fabio
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giovedì 21 gennaio 2021
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buon gangster movie ma senza brillare
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Il film è un po' ripetitivo e non va molto al di là delle scene di violenza. D'accordo, stiamo parlando di un gangster movie ma poteva essere molto di più.
Ci si limita più modestamente a osservare l'escalation di violenza da ambedue le parti fino all'epilogo noto. Lo sfondo dell'america della depressione rimane appunto solo uno sfondo. Le dinamiche con la mafia sono appena adombrate. Il ruolo dell'FBI non è messo nel dovuto risalto.
C'è sicuramente un profondo rispetto per i classici del genere; come pure c'è la bellezza della fotografia di Spinotti.
Tuttavia a mio avviso rimane un opera minore.
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enzo
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giovedì 11 giugno 2020
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film sopravvalutato.
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Trama sconclusionata, sceneggiatura pessima. Solo grandi attori e una discreta fotografia. E' stata dura vederlo fino alla fine. Mi sorprende il giudizio del Morandini. Forse il problema sono io che non sono un critico cinematografico.
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fabio57
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giovedì 12 maggio 2016
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ritratto accurato del criminale dillinger
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Notevole e accurata ricostruzione degli ultimi anni di vita di Dillinger, personaggio molto controverso,rapinatore di banche col debole per i bei vestiti e le auto di lusso, che a detta di molti aveva durante le sue incursioni distrutto ipoteche e cambiali, dando respiro agli americani più deboli, impoveriti dalla grande depressione, e ciò creò un alone di eroismo intorno alla sua figura,tuttavia negli ultimi tempi prima della sua rocambolesca uccisione,le sue imprese erano diventate più violente e sanguinarie anche a causa di alleanze"pericolose".Depp da il volto a questo personaggio, in maniera eccellente,il film è gradevole e con i tratti del gangster-movie racconta un pezzo di storia americana.
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Notevole e accurata ricostruzione degli ultimi anni di vita di Dillinger, personaggio molto controverso,rapinatore di banche col debole per i bei vestiti e le auto di lusso, che a detta di molti aveva durante le sue incursioni distrutto ipoteche e cambiali, dando respiro agli americani più deboli, impoveriti dalla grande depressione, e ciò creò un alone di eroismo intorno alla sua figura,tuttavia negli ultimi tempi prima della sua rocambolesca uccisione,le sue imprese erano diventate più violente e sanguinarie anche a causa di alleanze"pericolose".Depp da il volto a questo personaggio, in maniera eccellente,il film è gradevole e con i tratti del gangster-movie racconta un pezzo di storia americana.Per inciso, il suo giustiziere lasciò L'FBI e morì, forse suicida, qualche anno dopo.Considerazioni sui metodi dei federali e del suo capo sono pleonastiche.E' certo che non andassero molto per il sottile,tuttavia è indubbio che incassarono sicuramente qualche importante risultato.
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biso 93
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lunedì 18 maggio 2015
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film sottovalutato
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Non capisco come mai si tenda a snobbare questo film che di per se ritengo sia un gangster movie un po piu raffinato! Publib enemies( nemici pubblici) ci sbatte in faccia una ricostruzione degli anni 30 in america in cui si muovono varie figure...ognuna di esse con le sue colpe! Rivedo a pieno lo stile mann....fatto di film con una forte componente psicologica...spesso riflessa negli sguardi e nelle espressioni degli attori. Qui mann cerca di dare una figura romantica in dillinger...mina vagante in un mondo di accordie truffe via via organizzate. Nulla da dire nelle interpretazioni...superbe...depp torna a fare un film decente ed impegnato...ritengo il film una variante di genere...nemici non mafiosi o spietati.
