben messe da piacere (e anche molto) sia al pubblico adolescenziale che a quello infantile.
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Premetto che è la prima volta che mi capita di fare una recensione su un film d'animazione nostrano e non voglio partire con parole critiche indirizzate ai vari produttori e al regista del film. Però, voglio sottolineare che purtroppo un progetto così ambizioso non era alla portata di registi come Iginio Straffi e dei vari collaboratori che si sono prestati a creare qualcosa appartenente a questo preciso ambito del cinema.
Come si sa la computer grafica è particolarmente usata dai grandi studi cinematografici come la Pixar e la Dreamworks, di cui il punto di forza non consiste solo nel realismo e nella perfetta trasposizione delle immagini, ma nell'inventiva. Le storie che hanno portato la computer grafica (e il 3D) al successo, ci sono riuscite solo attraverso l'immaginazione di grandi registi, che hanno sviluppato storie così ben messe da piacere (e anche molto) sia al pubblico adolescenziale che a quello infantile.
Basatami su questa teoria, io non voglio condannare "Gladiatori di Roma" per lo scarso budget e per la grafica non proprio eccellente. Ma li condanno per l'eccessiva superficialità con cui hanno lavorato a suddetto progetto. La psicologia dei personaggi completamente assente.
Un buon 85 % delle battute era scontato, per non parlare della qualità della sceneggiatura, che molte volte si presenta mal fatto.
Scene messe lì a caso che, per giunta, finiscono dopo solo brevi secondi.
La fluidità dei movimenti è completamente inesistente. E tutta la trasposizione sembra solo voler imitare i grandi capolavori d'animazione, ma con scarso risultato.
Basti pensare alla scena iniziale (la quale avrebbe dovuto trasudare profondi sentimenti e un qualcosa di malinconico) che si trasforma in un ammasso di avvenimenti mal riusciti. I personaggi perdono importanza a causa di battute assai penose. Poco pathos, poca emotività e molta fretta di iniziare la storia.
Non ho mai provato così tanta freddezza per un film, per i suoi contenuti. Non ho mai provato tanta pietà per una storia che non sembra nemmeno voler essere sviluppata.
E la cosa che più mi irrita è che, per quanto ricche di clichè, le idee, C'ERANO. Non innovative, ma esistenti. Le basi erano ben messe, ma Iginio ha dimostrato di non avere gli strumenti (che non sono i soldi) per creare, anche con poco, un piccolo capolavoro italiano, che ci avrebbe distinto dalle solite case straniere. Inoltre, se è possibile dirlo, l'aggiunta di animali come il coniglietto, (ma anche i protagonisti stessi e i personaggi così detti comici) ha contribuito a far sprofondare nel baratro quel poco di buono che si era intravisto.
Idea troppo rischiosa, e troppo complessa. La vera arte dell'animazione lasciatela in mano agl'esperti, e solo se avete le capacità, idee brillanti ed il talento, cimentatevi in questa ramo del cinema assai prediletto.
Ps: non parliamo del doppiaggio.
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lynette
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giovedì 4 luglio 2013
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carino, ma assolutamente non un capolavoro...
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Il piccolo Timo, rimasto orfano durante l'eruzione di Pompei, viene adottato da Chirone, un allenatore di gladiatori della Roma Imperiale. Qui conosce Lucilla, figlia di Chirone e i due bambini stringono un legame forte. Ma quando la sua amica deve partire per andare a studiare in Grecia, Timo diventa ogni giorno più triste e scontroso, ignorando ogni tentativo del patrigno di allenarlo per far di lui un grande gladiatore. Anni dopo, Lucilla (ormai diventata una donna bella e intelligente) viene richiamata a Roma perchè promessa sposa a Cassio, il più forte tra i gladiatori e nipote dell'imperatore Domiziano. Quest'ultimo però, non è l'unico pretendente della ragazza: Timo infatti è disposto a lottare duramente per conquistare la fiducia del patrigno e la mano della sua amata Lucilla, affidandosi ai duri allenamenti di Diana, dea della caccia e personal trainer.
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Il piccolo Timo, rimasto orfano durante l'eruzione di Pompei, viene adottato da Chirone, un allenatore di gladiatori della Roma Imperiale. Qui conosce Lucilla, figlia di Chirone e i due bambini stringono un legame forte. Ma quando la sua amica deve partire per andare a studiare in Grecia, Timo diventa ogni giorno più triste e scontroso, ignorando ogni tentativo del patrigno di allenarlo per far di lui un grande gladiatore. Anni dopo, Lucilla (ormai diventata una donna bella e intelligente) viene richiamata a Roma perchè promessa sposa a Cassio, il più forte tra i gladiatori e nipote dell'imperatore Domiziano. Quest'ultimo però, non è l'unico pretendente della ragazza: Timo infatti è disposto a lottare duramente per conquistare la fiducia del patrigno e la mano della sua amata Lucilla, affidandosi ai duri allenamenti di Diana, dea della caccia e personal trainer.
