eugen
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lunedì 24 aprile 2023
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notevole messa in scena di una"fiaba moderna"
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Decisamnete notevole, questo"Strardust", che deriva da un libro di Neil Gaiman, sceneggiato da Jane Goldman e dal regista Matthew Vaugn nel 2007. Il tema dell'universo parallelo, pieno di luce stellare(stardust, appunto)che pero'e'anche in balia delle lotte fratricide(in senso letterale)per la conquista del trono -non indegno di una versione soft delle immginazioni di uno Stephen King, che talora pero'della tematica abusa(cfr.il libro sull'omicidio di John FItzgerald Kennedry)e l'eterno tema amoroso, qui declinato in modo abbastanza nuovoa, sono il "punto di volta" del fil molto "colorato"(in osngi senso)di Vaughn e dekka sua efficacia, Be realizzato a livello tecnico(impeccabili fotografia, scenografia, musiche), nel film "tornano" tutti gli elementi della fiaba, nel senso letterale del lemma(fabula= storia narrata), dove la fascinazione cromatica e delle forme, con il "contorno"di figure "strane"e non pu'umane fa certamente la sua parte.
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Decisamnete notevole, questo"Strardust", che deriva da un libro di Neil Gaiman, sceneggiato da Jane Goldman e dal regista Matthew Vaugn nel 2007. Il tema dell'universo parallelo, pieno di luce stellare(stardust, appunto)che pero'e'anche in balia delle lotte fratricide(in senso letterale)per la conquista del trono -non indegno di una versione soft delle immginazioni di uno Stephen King, che talora pero'della tematica abusa(cfr.il libro sull'omicidio di John FItzgerald Kennedry)e l'eterno tema amoroso, qui declinato in modo abbastanza nuovoa, sono il "punto di volta" del fil molto "colorato"(in osngi senso)di Vaughn e dekka sua efficacia, Be realizzato a livello tecnico(impeccabili fotografia, scenografia, musiche), nel film "tornano" tutti gli elementi della fiaba, nel senso letterale del lemma(fabula= storia narrata), dove la fascinazione cromatica e delle forme, con il "contorno"di figure "strane"e non pu'umane fa certamente la sua parte. Charlie Cox e Claire Danes sono protagonisti notevoli, ma sono accompagnati da un cast"stellare"(tale e'doppiamente...)con Peter O'Toole, Rupert Everetti, MIchelle Pfeifer, RObert De Niro etc. EUgen
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elgatoloco
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mercoledì 3 aprile 2019
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colorato, spettacolare, non banale
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Quando, molto retoricamente, da parte di persone in età, si sentono rimpiangere i film"di una volta", spettacolari, ben fotografati etc., in genere c'è da diffidare, ma talora il rimpianto ha una sua ragione inrinseca. Questo"Stardust"(2007, di Matthew Vaughn, da un celebre romanzo fantasy, con star del calibro di De Niro, Michelle Pfeiffer, Peter O'Toole, Rupert Everett etc.)è una luminosa eccezione, in un panorama di film troppo colorati e troppo spettacolari: oltre alla piacevolezza visiva e sensoriale(comprese dunque le musiche, non ultimo il"French Can Can"di Jacques Offenbach alla fine, anzi nei titoli di coda) c'è lo stimolo a comprendere, a individuare simboli comprensibili esotericamente ma anche con una"ratio"normale ma addestrata, come l'importanza di sentimenti vicini e positivi, la condanna della lotta folle e indiscriminata per il potere e il possesso("sacra auri fames"), il valore anche profondo di sensazioni e sentimenti altrimenti relegati nel novero di quanto"si sente a pelle"ma non si riesce a leggere con maggiore profondità e altro ancora.
