elgatoloco
|
lunedì 27 aprile 2020
|
poca storia, molta love story
|
|
|
|
Molto"bavardage", molto"gossip", molto"bochinche", insomma chiacchera storica più che storica in questo"The Other Boleyn Girl"(2008, Justin Chadwick, da un romanzo di Philppa Gregory), che è comunque opera più che decorosa. Certo la storia di Mary Boleyn, sorella minore di Anne, che poi sposerà il re Henry VIII, che dapprima sarà la"preferita"(e dire "the other girl"è ben più efficace che riferirsi solo alll'"altra donna", come nel titolo italiano...)è più "pruriginosaa"e attira fatalmente più pubblico che quella seria , per cui Henry the Eight, si"libera"da Isavella d'Aragona, legittima sposa, ripudiandola e sposando invece poi Anne Boleyn e divenendo così"apostata"e fondando la "sua"Chiesa anglicana, separata da ROma e inizialmente ancora abbastanza "catolica", in tmepi successi sempre più"evnagelica"o meglio"protestante".
[+]
Molto"bavardage", molto"gossip", molto"bochinche", insomma chiacchera storica più che storica in questo"The Other Boleyn Girl"(2008, Justin Chadwick, da un romanzo di Philppa Gregory), che è comunque opera più che decorosa. Certo la storia di Mary Boleyn, sorella minore di Anne, che poi sposerà il re Henry VIII, che dapprima sarà la"preferita"(e dire "the other girl"è ben più efficace che riferirsi solo alll'"altra donna", come nel titolo italiano...)è più "pruriginosaa"e attira fatalmente più pubblico che quella seria , per cui Henry the Eight, si"libera"da Isavella d'Aragona, legittima sposa, ripudiandola e sposando invece poi Anne Boleyn e divenendo così"apostata"e fondando la "sua"Chiesa anglicana, separata da ROma e inizialmente ancora abbastanza "catolica", in tmepi successi sempre più"evnagelica"o meglio"protestante". E il punto di vista anche qui è incentrato sulle due donne(rispettivamente Nathalie Portamn come Anne e Scarlett Johansson come Mary, mentr al re(Eric Bana)e agli interpreti maschili è iservato un ruolo minore-scelta che dipende dall'autrice del libro, ma anche dalla volontà del regista e degl sceneggaitori. Complessivamente il film, che si distingue dal punto di vista scenografico, dove la scenografia è preziosamente ricca e attinente all'epoca(XVI° Seoclo), mostra soprattutto gli intrighi di corte, il basso machiavellismo dei cortigiani, che da un lato manovrano le due ragazze(la famiglia Boleyn e quanto si muove intorno a loro)e dall'altro(gli oppositori, anzi, detto più esplicitamente e in maniera più efficace, tout court i"nemici", coloro che a questo piano si opppongonoo in ogni modo. Ma sotricamente, bisogna pur rimarcarlo, Henry era un re colto, intelligente, non certo così"manovrabile"come il film darebbe ad intendere... Del resto sono aspetti che il cinema, anche quando voglia essere"cinema storico"non riesce a mostrare, non sa e forse neppure vuole esprimere pienamente, menre è semmai il teatro a saperlo fare(pensiamo a Shakespeare e in genere agli"Eliisabettiani")e a farlo con maggiore competenza e presa, anche perché il teatro ha il vantaggio di essere"giocato"(l'inglese play, il francese jeu, il tedesco Spiel, l'olandese speel in questo sono anche terminologicamente più efficaci)in uno spazio ristretto e"scelto"dagli spettatori più quanto ciò non avvenga al cinema... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
francescoizzo
|
venerdì 22 febbraio 2019
|
suggestivo
|
|
|
|
Nel film è resa molto bene l'atmosfera dell'epoca; tempi in cui, soprattutto tra i cortigiani, tutto ruotava intorno all'essere o meno i favoriti del Sovrano.