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Non capisco come mai si tenda a snobbare questo film che di per se ritengo sia un gangster movie un po piu raffinato! Publib enemies( nemici pubblici) ci sbatte in faccia una ricostruzione degli anni 30 in america in cui si muovono varie figure...ognuna di esse con le sue colpe! Rivedo a pieno lo stile mann....fatto di film con una forte componente psicologica...spesso riflessa negli sguardi e nelle espressioni degli attori. Qui mann cerca di dare una figura romantica in dillinger...mina vagante in un mondo di accordie truffe via via organizzate. Nulla da dire nelle interpretazioni...superbe...depp torna a fare un film decente ed impegnato...ritengo il film una variante di genere...nemici non mafiosi o spietati..ma ribelli che diventano miti..per evadere e.vivere liberi dalle istituzioni e dal marciume sociale che si stava diffondendo...regia e fotografia superbe ed una godibillissima colonna sonora e sparatorie di otta fattura.....vivamente consigliato!!
er
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tomdoniphon
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martedì 20 maggio 2014
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dillinger: un destino già scritto
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Chicago, 1933. Ritratto (personalissimo e mai così vero) del rapinatore di banche più famoso dell'America della Grande Depressione, John Dillinger (Johnny Depp, memoriabile), che verrà ucciso in un agguato all'uscita del cinema, dove si era recato a vedere "Manhattan Melodrama". Al centro del film c'è un uomo (Dillinger) che sembra non considerare i vincoli che la società (e lo stesso mondo criminale) gli impone ("dove sei diretto?" gli chiede la fidanzata Billie Frechette, "ovunque io desideri" le risponde Dillinger); un moderno Robin Hood, amato dalla gente e divenuto presto il "pericolo pubblico numero 1".
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Chicago, 1933. Ritratto (personalissimo e mai così vero) del rapinatore di banche più famoso dell'America della Grande Depressione, John Dillinger (Johnny Depp, memoriabile), che verrà ucciso in un agguato all'uscita del cinema, dove si era recato a vedere "Manhattan Melodrama". Al centro del film c'è un uomo (Dillinger) che sembra non considerare i vincoli che la società (e lo stesso mondo criminale) gli impone ("dove sei diretto?" gli chiede la fidanzata Billie Frechette, "ovunque io desideri" le risponde Dillinger); un moderno Robin Hood, amato dalla gente e divenuto presto il "pericolo pubblico numero 1". Le sue imprese criminali, realizzate in più stati americani, porteranno alla nascita della moderna FBI (un crimine oltre il confine statale diventava un reato federale) e soprattutto al tradimento dei "colleghi" criminali di Dillinger, preoccupati proprio dall'inasprirsi della "lotta al crimine". Mann, in questo modo, ci offre anche (se non soprattutto) un affresco di un'epoca fondamentale nella storia americana (oltre che, ovviamente, del genere gangster), in cui sono ancora forti i retaggi del vecchio west (si veda il libro "Hot kid" di Leonard); fondamentale, da questo punto di vista, una sceneggiatura non aderente al cento per cento ai fatti realmente accaduti (nella realtà Dillinger morì prima di Baby Face Nelson, mentre nel film accade il contrario), che piuttosto cerca di "scavare" negli eventi per sottolineare come il destino di Dillinger (e del suo antagonista Melvis Purvis, Christian Bale, agente incaricato dall'FBI di arrestare Dillinger) fosse già scritto. Stupenda musica di Elliott Goldenthal e almeno 5 scene da antologia (come la visita "fantasma" di Dillinger alla polizia). Come al solito impeccabili gli attori, con una menzione particolare per Marion Cotillard, perfetta nella parte della fidanzata di Dillinger.
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tomdoniphon
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martedì 20 maggio 2014
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dillinger: un destino già scritto
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Chicago, 1933. Ritratto (personalissimo e mai così vero) del rapinatore di banche più famoso dell'America della Grande Depressione, John Dillinger (Johnny Depp, memoriabile), che verrà ucciso in un agguato all'uscita del cinema, dove si era recato a vedere "Manhattan Melodrama". Al centro del film c'è un uomo (Dillinger) che sembra non considerare i vincoli che la società (e lo stesso mondo criminale) gli impone ("dove sei diretto?" gli chiede la fidanzata Billie Frechette, "ovunque io desideri" gli risponde Dillinger); un moderno Robin Hood, amato dalla gente e divenuto presto il "pericolo pubblico numero 1".
