I colori della vittoria

Primary Colors si occupa di mostrarci intrighi e avvenimenti che avvengono nel corso di una campagna elettorale, valida per le primarie democratiche negli Stati Uniti. Potrebbe sembrare un film noioso, detta così, e a tratti lo è anche, se non altro perché dura una quaresima.
Il protagonista della storia è il giovane Henry Burton, che, affascinato dal comportamento apparentemente sincero del governatore Jack Stanton, decide di aderire alla squadra che lo supporta nella sfida. Grazie all'utilizzo di questo insider e alla fiducia che riesce ad ottenere dal politico, la pellicola si addentra nel complessa macchina da voti che sta dietro le quinte di un'elezione. [+]

Primary Colors si occupa di mostrarci intrighi e avvenimenti che avvengono nel corso di una campagna elettorale, valida per le primarie democratiche negli Stati Uniti. Potrebbe sembrare un film noioso, detta così, e a tratti lo è anche, se non altro perché dura una quaresima.
Il protagonista della storia è il giovane Henry Burton, che, affascinato dal comportamento apparentemente sincero del governatore Jack Stanton, decide di aderire alla squadra che lo supporta nella sfida. Grazie all'utilizzo di questo insider e alla fiducia che riesce ad ottenere dal politico, la pellicola si addentra nel complessa macchina da voti che sta dietro le quinte di un'elezione.
Il lavoro di Nichols ha la forma della denuncia a un mondo sporco, ma a ben vedere il suo obbiettivo pare essere un altro. Si nota subito la somiglianza estetica della coppia Travolta-Thompson, con la famigerata famiglia Clinton e ben presto si intuisce il perché ci si sia voluti ispirare proprio alla first family, all'epoca ancora nell'occhio del ciclone.
Quello che il regista vuole fare, infatti, è costruire una sorta di assoluzione di Bill e Hillary, mettendoli a confronto con un mondo poco incline alla morale. Jack Stanton viene presentato come un onestissimo uomo impegnato a salvare il popolo americano, magari giusto un po' libertino sessualmente. Di conseguenza la figura della moglie prende forma nella sofferente ma coraggiosa Emma Thompson, disposta mandare giù bocconi amari per arrivare a realizzare i sogni di buon governo coltivati in gioventù.
Il film fa saltare ogni morale, giustificando questa scelta con la durezza dell'arena politica, in cui bisogna fare a pugni con i propri ideali, almeno fino a che non ci si trova nella posizione giusta per farli valere. E già che c'è rigira per bene la frittata, accusando velatamente gli elettori di scarsa integrità, dato che si fanno abbindolare dagli scandali e non dall'oratoria, piazzando loro davanti uomini fallibili ma fondamentalmente onesti.
C'è persino spazio per l'eroina Bates, determinata fino al sacrificio estremo a difendere i valori eterei di cui, secondo gli autori, si ammantano i poveri candidati, costretti a far porcherie per poter salvare la nazione.
Tutto sommato, però, il film si lascia guardare, premiato da una regia di mestiere che non invade mai troppo, se si esclude l'utilizzo di qualche incomprensibile filtro rosa. Il ritmo è altalenante e la trama a volte ridondante, cose che fanno pensare alla possibilità di farlo durare qualche minuto in meno.
Rimane il tarlo del messaggio ambiguo che traspare in modo nemmeno troppo nascosto, ma li è lo spettatore a decidere come prenderlo.

Tre stelle.

è un film bellissimo!!John Travolta è fantastico nel ruolo di Clinton e il film nella sua pienezza profuma di sogno Americano!!Eccellente!!

Scusate ma il recensore nn ci capisce un cazzo!!Il film è perfetto,gli attori mitici e in particolar modo Travolta meritava la nomination ancjìhe a gli oscar e nn solo ai golden globes!!Mi ha tenuto incollato allo schermo per ben 2 ore e mezza!!Dopo un pò cominci ad entrare anche tu nella storia!Kathy Bates dimostra ancora di essere forse la migliore attrice esistente!!!