E per le donne, se prescelte,al riuscire a dargli un erede. Scarlett Johansson e Natalie Portman sono perfette nel ruolo: due donne che affascinano e che suscitano una passione difficile da controllare.Ed infatti della passione irrefrenabile per Anna cadrà vittima l'ancor giovane Enrico VIII, dividerà per lei il regno d'Inghilterra, lo allontanerà per sempre dalla Chiesa di Roma e ripudierà la Regina. Fino a capire poi che le ragioni della carne sono quelle che sono, a venire a conoscenza del suo (penoso) tradimento-incesto ed a condannarla, ingannando la sorella accorsa in suo aiuto, a morte.
[+]
Nel film è resa molto bene l'atmosfera dell'epoca; tempi in cui, soprattutto tra i cortigiani, tutto ruotava intorno all'essere o meno i favoriti del Sovrano.
E per le donne, se prescelte,al riuscire a dargli un erede. Scarlett Johansson e Natalie Portman sono perfette nel ruolo: due donne che affascinano e che suscitano una passione difficile da controllare.Ed infatti della passione irrefrenabile per Anna cadrà vittima l'ancor giovane Enrico VIII, dividerà per lei il regno d'Inghilterra, lo allontanerà per sempre dalla Chiesa di Roma e ripudierà la Regina. Fino a capire poi che le ragioni della carne sono quelle che sono, a venire a conoscenza del suo (penoso) tradimento-incesto ed a condannarla, ingannando la sorella accorsa in suo aiuto, a morte.
Eccellente l'interpretazione delle due bellissime attrici, ed anche degli altri interpreti.
Complimenti al regista.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francescoizzo »
[ - ] lascia un commento a francescoizzo »
|
|
d'accordo? |
|
|
martedì 19 giugno 2018
|
deludente
|
|
|
|
Tralasciando i molti errori storici del film, Eric Bana nei panni di Enrico VIII ha una parte risibile, molto meglio l'interpretazione di Johnatan Rys Meyers nella serie " I TUDOR", e molto più fedele alla storia e bene analizzati gli intrecci politici del''epoca.
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
iuriv
|
martedì 18 novembre 2014
|
regine.
|
|
|
|
Chadwick, alla prima esperienza importante sul grande schermo, ha la fortuna di avere per le mani un cast di prim'ordine e decide di sfruttarlo mettendo in scena una rivisitazione storico-romanzata della nota vicenda di Enrico VIII e Anna Bolena (nota per chi la conosce, quindi non per me).
La prima cosa che ho notato in questa pellicola è lo sfarzo. Essendo un film in costume una certa attitudine all'estetica è auspicabile, ma qui l'impressione è che non si sia badato a spese. La fotografia patinata, le scenografie ricche, i costumi e la regia appassionata e, a volte, eccessiva, hanno creato inizialmente una certa distanza tra me e lo schermo.
[+]
Chadwick, alla prima esperienza importante sul grande schermo, ha la fortuna di avere per le mani un cast di prim'ordine e decide di sfruttarlo mettendo in scena una rivisitazione storico-romanzata della nota vicenda di Enrico VIII e Anna Bolena (nota per chi la conosce, quindi non per me).
La prima cosa che ho notato in questa pellicola è lo sfarzo. Essendo un film in costume una certa attitudine all'estetica è auspicabile, ma qui l'impressione è che non si sia badato a spese. La fotografia patinata, le scenografie ricche, i costumi e la regia appassionata e, a volte, eccessiva, hanno creato inizialmente una certa distanza tra me e lo schermo. Distanza che si è notevolmente assottigliata grazie all'abitudine (ogni volta che vedo un lavoro di questo genere mi ci vuole un po' per farci l'occhio) e a una buona gestione del ritmo, che scorre placido ma regolare, senza scossoni adrenalinici, ma anche senza piantarsi in scene infinite. Tranne forse i balli, ma quelli sono io a non sopportarli.
Del resto lo stile stesso della storia non richiede passaggi forzati, rimanendo concentrato per gran parte sul duello psicologico tra le sorelle protagoniste di questo lavoro, due personaggi molto diversi e perciò molto appaganti da vedere fronteggiarsi.
