enzo70
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lunedì 8 maggio 2017
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un intelligente quadro del disagio giovanile
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Massimo Venier anticipa il tema dei successi di Virzì, con un film intelligente e gradevole che ha ad oggetto le insicurezze della vita da precari dei giovani. Matteo un matematico è finito nell’ufficio marketing di una multinazionale, chiaramente in crisi: crisi che metterebbe a repentaglio il suo posto di lavoro pagato lautamente meno di 1.000 euro al mese. Attende, da sempre, l’inserimento nell’università, ma il professore, Paolo Villaggio, nicchia.
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Massimo Venier anticipa il tema dei successi di Virzì, con un film intelligente e gradevole che ha ad oggetto le insicurezze della vita da precari dei giovani. Matteo un matematico è finito nell’ufficio marketing di una multinazionale, chiaramente in crisi: crisi che metterebbe a repentaglio il suo posto di lavoro pagato lautamente meno di 1.000 euro al mese. Attende, da sempre, l’inserimento nell’università, ma il professore, Paolo Villaggio, nicchia. Matteo condivide l’appartamento con Francesco, uno studioso di cinema che si mantiene lavorando in un cinema d’essay. In mezzo tre donne, la fidanzata, un chirurgo, che lo lascia, la giovane manager della sua azienda e la coinquilina in attesa dell’inserimento in graduatoria per l’insegnamento. Bravo Venier e bravi gli attori, Alessandro Tiberi su tutti.
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marco petrini
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giovedì 15 ottobre 2015
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1000 euro?
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Personalmente lo trovo godibile: un film che ha il solo scopo di farti passare un'ora e mezza in modo decente. Ho letto in una recensione che la storia descritta risulta piatta ed inconsistente: a me, veramente non è mai capitato di conoscere un giovane della generazione 1000 euro che, in poco tempo, trovi realizzato un suo progetto, riesca a portarsi a letto il suo capo, sia catapultato in Spagna ad illustrare un progetto attribuitogli (ma non suo), riceva una proposta di lavoro da molte migliaia di euro il mese e trovi l'amore della vita. Questa sarebbe la monotonia?
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mike80
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lunedì 15 settembre 2014
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affronta la tragicità con un pizzico di ironia
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Davvero un bel film. Stesso argomento di Tutta la Vita Davanti, ma senza la tragicità che lo caratterizzava. Ottima sceneggiatura e qualche gag indimenticabile.
Ma avete notato i nomi delle ragazze? Sarà mica casuale. Angelica, la ragazza sfuggente, inafferrabile, un po' maliarda e incantatrice (come Angelica dell'Orlando Furioso) e Beatrice (Dante, La Vita Nova e la Divina Commedia) la donna che ti salva, che ti rende migliore?
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brian77
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sabato 19 gennaio 2013
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modesto
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filmettino esilissimo. figlio della crisi sì, ma di idee.
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danygor
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mercoledì 12 settembre 2012
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un film figlio della crisi
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"Ecco un altro film figlio della crisi economica che sta condizionando non poco il nostro paese in questi ultimi anni. 'Generazione 1000 euro' si presenta come una commediola piacevole, ben girata e soprattutto ben recitata, che affronta un tema drammatico come quello della disoccupazione e del precariato in Italia, nell'unica maniera possibile:con leggerezza, prendendola a ridere, perché non son rimaste più neanche le lacrime per piangerci! Sicuramente in questo senso la pellicola di Venier fotografa in maniera più ironica e quindi godibile la realtà italiana, rispetto a film sullo stesso tema ma più pesanti come potrebbe essere per esempio 'Tutta la vita davanti' di Virzì. I limiti del film di Venier semmai sono nell'epilogo, nella scelta finale del protagonista, molto idealista ma assolutamente favolistica ed anacronistica rispetto alla mentalità odierna; quasi nessuno infatti avrebbe scelto una precaria incertezza da meno di 1000 euro al mese e tutti i problemi che ne conseguono rispetto alla possibilità di fare una carriera brillante, redditizia in terra spagnola vicino ad una donna bella, brillante e vincente:pura fantascienza!!!!
Commovente la parte ritagliata per il sempre grande Paolo Villaggio ed un plauso anche a Francesco Mandelli, che dimostra le sue buone capacità attoriali anche fuori dal contesto 'Soliti Idioti'.
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"Ecco un altro film figlio della crisi economica che sta condizionando non poco il nostro paese in questi ultimi anni. 'Generazione 1000 euro' si presenta come una commediola piacevole, ben girata e soprattutto ben recitata, che affronta un tema drammatico come quello della disoccupazione e del precariato in Italia, nell'unica maniera possibile:con leggerezza, prendendola a ridere, perché non son rimaste più neanche le lacrime per piangerci! Sicuramente in questo senso la pellicola di Venier fotografa in maniera più ironica e quindi godibile la realtà italiana, rispetto a film sullo stesso tema ma più pesanti come potrebbe essere per esempio 'Tutta la vita davanti' di Virzì. I limiti del film di Venier semmai sono nell'epilogo, nella scelta finale del protagonista, molto idealista ma assolutamente favolistica ed anacronistica rispetto alla mentalità odierna; quasi nessuno infatti avrebbe scelto una precaria incertezza da meno di 1000 euro al mese e tutti i problemi che ne conseguono rispetto alla possibilità di fare una carriera brillante, redditizia in terra spagnola vicino ad una donna bella, brillante e vincente:pura fantascienza!!!!
