astotti98
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giovedì 27 febbraio 2020
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un bel film horror con una buona laura morante
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Pupi Avati torna, dopo diversi anni, al genere che lo ha lanciato e tutto questo periodo di tempo non sembra essere affatto passato. Il regista si dimostra molto abile nel gestire la suspence e l'attesa, senza quei continui jumpscare ai quali gli horror attuali ci hanno abituato; il risultato è un film che scorre bene, coinvolgente, con una trama non troppo intrecciata ma non per questo noiosa e con una buona Laura Morante che dimostra di sapersela cavare in film di ogni genere (con la Morante non c'è via di mezzo, o la ami o non la sopporti e personalmente è un'attrice che ho sempre apprezzato molto). Più che un vero e proprio horror sarebbe meglio definire il film come un thriller a tinte horror in quanto l'obiettivo primario del regista non &e
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Pupi Avati torna, dopo diversi anni, al genere che lo ha lanciato e tutto questo periodo di tempo non sembra essere affatto passato. Il regista si dimostra molto abile nel gestire la suspence e l'attesa, senza quei continui jumpscare ai quali gli horror attuali ci hanno abituato; il risultato è un film che scorre bene, coinvolgente, con una trama non troppo intrecciata ma non per questo noiosa e con una buona Laura Morante che dimostra di sapersela cavare in film di ogni genere (con la Morante non c'è via di mezzo, o la ami o non la sopporti e personalmente è un'attrice che ho sempre apprezzato molto). Più che un vero e proprio horror sarebbe meglio definire il film come un thriller a tinte horror in quanto l'obiettivo primario del regista non è spaventare lo spettatore ogni 5 secondi ma piuttosto creare un'angoscia costante che si protragga per tutta la durata della pellicola
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ralphscott
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mercoledì 28 dicembre 2016
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liuba ed egle
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Che piacere trovare ancora lampi di classe,bagliori di originalità nel film di genere! Seppur incasellabile sommariamente nel filone delle "case maledette",questo nascondiglio delle suore sorprende per un carattere suo,che è quello di Avati. Come nell'ottimo Arcano incantatore,anche qui la suspence viene ottenuta col mestiere,senza artifici al pc. C'é un clima sinistro,un ritmo sostenuto (sebbene non tanti la pensino come me),la Morante non si ferma mai,nemmeno quando potrebbe finalmente lasciarsi alle spalle la casa dei serpenti per aprire altrove il suo agognato ristorante italiano. E poi si scopre perchè il trascinarsi di quel materasso,di quel.
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Che piacere trovare ancora lampi di classe,bagliori di originalità nel film di genere! Seppur incasellabile sommariamente nel filone delle "case maledette",questo nascondiglio delle suore sorprende per un carattere suo,che è quello di Avati. Come nell'ottimo Arcano incantatore,anche qui la suspence viene ottenuta col mestiere,senza artifici al pc. C'é un clima sinistro,un ritmo sostenuto (sebbene non tanti la pensino come me),la Morante non si ferma mai,nemmeno quando potrebbe finalmente lasciarsi alle spalle la casa dei serpenti per aprire altrove il suo agognato ristorante italiano. E poi si scopre perchè il trascinarsi di quel materasso,di quel...
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danygor
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mercoledì 12 settembre 2012
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"il nascondiglio" di pupi
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"In questo ritorno al genere horror-thriller il 'maestro' Pupi Avati dimostra come, nonostante la maggioranza della sua filmografia sia composta da altro tipo di pellicole, si trovi sempre a suo agio in certi contesti. La novità stavolta, rispetto alle pellicole precedenti dello stesso genere, sta nell'ambientazione, il regista bolognese per questa storia ha abbandonato infatti la pianura padana de "La casa dalle finestre che ridono" per trasferirsi negli Stati Uniti, patria dell'horror. Tuttavia, la 'vecchia casa-nascondiglio' dove si svolge gran parte della storia richiama sempre nello stile gotico ed austero, con zone buie e inquietanti mobili antichi, le location nostrane care al regista.
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"In questo ritorno al genere horror-thriller il 'maestro' Pupi Avati dimostra come, nonostante la maggioranza della sua filmografia sia composta da altro tipo di pellicole, si trovi sempre a suo agio in certi contesti. La novità stavolta, rispetto alle pellicole precedenti dello stesso genere, sta nell'ambientazione, il regista bolognese per questa storia ha abbandonato infatti la pianura padana de "La casa dalle finestre che ridono" per trasferirsi negli Stati Uniti, patria dell'horror. Tuttavia, la 'vecchia casa-nascondiglio' dove si svolge gran parte della storia richiama sempre nello stile gotico ed austero, con zone buie e inquietanti mobili antichi, le location nostrane care al regista. Parimenti alla 'Casa dalle finestre che ridono' inoltre anche in quest'occasione il mistero si cela dietro la parte superficiale delle pareti interne.
Nella storia ci sono sia il trasporto dell'indagine condotta da una protagonista, Laura Morante, forse a tratti troppo isterica, che i continui colpi di scena. Per aumentare la tensione nello spettatore, come dettato da uno specifico filone di film horror che ha preso piede a partire da 'The Blair witch project', il regista, anziché mostrare troppo sangue e corpi decapitati, sceglie rumori, voci, immagini sfocate, improvvisi crescendo della colonna sonora e grida. Il film perde un po' nel finale, quando comunque la protagonista esce sconfitta dalla vicenda...Nel cast è un piacere, soprattutto per chi è cresciuto tra gli anni '80 e i '90, ritrovare Burt Young, finalmente svestito dai panni di Poly, "mitico" cognato di 'Rocky'- Sylvester Stallone".
