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lunedì 16 gennaio 2023
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la morte genera amore
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Analisi condivisibile. Il nodo (tematico è narrativo) è la genitorialita'. Che tuttavia l'autore mi sembra esplori e racconti scavando nella sua dimensione di "salto nel vuoto" ed esposizione alla pulsione di morte. E sono queste caratteristiche a dare senso all'amore ed alla scelta finale di amore compiuta da Sylvia /Mariana
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giovanni
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domenica 20 ottobre 2019
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però troppi flashback
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D'accordo: è un bellissimo film, originale, intrigante e, soprattutto ben recitato. Però è faticoso da capire all'inizio e da seguire poi per i troppi flashback aggrovigliati.
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mercoledì 9 gennaio 2019
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eccezionale
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salvo
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domenica 7 dicembre 2014
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i quattro elementi
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Non conoscevo il film; non sapevo chi fosse il regista.
Fino ai titoli di coda.
Solo un sospetto durante la visione.
Mi pareva di vedere un film già visto. Di scorgere nei fotogrammi lo stile di un film già visto. "21 GRAMMI"?
Si! Forse! Ma non ero sicuro!
Solo al primo scorrere dei titoli di coda ho capito, ho saputo con certezza di chi fosse il talento adamantino.
Di Guillermo Arriaga.
Una narrazione lenta e dolente, fluviale, quasi in tempo reale (alla Michael Mann, per intenderci); un uso sapiente e millimetrico del flash-back; il dolore di vivere che stilla dalle scene e dai volti degli interpreti (tutti bravi: alcuni conosciuti altri meno); i personaggi che narrano le loro vite senza strepiti, quasi passivamente, eppure con rara efficacia.
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Non conoscevo il film; non sapevo chi fosse il regista.
Fino ai titoli di coda.
Solo un sospetto durante la visione.
Mi pareva di vedere un film già visto. Di scorgere nei fotogrammi lo stile di un film già visto. "21 GRAMMI"?
Si! Forse! Ma non ero sicuro!
Solo al primo scorrere dei titoli di coda ho capito, ho saputo con certezza di chi fosse il talento adamantino.
Di Guillermo Arriaga.
Una narrazione lenta e dolente, fluviale, quasi in tempo reale (alla Michael Mann, per intenderci); un uso sapiente e millimetrico del flash-back; il dolore di vivere che stilla dalle scene e dai volti degli interpreti (tutti bravi: alcuni conosciuti altri meno); i personaggi che narrano le loro vite senza strepiti, quasi passivamente, eppure con rara efficacia.
Alla fine del film ti sembra di sapere tutto di loro.
E poi, la contrapposizione geografica tra nord e sud; tra la pioggia e l'umidità che ti entra nelle ossa di una Portland sempre piangente e il sole accecante, la polvere e la secchezza del New Mexico desertico e lontano da tutto, senza rimedio.
Gran bel film. Film così sono merce rara. Specie oggi, specie in televisione. DA VEDERE!
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jacopo b98
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giovedì 31 luglio 2014
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bella fotografia per un film recitato benissimo
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Quattro storie appartenenti al passato e al futuro si intrecciano: 1) La fredda capo-sala (Theron) di un ristorante lussuoso di Portland vive una vita di disperazione, ha mille amanti e cerca di dimenticare il passato in cui aveva bruciato vivi sua madre (Basinger) e il suo amante (Corbett). 2) Anni prima il figlio (Pardo) dell’amante della donna si incontra segretamente con la figlia (Lawrence) dell’amante del padre, insieme parlano dei propri genitori, si innamorano e hanno una bambina (Ia) che la ragazza abbandona subito. 3) La donna del primo e del secondo episodio scopre che la madre ha un’amante e la uccide accidentalmente. 4) La figlia dei due ragazzi va alla ricerca della madre.
