ginopeloso
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lunedì 9 gennaio 2017
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film discreto, 2 e mezzo
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Una commedia per passare una serata sottotono? Un filmetto? Sì, questo, niente di più, di certo non un film da 3.5/5. Una storia a tratti stupida, parte bene ma si perde quasi subito in dialoghi banali e nella storia che sembra scritta a caso giusto per allungare il brodo. Mi ero lasciato convincere dalla valutazione mediamente alta per gli standard di questo sito, ma si è rivelato un voto decisamente gonfiato.
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tatiana micaela truffa
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mercoledì 20 aprile 2016
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spazio alla recitazione
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Film senza pretese e senza presunzioni, se non il far trascorrere 109 minuti di piacere agli spettatori.
La recitazione divina di George Clooney, sublima questa semplice commedia che diverte, ma che - nello spettatore più attento e sensibile - è anche in grado di far riflettere su alcuni paradossi della vita moderna.
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jacopo b98
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giovedì 9 ottobre 2014
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un gioiellino indimenticabile, capolavoro!
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Ryan Bingham (Clooney) è un “tagliatore di teste”: lavora per un’azienda che lo noleggia ad altre aziende per tagliare il personale. Una novellina (Kendrik) vuole rivoluzionare l’azienda introducendo licenziamenti via streaming, e nonostante le resistenze di Ryan, il capo (Bateman) lo obbliga ad istruire la nuova arrivata. Durante i suoi viaggi Ryan incontrerà anche Alex (Farmiga), donna d’affari come lui, e se ne innamorerà. Ma non tutto è come sembra… Scritto dal regista con Sheldon Turner, a partire dal romanzo di Walter Kirn, è la miglior dramedy dell’anno. In perfetto equilibrio tra dramma e commedia (alla resa dei conti prevale il primo) è un film perfetto nel suo non scivolare mai in tutti i suoi 109’ minuti di durata: tutto è calibrato, ben fatto, originale, inaspettato, ironico e commovente.
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Ryan Bingham (Clooney) è un “tagliatore di teste”: lavora per un’azienda che lo noleggia ad altre aziende per tagliare il personale. Una novellina (Kendrik) vuole rivoluzionare l’azienda introducendo licenziamenti via streaming, e nonostante le resistenze di Ryan, il capo (Bateman) lo obbliga ad istruire la nuova arrivata. Durante i suoi viaggi Ryan incontrerà anche Alex (Farmiga), donna d’affari come lui, e se ne innamorerà. Ma non tutto è come sembra… Scritto dal regista con Sheldon Turner, a partire dal romanzo di Walter Kirn, è la miglior dramedy dell’anno. In perfetto equilibrio tra dramma e commedia (alla resa dei conti prevale il primo) è un film perfetto nel suo non scivolare mai in tutti i suoi 109’ minuti di durata: tutto è calibrato, ben fatto, originale, inaspettato, ironico e commovente. E i rischi nel raccontare una storia così c’erano tutti, ma Reitman aggira gli ostacoli con grazia, con una regia perfetta al servizio di una sceneggiatura magistrale, sa scegliere il finale più adatto e si rivela ancora una volta un grande direttore d’attori: Clooney non era mai stato così bravo e di rado aveva trovato un personaggio così interessante da interpretare, e le due co-protagoniste non sono da meno e gli tengono testa alla perfezione. Quello di Reitman è un cinema maturo, come troppo di rado capita nel cinema indipendente americano, di cui si conferma la punta di diamante. E l’Academy sembra non rendersene conto, dato che all’opera di Reitman ha preferito il meno originale The Hurt Locker, pur onorando il film di sei candidature. Una curiosità: molti dei licenziati da Clooney sono veri licenziati che hanno portato la loro testimonianza diretta sul grande schermo. Un indimenticabile piccolo-grande gioiello.
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great steven
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giovedì 16 gennaio 2014
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clooney uomo sempre in volo per gli stati uniti.
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TRA LE NUVOLE (USA, 2009) diretto da JASON REITMAN. Interpretato da GEORGE CLOONEY – VERA FARMIGA – ANNA KENDRICK – DANNY McBRIDE – JASON BATEMAN § Ryan Byngham è un uomo affascinante, un abilissimo dirigente aziendale che trascorre 322 giorni all’anno in cielo, viaggiando perennemente in aereo, fra meeting, conferenze e riunioni di lavoro. È una vita che naturalmente gli impedisce di crearsi un qualunque rapporto interpersonale. Ma quando Nathalie, ragazzina neolaureata, minaccia di riportarlo a terra dopo averlo convinto a licenziare i dipendenti in videoconferenza, Ryan teme che si disgreghi il primo e unico rapporto importante da lui stretto.
