dandy
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venerdì 12 giugno 2020
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discreto,ma non su tutta la linea.
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Dopo l'intrigante "Alligator",Teague passa all'adattamento di uno dei più celebri romanzi di Stephen King.Ed è abilissimo a sintetizzarne i punti cruciali nella prima parte(l'inizio con il contagio del cane,il confronto tra la famigliola "felice" Trenton e quella "buzzurra" dei Chambers,gli sviluppi del tradimento di Donna)in contrapposizione col progredire della mutazione di Cujo(una parola indiana che sta per forza irrefrenabile),così come a rendere con efficace tensione la seconda,con madre e figlio assediati in macchina.Ma se nel libro gli attacchi di Cujo erano sanguinosi come pure il lungo duello tra Donna e il cane,qui viene mostrato ben poco delle vittime,e Cujo viene neutralizzato piuttosto in fretta(anche se c'è il canonico ritorno del mostro).
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Dopo l'intrigante "Alligator",Teague passa all'adattamento di uno dei più celebri romanzi di Stephen King.Ed è abilissimo a sintetizzarne i punti cruciali nella prima parte(l'inizio con il contagio del cane,il confronto tra la famigliola "felice" Trenton e quella "buzzurra" dei Chambers,gli sviluppi del tradimento di Donna)in contrapposizione col progredire della mutazione di Cujo(una parola indiana che sta per forza irrefrenabile),così come a rendere con efficace tensione la seconda,con madre e figlio assediati in macchina.Ma se nel libro gli attacchi di Cujo erano sanguinosi come pure il lungo duello tra Donna e il cane,qui viene mostrato ben poco delle vittime,e Cujo viene neutralizzato piuttosto in fretta(anche se c'è il canonico ritorno del mostro).Altra scelta sbagliata a mio avviso è l'happy ending per quanto riguarda Ted.Insomma il regista (forse anche per imposizioni produttive)ha affossato quelli che sono i punti di forza del romanzo,rendendo un potenziale cult dell'horror tragico ed estremo nulla più di un buon prodotto di genere.Davvero un peccato...Per Cujo sono stati utilizzati(egregiamente)5 cani diversi(compreso un rottweiler per ovviare alla scarsa ferocia nelle espressioni del san bernardo),una testa meccanica e uno stunt in costume.Fotografia di Jan de Bont e bella musica di Charles Bernstein.
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onufrio
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venerdì 29 maggio 2020
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attacca cujo!
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Un pacioccoso cane San Bernardo per rincorrere un coniglio finisce a mettere la grossa testa in una tana piena di pipistrelli, uno di questi lo morderà sul naso trasformando il docile cane in un feroce predatore. La monotonia regna suprema in questo film tratto dal romanzo di Stephen King nel quale la situazione ristagna anche troppo nella scena cardine che durerà per buona parte della storia. P.S. Le continue grida del bambino sono davvero fastidiose.
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elgatoloco
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domenica 13 agosto 2017
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stephen king con alcune variazioni
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Più che una trasposizione fedelissima di"Cujo", romanzo dell'ormai(all'epoca, intendo)famoso Stephen King, 1981, questo film di Lewis Teague, buon regista in film di suspense e di "avventura", pur se la definizione è generica, "Cujo", film di due anni successivo al romanzo, è un buon film che riesce a rendere in modo convincente le atmosfere kinghiane, a partire dai terroti del bambino Tad nella sua stanzetta, senza arrivare a spiegare veramente come il cane(Cujo, appunto), un San Bernardo, in generee mitissimo, diventi aggressivo. Ma l'intento, apppunto, era quello di spaventare senza "inquietare troppo", come invece avviene pour cause nel libro, dove le"spiegazioni", seppur implicite si possono trovare-qui affiorano a tratti, nella crisi di coppia dei due protagonisti(il male nell'om bra, impliicito)e nella coppia della famiglia del meccanico(sordamente"implodente", ma più direttamente legata alla presenza del cane); le differenze si evidenziano in particolare nel finale tragico, pur se parzialmente"ricomposto"nell'epilogo(in qualche modo post-tutto)della ricomposizione familiare, mentre qui, pur se mancano radiose prospettive del"post", c'è una soprta di(pur se drammatico, in realtà)happy end.