Il primo lungometraggio in 3D fu realizzato dalla Pixar nel 1995, e diciassette lunghi anni dopo, Igino Straffi ci presentò Gladiatori di Roma. Un grande passo per il cinama d'animazione italiano. Da dove cominciare? Personalmente, la storia è carina, ma non brilla per originalità: la morale è semplice, il finale è prevedibile e gli stessi personaggi principali sembrano essere fatti con lo stampino (il protagonista da goffo e impacciato diventa eroe, la sua amata è bella e assolutamente non innamorata del gradasso di turno, anche se bello, ricco e forte...). Fortunatamente c'è la presenza di qualche personaggio simpatico, anche se non memorabile, che riesce a far sorridere. Dal doppiaggio si capisce che si poteva veramente fare di più, insomma, l'accento straniero della Rodriguez non è il massimo per interpretare una dea romana. Quel che ho apprezzato di più è sicuramente l'ambientazione dell'antica Roma: le abitazioni della città, le statue, le parole in latino... era tutto ben realizzato per un film d'animazione. Avrei preferito più citazioni riguardo dei\eroi romani piuttosto che sui film moderni, ma la cosa non rovina il tutto.
Per concludere, Gladiatori di Roma è un film sì carino, ma di certo la Raibow si dovrà impegnare molto di più se è davvero intenzionata a realizzare film che rimangano nei cuori degli adulti e dei più piccini.
VOTO: 6,5
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giorg99
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domenica 14 aprile 2013
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discretro
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Timo rimane orfano durante l' eruzione di Pompei e viene adottato dal generale Chirone e cresciuto nell' accademia di gladiatori più famosa di Roma.
A Timo però la vita da eroe non interessa, lui infatti preferisce spassarsela con i suoi amici, ma quando rincontra la sua amica d' infanzia Lucilla Timo vuole dimostrare tutto il suo valore che non ha mai avuto.
Allora, il film: Non è di certo un capolavoro ma è abbastanza divertente, sicuramente ai bambini piacerà. Trama simpatica con qualcosa di orginale, molto simpatici i baby galdiatori.
Pessimo però il doppiaggio come la scelta di Belen Roudiguez per doppiare Diana la dea della caccia che addestrerà Timofino a farlo diventare un vero eroe.
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Timo rimane orfano durante l' eruzione di Pompei e viene adottato dal generale Chirone e cresciuto nell' accademia di gladiatori più famosa di Roma.
A Timo però la vita da eroe non interessa, lui infatti preferisce spassarsela con i suoi amici, ma quando rincontra la sua amica d' infanzia Lucilla Timo vuole dimostrare tutto il suo valore che non ha mai avuto.
Allora, il film: Non è di certo un capolavoro ma è abbastanza divertente, sicuramente ai bambini piacerà. Trama simpatica con qualcosa di orginale, molto simpatici i baby galdiatori.
Pessimo però il doppiaggio come la scelta di Belen Roudiguez per doppiare Diana la dea della caccia che addestrerà Timofino a farlo diventare un vero eroe.
Carino ma Staffi ne ha di strada da fare.
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harry manback
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sabato 23 febbraio 2013
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un abominio di sceneggiatura ed animazione
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Il primo film d'animazione italiano, completamente in 3D.
L'intento di questo film d'animazione era quello di, in qualche modo, emulare lo stile delle grandi case produttrici americane come la Pixar o la Dreamworks, ciò che ne è risultato, però, è un autentico abominio cinematografico.
Se in queste grandi case americane è la sceneggiatura il punto forte dei film, in "gladiatori di roma" sembra quasi che ci abbiano giocato, come se non gli avessero dato importanza. Il risultato sono odiosissime battute sul mondo moderno in un racconto ambientato nel mondo antico. Loro l'avranno trovato divertente, giocoso, per me, invece, è sintomo di poca coerenza.
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Il primo film d'animazione italiano, completamente in 3D.
L'intento di questo film d'animazione era quello di, in qualche modo, emulare lo stile delle grandi case produttrici americane come la Pixar o la Dreamworks, ciò che ne è risultato, però, è un autentico abominio cinematografico.
Se in queste grandi case americane è la sceneggiatura il punto forte dei film, in "gladiatori di roma" sembra quasi che ci abbiano giocato, come se non gli avessero dato importanza. Il risultato sono odiosissime battute sul mondo moderno in un racconto ambientato nel mondo antico. Loro l'avranno trovato divertente, giocoso, per me, invece, è sintomo di poca coerenza.
