jackiechan90
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venerdì 5 giugno 2015
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un film "sulle" arti marziali
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Chi pratic arti marziali sa bene quale sia la distanza tra le "gare" e la filosofia che si cela dietro di esse e la difficoltà nel fare apprendere questo aspetto che, perlopiù, rimane sempre in secondo piano nella mentalità occidentale ma che riveste una grande importanza nelle discipline orientali. Il merito del regista David Mamet è quello di avere posto l'accento su questo aspetto, tanto che si fa fatica a inserire "Redbelt" neòlla semplice categoria dei "film d'azione" o dei "film di arti marziali" (almeno per come siamo abituati noi a considerare tali generi), ma va visto per quello che effettivamente è: un film "sulle" arti marziali viste come disciplian mentale ancor prima che fisica.
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Chi pratic arti marziali sa bene quale sia la distanza tra le "gare" e la filosofia che si cela dietro di esse e la difficoltà nel fare apprendere questo aspetto che, perlopiù, rimane sempre in secondo piano nella mentalità occidentale ma che riveste una grande importanza nelle discipline orientali. Il merito del regista David Mamet è quello di avere posto l'accento su questo aspetto, tanto che si fa fatica a inserire "Redbelt" neòlla semplice categoria dei "film d'azione" o dei "film di arti marziali" (almeno per come siamo abituati noi a considerare tali generi), ma va visto per quello che effettivamente è: un film "sulle" arti marziali viste come disciplian mentale ancor prima che fisica. E, allo stesso tempo, una critica alla società dello spettacolo che mercifica tutto e tutti alla quale si contrappone il grande senso dell'onestà di Mike Terry (Chiewel Ejiofor, una delle migliori rivelazioni del cinema britannico degli ultimi anni, protagonista di "12 anni schiavo"), maestro di ju-jitsu brasiliano (da non confondere con quello giapponese, altra disciplina) che cerca di tenere in piedi la sua fatiscente palestra nonostante le evidenti difficoltà economiche, in nome dei principi della disciplina impartitigli dal Professore (la leggenda delle arti marziali Dan Inosanto, già allievo di Bruce Lee). I suoi principi subiranno uno scossone quando avrà a che fare con una squilibrata star del cinema (Tim Allen, qui al suo primo ruolo drammatico) e il suo squallido produttore (Joe Mantegna). Lo scontro finale, dunque, sarà tra queste due filosofie di pensiero: quella del "business is business" e quella dell'onestà e dei valori sportivi (molto spesso dimenticati). Chi vincerà? Non vi resta che guardare il film per scoprirlo.
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rescart
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martedì 20 dicembre 2011
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c'è sempre una via d'uscita
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Non importa quanto sia critica la situazione, ci deve essere un modo, fosse anche l'unico possibile, per ribaltare la posizione soccombente di un lottatore rispetto all'avversario e portarla a proprio favore. La chiave di volta non è la solita morale manichea del bene che trionfa sempre sul male, tutt'altro. L'unica regola valida è "vinca il migliore". Ma per verificare, in un mondo scorretto e truffaldino, che tale regola sia veramente applicata bisogna combattere fuori dal ring. Anche perchè il pubblico ormai ha intuito che c'è l'inganno nei match ufficiali (metafora azzeccata del calcio scommesse?) che la fortuna non è cieca. Il segreto sta nel mettere a frutto la debolezza, non la forza.
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Non importa quanto sia critica la situazione, ci deve essere un modo, fosse anche l'unico possibile, per ribaltare la posizione soccombente di un lottatore rispetto all'avversario e portarla a proprio favore. La chiave di volta non è la solita morale manichea del bene che trionfa sempre sul male, tutt'altro. L'unica regola valida è "vinca il migliore". Ma per verificare, in un mondo scorretto e truffaldino, che tale regola sia veramente applicata bisogna combattere fuori dal ring. Anche perchè il pubblico ormai ha intuito che c'è l'inganno nei match ufficiali (metafora azzeccata del calcio scommesse?) che la fortuna non è cieca. Il segreto sta nel mettere a frutto la debolezza, non la forza. Il nostro eroe, campione di ju-jitsu, di forza, anche morale, ne ha da vendere, ma tra la donna forte e la donna debole (perchè vittima di uno stupro e psicolabile) è quest'ultima che sa essere la vera musa ispiratrice del più forte, che però sarebbe risultato inesoarabilmente soccombente se avesse agito in modo schematico e fosse salito sul ring, tradendo i suoi incrollabili principi di correttezza.
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sql-did
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mercoledì 5 gennaio 2011
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un vero film sulla filosofia delle arti marziali
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In un mondo come quello moderno, dove tutte le ARTI MARZIALI si sono trasformate in "sport", sono pochi i maestri che seguono il codice del guerriero. Uno di questi è Mike Terry, un insegnante di ju jitsu e addestratore delle forze dell'ordine, non interessato alle competizioni (perchè "indeboliscono" a detta sua), nè ai soldi. La sua scelta di vita, giusta e caritatevole, lo porta ad avere problemi finanziari con il suo dojo, e di conseguenza anche con la moglie,la quale lo incoraggia a pensare anche ai soldi e alla famiglia ogni tanto. A causa di una serie di sfortunate coincidenze, i problemi di Mike peggiorano improvvisamente . L'imminente fallimento della palestra,i tradimenti, le truffe e la perdita di un amico lo "costringono" a partecipare ad un torneo di arti marziali miste (MMA), che ha come premio in palio 50.