Chadwick tiene a mettere in risalto il potere delle donne, inquadrandolo nel '500 quando, probabilmente, la possibilità di esercitarlo direttamente era ai minimi storici. Una scelta vincente, perché dona alla vicenda un tocco sfumato che ben si adatta al clima cospirazionista che la traina dall'inizio alla fine.
Poter contare su grossi calibri quali Portman, Johansson e la sempre splendida Scott-Thomas aiuta il regista nel compito. Non c'è dubbio, infatti, che dopo qualche esitazione iniziale, dovuta più che altro alla calma che regna nel film, le due giovani riescano a dar vita a un confronto interessante, anche se magari non originalissimo. Lo spazio che viene dato loro, che le porta quasi a rubarsi la scena l'un l'altra, accresce la sensazione di rivalità e prepara bene per il climax finale, riuscendo a farlo funzionare piuttosto bene.
Non va dimenticato re Bana. Certo, forse non rappresenta l'Enrico VIII tipicamente impresso nell'immaginario collettivo, però non è il caso di guardare troppo a questo. La realtà è che la sua espressione da bulletto ingannato è quello che ci vuole per un uomo con troppo potere in mano, che si vede conteso tra l'innocenza di Scarlett e l'aggressività di Natalie. Si potrebbe obbiettare che se i problemi fossero questi allora li vorremmo avere tutti, ma di fatto è proprio questa lacerazione che lo indurrà (secondo il film) a fare ciò per cui è entrato nella storia. Quindi si, nel suo caso sono problemi e li porta in scena con sufficiente dignità.
Tutto sommato una pellicola che non mi aspettavo. Tendo a non essere un grande appassionato dei filmoni in costume, ma il buon lavoro di sceneggiatura ha aiutato a farmi catturare dalla vicenda. Chiaramente la Storia va studiata da un'altra parte.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a iuriv »
[ - ] lascia un commento a iuriv »
|
|
d'accordo? |
|
claude laurent
|
domenica 15 maggio 2011
|
bella rivisitazione moderna di una vecchia storia
|
|
|
|
La storia è bella, scorrevole, accattivante; magari un po’ romanzata rispetto alla storia vera, ma questo è normale, dato che si tratta di un film, non di un documentario. Soprattutto è bella la “morale della favola”: l’ambizione smodata, l’arrivismo spregiudicato, il cinico desiderio di potere, ricchezza e prestigio possono condurti alla rovina (che potrebbe essere considerata la giusta punizione per un'ingordigia sfrenata). Questo – cioè l’insaziabile sete di potere, ricchezza e notorietà – è un tema più attuale che mai, che nel film si intreccia con un altro tema strettamente complementare al primo e profondamente radicato nella nostra società contemporanea: la strumentalizzazione della sensualità e della bellezza femminile, riassunta magistralmente nelle parole che la madre di Anna Bolena dice a lei:
“Impara l’arte di ottenere quello che vuoi dagli uomini, figlia mia.
[+]
La storia è bella, scorrevole, accattivante; magari un po’ romanzata rispetto alla storia vera, ma questo è normale, dato che si tratta di un film, non di un documentario. Soprattutto è bella la “morale della favola”: l’ambizione smodata, l’arrivismo spregiudicato, il cinico desiderio di potere, ricchezza e prestigio possono condurti alla rovina (che potrebbe essere considerata la giusta punizione per un'ingordigia sfrenata). Questo – cioè l’insaziabile sete di potere, ricchezza e notorietà – è un tema più attuale che mai, che nel film si intreccia con un altro tema strettamente complementare al primo e profondamente radicato nella nostra società contemporanea: la strumentalizzazione della sensualità e della bellezza femminile, riassunta magistralmente nelle parole che la madre di Anna Bolena dice a lei:
“Impara l’arte di ottenere quello che vuoi dagli uomini, figlia mia. Non sbattendo i piedini, ma facendo credere agli uomini che sono loro a comandare. Ecco l’arte di essere donna!”
