paolo1967
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mercoledì 24 maggio 2023
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un bond degno delle planetarie aspettative d''epoca
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Forse questo non è un film perfetto nè il più bello di 007 ma essendo uno dei più visti della storia del cinema ed essendo il pubblico la vera reputazione di un film le 5 stelle le merita sicuramente. Di per sè costituisce una antologia di personaggi, di grandi scene, sequenze e momenti di 007, realizzati dal miglior cast artistico e tecnico della sua storia. La trama, pur una delle meno scontate della serie, finisce per essere meno importante rispetto ai motivi principali per cui il film è amato, mantenendo per oltre 2 ore la estrema godibilità degli stupendi titoli di testa e ingannando (suprema vetta del cinema) lo spettatore facendogli credere una storia inverosimile prolungamdo fino alla fine in tutti i modi cinematografici possibili l'incanto di quei titoli.
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Forse questo non è un film perfetto nè il più bello di 007 ma essendo uno dei più visti della storia del cinema ed essendo il pubblico la vera reputazione di un film le 5 stelle le merita sicuramente. Di per sè costituisce una antologia di personaggi, di grandi scene, sequenze e momenti di 007, realizzati dal miglior cast artistico e tecnico della sua storia. La trama, pur una delle meno scontate della serie, finisce per essere meno importante rispetto ai motivi principali per cui il film è amato, mantenendo per oltre 2 ore la estrema godibilità degli stupendi titoli di testa e ingannando (suprema vetta del cinema) lo spettatore facendogli credere una storia inverosimile prolungamdo fino alla fine in tutti i modi cinematografici possibili l'incanto di quei titoli. Le stesse critiche di alcuni autorevoli giornalisti specializzati ribadiscono al negativo quello che per converso sono i suoi pregi: esteriorità, volgarità, mancanza di ritmo, pretenziosità, eccesso di effetti speciali (che vinsero l'Oscar). L'uscita questo film costituì un vero e proprio evento, mai così 007 è stato così popolare, e, per quanto riguarda il pubblico, non ha tradito le attese. Lo stesso regista lo ha definito un film simile ai primi due della serie (da lui diretti) solo con un budget molto superiore (con quello che poteva permettere) ma la qualità degli apporti di tutti i collaboratori è stata tale da fagrli assumere un vertice qualitativo come pochi altri film della serie, e non si capisce perchè l'enorme successo di pubblico debba essere considerato un elemento a discredito anzichè a credito di un'opera.
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paolo1967
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sabato 13 maggio 2023
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uno 007 fantastico ma credibile, sempre divertente
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Il film è uno spettacolo divertente dal primo all'ultimo minuto, che compensa gli evidenti rallentamenti di ritmo rispetto ai film precedenti con la estrema godibilità dei momenti e delle situazioni (o meglio trae il massimo godimento dagli eventi e dalle situazioni a costo di rallentare il ritmo del film). Gli artefici sono in stato di grazia, ormai sicuri nella parte. Ciò vale sia per il cast artistico che quello tecnico, che ha lavorato in modo rilassato e tranquillo: Connery è al meglio della forma, i caratteristi sono molto a proprio agio nella parte e il cast femminile è eccellente:Claudine Auger, Luciana Paluzzi, Molly Peters ciascuna di loro costituisce un personaggio memorabile del film, come il N° 2 della SPECTRE, il malvagio e ambiguo Largo, magnificamente interpretato da Adolfo Celi (era difficile trovare un cattivo che non scadesse dopo il monumentale Goldfinger, ma, grazie anche alla trovata piratesca della benda, Celi interpreta un personaggio formidabile).
