paolp78
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martedì 3 maggio 2022
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film di denuncia al femminile
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Seguendo uno schema affermatosi negli ultimi tempi, la pellicola affronta lodevoli tematiche di importante impegno sociale, ricorrendo però ad una narrazione piena di retorica e ad una critica feroce di alcuni aspetti della società del passato, che riproposti oggi e totalmente decontestualizzati appaiono effettivamente intollerabili.
La già vista narrazione della società maschilista e razzista che c’era nel Mississippi negli anni ’60, viene lodevolmente accompagnata in questo caso dalla riuscita descrizione delle dinamiche interne alla benestante comunità bianca, soprattutto quella femminile composta da giovani e meno giovani signore con tanto tempo libero.
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Seguendo uno schema affermatosi negli ultimi tempi, la pellicola affronta lodevoli tematiche di importante impegno sociale, ricorrendo però ad una narrazione piena di retorica e ad una critica feroce di alcuni aspetti della società del passato, che riproposti oggi e totalmente decontestualizzati appaiono effettivamente intollerabili.
La già vista narrazione della società maschilista e razzista che c’era nel Mississippi negli anni ’60, viene lodevolmente accompagnata in questo caso dalla riuscita descrizione delle dinamiche interne alla benestante comunità bianca, soprattutto quella femminile composta da giovani e meno giovani signore con tanto tempo libero. Il perbenismo ipocrita che governava questi ambienti viene attaccato in modo impietoso; molto credibile e ficcante la denuncia di come taluni comportamenti fossero pretesi da coloro che facevano parte di queste congregazioni, pena l’emarginazione sociale. Ciò che non funziona è la narrazione eccessivamente schierata e manichea, che paga un tributo al perbenismo moderno del così detto politically correct, anch’esso incapace di ammettere comportamenti dissonanti o narrazioni che escano minimamente dal seminato.
Un ulteriore aspetto che colpisce efficacemente è quello di aver posto al centro della storia il mondo femminile, con in primo piano la sua arcinota perfidia, che nella storia si manifesta sia in modo insopportabilmente antipatico che irresistibilmente ironico.
L’opera propone una riuscita alternanza di sequenze leggere e divertenti con altre ben più toccanti.
Pulita la regia di Tate Taylor, autore anche dell’ottima sceneggiatura, ricavata da un bestseller di appena due anni prima.
La narrazione è piacevole e si mantiene sempre molto interessante, lasciandosi ben seguire fino in fondo.
Il cast corale al femminile propone in primo piano Emma Stone, Viola Davis e Octavia Spencer, tutte e tre bravissime, particolarmente la Spencer che infatti venne premiata con l’Oscar nella categoria della migliore attrice non protagonista. Da ricordare anche la convincente performance della sempre brava Jessica Chastain; l’ottima Bryce Dallas Howard, nella parte della cattiva; ed infine le meno giovani della compagnia, Allison Janney, brava come al solito, e Sissy Spacek che seppure è effettivamente la più anziana della comitiva (dieci anni in più della Janney) viene ulteriormente invecchiata dai truccatori.
Il film è tratto.
Una curiosità: il regista Taylor è originario di Jackson, la cittadina del Mississippi dove è ambientata la storia.
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carloalberto
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mercoledì 4 agosto 2021
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la retorica strappalacrime stride con il tema
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Cast quasi tutto al femminile, con pochissimi attori maschi, peraltro relegati in ruoli marginali e senza spessore, per un dramma corale sulla provincia americana razzista e bigotta degli anni sessanta. Peccato per il finale smielato e strappalacrime che risolve un problema epocale, che ancora divide la nazione a stelle e strisce, a tarallucci e vino, facendo slittare in secondo piano la questione razziale, che dovrebbe far riflettere piuttosto che commuovere inneggiando ai buoni sentimenti. Emma Stone, Viola Davis e Octavia Spencer, tuttavia, risollevano le sorti della pellicola e con la loro bravura danno vita a tre personaggi credibili che fanno dimenticare la retorica di cui è intriso il film rendendo la drammaticità delle loro storie senza strafare.