[-]
|
|
[+] lascia un commento a claude laurent »
[ - ] lascia un commento a claude laurent »
|
|
d'accordo? |
|
rongiu
|
sabato 9 ottobre 2010
|
"contributo alla critica di me stesso."
|
|
|
|
Premessa
Ho scelto come titolo il lavoro di Benedetto Croce “Contributo alla critica di me stesso” perché il filosofo, prende sul serio quello che si chiede Goethe. “Perché ciò che lo storico ha fatto agli altri, non dovrebbe fare a se stesso?” Il Croce, chiarisce nel suo scritto
– . . . Mi proverò semplicemente ad abbozzare la critica, e perciò la storia di me stesso, la storia della mia “vocazione” o “missione”. E continua… “Lascia che di te parlino gli altri. E certamente lascio che ne parlino, quando lor piace; ma perché ne parlino con migliore informazione e maggiore esattezza, e magari con meglio istrutta severità, dirò loro anche quello che so dell’opera mia, persuaso che, nel dir questo fornirò alcune osservazioni che assai probabilmente a loro sfuggirebbero o che ritroverebbero con difficoltà, quantunque senza dubbio a me ne sfuggiranno altre, che essi ben sapranno cogliere”.
[+]
Premessa
Ho scelto come titolo il lavoro di Benedetto Croce “Contributo alla critica di me stesso” perché il filosofo, prende sul serio quello che si chiede Goethe. “Perché ciò che lo storico ha fatto agli altri, non dovrebbe fare a se stesso?” Il Croce, chiarisce nel suo scritto
– . . . Mi proverò semplicemente ad abbozzare la critica, e perciò la storia di me stesso, la storia della mia “vocazione” o “missione”. E continua… “Lascia che di te parlino gli altri. E certamente lascio che ne parlino, quando lor piace; ma perché ne parlino con migliore informazione e maggiore esattezza, e magari con meglio istrutta severità, dirò loro anche quello che so dell’opera mia, persuaso che, nel dir questo fornirò alcune osservazioni che assai probabilmente a loro sfuggirebbero o che ritroverebbero con difficoltà, quantunque senza dubbio a me ne sfuggiranno altre, che essi ben sapranno cogliere”.
Croce ritiene utile guardare indietro al cammino percorso e cercare di spingere lo sguardo su quello che gli conviene percorrere negli anni di operosità che ancora restano.Il suo è un contributo per chi, un giorno, si dedicherà in modo serio allo studio delle sue opere e quindi del suo pensiero.
E’ una scelta a mio parere GENIALE.
- IL FILM -
La bellezza di questo film, che invito a vedere, è supportata da un cast degno di questo nome e da una regia (Justin Chadwick) che mi ha riportato alla mente le astuzie che Sant’Ignazio attribuisce al Demonio quando si cimenta nell’assalto al fortilizio dell’anima; scacciato, respinto, da un lato, si dimena, ingegna e adopra, immediatamente a penetrare da un altro. Dicevo, questo film ti da la possibilità di esercitarti,addentrarti, nei limiti delle proprie capacità, in una analisi più o meno sistemica dei personaggi coinvolti.
Tale analisi, però, se non vuole essere vana, deve porsi degli obiettivi, primo fra tutti quello di migliorarci, di non cadere negli stessi errori dei nostri predecessori. Una riflessione critica su ciò che vediamo, ascoltiamo, leggiamo, e che ci conduce poi all’agire, deve essere costante. L’importanza di questo esercizio migliora il grado di civiltà del nostro pianeta, che attualmente ritengo essere, nella mia personalissima scala dei valori che chiamo “Stato Terrestre del Collasso Civile – Earthly State of Civil Collapse”, pari a 40 su 100. (men che mediocre)
Quella di Enrico VIII (Eric Bana)è stata una vita agitata, caotica, febbrile; uomo clericale (Papa Leone X gli concede il titolo di difensore della fede) a motivo delle sue opposizioni alle teorie di Lutero. Ed anticlericale,quando è la passione a prendere il sopravvento (fondatore della Chiesa Anglicana) che nasce per motivi politici, religiosi, e soprattutto come dicevo personali. Anna Bolena (Natalie Portman) non poteva diventare sua moglie. Sposato con Caterina d’Aragona, nasce Maria e nessun erede maschio.