Per quanto riguarda l'animazione, nonostante ci abbiano lavorato per molto tempo, il risultato è decisamente mediocre, le espressioni facciali sono quasi inesistenti, così come la fluidità nei movimenti dei personaggi. La colpa, però, non risiede nel lavoro che hanno fatto, che per i mezzi che hanno avuto è il massimo, ma, purtroppo, nel non elevatissimo budget a disposizione.
Altro evidentissimo difetto è il doppiaggio, soprattutto quello di Luca Argentero e di Belen Rodriguez, assolutamente inascoltabili.
Nonostante tutti questi difetti, il film gode di un buon ritmo e di qualche scena discretamente divertente, ma comunque non originale.
Per me è una bocciatura, ma confido in lavori migliori, basta scrivere sceneggiature meno banali e giocose ma più mature, e ricercare un proprio stile, senza copiare nessuno !
VOTO 4,5
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67user
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domenica 17 febbraio 2013
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la rainbow colpisce ancora.
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Con questo film di animazione, Iginio Straffi e il suo team hanno dimostrato di aver raggiunto una notevole maturità, andando oltre le Winx, che sono state il loro cavallo di battaglia, e cimentandosi su storie più impegnative che fino a qualche anno fà erano alla portata solo delle grandi major internazionli. La trama, mix di eventi storici e fantasy, che mette di fronte il protagonista buono e il rivale prepotente e cattivo, è nell'insieme ben riuscita e riesce bene a coinvolgere gli spettatori, grandi e piccoli, dall'inizio alla fine; le animazioni e le scenografie sono veramente di ottimo livello coni lineamenti dei personaggi ben realizzati e le scenografie davvero convincenti che dimostrano l'eccellente livello qualitativo oggi raggiungibile tramite la computer grafica e la motion capture, settore nel quale, una volta tanto, la produzione italiana ha dimostrato di non avere più nulla da invidiare a quella delle grandi case internazionali.
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Con questo film di animazione, Iginio Straffi e il suo team hanno dimostrato di aver raggiunto una notevole maturità, andando oltre le Winx, che sono state il loro cavallo di battaglia, e cimentandosi su storie più impegnative che fino a qualche anno fà erano alla portata solo delle grandi major internazionli. La trama, mix di eventi storici e fantasy, che mette di fronte il protagonista buono e il rivale prepotente e cattivo, è nell'insieme ben riuscita e riesce bene a coinvolgere gli spettatori, grandi e piccoli, dall'inizio alla fine; le animazioni e le scenografie sono veramente di ottimo livello coni lineamenti dei personaggi ben realizzati e le scenografie davvero convincenti che dimostrano l'eccellente livello qualitativo oggi raggiungibile tramite la computer grafica e la motion capture, settore nel quale, una volta tanto, la produzione italiana ha dimostrato di non avere più nulla da invidiare a quella delle grandi case internazionali. Criticabile invece è la scelta della colonna sonora: alcune sequenze sono contornate da brani di musica rock inglese e americana che con l'ambientazione della storia c'entrano quanto il sale col caffè; sarebbe stato molto meglio se Straffi avesse delegato agli autori (che non mancano nel suo staff) la scrittura di musiche più consone al contesto del film. Ottimo invece il doppiaggio italiano, di cui ho particolarmente apprezzato la voce di Belen Rodriguez per Diana, che con quell'accento spagnolo le conferisce una personalità forte e un pò mistica che si addice molto bene al personaggio.
Nell'insieme un film ben realizzato, ma probabilmente più adatto all'home video che al grande schermo; non è la scelta ideale per trascorrere un pomeriggio al cinema: è senz'altro meglio acquistarne il dvd, o meglio ancora il bluray, per trascorrerci una piacevole serata nel proprio salotto in compagnia di parenti e amici.
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ultimoboyscout
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venerdì 11 gennaio 2013
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t + l.
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Il creatore è lo stesso di Aisha, Flora e compagnia bella, meglio note come le Winx, ovvero Iginio Straffi che con questo cartoon punta dritto a coinvolgere tutta la famiglia. La storia inizia a Pompei con l'eruzione del vulcano e un bambino che viene salvato e cresciuto a Roma in un'accademia per gladiatori e si conclude al Colosseo con una sfida che omaggia "Ben Hur". In mezzo amori contrastati, gag non del tutto riuscite e allenamenti alquanto bizzarri. Il cartone non è troppo sofisticato e punta soprattutto sul doppiaggio di Luca Argentero e Laura Chiatti per i protagonisti Timo e Lucilla, mentre l'allenatrice Diana, che ricorda proprio una Winx incrociata a Lara Croft, ha voce, fattezze e misure di Belen Rodriguez.
