dandy
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giovedì 23 maggio 2013
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un cobra un pò a corto di veleno direi.
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L'ultimo dei cinque film frutto del sodalizio tra Kinski,attore "pazzo" per eccellenza,ed Herzog,regista altrettanto "pazzo" e geniale.Ma meno del solito in questo caso.Ispirandosi al personaggio di "Il vicerè di Ouidah" di Bruce Chatwyn,il regista mette da parte la sua vena anarchica e surreale per tendere verso il colossal,con scene di massa e una messa in scena rigorosa(e tradizionale).Trovandosi assai a disagio.Pur non essendo privo di momenti degni di nota(l'inizio e il finale),il film sembra più che altro il riflesso della definitiva rottura tra regista e attore.A detta di Herzog in "Kinski,il mio nemico più caro",Kinski era completamente preso dall'idea di girare un film su Paganini(e dall'inizio degli anni'80 aveva cercato invano di convincere Herzog a occuparsi della regia)e gli era completamente estraneo,più sgradevole ed arrogante del solito(a quanto pare lo costrinse a licenziare il suo fidato direttore della fotografia Thomas Mauch).
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L'ultimo dei cinque film frutto del sodalizio tra Kinski,attore "pazzo" per eccellenza,ed Herzog,regista altrettanto "pazzo" e geniale.Ma meno del solito in questo caso.Ispirandosi al personaggio di "Il vicerè di Ouidah" di Bruce Chatwyn,il regista mette da parte la sua vena anarchica e surreale per tendere verso il colossal,con scene di massa e una messa in scena rigorosa(e tradizionale).Trovandosi assai a disagio.Pur non essendo privo di momenti degni di nota(l'inizio e il finale),il film sembra più che altro il riflesso della definitiva rottura tra regista e attore.A detta di Herzog in "Kinski,il mio nemico più caro",Kinski era completamente preso dall'idea di girare un film su Paganini(e dall'inizio degli anni'80 aveva cercato invano di convincere Herzog a occuparsi della regia)e gli era completamente estraneo,più sgradevole ed arrogante del solito(a quanto pare lo costrinse a licenziare il suo fidato direttore della fotografia Thomas Mauch).Quindi a riprese finite nessuno dei due volle più lavorare con l'altro.In effetti lo stoicismo quasi totale di Kinski(comunque piuttosto arzillo per i suoi 61 anni)sembra confermare queste voci,anche se resta uno dei pochi tocchi degni dell'Herzog di un tempo.Assieme alle sempre belle musiche dei Popol Vuh.Insieme,purtroppo,risollevano poco un film d'avventura a sfondo esotico senza infamia nè lode.Il Chaco di "Cannibal Holocaust" Salvatore Basile(anche produttore),è il capitano Fraternidade.
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luca scial�
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giovedì 12 gennaio 2012
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sbeffeggiamento alle manie di grandezza dei bianch
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Manoel Garcia Da Silva è un brigante temuto e rispettato del Brasile, soprannominato Cobra verde. Viene assunto da un fabbricante di zucchero, ma avendogli ingravidado le sue tre figlie, viene da questo spedito in un'isola sperduta a controllare gli schiavi. Ma qui sarà vittima di un complotto e quel posto gli starà non poco stretto.
Tratto da un romanzo di Bruce Chatwin. Werner Herzog riprende il delirio selvaggio di Aguirre, furore di Dio e ci consegna una nuova pellicola sugli occidentali e le loro ridicole ambizioni in terre indifese e incontaminate.
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Manoel Garcia Da Silva è un brigante temuto e rispettato del Brasile, soprannominato Cobra verde. Viene assunto da un fabbricante di zucchero, ma avendogli ingravidado le sue tre figlie, viene da questo spedito in un'isola sperduta a controllare gli schiavi. Ma qui sarà vittima di un complotto e quel posto gli starà non poco stretto.