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Chicago, 1933. Ritratto (personalissimo e mai così vero) del rapinatore di banche più famoso dell'America della Grande Depressione, John Dillinger (Johnny Depp, memoriabile), che verrà ucciso in un agguato all'uscita del cinema, dove si era recato a vedere "Manhattan Melodrama". Al centro del film c'è un uomo (Dillinger) che sembra non considerare i vincoli che la società (e lo stesso mondo criminale) gli impone ("dove sei diretto?" gli chiede la fidanzata Billie Frechette, "ovunque io desideri" gli risponde Dillinger); un moderno Robin Hood, amato dalla gente e divenuto presto il "pericolo pubblico numero 1". Le sue imprese criminali, realizzate in più stati americani, porteranno alla nascita della moderna FBI (un crimine oltre il confine statale diventava un reato federale) e soprattutto al tradimento dei "colleghi" criminali di Dillinger, preoccupati proprio dall'inasprirsi della "lotta al crimine". Mann, in questo modo, ci offre anche (se non soprattutto) un affresco di un'epoca fondamentale nella storia americana (oltre che, ovviamente, del genere gangster), in cui sono ancora forti i retaggi del vecchio west (si veda il libro "Hot kid" di Leonard); fondamentale, da questo punto di vista, una sceneggiatura non aderente al cento per cento ai fatti realmente accaduti (nella realtà Dillinger morì prima di Baby Face Nelson, mentre nel film accade il contrario), che piuttosto cerca di "scavare" negli eventi per sottolineare come il destino di Dillinger (e del suo antagonista Melvis Purvis, Christian Bale, agente incaricato dall'FBI di arrestare Dillinger) fosse già scritto. Stupenda musica di Elliott Goldenthal e almeno 5 scene da antologia (come la visita "fantasma" di Dillinger alla polizia). Come al solito impeccabili gli attori, con una menzione particolare per Marion Cotillard, perfetta nella parte della fidanzata di Dillinger.
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contrammiraglio
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sabato 10 maggio 2014
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michael c'aveva abituato meglio
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Le stelline avrebbero dovuto essere 2,5 ma si sà, è come il tempo: non ci sono più le mezze misure!
Bravi tutti, bell'ambientazione, ma manca qualcosa, il sacro fuoco del cinema; vedibile, niente di più
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davide tuacris
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mercoledì 3 luglio 2013
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grande depressione,grande delusione
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John Dillinger è stato uno dei gangster più pericolosi del periodo della Grande Depressione.Nel libro "Nemico Pubblico" scritto da Bryan Burrough,la sua figura ci viene descritta in modo straordinariamente realistico,l'autore infatti offre al lettore un'immagine vivida e profonda del criminale.Il film invece è tutto il contrario...Il John Dillnger che ci racconta Michael Mann è un personaggio essenzialmente piatto e privo di spessore,così come tutto il fim.Il film,infatti,non è che un susseguirsi di rapine e sparatorie noiose rese in maniera pessima.Ma la cosa che trovo peggiore è la sceneggiatura, che si concentra solo su alcuni momenti più importanti della vita di Dillinger e perciò fa sì che il film rimanga un biopic poco accurato e profondo.
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John Dillinger è stato uno dei gangster più pericolosi del periodo della Grande Depressione.Nel libro "Nemico Pubblico" scritto da Bryan Burrough,la sua figura ci viene descritta in modo straordinariamente realistico,l'autore infatti offre al lettore un'immagine vivida e profonda del criminale.Il film invece è tutto il contrario...Il John Dillnger che ci racconta Michael Mann è un personaggio essenzialmente piatto e privo di spessore,così come tutto il fim.Il film,infatti,non è che un susseguirsi di rapine e sparatorie noiose rese in maniera pessima.Ma la cosa che trovo peggiore è la sceneggiatura, che si concentra solo su alcuni momenti più importanti della vita di Dillinger e perciò fa sì che il film rimanga un biopic poco accurato e profondo.Inoltre sono rimasto molto deluso dall'interpretazione di Depp,che non si avvicina minimamente al fascino di Dillinger,per non parlare poi di quella di Bale.