Commovente la parte ritagliata per il sempre grande Paolo Villaggio ed un plauso anche a Francesco Mandelli, che dimostra le sue buone capacità attoriali anche fuori dal contesto 'Soliti Idioti'. Esilarante la scena in cui precipita con tutta la poltrona dal suo salotto a quello dell'inquilino al piano di sotto che sta vedendo la tv, geniale la battuta: 'Geometra, è tanto che ha Sky?'".
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[+] una domanda per tutti
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alberto58
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venerdì 27 luglio 2012
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ottimo inizio, poi solo qualche flash
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Il primo quarto d'ora è veramente divertente, intrigante. In una Milano fotografata da lontano si sveglia il trentunenne Matteo in una giornata qualsiasi e, dopo aver combnattuto con i co-inquilini e essere stato lasciato a piedi dal vecchio motorino, arriva a piedi nella mutlinazionale dove un capetto insulso e provocatore gli chiede di calcolare, a lui matematico provetto, quante probabilità ha di mantenere il posto da precario. Un pò banale invece la storia d'amore con la biondissima capa tutta carriera, sesso e rock n' roll e piuttosto seccante il modo ostentato in cui Matteo tratta male la bella mora nuova inquilina, di cui poi, ovviamente, si innamorerà.
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Il primo quarto d'ora è veramente divertente, intrigante. In una Milano fotografata da lontano si sveglia il trentunenne Matteo in una giornata qualsiasi e, dopo aver combnattuto con i co-inquilini e essere stato lasciato a piedi dal vecchio motorino, arriva a piedi nella mutlinazionale dove un capetto insulso e provocatore gli chiede di calcolare, a lui matematico provetto, quante probabilità ha di mantenere il posto da precario. Un pò banale invece la storia d'amore con la biondissima capa tutta carriera, sesso e rock n' roll e piuttosto seccante il modo ostentato in cui Matteo tratta male la bella mora nuova inquilina, di cui poi, ovviamente, si innamorerà. Insomma banale e monocorde appare tutta la parte centrale del film, pur con qualche flash comico e intrigante. Straordinaria e toccante invece, nel finale, la lezione sulla matematica quantistica di Paolo Villaggio. Complessivamente un buon film che da l'idea della confusione esistenziale e della eterna indefinitezza sia professionale che sentimentale di cui vive questa generazione, ma il plot poteva essere strutturato meglio evitando scene paradossali (come quella della poltrona che sfonda il pavimento). Ben fotografata, da un punto di vista particolare, la Milano del 2008, con il nuovo palazzo della regione in costruzione ed i totem con il conto alla rovescia per l'alta velocità.
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giglio giovanni
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martedì 6 settembre 2011
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io sono cassaintegrato
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Mi aspettavo molto da questo film,e invece forse proprio per questo motivo sono rimasto deluso,ammiro molto la Lodovini,ma in questo film sembra che reciti giusto per portare a casa la pagnotta.Non ho trovato uno spunto di originalità,ben confezionato ma niente di più,e poi io sono Interista e come vengono descritti nel film non corrisponde alla verità,certo ci saranno pure gli s.....i,ma dove non ci sono?
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mauri67
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sabato 23 aprile 2011
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deludente
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L'inizio prometteva bene,poi il film si perde per strada.Peccato,perchè il soggetto non era male.
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antrace
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domenica 17 aprile 2011
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le vertigini senza quattrini
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E' una vicenda narrata dall'alto, quella di Matteo , trentenne matematico, titolato e brillante , che vive con pochi soldi, e scarse possibilità di migliorare la sua condizione economica .
I suoi incontri più significativi, quelli con Angelica , manager dell'azienda che lo ha assunto a termine , gli incontri che potrebbero segnare la svolta della sua vita , si svolgono infatti sul terrazzo che domina la città , sopra gli uffici patinati e soffocanti del lavoro , un passo verso il cielo , lontano dalle gabbie del profitto che impongono i dirigenti .
Il disagio giovanile della disoccupazione viene affrontato con un racconto elitario , da squattrinati in preda a vertigini , non certo paragonabili alle peripezie più comuni dei ragazzi che cercano un approdo lavorativo .
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E' una vicenda narrata dall'alto, quella di Matteo , trentenne matematico, titolato e brillante , che vive con pochi soldi, e scarse possibilità di migliorare la sua condizione economica .
I suoi incontri più significativi, quelli con Angelica , manager dell'azienda che lo ha assunto a termine , gli incontri che potrebbero segnare la svolta della sua vita , si svolgono infatti sul terrazzo che domina la città , sopra gli uffici patinati e soffocanti del lavoro , un passo verso il cielo , lontano dalle gabbie del profitto che impongono i dirigenti .
Il disagio giovanile della disoccupazione viene affrontato con un racconto elitario , da squattrinati in preda a vertigini , non certo paragonabili alle peripezie più comuni dei ragazzi che cercano un approdo lavorativo . E' forse soltanto il pretesto per la commedia usuale del romantico dandy, che non sa decidere fra diverse donne ammiccanti , e finisce con abbracciare la compagna che non lo sottrae all'improvvisazione esistenziale e alla vita quotidiana con i contrappunti dele speranze e dei rimpianti che si inseguiranno per sempre .
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lady libro
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mercoledì 2 marzo 2011
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ma che brutto!
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Uno fra i film peggiori che io abbia mai visto.
Dopo neanche venti minuti di film, mi sono addormentata sbadigliando abbondantemente da tanto era noioso.
Il film più insulso e tedioso che io abbia mai visto.
[+] anche a me è venuto sonno
(di alberto58)
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