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Il film è uno spettacolo divertente dal primo all'ultimo minuto, che compensa gli evidenti rallentamenti di ritmo rispetto ai film precedenti con la estrema godibilità dei momenti e delle situazioni (o meglio trae il massimo godimento dagli eventi e dalle situazioni a costo di rallentare il ritmo del film). Gli artefici sono in stato di grazia, ormai sicuri nella parte. Ciò vale sia per il cast artistico che quello tecnico, che ha lavorato in modo rilassato e tranquillo: Connery è al meglio della forma, i caratteristi sono molto a proprio agio nella parte e il cast femminile è eccellente:Claudine Auger, Luciana Paluzzi, Molly Peters ciascuna di loro costituisce un personaggio memorabile del film, come il N° 2 della SPECTRE, il malvagio e ambiguo Largo, magnificamente interpretato da Adolfo Celi (era difficile trovare un cattivo che non scadesse dopo il monumentale Goldfinger, ma, grazie anche alla trovata piratesca della benda, Celi interpreta un personaggio formidabile). Peter Hunt, sempre più importante, direttore della seconda unità (a cui il regista Terence Young ha delegato le riprese di alcune scene), ha lavorato con estrema cura nel montaggio, usando le tendine in luogo delle dissolvenze, modificando la velocità di alcune sequenze per dare risalto agli effetti sonori, usando il montaggio in maniera creativa, spostando e scambiando scene e mandando sequenze invertite: la postproduzione del film è durata mesi. La fotografia meravigliosa di Ted Moore è da depliant pubblicitario: chiara, dai colori saturi e l'uso di angolari per avere tutti i piani a fuoco. La musica di John Barry continua l'altissimo livello di primi film, una sorta di complemento auditivo delle scene, particolarmente efficace (evocando imistero e crudeltà) in quelle subacquee.Tutti questi elementi contribuiscono a creare un film mastodontico in alcune sequenze dove si osano anche larghe deviazioni dalla trama principale per ottenenere il massimo divertimento e, allo stesso fine, lunghezze poco ortodosse, come la bellissima scena finale della lotta subacquea che doveva durare 3 o 4 minuti ma è riuscita così bene che finì per durarne una decina. In generale le sequenze che rallentavano il film preoccupavano lo stesso regista ma hanno contribuito al fascino di un'opera particolarmente curata sotto tutti gli aspetti (ad esempio con la collaborazione del drammaturgo John Hopkins alla sceneggiatura) a renderlo un film artisticamente superiore ai normali Bond. Dilatato, in alcuni momenti psichedelico (in anticipo sull'esplosione della psichedelia), incantato, il film trova in più punti una specie di felice delirio e una magia e si pone fuori dal tempo conservando inalterata dopo decenni una freschezza e una elettricità che saranno equiparate solo a tratti dal meglio di quanto in 007 è stato fatto dopo.
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paolo1967
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venerdì 5 maggio 2023
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lo spettacolo di tutto
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Questo totale divertimento dal primo all'ultimo minuto è anche un film sulla morte, o che in rappresenta il conflitto tra la vita e la morte, con al finale con l'uccisione del cattivo che avviene per mano della donna (una perfetta Claudine Auger) crudelmente sottomessa a lui, vittima (come sottolinea l'abbassare il suo sguardo nei confronti di Largo - un monumentale Adolfo Celi -), la conclusione di un film con una lunga stupenda sequenza di scontri omicidi sottomarina, un inseguimento mortale di Bond da parte di una donna e dei tirapiedi del cattivo che termina con la morte della donna stessa (una eccellente Luciana Paluzzi), uno dei tirapiedi ucciso da Bond che commenta con una battuta a effetto una situazione altamente drammatica vissuta come se avessero giocato, l'inizio con in primo piano le inizali di sulla bara di un assassino della organizzazione criminale SPECTRE che sono le stesse (JB) di Bond, gli squali amici del capo dei cattivi, l'agonia di un pilota assoldato dalla SPECTRE ucciso da Largo su cui la ripresa si sofferma, prima si staccare su una delle tante, meravigliose inquadrature di un coloratissimo - vera festa del Technicolor, film - ; un membro della SPECTRE folgorato per punizione con un Largo che più rilassato non si può, un altro fatto mangiare da uno squalo, e soprattutto la megamorte, la strage nucleare dell'operazione NATO, "la più ambiziosa che la SPECTRE abbia mai ideato", terrorismo a fini di ricatto.