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TRA LE NUVOLE (USA, 2009) diretto da JASON REITMAN. Interpretato da GEORGE CLOONEY – VERA FARMIGA – ANNA KENDRICK – DANNY McBRIDE – JASON BATEMAN § Ryan Byngham è un uomo affascinante, un abilissimo dirigente aziendale che trascorre 322 giorni all’anno in cielo, viaggiando perennemente in aereo, fra meeting, conferenze e riunioni di lavoro. È una vita che naturalmente gli impedisce di crearsi un qualunque rapporto interpersonale. Ma quando Nathalie, ragazzina neolaureata, minaccia di riportarlo a terra dopo averlo convinto a licenziare i dipendenti in videoconferenza, Ryan teme che si disgreghi il primo e unico rapporto importante da lui stretto. Per la precisione con Alex, trentenne che pare la sua fotocopia al femminile, così orgogliosamente sola da fargli venire voglia di non esserlo più. Ruolo anomalo, interessante e curioso per lo scapolo d’oro di Hollywood: un’approfondita psicologia che scava alla base della vita sociale, semplice e appagante, contro la solitudine dell’uomo opulento, complessa e sempre più difficile da sconfiggere se lasciata a maturare. Il mondo del lavoro fa semplicemente da sfondo ed è solamente un pretesto per mettere in scena questo contrasto. Domanda: il protagonista è incapace di relazionarsi o non vuole farlo? Ecco un punto interrogativo che sarebbe interessante svelare. Risposta: forse un po’ entrambi, perché una vita tanto movimentata gliene ha tolto l’opportunità ma anche e soprattutto la voglia. Jason Reitman sa creare personaggi che non si dimenticano in fretta, fuori dalla norma e sul bordo sdrucciolevole della morale, eppure molto ben articolati, pieni di naturalezza e un tantino sopra le righe. Non è esente da interpretazioni negative, come quella che il viaggio sia un atto che consuma, logora e distrugge la persona, ma è più corretto osservarlo dal punto di vista sociologico. 4 premi BAFTA: regia, sceneggiatura non originale, attore protagonista (Clooney), attrice non protagonista (Kendrick, già presente nei primi due Twilight, una rivelazione).
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tatiana micaela truffa
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martedì 6 novembre 2012
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ottima recitazione
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Film senza pretese e senza presunzioni, se non il far trascorrere 109 minuti di piacere agli spettatori.
La recitazione divina di George Clooney, sublima questa semplice commedia che diverte, ma che - nello spettatore più attento e sensibile - è anche in grado di far riflettere su alcuni paradossi della vita moderna.
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memoriefuture
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martedì 2 ottobre 2012
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peccato per il finale poss
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Davvero godibile la storia e la caratterizzazione dei personaggi...in particolare quello della Kendrick (giustamente nominata all'Oscar come non protagonista)....almeno per 50 minuti perchè poi il film....non sa dove andare a parare....creando soluzioni possibili....cercando di collocarsi in un genere....con un finale molto deludente.....peccato George...:-)
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diego p.
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giovedì 29 marzo 2012
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finalmente un bravo george clonney
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TRA LE NUVOLE
CRITICA DI: Diego Pigiu III
VOTO: 8
Ryan Bingham (George Clooney) passa la sua vita in volo e nei non-luoghi quali sono gli aeroporti concedendosi tutti i lussi e i privilegi del caso, il suo scopo nella vita? Raggiungere un gran numero di punti MilleMiglia, il suo lavoro? Licenziare i dipendendenti per conto dei loro codardi padroni, sostanzialmente viene affitato per passare di azienda in azienda a fare lo sporco lavoro, munito del suo trolley ordinatissimo e del suo cinismo di classe, a mettere in pericolo il suo stile di vita insorgono due donne, una che vuol rivoluzionare il sistema dei licenziamenti con l'ausilio dei nuovi media , l'altra che sembra essere la sua versione al femminile, queste donne porteranno al protagonista ma soprattutto al pubblico delle riflessioni, è un film che fa pensare su molti aspetti della vita, i temi trattati sono grandi e importanti ma vengono trattati con una minuziosità tale non vi sia assopimento o disinteresse.
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TRA LE NUVOLE
CRITICA DI: Diego Pigiu III
VOTO: 8
Ryan Bingham (George Clooney) passa la sua vita in volo e nei non-luoghi quali sono gli aeroporti concedendosi tutti i lussi e i privilegi del caso, il suo scopo nella vita? Raggiungere un gran numero di punti MilleMiglia, il suo lavoro? Licenziare i dipendendenti per conto dei loro codardi padroni, sostanzialmente viene affitato per passare di azienda in azienda a fare lo sporco lavoro, munito del suo trolley ordinatissimo e del suo cinismo di classe, a mettere in pericolo il suo stile di vita insorgono due donne, una che vuol rivoluzionare il sistema dei licenziamenti con l'ausilio dei nuovi media , l'altra che sembra essere la sua versione al femminile, queste donne porteranno al protagonista ma soprattutto al pubblico delle riflessioni, è un film che fa pensare su molti aspetti della vita, i temi trattati sono grandi e importanti ma vengono trattati con una minuziosità tale non vi sia assopimento o disinteresse. Le conclusioni ognuno le dovrà trarre da sè...