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Cast quasi tutto al femminile, con pochissimi attori maschi, peraltro relegati in ruoli marginali e senza spessore, per un dramma corale sulla provincia americana razzista e bigotta degli anni sessanta. Peccato per il finale smielato e strappalacrime che risolve un problema epocale, che ancora divide la nazione a stelle e strisce, a tarallucci e vino, facendo slittare in secondo piano la questione razziale, che dovrebbe far riflettere piuttosto che commuovere inneggiando ai buoni sentimenti. Emma Stone, Viola Davis e Octavia Spencer, tuttavia, risollevano le sorti della pellicola e con la loro bravura danno vita a tre personaggi credibili che fanno dimenticare la retorica di cui è intriso il film rendendo la drammaticità delle loro storie senza strafare.
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sabato 4 aprile 2020
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the help
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bella spiegazione bravo complimenti ;)
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inesperto
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giovedì 31 ottobre 2019
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la ribellione in un libro
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Un gran bell'affresco sul razzismo dilagante nel Sud degli USA negli anni '50 e '60. Ottima la narrazione che mostra il problema da tre aspetti, tutti al femminile: quello delle mogli bianche, quello delle cameriere di colore e, in mezzo a questi due gruppi sociali, l'osservazione attenta di una giornalista, una ragazza bianca che valuta l'ambiente nel quale ella stessa è cresciuta, riuscendo ad astrarsene, per rendersi conto delle enormità che permeano il comune sentire di quelle comunità. Riuscendo ad accattivarsi la fiducia delle domestiche al fine di farsi raccontare aneddoti e racconti di vita dal loro punto di vista (cosa mai accaduta prima) scrive un libro d'importanza capitale, inimicandosi le amiche d'infanzia, ma emancipandosi da un mondo chiuso nella sua cattiveria.
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Un gran bell'affresco sul razzismo dilagante nel Sud degli USA negli anni '50 e '60. Ottima la narrazione che mostra il problema da tre aspetti, tutti al femminile: quello delle mogli bianche, quello delle cameriere di colore e, in mezzo a questi due gruppi sociali, l'osservazione attenta di una giornalista, una ragazza bianca che valuta l'ambiente nel quale ella stessa è cresciuta, riuscendo ad astrarsene, per rendersi conto delle enormità che permeano il comune sentire di quelle comunità. Riuscendo ad accattivarsi la fiducia delle domestiche al fine di farsi raccontare aneddoti e racconti di vita dal loro punto di vista (cosa mai accaduta prima) scrive un libro d'importanza capitale, inimicandosi le amiche d'infanzia, ma emancipandosi da un mondo chiuso nella sua cattiveria. Le interpretazioni favolose della bella Emma Stone (divina con quei riccioli), dell'ottima Viola Davis e della sempre fantastica Jessica Chastain (nell'insolito, ma riuscitissimo, ruolo della moglie svampita) arricchiscono questa già notevole pellicola.
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giovedì 31 ottobre 2019
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complimenti
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Complimenti ha avuto la capacitá di esprimere ciò che un spettatore sensibile ha pensato guardando questo bellissimo film!grazie di averne dato voce
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ennio
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lunedì 25 dicembre 2017
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polpettone fuori tempo massimo
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"La calda notte dell'ispettore Tibbs" fu un ottimo film datato 1967, da me rivisto più volte, anch'esso ambientato nel Mississippi, anch'esso incentrato sul tema del razzismo. Ma eravamo nel 1967 e l'argomento era caldo, si erano appena varate in America le ultime, definitive leggi contro le discriminazioni razziali nel Sud. Si percepiva l'intensità del tema, nobiltata da grandi interpretazioni.
"Mississippi burning" è del 1988, è una storia diversa ma tratta dello stesso argomento, 20 anni dopo, ed è un film abbastanza riuscito.
"The help" invece, del 2012, è un buco nell'acqua, a 50 anni di distanza dalla fine di ogni discriminazione razziale in America risulta più una commedia di costume, che riprende in ogni suo carattere luoghi comuni cristallizzati nel tempo sul bianco-razzista e il nero-buono e saggio.