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jacopo b98
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giovedì 2 maggio 2013
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mann ci regala un raffinato gangster movie-melò
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La storia di John Dillinger (Depp), il più famoso rapinatore di banche degli anni della grande depressione, inseguito dall’FBI guidato da J. Edgar Hoover (Crudup) e definito “nemico pubblico n.1”. Il film racconta l’ultimo anno di vita del fuorilegge, braccato dal G-Man Melvin Purvis (Bale), l’amore per Billie Frechette (Cotillard) ed infine la morte, all’uscita da un cinema, il 22 luglio 1934. Il titolo italiano modifica leggermente il titolo originale che è “Public Enemies”, nemici pubblici, infatti i criminali, in questo film di gangster, sono più di uno; ci sono Baby Face Nelson e Alvin Carpis. Mann, uno dei più importanti registi del cinema d’azione americano, ha messo in immagini l’inseguimento durato oltre un anno di questa leggenda della malavita.
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La storia di John Dillinger (Depp), il più famoso rapinatore di banche degli anni della grande depressione, inseguito dall’FBI guidato da J. Edgar Hoover (Crudup) e definito “nemico pubblico n.1”. Il film racconta l’ultimo anno di vita del fuorilegge, braccato dal G-Man Melvin Purvis (Bale), l’amore per Billie Frechette (Cotillard) ed infine la morte, all’uscita da un cinema, il 22 luglio 1934. Il titolo italiano modifica leggermente il titolo originale che è “Public Enemies”, nemici pubblici, infatti i criminali, in questo film di gangster, sono più di uno; ci sono Baby Face Nelson e Alvin Carpis. Mann, uno dei più importanti registi del cinema d’azione americano, ha messo in immagini l’inseguimento durato oltre un anno di questa leggenda della malavita. Ma perché John Dillinger è così famoso? Il regista si prende più di due ore per spiegarcelo: per le fughe miracolose dai carceri, perché in fondo il rapinatore era una star (come dimostra la discesa dall’aereo dell’uomo, accolto da una folla adulatrice), amato dalla gente come un Robin Hood, come è esplicitato nella prima rapina “li metta via” dice ad un uomo che fa per dargli il portafoglio, “non vogliamo i suoi soldi ma quelli della banca”. Il film svela inoltre che per arrivare a Dillinger si è fatto ampio uso di interrogatori sotto tortura, come dimostra la terribile scena del torchio dell’uomo di John che non è riuscito a scappare insieme a Baby Face Nelson e il protagonista. Inoltre un altro merito di Mann; oltre all’impeccabile riuscita del versante figurativo, come scenografie e costumi molto curati; è di essere riuscito a trasformare una leggenda in un mito, grazie anche alla fascinosa interpretazione del protagonista Depp, supportato da un bravissimo Bale e dalla “sempre più internazionale” Cotillard. Discreto successo di pubblico. Fotografia eccezionale di Dante Spinotti.
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jonnie
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venerdì 2 marzo 2012
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il fascino del cattivo - decisamente buon film
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Un film ben fatto, che va contro gli stereotipi e i luoghi comuni. Lo spettatore è trascinato inevitabilmente dalla parte del rapinatore presentato elegante, sofisticato, a tratti romantico. Impossibile condannarlo o giudicarlo, più facile ammirarlo. Depp, in una delle sue migliori interpretazioni, incalza perfettamente il ruolo e mostra il classico ma sempre gradito "fascino del cattivo". Il film alterna sparatorie, evasioni e rapine a scene romantiche e oserei dire dolci; modo per rappresentare la doppia personalità del gangster: pericoloso nella sua vita fiorilegge ma protettivo e possessivo con Billie. Un film di sicuro non unico nel suo genere poichè non si vede niente di nuovo o inaspettato ma comunque più che soddisfacente.
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Un film ben fatto, che va contro gli stereotipi e i luoghi comuni. Lo spettatore è trascinato inevitabilmente dalla parte del rapinatore presentato elegante, sofisticato, a tratti romantico. Impossibile condannarlo o giudicarlo, più facile ammirarlo. Depp, in una delle sue migliori interpretazioni, incalza perfettamente il ruolo e mostra il classico ma sempre gradito "fascino del cattivo". Il film alterna sparatorie, evasioni e rapine a scene romantiche e oserei dire dolci; modo per rappresentare la doppia personalità del gangster: pericoloso nella sua vita fiorilegge ma protettivo e possessivo con Billie. Un film di sicuro non unico nel suo genere poichè non si vede niente di nuovo o inaspettato ma comunque più che soddisfacente.
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