ennio
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martedì 11 dicembre 2018
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miserabile splatter in salsa veteronazista
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Anche come puro splatter ci sono film molto migliori, ma gli sbudellamenti truculenti sono comunque l'unico merito di questo film.
Per il resto davvero poca cosa, un vecchio nazista che nel XXI secolo sta ancora rintanato nella campagna francese a blaterare di razza pura e a tenere comizi in tedesco prima di cena (!!!) è semplicemente ridicolo. Così come l'accostamento, voluto e del tutto fuori luogo, tra quest'isola di disturbati psichici e le elezioni francesi in corso.
Alla fine il regista ha cercato un'imitazione di "la casa dei 1000 corpi" di Rob Zombie, e gli è venuta decisamente male, sia per scarsità di idee e anche per un parco attori davvero scadente.
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Anche come puro splatter ci sono film molto migliori, ma gli sbudellamenti truculenti sono comunque l'unico merito di questo film.
Per il resto davvero poca cosa, un vecchio nazista che nel XXI secolo sta ancora rintanato nella campagna francese a blaterare di razza pura e a tenere comizi in tedesco prima di cena (!!!) è semplicemente ridicolo. Così come l'accostamento, voluto e del tutto fuori luogo, tra quest'isola di disturbati psichici e le elezioni francesi in corso.
Alla fine il regista ha cercato un'imitazione di "la casa dei 1000 corpi" di Rob Zombie, e gli è venuta decisamente male, sia per scarsità di idee e anche per un parco attori davvero scadente.
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andrej
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lunedì 13 marzo 2017
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dalla padella nella brace
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La frase del titolo e' quella che a mio avviso meglio puo' riassumere la tragica vicenda dei protagonisti che, fuggendo dai guai in cui si sono messi in patria, si vanno a cacciare in altri guai ben peggiori. Il film e’ un buon thriller a tinte molto forti che ricorda parecchio il primo e gli ultimi film della serie “Non aprite quella porta”. Trama semplice, lineare; spettacolari scene di azione e violenza; bravi tutti gli attori, molto calati nel proprio ruolo e sempre convincenti. Carina e simpatica la protagonista femminile, con la quale e’ impossibile non simpatizzare e che costituisce un ulteriore, forte elemento di coinvolgimento spettacolare.
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La frase del titolo e' quella che a mio avviso meglio puo' riassumere la tragica vicenda dei protagonisti che, fuggendo dai guai in cui si sono messi in patria, si vanno a cacciare in altri guai ben peggiori. Il film e’ un buon thriller a tinte molto forti che ricorda parecchio il primo e gli ultimi film della serie “Non aprite quella porta”. Trama semplice, lineare; spettacolari scene di azione e violenza; bravi tutti gli attori, molto calati nel proprio ruolo e sempre convincenti. Carina e simpatica la protagonista femminile, con la quale e’ impossibile non simpatizzare e che costituisce un ulteriore, forte elemento di coinvolgimento spettacolare. Unico neo, il particolare del patriarca nazista, che nel contesto in cui si trova mi pare alquanto forzato, inopportuno e talvolta persino involontariamente umoristico: parla con un accento tedesco alla Sturmtruppen e delira di “sangue puro” per una famiglia peggio di quella degli Addams, dove uno normale non si trova a pagarlo a peso d’oro (l’unica donna che abbia procreato e’ gobba, il marito e’ un ciccione obeso e ritardato, i loro figli dei piccoli mostri relegati nei sotterranei, le due donne che parrebbero piu’ “normali” sono due psicopatiche ninfomani assassine e i due uomini restanti sono pazzi criminali e fisicamente, alla faccia della purezza della razza ariana, paiono molto piu’ arabi dei loro malcapitati “ospiti” algerini). Insomma, anche se il particolare dei nazisti cannibali a qualcuno e’ piaciuto, a me pare davvero un passo falso della sceneggiatura che, volendo aggiungere un ulteriore tocco di drammaticita’, finisce per strafare e ottenere l’effetto contrario. Per fortuna tuttavia non si tratta di un particolare di primaria importanza, per cui il danno e’ limitato. A parte questo, tutto funziona a meraviglia, tenendo lo spettatore incollato alla poltrona dal primo all’ultimo minuto della pellicola e facendo di questo film un classico imperdibile per gli amanti dei thriller d’azione violenta.
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fabriziobruni
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domenica 15 luglio 2012
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discreto
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Non capisco chi va a vedere qusto genere di film e poi critica dicendo che c'è troppa violenza...ma allora cosa andate a vedere un film splatter?? il genere è questo e se volete la storia super articolata e innovativa prendetevi un dvd di hitchkoock... Quello che promette mantiene, quindi direi piu che discreto. Se non volete vedere scene violente andate a vedere una bella commedia... e non lamentatevi se si ride troppo pero!!
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time_traveler
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venerdì 22 luglio 2011
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ai confini dell'inutile
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Ci sono cascato, ancora. Frontiers è il classico horror-rivoluzione, una pellicola che promette di farsi ricordare per i prossimi 10 anni a venire. Ma come putroppo spesso accade, queste promesse vengono infrante. Il film è ambientato in una Francia sull'orlo della guerra civile (il che, zombie a parte, è un chiaro riferimento alla serie 28 giorni e 28 settimane dopo). 4 giovani, nel tentativo di raggiungere il confine con l'Olanda, si imbattono in un motel (nitidissimo riferimento a Hostel e/o a Non aprite quella porta). A questo punto soliti fatti e soliti efferati omicidi per mano di una famiglia di squilibrati fanatici del nazismo. Un film che non lascia nulla, solo immagini di morti cruente e disumane torture.