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Questo totale divertimento dal primo all'ultimo minuto è anche un film sulla morte, o che in rappresenta il conflitto tra la vita e la morte, con al finale con l'uccisione del cattivo che avviene per mano della donna (una perfetta Claudine Auger) crudelmente sottomessa a lui, vittima (come sottolinea l'abbassare il suo sguardo nei confronti di Largo - un monumentale Adolfo Celi -), la conclusione di un film con una lunga stupenda sequenza di scontri omicidi sottomarina, un inseguimento mortale di Bond da parte di una donna e dei tirapiedi del cattivo che termina con la morte della donna stessa (una eccellente Luciana Paluzzi), uno dei tirapiedi ucciso da Bond che commenta con una battuta a effetto una situazione altamente drammatica vissuta come se avessero giocato, l'inizio con in primo piano le inizali di sulla bara di un assassino della organizzazione criminale SPECTRE che sono le stesse (JB) di Bond, gli squali amici del capo dei cattivi, l'agonia di un pilota assoldato dalla SPECTRE ucciso da Largo su cui la ripresa si sofferma, prima si staccare su una delle tante, meravigliose inquadrature di un coloratissimo - vera festa del Technicolor, film - ; un membro della SPECTRE folgorato per punizione con un Largo che più rilassato non si può, un altro fatto mangiare da uno squalo, e soprattutto la megamorte, la strage nucleare dell'operazione NATO, "la più ambiziosa che la SPECTRE abbia mai ideato", terrorismo a fini di ricatto. La salvezza della donna che Bond ama (o che si è innamorata di Bond), che comunque Bond vuole salvare dalle grinfie del cattivo appare il parallelo della salvezza di migliaia di persone (terroristicamente potenzialmente della vita di ciascuno) che marcia come in un ordine superiore, che l'uomo non può determinare (perlomeno completamente): il montaggio sottolinea a un certo punto che Bond ha bisogno dell'interesse verso una donna per compere fino in fondo la parte così importante che gli è affidata. E tutto questo avviene in un film totalmente smemorante, rilassante, divertentissimo, il alcuni momenti euforico, in cui il sottofondo terribile, più o meno sommerso (e volte emerso) non fa più paura: si aderisce (o ci si abbandona) a una ineluttabilità gioiosa con il conflitto tra la vita e la morte che deve concludersi a favore della prima e la nave del malvagio che esplode disintegrandosi. Bond sta per morire ma in una inversione è la donna (che sceglie tra il bene e il male vendicando l'assassinio dell'amato fratello) a salvarlo uccidendo Largo. Il film riflette meravigliosamente gli anni '60 di cui pare di sentire l'aria. Una perla di finezza di regia il nudo della spledida Molly Peters nella prima parte del film.
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paoletto
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lunedì 31 gennaio 2022
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lo spettacolo del mondo, non troppo sul serio
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Coerentemente con il personaggio di Bond (che agisce quasi sempre sul serio non prendendosi quasi mai troppo sul serio) il film, affidato a un regista intelligente come Lewis Gilbert mantiene un tono leggero per un'opera che è costata un gran lavoro ma per una storia che a differenza dei precedenti sembra prendersi poco sul serio (ma, come certe inevitabili parodie di 007, alcuni lo preferiscono). L'ambientazione orientale è adatta per un film più gentile, meno erotico e violento, meno cinico anche se Gilbert lascia trapelare dietro una divertente, familiare costruzione il "terribile affascinante mondo di coleotteri" (Fellini) di un mondo il cui fruscio cui si avverte sotto la supericie smaltata e brillante di questi film.