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In un mondo come quello moderno, dove tutte le ARTI MARZIALI si sono trasformate in "sport", sono pochi i maestri che seguono il codice del guerriero. Uno di questi è Mike Terry, un insegnante di ju jitsu e addestratore delle forze dell'ordine, non interessato alle competizioni (perchè "indeboliscono" a detta sua), nè ai soldi. La sua scelta di vita, giusta e caritatevole, lo porta ad avere problemi finanziari con il suo dojo, e di conseguenza anche con la moglie,la quale lo incoraggia a pensare anche ai soldi e alla famiglia ogni tanto. A causa di una serie di sfortunate coincidenze, i problemi di Mike peggiorano improvvisamente . L'imminente fallimento della palestra,i tradimenti, le truffe e la perdita di un amico lo "costringono" a partecipare ad un torneo di arti marziali miste (MMA), che ha come premio in palio 50.000.
Buona la sceneggiatura e la regia.I vari colpi di scena, tutt'altro che scontati, rendono godibile il film per tutta la sua durata. La fotografia potrebbe essere migliore. Gli attori interpretano bene la loro parte, in particolare il protagonista, e rendono le scene davvero realistiche, coinvolgendo lo spettatore e a tratti facendogli uscire qualche lacrima (la morte di Joe,e il finale).
Questo è un film che consiglio a tutti i praticanti di arti marziali in generale. Rende merito alle arti marziali antiche e insegna la filosofia antica con cui vanno praticate. Critica aspramente gli spettacoli moderni che ci offre lo showbizz gettando fango sulla veridicità dei combattimenti. Dovrebbero esserci più film così.
Per quanto mi riguarda non sono nè un appassionato di MMA, nè di ju jitsu, però la particolarità di questo film è che non si concentra sulla spettacolarità delle mosse fine a sè stessa (infatti non è come dice MyMovie un susseguirsi di combattimenti), ma entra nel profondo, mettendo le tecniche da parte, e focalizzandosi sui sentimenti,sulla disciplina e sulla via che un guerriero deve intrapendere.
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don64
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mercoledì 17 marzo 2010
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film delusione
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Film azione con una discreta interpretazione ma con una trama poco chiara e inefficace all'attenzione del pubblico.Nel complesso un film azione lento e discreto.Voto 6
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vittorio
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mercoledì 28 gennaio 2009
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delusione!!
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Film che poteva essere bellissimo e che invece delude nella storia, nei dialoghi e soprattutto nel finale...velocissimo e scontato!! Decisamente mediocre!!
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andy
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sabato 20 dicembre 2008
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qualcosa di diverso
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Chi si aspetta il tipico film di arti marziali con acrobazie e inseguimenti rimarrà deluso. In realtà è un film serio sul rapporto di convivenza di un uomo, un maestro di brazilian jiu-jitsu,i suoi prinicipi e la società circostante. Nel caso di Mike Terry, seguire la strada dell'onore, implica anche la rinuncia al facile successo ed al vile denaro. Questo può essere apprezzato dai pochi e rigettato dai molti (tra cui anche la moglie). Tecnicamente il film è ben fatto, i pochi combattimenti sono ben realizzati, tenendo conto che si tratta di una disciplina marziale molto tecnica e poco spettacolare. Un film per intenditori.
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lucido71
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martedì 14 ottobre 2008
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cintura... trasparente
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Ero partito con ottimi presupposti e da un trailer accattivante... ma tutto è stato vano. Al di là di qualche sprazzo filosofico, resta il nulla, una sequenze di scene dislegate fra loro, dialoghi mediocri e mi chiedo dove i recensori abbiano visto i colpi di scena?? Film che SCONSIGLIO anche agli amanti (come me) di Arti Marziali. Piuttosto ammirate e rifatevi gli occhi e lo spirito con FEARLESS!!! ...è il miglior film al momento sulla disciplina e l'onore di queste nobili Arti!
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mgilllar
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sabato 27 settembre 2008
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disastro
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brutto film specialmente il finale. ci sono alcune parti carine. ma questo non è David Mamet. non puo essere un suo film.
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marvelman
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venerdì 26 settembre 2008
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lasciate perdere !!!
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Piuttosto noleggiatevi un film con Van Damme , Seagal o Norris che vi divertirete di più !!!
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elisirr
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venerdì 26 settembre 2008
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una lezione di vita
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Un cadere lento. Una sofferta ripresa.
Disfatte continue nella vita di un "puro" istruttore-guerriero ma non competitore di Ju-Jitsu.
Il vero lottatore (leggi anche samurai) è colui il quale resiste alle disfatte della vita e guarda oltre, senza arrendersi mai.
Specie se si perseguono dei valori che il più delle volte possono anche vacillare.
Finale da brivido con occhi lucidi.
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