Domanda.
E’ la necessità politica di un erede maschio che scatena il putiferio al quale assisteremo? No. Il Re, “Vuole possedere” Anna Bolena. A tutti i costi. Non riuscendo ad ottenere l’annullamento da Roma, (papa Clemente VII, teme ripercussioni politiche da parte di Carlo V di Spagna. Caterina d’Aragona, appartiene alla sua famiglia) Enrico VIII s' ingegna in casa. E’ al parlamento che affida i suoi desideri. E’ lo stesso parlamento ad approvare una serie di leggi che consentirono all’arcivescovo di Canterbury di ottenere il comando della chiesa d’Inghilterra. Poiché lo stesso arcivescovo è sottoposto all’autorità del Re,quest’ultimo ne diventa la massima autorità. I giochi sono fatti, sposa Anna Bolena. Ma quanto sangue costerà questo matrimonio; quante decisioni ingiuste, insensate, saranno prese. Tra le tante, la pena capitale inflitta a Tommaso Moro, oppositore di questa riforma e coniatore del termine UTOPIA. Alla Londra dei Re, tutto è possibile. Le leggi ad personam sono sempre esistite.
Una critica su sé stesso, probabilmente avrebbe fatto bene ad Enrico VIII, doveva, se ben consigliato, fermarsi un attimo per analizzare quanto fatto. I danni sarebbero stati sicuramente minori. Ci sono da dire tantissime altre cose, ma il bello del cinema è proprio questo, ti consente di ricercare, approfondire, andare oltre.
Ad esempio:
-
Anna Bolena è innamorata di Enrico VIII? Che tipo di donna è? Romantica, aggressiva, inquieta, superba, arrivista, intelligente, furba…?
-
La crisi che accompagna il processo di separazione dalla famiglia, a cosa è dovuta?
-
Il rapporto con il fratello (Jim Sturgess) - Ci fu incesto?
-
Quali sono le differenze caratteriali tra le due sorelle? Maria Bolena (Scarlett Johansson)
-
Padre, madre e zio di Anna Bolena che ruolo hanno giocato nell’intera vicenda?
-
Come è presentata Caterina I d’Aragona?
-
Quante sono state le mogli di Enrico VIII? Perché tante mogli?
-
E… Shakespeare, cosa ci dice?
Tante domande, tante risposte diverse. Il tutto a maggior vanto di chi lavora nel “Cinema per il Cinema”. Ed a noi, destinatari finali di questo lavoro, quale compisto spetta? Beh, a noi spetta il compito più importante. Il giudizio. Ed a tal proposito vi lascio così…
- Due passerotti se ne stavano beatamente a prendere il fresco sulla stessa pianta, che era un salice. Uno si era appollaiato sulla cima del salice, l'altro in basso su una biforcazione dei rami. Dopo un po', il passerotto che stava in alto, tanto per rompere il ghiaccio, dopo la siesta disse: "Oh, come sono belle queste foglie verdi!".
Il passerotto che stava in basso la prese come una provocazione. Gli rispose in modo seccato: "Ma sei cieco? Non vedi che sono bianche!".
E quello di sopra, indispettito: "Tu sei cieco! Sono verdi!".
E l'altro dal basso con il becco in su: "Ci scommetto le piume della coda che sono bianche.
Tu non capisci nulla! Sei matto!".
Il passerotto della cima si sentì bollire il sangue e senza pensarci due volte si precipitò sul suo avversario per dargli una lezione. L'altro non si mosse. Quando furono vicini, uno di fronte all'altro, con le piume del collo arruffate per l'ira, prima di cominciare il duello ebbero la lealtà di guardare nella stessa direzione, verso l'alto.