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Coerentemente con il personaggio di Bond (che agisce quasi sempre sul serio non prendendosi quasi mai troppo sul serio) il film, affidato a un regista intelligente come Lewis Gilbert mantiene un tono leggero per un'opera che è costata un gran lavoro ma per una storia che a differenza dei precedenti sembra prendersi poco sul serio (ma, come certe inevitabili parodie di 007, alcuni lo preferiscono). L'ambientazione orientale è adatta per un film più gentile, meno erotico e violento, meno cinico anche se Gilbert lascia trapelare dietro una divertente, familiare costruzione il "terribile affascinante mondo di coleotteri" (Fellini) di un mondo il cui fruscio cui si avverte sotto la supericie smaltata e brillante di questi film. Il regista vuole "il meglio" (come si conviene a james Bond) e il contributo del cast tecnico-artistico per un film almeno apparentemente meno serio dei precedenti è notevole e come sempre non lesina momenti e sequenze affascinanti, divertenti, suggestive, accattivanti. E' un approccio a Bond che quelli che ne discutono la presunta conservatrice se non reazionaria ideologia prediligono. Nessuno nega che 007 è divertente quanto tremendo come il mondo che propone. E questo film, che (con qualche autorevole colta eccezione) non indicato come il migliore della serie, piace a tutti, anche se magari un po' meno di questo o di quell'altro: non poteva non esserlo, perchè la qualità, non troppo appariscente (come tutte le qualità migliori) è di eccellenza a cominciare dal regista, assai bravo tecnicamente e capace di spingere in superfice l'aspetto anche comico di situazioni serie (come hanno fatto le parodie). 007 ha avuto la capacità di esplorare nuove strade, compresa l'autoparodia, sempre aggiornata all'attualità politica e tecnologica, e sempre un passo avanti ai suoi imitatori. L'aria dei favolosi anni '60, prima che diventasse artificiosamente ricreata, è ben percepibile e il film continua il tono psichedelico di "Thunderball", nel solco di quel gigantismo che costituisce uno dei poli (l'altro il minimalismo) tra cui pulsano i film di James Bond.
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[+] la rec. si riferisce a 007 -si vive solo due volte
(di paoletto)
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paoletto
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sabato 22 gennaio 2022
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vedere la musica e sentire le immagini: 1 -thunderball
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Thunderball e Diamonds are forever rappresentano rispettivamente rappresentano l'apice, il massimo delle due migliori regie di 007, quella elegante e sofisticata Terence Young e quella brillante e smaltata di Guy Hamilton. Entrambi i film sono un tripudio cromoatico, e la musica di John Barry non sovrasta, né fa da commento ma è l'esatto complemento auditivo delle immagini, come avviene nei grandi capolavori (come Nino Rota con i film di Fellini). I due film potrebbero essere considerati capolavori del cinema visionario tale l'aspetto figurativo dei film, dove ogni cosa, grazie alla fotografia cristallina, luminosa, densa nei colori di Ted Moore (la bellezza, il tono del colore del film del '71 è ancora migliore del lussureggiante tecnhicolor di Thunderball), è godibile in film che sono il trionfo della spettacolarità in ogni suo aspetto.
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Thunderball e Diamonds are forever rappresentano rispettivamente rappresentano l'apice, il massimo delle due migliori regie di 007, quella elegante e sofisticata Terence Young e quella brillante e smaltata di Guy Hamilton. Entrambi i film sono un tripudio cromoatico, e la musica di John Barry non sovrasta, né fa da commento ma è l'esatto complemento auditivo delle immagini, come avviene nei grandi capolavori (come Nino Rota con i film di Fellini). I due film potrebbero essere considerati capolavori del cinema visionario tale l'aspetto figurativo dei film, dove ogni cosa, grazie alla fotografia cristallina, luminosa, densa nei colori di Ted Moore (la bellezza, il tono del colore del film del '71 è ancora migliore del lussureggiante tecnhicolor di Thunderball), è godibile in film che sono il trionfo della spettacolarità in ogni suo aspetto. La volgarizzazione del soave Bond dei primi due film e di Goldfinger ottiene il meritato successo grazie al contributo di un cast tecnico e artistico che arriva al geniale - come lo scenografo Ken Adam (Stranamore, Barry Lyndon) -. Se Largo di Adolfo Celi è formidabile, la coppia Mr. Wint - Mr. Kidd è una trovata eccezionale. Ormai fuori dagli anni'60, prima della svolta nella farsa-exploitation degli episodi successivi, Diamonds are forever sublima nel fumetto (che già balenava in Goldfinger), colorato e divertente per tutti il talento dgli artisti succitati, mentre Thunderball portava (in anticipo) al psichedelico il suo (apparente) prendersi sul serio, cosa che non accadrà più fino al 1981 con il difficile da giudicare “Solo per i tuoi occhi” del conservatore John Glen (dove forse la migliore trovata, aggiornata ai tempi del successo tv delle olimpiadi invernali è la - vera - giovane pattinatrice artistica che alterna piste ghiacciate a letti caldi).