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Più che una trasposizione fedelissima di"Cujo", romanzo dell'ormai(all'epoca, intendo)famoso Stephen King, 1981, questo film di Lewis Teague, buon regista in film di suspense e di "avventura", pur se la definizione è generica, "Cujo", film di due anni successivo al romanzo, è un buon film che riesce a rendere in modo convincente le atmosfere kinghiane, a partire dai terroti del bambino Tad nella sua stanzetta, senza arrivare a spiegare veramente come il cane(Cujo, appunto), un San Bernardo, in generee mitissimo, diventi aggressivo. Ma l'intento, apppunto, era quello di spaventare senza "inquietare troppo", come invece avviene pour cause nel libro, dove le"spiegazioni", seppur implicite si possono trovare-qui affiorano a tratti, nella crisi di coppia dei due protagonisti(il male nell'om bra, impliicito)e nella coppia della famiglia del meccanico(sordamente"implodente", ma più direttamente legata alla presenza del cane); le differenze si evidenziano in particolare nel finale tragico, pur se parzialmente"ricomposto"nell'epilogo(in qualche modo post-tutto)della ricomposizione familiare, mentre qui, pur se mancano radiose prospettive del"post", c'è una soprta di(pur se drammatico, in realtà)happy end. Possiamo dire, in complesso, che Teague assicura una rilettura abbastanza fedele(cfr.sopra)dell'opera kinghiana, nel senso della totale differenza(écat)ra scrittura letteraria e filmica, con quei margini legati alla spettacolarità tipici del cinema e che in letteratura non ci sono, pur se vi sono larghi margini alla futura trasposizione filmica, come da sempre nelle opere di King, scrittore che è stato prof di letteratura, ma da sempre formato a "pane, cinema e rock'n roll", come si evince chiaramente dalla sua autobiografia. Nulla a che vedere, per esempio, con " Shining", odve Stanley Kubrik realizza un film dell'80, che parte dal grande libro di tre anni prima di King: Là si tratta di una "libera interpretazione"qui invece il"liberamente tratto"andrebbe ampiamente virgolettato e relativizzato. Ma tra Teague e Kubrik la differenza(senza voler entrare in considerazioni di merito)è certamente abissale. El Gato
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kira85
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giovedì 30 gennaio 2014
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cinofilia a parte
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Il San Bernardo è uno dei cani più amati. Grande e coccolone, vien quasi la voglia di portarselo a letto e stringerlo come un orsacchiotto. Ma che succede se viene morso da un pipistrello?Questo tenero Gigante delle Alpi si tramuta in un incubo da cui è necessario fuggire. Un thriller fantastico e dimostrazione del fatto che non occorrono litri di sangue e scene cruente per creare un clima di pura tensione tra gli spettatori. Volendo citare la Aniston in un episodio di "Friends", anche i più fedeli amanti degli amici a quattro zampe inevitabilmente penseranno "Speriamo che il cane muoia!"
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kira85
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giovedì 30 gennaio 2014
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cinofilia a parte
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Il San Bernardo è uno dei cani più amati. Grande e coccolone, vien quasi la voglia di portarselo a letto e stringerlo come un orsacchiotto. Ma che succede se viene morso da un pipistrello?Questo tenero Gigante delle Alpi si tramuta in un incubo da cui è necessario fuggire. Un thriller fantastico e dimostrazione del fatto che non occorrono litri di sangue e scene cruente per creare un clima di pura tensione tra gli spettatori. Volendo citare la Aniston in un episodio di "Friends", anche i più fedeli amanti degli amici a quattro zampe inevitabilmente penseranno "Speriamo che il cane muoia!"
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ciccio benzina
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mercoledì 6 giugno 2012
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così così ... consigliato : nì
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non maluccio ma uno dei peggiori film tratti dai romanzi di stephen king . il film sarebbe da 1 stella e mezza ma il cane ne fa diventare 2. voto: 6
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barmario
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sabato 5 dicembre 2009
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soporifero. con qualche sprazzo dovuto agli attori
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Film soporifero per la prima mezz'ora, con colloqui lenti, svuotati di sostanza. Si sveglia solo quando gli effetti del morso al cane da parte del pipistrello cominciano a vedersi, e il cagnone Cujo comincia ad aggredire le persone. Si salva comunque la recitazione del piccolo protagonista e della madre, soprattutto nelle scene interne alla macchina. Anche il finale è fiacco.
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gianfranco
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giovedì 8 novembre 2007
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un brivido claustrofobico
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Non concordo con la critica del Grazzini. Certo è che la recensione del famoso critico risale all'uscita cinematografica del film, nel 1984. Molti film, al momento del lancio nelle sale, sono stati sottovalutati e criticati negativamente. Poi, a distanza di anni, sono stati riscoperti e rivalutati positivamente. Purtroppo, "Cujo" di Lewis Teague al momento non esiste in DVD e non è stato trasmesso dalla tv. E' possibile reperirlo solo in lingua originale. Un peccato, perchè varrebbe la pena riscoprirlo, malgrado alcune pecche registiche. La regia è discreta, ma l'intepretazione degli attori ed il montaggio sono ottimi. Speriamo di rivderlo presto.
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cirko
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martedì 9 maggio 2006
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era da un anno...
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...che non vedevo film così penosi. La storia non regge, i personaggi pure, l'unica naturalezza è quella del bambino, piccola stella in un cast di cani. Non c'è da meravigliarsi, visto che un cane è il protagonista ( pergiunta dedito allo sciopero della fame e alla risurrezione ). Forse Stephen King farebbe meglio a evitare certe cadute di stile.
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