Il passerotto che veniva dall'alto emise un "oh" di meraviglia: "Guarda un po' che sono bianche!". Disse però al suo amico: "Prova un po' a venire lassù dove stavo prima". Volarono sul più alto ramo del salice e questa volta dissero in coro:
"Guarda un po' che sono verdi".
Good Ciak!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rongiu »
[ - ] lascia un commento a rongiu »
|
|
d'accordo? |
|
satine12
|
domenica 29 agosto 2010
|
film bello anche se il libro molto meglio!
|
|
|
|
secondo me questo film è stato mooooolto belloooo mi è piaciuto un casino anche se molto differente dal libro infatti nel libro era descritto in modo piu apprifondito tutto e anche avvenimenti che nel film sn stati tralasciati o trasformati in particolare a dir la verita la cosa che piu idispettito è che nel libro il fratello george ha un rapporto ambiguo diciamo con le sorelle in particolar modo con anna che la bacia in bocca appassionatamane e la scrittrice fa capire in modo abbastanza chiaro che anne e george erano andati a letto insieme e si presume che dalla loro unione sia nato che figlio morto deforme...la scrittrice lo fa ben capire con svariati discorsi tra i 2 su quel tema e per le attenzio di george a lei ,per i baci ecc.
[+]
secondo me questo film è stato mooooolto belloooo mi è piaciuto un casino anche se molto differente dal libro infatti nel libro era descritto in modo piu apprifondito tutto e anche avvenimenti che nel film sn stati tralasciati o trasformati in particolare a dir la verita la cosa che piu idispettito è che nel libro il fratello george ha un rapporto ambiguo diciamo con le sorelle in particolar modo con anna che la bacia in bocca appassionatamane e la scrittrice fa capire in modo abbastanza chiaro che anne e george erano andati a letto insieme e si presume che dalla loro unione sia nato che figlio morto deforme...la scrittrice lo fa ben capire con svariati discorsi tra i 2 su quel tema e per le attenzio di george a lei ,per i baci ecc..mentre nel film viene cambiata la cosa facendo passare che nn sia accuduto nnt...questo nn lo trovo giusto..e consiglio a tutti di leggere il libro molto piu bello a mio parere!xD
[-]
|
|
[+] lascia un commento a satine12 »
[ - ] lascia un commento a satine12 »
|
|
d'accordo? |
|
germi86
|
martedì 9 febbraio 2010
|
anna e maria bolena
|
|
|
|
film fatto bene,in costume,che narra la storia più che di Enrico VIII,delle sorelle Bolena interpretate magistralmente da due grandi giovani attrici(portman e Johansson). Piacevole da vedere .
|
|
[+] lascia un commento a germi86 »
[ - ] lascia un commento a germi86 »
|
|
d'accordo? |
|
lost876
|
venerdì 21 agosto 2009
|
film carino...splendida natalie portman
|
|
|
|
Il film nel suo complesso risulta totalmente piacevole, buoni dialoghi, buona scenografia, bei costumi e naturamente la storia è composta da fatti che catturano l'attenzione dall'inizio alla fine, ma quello che è veramente da elogiare è l'immensa bravura di Natalie Portman che sovrasta di gran lunga quella della povera Scarlett Johansson che a parte la sua infinita bellezza non possiede altro purtroppo...mentre Natalie è molto bella e molto, molto talentuosa...Complimenti!!!!
|
|
[+] lascia un commento a lost876 »
[ - ] lascia un commento a lost876 »
|
|
d'accordo? |
|
alesya
|
sabato 15 agosto 2009
|
the other boleyn girl..storia o soap opera?
|
|
|
|
Storia inglese o soap opera?difficile tracciare una linea di demarcazione quando si tratta delle dinastia Tudor che tanto materiale di corna e tradimenti ci ha offerto x riflettere.ecco quindi a voi un nuovo piccolo gioiellino in salsa monarchica:"the other boleyn girl",in italia conosciuto come "l'altra donna del re"( molto + intrigante il titolo originale)storia romanzata delle due sorelle Bolena e degli avvenimenti che portarono entrambe ad essere in differenti momenti amante del re fino al tragico epilogo che tutti conosciamo.come al solito io e la critica ci troviamo a divergere senza possibilità di incontrarci:del film sono stati apprezzarti i costumi,le scenografie ma null'altro:i più lo hanno tacciato come caratterizzato da colonna sonora povera e ripetitiva,sceneggiatura debole e priva di mordente,attrici troppo impegnate a cercare di rendere un accento britannico inesistente,grandi inaccuratezze storiche.