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nebbiolina
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domenica 27 novembre 2011
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e se fosse stato del 1980...
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un film che avrebbe funzionato nei primissimi anni '80, magari con protagonista la classica giovane donna bella,innocente, appena sposata con un figlio, gli arredi antichi, le ambientazioni ricercate e preziose, i fantastici abiti e le acconciature femminili dell'epoca, magari meno indagini e più suspance,meno logica poliziesca e più follia, così forse sarebbe stato un bel film alla Fulci. Invece ci troviamo di fronte a una Morante, brava ma che non fa sognare, troppo contemporanea, troppo adulta, atmosfere eluoghi molto impersonali, una storia in bilico tra l'indagine e l'orrore che non decolla. L'impronta di chi ha vissuto i grandi anni dell'horror italiano si sente ma purtroppo sono i tempi ad essere cambiati.
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toty bottalla
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lunedì 26 settembre 2011
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thriller noioso senza suspance!
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Complicato, troppo intrecciato, dalla storia forzata a creare tensione che in realtà non arriva mai, io amo la filmografia di AVATI, ma questo non mi è piaciuto, pazienza. Saluti.
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ignazio vendola
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lunedì 13 giugno 2011
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più noia che tensione
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Lo stile didascalico di Avati ha contribuito a far sprofondare nella noia un film che di suo pativa già una sceneggiatura debole. "La casa dalle finestre che ridono" è solo un lontano ricordo, e Laura Morante, come sempre, è prigioniera nel suo ruolo di eterna nevrotica.
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ciro nacarlo
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mercoledì 22 settembre 2010
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un buon film horror.
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Pupi Avati, ritorna dopo anni sul luogo del delitto, portando al grande schermo un film assolutamente godibile dall'inizio alla fine. La protagonista, intenta ad aprire un ristorante italiano nello Iowa, dopo essere stata dimessa da un ospedale psichiatrico in cui si era fatta curare dopo il suicidio del marito, si ritrova suo malgrado coinvolta in una storia poco chiara, avvenuta molti anni prima, in una villa in cui, vorrebbe aprire il ristorante.
La Trama, a parte qualche solito particolare di ogni Horror (Ville, Voce, Psichiatria), risulta essere piuttosto originale e avvicente, con la protagonista che cerca in tutti i modi di fare luce sull'accaduto. Non mancano momenti di tensione, anche se tutto sommato il film spaventa piuttosto poco, sembrando più un giallo che un vero e proprio Horror, come non mancano alcune situazione surreali, come la location in cui si vorrebbe aprire questo ristorante, una villa abbandonata in cima ad una collina, che spaventa già solo a vedersi, figuriamo se qualcuno ci andrebbe a cenare, e come l'ostinità della protagonista a voler restare in quella casa veramente brutta solo per scoprire la verità su fatti che non la toccano assolutamente.
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Pupi Avati, ritorna dopo anni sul luogo del delitto, portando al grande schermo un film assolutamente godibile dall'inizio alla fine. La protagonista, intenta ad aprire un ristorante italiano nello Iowa, dopo essere stata dimessa da un ospedale psichiatrico in cui si era fatta curare dopo il suicidio del marito, si ritrova suo malgrado coinvolta in una storia poco chiara, avvenuta molti anni prima, in una villa in cui, vorrebbe aprire il ristorante.
La Trama, a parte qualche solito particolare di ogni Horror (Ville, Voce, Psichiatria), risulta essere piuttosto originale e avvicente, con la protagonista che cerca in tutti i modi di fare luce sull'accaduto. Non mancano momenti di tensione, anche se tutto sommato il film spaventa piuttosto poco, sembrando più un giallo che un vero e proprio Horror, come non mancano alcune situazione surreali, come la location in cui si vorrebbe aprire questo ristorante, una villa abbandonata in cima ad una collina, che spaventa già solo a vedersi, figuriamo se qualcuno ci andrebbe a cenare, e come l'ostinità della protagonista a voler restare in quella casa veramente brutta solo per scoprire la verità su fatti che non la toccano assolutamente. In ogni caso, ne consiglio la visione agli appassionati del genere, senza fare nessuno tipo di accostamente, non è "la casa dalla finestre che ridono", non è "shining" ma è sicuramente migliore di tanti "paranormal activity" e de "La creautura del cimitero" Voto: 6,5
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don64
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venerdì 12 marzo 2010
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film thriller....... italiano
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Teniamo conto che e' un film thriller italiano diretto da Pupi Avati personaggio totalmente estraneo a questo genere di film.Il risultato e' evidente.Film Piu' che discreto interpretato in modo discreto da Laura Morante.Trama discreta.Voto 6+
[+] pupi avati ha girato anche thriller e horror!
(di andrea'70)
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shakes
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martedì 9 marzo 2010
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pupi la prossima volta sforziamoci un po'di più
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Pupi Avati sforna questo film thriller veramente promettente. Pupi che già in passato aveva diretto film dii questo genere, quali "La casa dalle finestre che ridono" e "Zeder", dimostra sicuramente di aver bellisime idee da trasformare in pellicola. Sebbene le sue idee siano belle il film manca di certo di un montaggio di qualità, ma soprattutto il film poteva essere sicuramente più pauroso, in quanto la trama diventa dai primi 40 minuti abbastanza scontata. Comunque assegno a questa pellicola due stelle.
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mauro b
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giovedì 10 dicembre 2009
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non male
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Un discreto trihller,per gli amanti del genere da vedere...
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