Tratto da un romanzo di Bruce Chatwin. Werner Herzog riprende il delirio selvaggio di Aguirre, furore di Dio e ci consegna una nuova pellicola sugli occidentali e le loro ridicole ambizioni in terre indifese e incontaminate. Il film è anche una critica allo schiavismo e al maltrattamento dei neri. Tanto spazio alla natura, ai riti tribali e agli ultimi. In pieno stile Herzog.
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fedeleto
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venerdì 2 dicembre 2011
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il kinsi cobra
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Dopo l'insuccesso di DOVE SOGNANO LE FORMICHE VERDI,Werner Herzog(aguirre,nosferatu,fitzcarraldo),dirige probabilmente uno dei film piu' particolari della sua carriera ovvero COBRA VERDE.Un bandido che si fa chiamare cobra verde viene arruolato nell'esercitospagnolo affinche controlli gli schiavi nella lavorazione dello zucchero ,ma quando quest'ultimo diventa un problema decidono di mandarlo con l'inganno nella tratta degli schiavi ,in un luogo dove sfociera' il tutto in una guerra per il potere .Un inizio ottimo ,peccato che poi herzog prenda una via diversa ,dove il film sembra un pretesto per scenari barocchi,ed anche se comunque la storia scorre, manca una tematica di analisi che prima d'ora e' sempre stata presente nei suoi film .
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Dopo l'insuccesso di DOVE SOGNANO LE FORMICHE VERDI,Werner Herzog(aguirre,nosferatu,fitzcarraldo),dirige probabilmente uno dei film piu' particolari della sua carriera ovvero COBRA VERDE.Un bandido che si fa chiamare cobra verde viene arruolato nell'esercitospagnolo affinche controlli gli schiavi nella lavorazione dello zucchero ,ma quando quest'ultimo diventa un problema decidono di mandarlo con l'inganno nella tratta degli schiavi ,in un luogo dove sfociera' il tutto in una guerra per il potere .Un inizio ottimo ,peccato che poi herzog prenda una via diversa ,dove il film sembra un pretesto per scenari barocchi,ed anche se comunque la storia scorre, manca una tematica di analisi che prima d'ora e' sempre stata presente nei suoi film .Un kinski appesantito convincente ,ma un solo attore non puo' fare miracoli.Che fine avra' fatto aguirre?una cosa e' certa herzog e' cambiato.
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kamaglione
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lunedì 16 maggio 2011
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che ci faccio qui?
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Probabilmente non sono il più adatto per commentare questo film, essendo questo l'unico film che io abbia mai visto con Kinski, ma ecco in breve come è apparso ai miei occhi. Questo Cobra Verde, eroe solitario e senza tempo, si ritrova spaesato e a tratti apatico, annoia lo spettatore che già disorientato da alcune incongruenze e dai continui cambi di paesaggio non apprezza appieno il tentativo di contestualizzazione storica del personaggio. Riguardo al tema dello schiavismo trattato dalla pellicola, ci si aspettava qualche chiarimento in più. Forse Herzog e Kinski hanno avuto molti successi insieme, ma questo non lo è di certo.
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cribbio
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domenica 10 febbraio 2008
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cribbio
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michel
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venerdì 26 ottobre 2007
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buon viaggio klaus
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Mai piegarsi; tutta una vita presa di petto, senza padroni, ne ideali, per poi morire solo e stremato di fronte a un mare che non porterà altra gloria. In Sud America e in Africa a caccia di avventure, di gesta epiche, di esotismi e anche con qualcosa da dire sulla schiavitù e sui peccati di noialtri occidentali. Troppa carne al fuoco è vero, ma anche se Cobra verde resterà una figura minore nella cerchia dei titani creati dalla coppia Herzog-Kinski, anche se le varie anime del film, quella epica, quella morale e quella documentaristica non sempre si fondono, il film resta vitale e spesso affascinante.
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anonimo
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martedì 13 settembre 2005
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finale epico
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FILM DALLA STUPENDA FOTOGRAFIA. POSSIEDE ALTI E BASSI NELLA VISIONE, MA POSSIEDE A MIO PARERE UNO DEI PIU' BEI FINALI DELLA STORIA DEL CINEMA. VEDERE PER CREDERE
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