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"La calda notte dell'ispettore Tibbs" fu un ottimo film datato 1967, da me rivisto più volte, anch'esso ambientato nel Mississippi, anch'esso incentrato sul tema del razzismo. Ma eravamo nel 1967 e l'argomento era caldo, si erano appena varate in America le ultime, definitive leggi contro le discriminazioni razziali nel Sud. Si percepiva l'intensità del tema, nobiltata da grandi interpretazioni.
"Mississippi burning" è del 1988, è una storia diversa ma tratta dello stesso argomento, 20 anni dopo, ed è un film abbastanza riuscito.
"The help" invece, del 2012, è un buco nell'acqua, a 50 anni di distanza dalla fine di ogni discriminazione razziale in America risulta più una commedia di costume, che riprende in ogni suo carattere luoghi comuni cristallizzati nel tempo sul bianco-razzista e il nero-buono e saggio. Non diversamente da come facevano, apparentemente al contrario ma in realtà allo stesso modo, i film western anteguerra alla John Wayne, nobilitanti il ruolo dei bianchi colonizzatori contro i malvagi e barbari indiani. La mia speranza è che la fine dell'era Obama porti via con sè anche questi tardi revanscismi, che distorcono la complessa realtà del Sud americano del secolo scorso, in modo schematico ed ideologizzato.
Detto ciò, il film offre ottime interpretazioni individuali, in primis Octavia Spencer e la svampita Chastain, ma nel complesso è ben recitato anche dagli altri protagonisti.
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albydrummer
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lunedì 26 ottobre 2015
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bello..bello
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Tutta la bellezza e la perfezione in tutto questo film davvero bello,regia,attori,fotografia..e come dice My Movies..Assolutamente si..da vedere..e da avere..!!!
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francescainfante
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domenica 7 settembre 2014
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pluripremiato
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Ho pianto guardando questo film, splendido, commovente, e soprattutto rispecchia la realtà del 1960. Segregazione razziale, sfruttamento, soprusi verso i neri, che purtroppo sono realmente accaduti in tutti gli stati del sud americani. Il coraggio di una ragazza, che si ribella a tutto questo, va contro la sua società per ciò in cui crede. Un film sul riscatto umano. Strepitoso. Le attrici veramente brave, dalla prima all'ultima. Un film che ti prende empaticamente; ti fa sentire cosa provano i personaggi. PLURIPREMIATO, GIUSTAMENTE.
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trammina93
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venerdì 25 aprile 2014
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assolutamente da vedere
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Gran bel film, davvero! Avrebbe meritato anche più Oscar, ma mi fa piacere che l'abbia vinto almeno Octavia Spencer nel ruolo doi Minny visto che il suo personaggio è veramente eccezionale e lei lo ha interpretato da Dio (brava anche Viola Davis nel ruolo di Aibileen). Questo film è l'esempio di come dovrebbe essere un film drammatico. Ha una buona commistione di momenti drammatici e momenti divertenti. Dura due ore e mezza ma volano via come se niente fosse, non ti pesano per niente. Un buon film deve teneri incollato allo schermo e questo non ti fa annoiare neanche un secondo pur trattando di una tematica che non è facile da trattare perchè spesso si finisce per fare qualcosa di noioso, considerando che la tematica in questone è la questione della gente di colore nella prima metà degli anni sessanta (tematica molto calda all'epoca, basti pensare che è il periodo di Martin Luther King).