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Quattro storie appartenenti al passato e al futuro si intrecciano: 1) La fredda capo-sala (Theron) di un ristorante lussuoso di Portland vive una vita di disperazione, ha mille amanti e cerca di dimenticare il passato in cui aveva bruciato vivi sua madre (Basinger) e il suo amante (Corbett). 2) Anni prima il figlio (Pardo) dell’amante della donna si incontra segretamente con la figlia (Lawrence) dell’amante del padre, insieme parlano dei propri genitori, si innamorano e hanno una bambina (Ia) che la ragazza abbandona subito. 3) La donna del primo e del secondo episodio scopre che la madre ha un’amante e la uccide accidentalmente. 4) La figlia dei due ragazzi va alla ricerca della madre. Guillermo Arriaga è un grande sceneggiatore e, dopo aver sceneggiato con successo la Trilogia del Dolore per Iñàrritu e Le tre sepolture per Tommy Lee Jones, esordisce alla regia con questo film, da lui anche sceneggiato. È simile nella struttura a Babel, anche se qui l’arco temporale che separa le storie è maggiore. Anche nei temi si avvicina molto ai film di Iñàrritu, nella scansione drammatica e nella regia. Ma se quindi il film di Arriaga si dimostra quasi un “già visto”, il regista si dimostra più abile del suo compatriota ed ex-collega nella scelta dei collaboratori tecnici e degli attori. Infatti se il senso del paesaggio di Arriaga è apprezzabile è comunque merito della magistrale fotografia di John Toll (due volte premio Oscar) e di Robert Elswitt (Oscar per Il petroliere), e del sapiente uso delle musiche di Hans Zimmer. Il risultato è quindi abbastanza simile a quello dei film di Iñàrritu, ma The Burning Plain sa scegliere e tirare molto bene le sue frecce del suo arco: gli interpreti sono straordinari, su tutti un’eccezionale Theron, ma anche la giovane Lawrence comincia a farsi notare (negli anni a venire sappiamo tutti troppo bene quanto diventerà brava e famosa), e Kim Basinger è sempre efficace e brava. Presentato a Venezia in Concorso ha vinto il Premio Marcello Mastroianni per la miglior attrice emergente, andato, appunto, a Jennifer Lawrence.
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stellamarina11
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lunedì 31 marzo 2014
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bello
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Storia abbozzata ma intrecciata in maniera magistrale. Recitazione delle protagoniste femminili a ottimi livelli (Charlize Theron e Kim Basinger) e sempre più fenomenale la brava Jennifer Lawrence che sta diventando una delle mie attrici preferite. Per chi ha voglia di un bel film introspettivo.
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brucemyhero
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giovedì 11 agosto 2011
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the burning plane
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Due vite, quelle delle due stupendi protagoniste (Kim Basinger e Charlize Teron), apparentemente separate. Eppure sappiamo fin dall'inizio che deve esserci un legame, qualcosa che 'farà' incrociare i loro destini. E si resta attoniti, sorpresi a dir poco quando si capisce che le lore vicende non stanno avvenendo in contemporanea, ma sono frutto l'una dell'altra. Splendide interpretazioni di queste due grandi attrici, la Teron è superba, Kim si conferma ad ottimi livelli. Da vedere, assolutamente.
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albydrummer
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mercoledì 15 giugno 2011
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:::bellissima storia!!
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Storia coinvolgente,che ti tiene incollato allo schermo,perchè è la bravura degli attori,specialmente la Theron,sempre più brava,.ti avvolgono in una storia piena di situazioni e di una famiglia con tante sorprese..e anche tante emozioni.Il film può sembrare lento,un pò morboso..ma il fascino della storia ti porta fino alla conclusione senza stancarti. Bella la fotografia!!..Da vedere!!!
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lalli
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martedì 14 giugno 2011
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ottimi attori e poco più...
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non è certo un brutto film, gli attori sono ottimi ma è abbastanza tutto inverosimile, credo non lo guarderai un'altra volta
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blualessandro
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sabato 21 agosto 2010
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il buon cinema, sempre meno frequente...
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Non sono un raffinato critico cinematografico, quindi parlo da semplice spettatore che ha visto per caso questo film su sky.
Asciutto. Incedere calmo (non lento) della narrazione, con storie apparentemente slegate fra loro, inizialmente poco comprensibili, ma che intuisce che prima o poi debbano incrociarsi. Recitazione assolutamente senza sbavature e regia attenta, presente ma non invadente. Uno di quei (sempre più) rari film che non ricorrono a montaggio spettacolare, colonna sonora assordante, trovate tecniche per raccontare una storia. Qua parlano i visi dei bravissimi protagonisti, i loro occhi, i loro silenzi. Quando, poco prima della fine, l'intreccio mi è apparso in tutto il suo complesso splendore sono rimasto a bocca aperta.
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Non sono un raffinato critico cinematografico, quindi parlo da semplice spettatore che ha visto per caso questo film su sky.
Asciutto. Incedere calmo (non lento) della narrazione, con storie apparentemente slegate fra loro, inizialmente poco comprensibili, ma che intuisce che prima o poi debbano incrociarsi. Recitazione assolutamente senza sbavature e regia attenta, presente ma non invadente. Uno di quei (sempre più) rari film che non ricorrono a montaggio spettacolare, colonna sonora assordante, trovate tecniche per raccontare una storia. Qua parlano i visi dei bravissimi protagonisti, i loro occhi, i loro silenzi. Quando, poco prima della fine, l'intreccio mi è apparso in tutto il suo complesso splendore sono rimasto a bocca aperta.
Non è un film per tutti, questo è sicuro, però a me è sembrato un gran bel film. Bello come i quartetti di Brahms.
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