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Ci sono cascato, ancora. Frontiers è il classico horror-rivoluzione, una pellicola che promette di farsi ricordare per i prossimi 10 anni a venire. Ma come putroppo spesso accade, queste promesse vengono infrante. Il film è ambientato in una Francia sull'orlo della guerra civile (il che, zombie a parte, è un chiaro riferimento alla serie 28 giorni e 28 settimane dopo). 4 giovani, nel tentativo di raggiungere il confine con l'Olanda, si imbattono in un motel (nitidissimo riferimento a Hostel e/o a Non aprite quella porta). A questo punto soliti fatti e soliti efferati omicidi per mano di una famiglia di squilibrati fanatici del nazismo. Un film che non lascia nulla, solo immagini di morti cruente e disumane torture. Una pellicola di denuncia sociale e politica, il che con l'horror oggettivamente non ha nulla in comune. Noioso, asfissiantemente ripetitivo e prevedibile. A chi lo descrive come uno degli splatter meglio riusciti consiglio di cambiare vivamente genere. Come bruciare inutilmente due ore di vita. Riluttante.
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pietro viola
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domenica 27 marzo 2011
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dimenticabile
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Decisamente inferiore ad altri film della cosiddetta nuova onda dell'horror francese (e penso ad alta tensione e a l'interieur soprattutto). Qualche buona idea e scena, ma nel complesso il film regge appena. Incidono negativamente le velleità sociologiche mal gestite e furbette, il senso di gratuità del sangue e degli squartamenti, i troppo precisi rimandi agli slasher movies storici.
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epidemic
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giovedì 24 marzo 2011
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4
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violenza gratuita, trama insulsa....voto 4
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andrea b
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martedì 26 ottobre 2010
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palesemente ispirato alla casa dei 100 corpi
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All' inizio questo film sembra parlare dei disordini francesi durante i quali è stato girato ma va col diventare un horror.Palesemente ispirato alla casa dei 100 corpi non convince mai del tutto con qualche buona scena che si presenta come teatrale.Non mancano le solite torture e il cannibalismo ormai sin troppo scontato degli assassini che non lascia spazio a niente di originale.Non proprio eccelsa la colonna sonora che però sa dare la giusta tensione prima dei massacri.
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wynorski guiaz '80s
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sabato 24 aprile 2010
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la frontiera horror del cinema odierno
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Un gruppo di giovani malviventi, diviso in due gruppi, approfitta delle rivolte politiche che derubare una grossa somma di denaro in una banca Francese. In fuga verso il confine, i giovani pensano bene(male) di rifugiarsi per la notte in un sinistro albergo gestito da loschi individui che si riveleranno poi essere una famiglia nazista che trucida e turtura i malcapitati nei modi più inimmaginabili possibili. Uscito in ritardo di un'anno rispetto sia al periodo di produzione che in ordine di filmografia per il regista Xavier Gens(appunto con il successivo ma primo Hitman), Frontiers è un horror/thriller che risulterebbe di origini e fattezze dell'odierno cinema USA Hollywoodiano. Dopo i primi venti minuti, il pubblico è immerso(come gli sfortunati protagonisti) in un'odissea di sangue, splatter e forti scene di contrasti sociali difficili da reggere; e resi ancora più crudi ed eccesivi dalla sceneggiatura e dalla regia.
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Un gruppo di giovani malviventi, diviso in due gruppi, approfitta delle rivolte politiche che derubare una grossa somma di denaro in una banca Francese. In fuga verso il confine, i giovani pensano bene(male) di rifugiarsi per la notte in un sinistro albergo gestito da loschi individui che si riveleranno poi essere una famiglia nazista che trucida e turtura i malcapitati nei modi più inimmaginabili possibili. Uscito in ritardo di un'anno rispetto sia al periodo di produzione che in ordine di filmografia per il regista Xavier Gens(appunto con il successivo ma primo Hitman), Frontiers è un horror/thriller che risulterebbe di origini e fattezze dell'odierno cinema USA Hollywoodiano. Dopo i primi venti minuti, il pubblico è immerso(come gli sfortunati protagonisti) in un'odissea di sangue, splatter e forti scene di contrasti sociali difficili da reggere; e resi ancora più crudi ed eccesivi dalla sceneggiatura e dalla regia. Il personaggio di base è la solita eroina femmina da tipico prodotto USA: dapprima insicura e titubante e poi spietata vendicatrice al pari degli assassini. Una trasformazione psicologica abbastanza veloce e che si adegua allo svolgersi degli avvenimenti. Frontiers è l'ultimo livello prima di cadere nell'horror truculento e senza vie di fuga per i protagonisti; ragazzi inesperti e caricatuali ignari del fatale destino che li attende. In tutto questo, Gens pone, però, la componente critico/riflessiva sulla società odierna, sfondo già spesso utilizzato negli horror per compensare la trama e i film stessi. Gens e sceneggiatori fanno centro e rendono riuscito il loro film: non ci si annoia, il ritmo è veloce e gli effetti speciali splatter degnamente degni d'esistere(siamo in un film horror!). Chi stona, sono forse gli stereotipati protagonisti, posti come punto di riferimento dalla critica, alle stesse vittime del macellaio JigSaw dell'omonima serie di film USA. Quello che stupisce di Froniters, oltre al gran finale veramente insostenibile, è la capacità di creare dialoghi di tensione che rappresentano eventi drammatici, non solo per i protagonisti, ma anche per i cosiddetti cattivi. Un film originale, forse da rivalutare in dvd per la sua perfetta mimica e appartenenza al genere horror cui si riferisce.
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megatron84
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giovedì 22 aprile 2010
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belissimo
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.Per me questo film......è un ..................Capolavoro...............................................................................
[+] boh
(di epidemic)
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fede81
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mercoledì 6 gennaio 2010
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complimentoni
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No ma davvero, complimentoni.
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