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pesciolino
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lunedì 4 ottobre 2021
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tremendamente divertente
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Un'opera che rappresenta la summa dello 007 prima maniera, molto pregevole in tutti i suoi aspetti, a cominciare - o meglio a finire - con quello formale, ciò reso possibile dall'apporto di un cast tecnico e artistico di assoluto valore, a volte geniale (come Ken Adam, scenografo kubrickiano premio Oscar). Connery è al meglio della forma, Adolfo Celi interpeta un cattivo formidabile e le attrici sono perfette nel loro ruolo, così come i caratteristi. La storia non è affatto banale, e permette se si vuole approfondimenti da film serio (che fondalmente 007 non è) in un lavoro di pura completa e totale evasione (che 007 è). Il film è fin troppo lungo, le scene subacque rallentano il consueto ritmo dei film di James Bond ma contribuiscono al particolare fascino di un'opera che anticipa il delirante e il psichedelico, con spunti, scarti e trasalimenti che sviluppano quanto andava progressivamente sbocciando nei episodi precedenti.
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Un'opera che rappresenta la summa dello 007 prima maniera, molto pregevole in tutti i suoi aspetti, a cominciare - o meglio a finire - con quello formale, ciò reso possibile dall'apporto di un cast tecnico e artistico di assoluto valore, a volte geniale (come Ken Adam, scenografo kubrickiano premio Oscar). Connery è al meglio della forma, Adolfo Celi interpeta un cattivo formidabile e le attrici sono perfette nel loro ruolo, così come i caratteristi. La storia non è affatto banale, e permette se si vuole approfondimenti da film serio (che fondalmente 007 non è) in un lavoro di pura completa e totale evasione (che 007 è). Il film è fin troppo lungo, le scene subacque rallentano il consueto ritmo dei film di James Bond ma contribuiscono al particolare fascino di un'opera che anticipa il delirante e il psichedelico, con spunti, scarti e trasalimenti che sviluppano quanto andava progressivamente sbocciando nei episodi precedenti. Il ritmo, si diceva, viene spesso sacrificato per cogliere ogni possibile occasione di spettacolo, smemorante nonostante il cinismo e la crudelta che però restano sommerse (così come avveniva nei film con Fred Astaire Ginger Rogers come Cappello a cilindro, di pura evasione dove spietatezza, cinismo e crudeltà erano coperti, ingannati, come neutralizzati dagli stessi modi eleganti dei protagonisti e dalla sofisticazione dell'ambiente). Sulle sequenze subacque si potrebbero scrivere intere pagine. Il morboso, l'allarmante, l'inquietante che si coglie, si raggiunge viene corretto, controbilanciato (e almeno apparentemente) sconfitto nella splendida sequenza sottomarina finale dall' ”arrivano i nostri” del tema “007” di John Barry che egli qui magistralmente varia seguendo la vicenda. Che Thunderball sia stato uno dei film in assoluto più visti non è casuale e tutto quello di cui è fatto e che racconta è rivelatore (come i film di Hithcock, fonte non dichiarata di tutta la serie) della civiltà occidentale, che in opere come questa (come in più modesto altro) si autorappresenta divertendosi.