[+]
Storia inglese o soap opera?difficile tracciare una linea di demarcazione quando si tratta delle dinastia Tudor che tanto materiale di corna e tradimenti ci ha offerto x riflettere.ecco quindi a voi un nuovo piccolo gioiellino in salsa monarchica:"the other boleyn girl",in italia conosciuto come "l'altra donna del re"( molto + intrigante il titolo originale)storia romanzata delle due sorelle Bolena e degli avvenimenti che portarono entrambe ad essere in differenti momenti amante del re fino al tragico epilogo che tutti conosciamo.come al solito io e la critica ci troviamo a divergere senza possibilità di incontrarci:del film sono stati apprezzarti i costumi,le scenografie ma null'altro:i più lo hanno tacciato come caratterizzato da colonna sonora povera e ripetitiva,sceneggiatura debole e priva di mordente,attrici troppo impegnate a cercare di rendere un accento britannico inesistente,grandi inaccuratezze storiche.perfettamente d'accordo sulla bellezza e e ricchezza dei costumi che è da togliere il fiato e ti fa venire voglia di poterle toccare davvero quelle sete e quei broccati...ma per qual motivo ogni tentativo di drammatizzare la storia rendendola di conseguenza + interessante viene trovato inappropriato?questo film di certo non pretende di essere un documentario storico relativo agli avvenimenti di quegli anni...ma pretende invece..partendo da un romanzo di raccontare sotto una luce differente da quella in cui a pappagallo abbiamo imparato a scuola che Enrico lasciò la prima moglie x sposare anna bolena ed ebbe poi altre 5 mogli bla bla bla senza alcun interesse ma solo tagliandoci le vene durante la spiegazione della prof;al contrario rende la storia intrigante,provando a spiegarci cm sarebbe potuta andare,cosa avrebbe potuto spingere il re a un atto così grave.fra le altre cose la critica ha anche tacciato il ritratto di re Enrico come eccessivamente preoccupato dalle sue fisiche esigenze piuttosto che dal benessere del suo paese:quale uomo di senno avrebbe osato spaccare il proprio paese in 2 e provocare uno degli scismi + gravi e rilevanti della storia dell'umanità se nn un individuo che consapevole di essere re e poter prendere ciò che vuole?nn ditemi che fu il grande amore x anna a spingerlo a farla condannare solo poco tempo dopo il matrimonio e a sposarsi poi ben 5 volte e far decapitare molte delle sue sfortunate mogli!era un uomo che conosceva il suo potere;che ha anteposto le sue esigenze a quelle del paese e nn trovo nulla di errato a livello storico in questo...l'unica pecca del film è quella di aver reso il personaggio attraverso il fisico asciutto e affascinante del bellissimo Eric Bana...che sicuramente rende al re molto + fascino di quell'orribile ritratto panciuto e grasso che si trovava sempre nei libri di scuola.bravissime cmq le 2 interpreti.dolce e delicata scarlett johannson,accattivante e manipolatrice al punto giusto natalie portman.grandi anche i personaggi di contorno.il glaciale david morissey come duca di norfolk,la splendida lady boleyn,una kristin scott thomas raffinata composta fino alla fine,il viscido william carey che nn esita a vendere la moglie x un po' di benessere,la viscidissima jane parker,"the most little vile serpert at court)e infine il povero george boleyn reduce dalle colorate atmosfere di "across the universe",ora trascinato nell'oscurità delle trame della sorella.in poche parole?bello bello bello.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alesya »
[ - ] lascia un commento a alesya »
|
|
d'accordo? |
|
|