Visione veramente piacevole.
Diego Pigiu III
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tiamaster
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sabato 17 settembre 2011
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commedia aerea
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una sorta di tragy comedy in tratti più o meno riuscita di altre pellicole del regista,la qualità sbalza,in attimi noiosi e attimi interessanti,a tratti surreale,momenti intelligenti per un film discreto,una fusione di allegria e serietà,che alla fine non prende nessuna delle due strade,una strada strana,una straa aerea e tra le nuvole.
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filippo catani
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mercoledì 20 luglio 2011
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una vera delusione
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Il protagonista del film è un uomo che per 300 giorni l'anno gira per l'America in aereo per conto di una agenzia che si occupa di licenziamenti. La sua vita cambierà grazie all'incontro con due donne; una giovane stagista che intende riformare il modo di lavorare dell'agenzia e una rampante trentacinquenne che fa più o meno la stessa vita del protagonista.
Attesissimo nelle sale e tratto dall'omonimo best seller, il film si rivela una autentica delusione. Più o meno tutto quello che ci viene proposto finisce per non aggiungere niente al bagaglio dello spettatore che inevitabilmente finisce per annoiarsi. C'è la denuncia contro i licenziamenti facili e chi si arricchisce con questo buisness.
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Il protagonista del film è un uomo che per 300 giorni l'anno gira per l'America in aereo per conto di una agenzia che si occupa di licenziamenti. La sua vita cambierà grazie all'incontro con due donne; una giovane stagista che intende riformare il modo di lavorare dell'agenzia e una rampante trentacinquenne che fa più o meno la stessa vita del protagonista.
Attesissimo nelle sale e tratto dall'omonimo best seller, il film si rivela una autentica delusione. Più o meno tutto quello che ci viene proposto finisce per non aggiungere niente al bagaglio dello spettatore che inevitabilmente finisce per annoiarsi. C'è la denuncia contro i licenziamenti facili e chi si arricchisce con questo buisness. C'è il protagonista che dice di essere felice ma è in perenne fuga da se stesso e dalla famiglia d'origine. Una donna che sembra riuscire a rompere questo incantesimo. Insomma tutto già visto e risaputo. Usando l'esempio caro al protagonista Clooney dello zaino direi che se lo dovete riempire con dei film, questo è meglio se lo lasciate a casa vostra.
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desperate housewife
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venerdì 11 marzo 2011
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tra le nuvole....un mondo più bello
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Film surreale, ma a tratti drammaticamente vero, che racconta la vita di un "tagliatore di teste", figura professionale che in epoca di crisi economica trova ampiamente spazio per esercitare, con adeguato cinismo, il compito di licenziare impiegati in esubero. La scelta del regista di mischiare ai volti degli attori anche dei licenziati "autentici", da maggiore realismo alle reazioni dei malcapitati, che bucano lo schermo con la forza della verità. A primo acchito è il cinismo del protagonista che emerge come tratto distintivo della commedia, ma la storia è costruita per mostrare in reatà la sua esigenza di staccarsi da un mondo che non ha più niente da offrirgli.
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Film surreale, ma a tratti drammaticamente vero, che racconta la vita di un "tagliatore di teste", figura professionale che in epoca di crisi economica trova ampiamente spazio per esercitare, con adeguato cinismo, il compito di licenziare impiegati in esubero. La scelta del regista di mischiare ai volti degli attori anche dei licenziati "autentici", da maggiore realismo alle reazioni dei malcapitati, che bucano lo schermo con la forza della verità. A primo acchito è il cinismo del protagonista che emerge come tratto distintivo della commedia, ma la storia è costruita per mostrare in reatà la sua esigenza di staccarsi da un mondo che non ha più niente da offrirgli. Vivere tra le nuvole, portandosi dietro solo un trolley, per più di 300 giorni l'anno, non avere una casa, dei legami, degli affetti, consente al protagonista di prendere le distanze da tutto ciò che lo circonda e allontanare da se le sofferenze proprie e degli altri. La terra, vista dal finestrino di un aereo, è lontana, variopinta, tranquilla, sicuramente più bella. E quando prova a scendere giù il fascino del mondo sembra rapirlo, ma è solo un attimo, il tempo necessario per rendersi conto che è tutto finto. Finta è la sagoma che immortala nelle foto promesse alla sorella, finte sono le parole che ripete (sempre uguali...) in giro per l'america, finto è il sentimento che pensa di ricevere da una donna di cui potrebbe innamorarsi....E allora è meglio tornare lassù, tra le nuvole, dove anche il mondo sembra più bello.... E il dolce sorriso di Clooney restituisce un pò di serenità allo spettatore......
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