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Gran bel film, davvero! Avrebbe meritato anche più Oscar, ma mi fa piacere che l'abbia vinto almeno Octavia Spencer nel ruolo doi Minny visto che il suo personaggio è veramente eccezionale e lei lo ha interpretato da Dio (brava anche Viola Davis nel ruolo di Aibileen). Questo film è l'esempio di come dovrebbe essere un film drammatico. Ha una buona commistione di momenti drammatici e momenti divertenti. Dura due ore e mezza ma volano via come se niente fosse, non ti pesano per niente. Un buon film deve teneri incollato allo schermo e questo non ti fa annoiare neanche un secondo pur trattando di una tematica che non è facile da trattare perchè spesso si finisce per fare qualcosa di noioso, considerando che la tematica in questone è la questione della gente di colore nella prima metà degli anni sessanta (tematica molto calda all'epoca, basti pensare che è il periodo di Martin Luther King). Ho apprezzato molto il cast completamente al femminile. Questa scelta al femminile lo distingue anche da tanti altri film che trattano della gente di colore. Ho visto vari film sulle leggi razziali ma mai un film che trattasse delle badanti di colore. Peccato che in Italia non sia stato molto pubbliciuzzato, merita tanto. Vedetelo se non l'avete fatto!
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jacopo b98
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lunedì 3 marzo 2014
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uno dei più bei film sul razzismo!
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Negli anni ’60 a Jackson, Mississippi, Skeeter (Stone), una ragazza bianca di buona famiglia, decide di sfidare i pregiudizi razziali delle sue stesse amiche e dell’intera comunità con un libro rivoluzionario: The Help, una raccolta di interviste fatte alle cameriere di colore. Ad aiutarla nell’impresa sono in particolare Aibeleen (Davis) e Minny (Spencer). Ma l’agguerritissima e iper-razzista miss Hilly (Dallas Howard) non ha intenzione di stare a guardare… Il semi-esordiente Tate Taylor (prima attore, ma di poca fama) ha adattato e diretto il romanzo di Kathryn Stockett, sua amica d’infanzia cresciuta proprio in quegli anni a Jackson.
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Negli anni ’60 a Jackson, Mississippi, Skeeter (Stone), una ragazza bianca di buona famiglia, decide di sfidare i pregiudizi razziali delle sue stesse amiche e dell’intera comunità con un libro rivoluzionario: The Help, una raccolta di interviste fatte alle cameriere di colore. Ad aiutarla nell’impresa sono in particolare Aibeleen (Davis) e Minny (Spencer). Ma l’agguerritissima e iper-razzista miss Hilly (Dallas Howard) non ha intenzione di stare a guardare… Il semi-esordiente Tate Taylor (prima attore, ma di poca fama) ha adattato e diretto il romanzo di Kathryn Stockett, sua amica d’infanzia cresciuta proprio in quegli anni a Jackson. Il risultato è straordinario, come testimoniano i quasi duecento (inaspettati) milioni di incasso mondiale. La sua forza, sia cinematografica che economica, risiede nel saper ben mischiare commedia e dramma, umorismo e riflessione, con grande mestiere. Come dimenticare le sequenza di disperazione in cui i neri vengono bruciati vivi, Minny viene picchiata dal crudele e violento marito Leroy? Ma allo stesso tempo come togliersi dalla testa la scena (già cult) della torta che Minny prepara per miss Hilly. Coraggioso, brillante e scoppiettante, grazie ad una serie di dialoghi ironici e perfetti e un insieme di personaggi davvero indimenticabili: l’audace e impaziente Minny, l’isterica Celia Foote (Chastain), la cattivissima Hilly (la sua corsa finale in macchina è da antologia, oltre che di grande effetto). La stessa Skeeter, nel suo coraggio sincero rimane in memoria e Aibeleen, forse la vera protagonista del film, interpretata da una Viola Davis straordinaria, riesce a rendere delle sequenze davvero di grandissima profondità e commozione. Interpretato da un cast di attrici fenomenali, è un film tutto al femminile: la Stone, la già citata Davis, la trascinante Spencer, la biondissima Chastain, la simpaticissima Sissy Spacek, ecc. Insomma The Help è un film indimenticabile che rimane nel cuore per la sua profonda sincerità e ironia nel toccare un tema difficile ed importante. Quattro nomination agli Oscar (tra cui miglior film) e premio come attrice non protagonista alla straordinaria Octavia Spencer, che si aggiudicò anche Golden Globe e BAFTA.
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