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angelocorsi
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sabato 4 aprile 2020
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il più visto rituale di sesso e di morte
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Terence Young, regista dei soavi primi due film della serie, torna dopo Goldfinger in un'opera affascinante e inquietante, in cui il ritmo dei primi film é molto rallentato fino a sospendersi in in certe sequenze in un delirio gaudioso, un abbandono psichedelico (come nelle smemoranti scene subacquee). La sceneggiatura, di grande qualità, opera una identità tra la conquista/salvezza della donna da parte di Bond e quella del mondo, e la violenza, data di fatto, è nel film divertimento puro. Ma se il cinismo di Goldfinger si stemperava (fino a un certo punto) nel fumetto, Operazione Tuono sembra volere essere preso sul serio e riesce a far credere allo spettatore quello che guarda.
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Terence Young, regista dei soavi primi due film della serie, torna dopo Goldfinger in un'opera affascinante e inquietante, in cui il ritmo dei primi film é molto rallentato fino a sospendersi in in certe sequenze in un delirio gaudioso, un abbandono psichedelico (come nelle smemoranti scene subacquee). La sceneggiatura, di grande qualità, opera una identità tra la conquista/salvezza della donna da parte di Bond e quella del mondo, e la violenza, data di fatto, è nel film divertimento puro. Ma se il cinismo di Goldfinger si stemperava (fino a un certo punto) nel fumetto, Operazione Tuono sembra volere essere preso sul serio e riesce a far credere allo spettatore quello che guarda. Il film possiede un fascino amorale, terribile e crudele sottolineato dalla stupenda musica di John Barry (Adolfo Celi è formidabile nei panni del malvagio e ambiguo Largo, il che dimostra come - anche con un cast tecnico e artistico di tutta eccellenza come in questo film - il valore di un film di 007 si misura con quello del cattivo), ma naturalmente, come sempre in un film di James Bond, tutto è per per il piacere, anche se la morte, presente fin dall'apertura - le iniziali sulla bara sono anche quelle di Bond - è sottesa ed è protagonista o aleggia in molte scene di un film che meriterebbe di essere analizzato meglio rispetto alle critiche di esteriorità che ha avuto.
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elgatoloco
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giovedì 12 marzo 2020
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classico bond
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"Thunderball"(1965), regia di Terence Young , quarto"episodio della fortunata serie bondiana-originale(quella con Sean Connery, trasposzione filmica già molto libera dai romanzi di Ian Fleming, )è la pià spettacolare rispetto alle prime tre, con le scene subaquee, la combinazione con elementi esotici, la fusione "eclettica"di elementi, la rapidità del montaggio e la "dromologia"(Virilio)certo qui ancora più accentuata che nei primi tre"capitoli". Decisamente forte, poi, ancora di più che altrove, la presenza-minaccia della"spectre"(che non toccava l'quilibrio sempre instabile, ma comunque esistente tra le superpotenze, una soluzione quasi"kissingeriana", per così dire.
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"Thunderball"(1965), regia di Terence Young , quarto"episodio della fortunata serie bondiana-originale(quella con Sean Connery, trasposzione filmica già molto libera dai romanzi di Ian Fleming, )è la pià spettacolare rispetto alle prime tre, con le scene subaquee, la combinazione con elementi esotici, la fusione "eclettica"di elementi, la rapidità del montaggio e la "dromologia"(Virilio)certo qui ancora più accentuata che nei primi tre"capitoli". Decisamente forte, poi, ancora di più che altrove, la presenza-minaccia della"spectre"(che non toccava l'quilibrio sempre instabile, ma comunque esistente tra le superpotenze, una soluzione quasi"kissingeriana", per così dire...), rappresnetata da un personaggio qu<ale Emilio Largo, reso da un Adolfo Celi, che alterna il"giocoso"all'inquietante-.perturbante in maniera deccisamente efficace. C'è poi un'altra italiana quale Bond-Girl, Luciana Paluzzi e soprattutto la rpesenza femminile di Claudine Auger quale"Domino", nella prima parte del film amante di"Largo", poi alleata di Bond. A metà anni 1950 varie novità, non ultima la dinsiniibizione dei costumi, più accenutata qui, ma presenta in tutto"Bond", la spettacolarità, per cui i film bondiani