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Il creatore è lo stesso di Aisha, Flora e compagnia bella, meglio note come le Winx, ovvero Iginio Straffi che con questo cartoon punta dritto a coinvolgere tutta la famiglia. La storia inizia a Pompei con l'eruzione del vulcano e un bambino che viene salvato e cresciuto a Roma in un'accademia per gladiatori e si conclude al Colosseo con una sfida che omaggia "Ben Hur". In mezzo amori contrastati, gag non del tutto riuscite e allenamenti alquanto bizzarri. Il cartone non è troppo sofisticato e punta soprattutto sul doppiaggio di Luca Argentero e Laura Chiatti per i protagonisti Timo e Lucilla, mentre l'allenatrice Diana, che ricorda proprio una Winx incrociata a Lara Croft, ha voce, fattezze e misure di Belen Rodriguez. Un romanzo di formazione, in cui Timo, decisamente goffo e poco atletico, per conquistare l'amata Lucilla, si trasformerà in un vero gladiatore, provetto combattente, grazie ai consigli e agli stimoli della dea Diana. Abbandonate le atmosfere fantasy, Straffi si confronta con l'antica Roma in una produzione colossale che si ricolve in una simpatica lezioncina di storia per i più piccoli e poco più: il risultato è infatti tutt'altro che esaltante per una storia che mescola avventura, amore e una comicità perlopiù adolescenziale. I personaggi sono la cosa meglio riuscita ma non diventeranno un cult come le fatine colorate, purtroppo si è cercato di trasformare il cartoon in un kolossal che il tentativo di competere coi grandi ha penalizzato, facendogli smarrire la propria identità. Troppi i riferimenti e i rimandi, specie a "Hercules" e a "Kung fu Panda", più che cercare di costruire un racconto sensato ci si è preoccupati di mostrare competenze tecniche e stilistiche. Lezioso.
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etosky
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lunedì 19 novembre 2012
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tentativo... non troppo riuscito...
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La trama è abbastanza prevedibile,e immagini decisamente inferiori a quelle dei cartoni americani.
La cosa che veramente non mi è piaciiuta è stato il doppiaggio di belen perchè non ha una voce che si presta al suo personaggio, sembra messa lì a caso... la prima volta che l'ho sentita mi ha ricordato quei doppiaggi maldestri che girano in youtube, a parte questo è adatto ai bambini e almeno a loro piacerà.
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no_data
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giovedì 1 novembre 2012
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tentativo 3d italico discreto, ma non esageriamo
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Ho visto "Gladiatori di Roma" in 3D in un'ottima sala, dotata di tutti i ritrovati audio-visivi. Come primo tentativo è perlopiù discreto, sceneggiatura da soap-opera lacrimosa quanto basta per giustificare le azioni, ma per il resto NON ci siamo proprio. Perché?
a) Il 3D funziona "a rate": ci sono vari momenti in cui il 3D reale è presente solo in centro schermo, solo in alcune scene. Come dire, usiamo le macchine a risparmio.
b) I disegni evidenziano profili legnosi, poco fluidi e quasi da manga giapponesi. Con ciò, per alcuni potremmo stare ottimamente.
c) In varie scene è chiaro che ai bordi schermo vi siano vignettature e sfocature e assicuro che questo non dipende dallo schermo del cinema, di 1° ordine (ho visto Era Glaciale 4 in 3D proprio lì).
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Ho visto "Gladiatori di Roma" in 3D in un'ottima sala, dotata di tutti i ritrovati audio-visivi. Come primo tentativo è perlopiù discreto, sceneggiatura da soap-opera lacrimosa quanto basta per giustificare le azioni, ma per il resto NON ci siamo proprio. Perché?
a) Il 3D funziona "a rate": ci sono vari momenti in cui il 3D reale è presente solo in centro schermo, solo in alcune scene. Come dire, usiamo le macchine a risparmio.
b) I disegni evidenziano profili legnosi, poco fluidi e quasi da manga giapponesi. Con ciò, per alcuni potremmo stare ottimamente.
c) In varie scene è chiaro che ai bordi schermo vi siano vignettature e sfocature e assicuro che questo non dipende dallo schermo del cinema, di 1° ordine (ho visto Era Glaciale 4 in 3D proprio lì).
d) La doppiatura di Belen della Dea Atena è veramente penosa e proprio fuori luogo.
Detto tutto ciò, valeva la pena? Forse, ma non di sicuro il sovrapprezzo del biglietto.
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