erano al tempo stesso di avventura, azione, spionaggio e con qaulche scene thriller, oltre comuqnue all'eelmento blandamente"erotico", certo con il rispetto di molte particolarità, pe rcui non "si trascende mai", non si oltrepassnoa mai precisi limiti... Connery è efficace-funzionale, creando comunque un tipo o meglio prolungandolo, ma senza ripetitivtà. coniungando humor befffardo, fedleteà"to Queen and to Inteliigenxe Service", sventando pericoli e minacce mondiali-gloabali... Da considerare comunque come un esempio di cinema commericiale che ha saputo divenire un esempio dal punto di vista sociologico(qui non si contano le analisi)e anche semiotico(vedansi le importanti teorie di Eco). Le musiche di John Barry sono comunue anche un ulteriore elmento importante, per un cinema, quello di Young e di Bond dove "tutto si tiene", c''è una compenetrazione felicmene sintetica di tutto gli elementi-segni. El Gato
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pacittipaolo
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venerdì 29 novembre 2019
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l'apice del primi bond con connery in gran forma
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Il quarto film della serie di James Bond è il culmine del primo periodo, con Connery mai e mai più così in forma, tutta la squadra di preziosi collaboratori, artisti, artigiani e tecnici ormai rodati e a loro agio e una sceneggiatura al di sopra della media dei 007 grazie anche all'apporto del drammaturgo John Hopkins. Quello che doveva essere il primo fim di 007 e poi rinviato per una questione di diritti, grazie al grande budget a disposizione è riuscito come uno dei film della serie più spettacolari mantenendo ancora una freschezza e una elettricità che i successivi film non avrebbero più trovato se non a sprazzi.
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Il quarto film della serie di James Bond è il culmine del primo periodo, con Connery mai e mai più così in forma, tutta la squadra di preziosi collaboratori, artisti, artigiani e tecnici ormai rodati e a loro agio e una sceneggiatura al di sopra della media dei 007 grazie anche all'apporto del drammaturgo John Hopkins. Quello che doveva essere il primo fim di 007 e poi rinviato per una questione di diritti, grazie al grande budget a disposizione è riuscito come uno dei film della serie più spettacolari mantenendo ancora una freschezza e una elettricità che i successivi film non avrebbero più trovato se non a sprazzi. Alcuni hanno accusato le sequenze subacquee di rallentare il ritmo del film, ma Thunderball ha un particolare fascino che proprio sequenze come queste rendono speciale. Altri hanno accusato il film di essere pretenzioso (rispetto ad esempio al successivo che è un fumetto e ad altri che sono farseschi o autoparodici) ma il credere al film mentre lo si guarda a mio parere è una qualità dello stesso. Il regista Terence Young, già dei primi due film della serie, raffinato e sofisticato, ha la capacità di lavorare su storie senza pretese e trarne tutte le potenzialità cinematografiche, senza accentuare (ma con una ironia sottile) i lati che poi saranno preponderanti nei Bond successivi (il fumetto faceva già capolino, smussandone il cinismo, in Goldfinger diretto da Guy Hamilton). Grosso l'apporto del montatore Peter Hunt, regista della seconda unità e dell'unità subacquea come di tutto i cast tecnico (il geniale Ken Adam, la fotografia chiara, cristallina e dai colori pieni, saturi di Ted Moore). L'aria anni '60 è perfettamente catturata dal film, che ha richiesto un lavoro di montaggio più lungo e accurato degli altri (è infatti uscito in ritardo rispetto al consueto per 007) ma ne è valsa la pena. Molto suggestiva più di una sequenza, magnifica battaglia subacquea finale, mastodontica la sequenza del carnevale locale. Nel consueto ottimo cast si distingue la stupenda Claudine Auger, ma molto brava anche Luciana Paluzzi nella parte della cattiva.
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rmarci05
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sabato 25 agosto 2018
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davvero notevole
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Originale, avvincente, con S. Connery in perfetta forma, assistiamo ad un godibile film di azione/spionaggio con un antagonista strepitoso, interpretato da un ottimo Adolfo Celi. La colonna sonora cantata da Tom Jones è bellissima. Poco convincente l'attrice che interpreta la bond-girl.
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