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Quando, molto retoricamente, da parte di persone in età, si sentono rimpiangere i film"di una volta", spettacolari, ben fotografati etc., in genere c'è da diffidare, ma talora il rimpianto ha una sua ragione inrinseca. Questo"Stardust"(2007, di Matthew Vaughn, da un celebre romanzo fantasy, con star del calibro di De Niro, Michelle Pfeiffer, Peter O'Toole, Rupert Everett etc.)è una luminosa eccezione, in un panorama di film troppo colorati e troppo spettacolari: oltre alla piacevolezza visiva e sensoriale(comprese dunque le musiche, non ultimo il"French Can Can"di Jacques Offenbach alla fine, anzi nei titoli di coda) c'è lo stimolo a comprendere, a individuare simboli comprensibili esotericamente ma anche con una"ratio"normale ma addestrata, come l'importanza di sentimenti vicini e positivi, la condanna della lotta folle e indiscriminata per il potere e il possesso("sacra auri fames"), il valore anche profondo di sensazioni e sentimenti altrimenti relegati nel novero di quanto"si sente a pelle"ma non si riesce a leggere con maggiore profondità e altro ancora. La stessa sinestesia cui si accennava rimanda a una dimensione nella quale si va oltre quanto attiene alla sfera del guadagno e del possesso, appunto, ricercando, il"pulchrum", connesso sempre o quasi al"bomum", sempre che si sappia vedere oltre quel"mirror"illusorio di cui già ampiamente in"Alice in Wonderland"di Lewis Carroll, riletto filmicamente da Tim Burton qualche anno dopo questo"Stardust", precisamente nel 2010. El Gato
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dandy
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martedì 19 settembre 2017
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una storia stellare.
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Dopo il rifiuto di Terry Gilliam alla fine degli anni'90,Vaughn si prende carico dell'adattamento dell'omonimo romanzo di Neil Gaiman.E centra il bersaglio alla grande.Non mette da parte le numerose digressioni narrative,le vicende intrecciate di diversi personaggi,e ne aggiunge addirittura di nuovi,come il Capitano Shakespeare.E a differenza di un regista americano,all'azione sa unire fantasia,divertimento e passione autentica per quello che mostra.Praticamente ogni personaggio ha il suo giusto spazio(se escludiamo le due sorelle della Lamia e della madre del protagonista,troppo marginali):spassoso il gruppo dei fratelli-fantasmi che si fa via via più numeroso,o il gestore dell'emporio interpretato da Gervais.
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Dopo il rifiuto di Terry Gilliam alla fine degli anni'90,Vaughn si prende carico dell'adattamento dell'omonimo romanzo di Neil Gaiman.E centra il bersaglio alla grande.Non mette da parte le numerose digressioni narrative,le vicende intrecciate di diversi personaggi,e ne aggiunge addirittura di nuovi,come il Capitano Shakespeare.E a differenza di un regista americano,all'azione sa unire fantasia,divertimento e passione autentica per quello che mostra.Praticamente ogni personaggio ha il suo giusto spazio(se escludiamo le due sorelle della Lamia e della madre del protagonista,troppo marginali):spassoso il gruppo dei fratelli-fantasmi che si fa via via più numeroso,o il gestore dell'emporio interpretato da Gervais.E sebbene un pò datati dopo 10 anni(da "Avatar" in poi di acqua sotto i ponti in questo senso ne è passata a fiumi) gli effetti speciali sono utilizzati con sobrietà ed intelligenza.Cast grandioso.La Pfeiffer è grande,e De Niro interpreta forse l'unico ruolo davvero alla sua altezza in tutta la prima decade del 2000.Il mitico Shakespeare,brutale e feroce davanti alla sua ciurma,ed effeminato travestito nell'intimità(memorabile la sequenza del can can).Un film dallo spirito decisamente più british che americano,specie nello houmor.Da vedere e rivedere con piacere.La voce narrante nell'edizione originale è di Ian McKellen(Gianni Musy in quella nostrana).Scandalosamente ignorato dal pubblico.
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kondor17
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domenica 9 agosto 2015
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la fiaba delle fiabe
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Divertente fantasy di Matthew Vaughn pieno di riferimenti a una miriade di fiabe e di altri generi. Chi guardando il vascello di De Niro non ha pensato a Ghostbusters o al Castello errante di Owl o addirittura ad Up? Mitiche alcune scene, tra cui citerei quella in cui Septimus (un grande Mark Strong), ormai deceduto per via del voo-doo da parte della strega Michelle Pfeiffer, viene rimesso dalla stessa in vita per combattere, nonostante gambe, braccia e collo spezzati, a mo di zombie, un acerrimo duello in punta di fioretto. Un pò sottotono invece i due giovani protagonisti, anche grazie ad una sceneggiatura non proprio originale e direi sul banale. Ottimi gli effetti speciali. Comunque da vedere, per una serata decisamente rilassante.
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Divertente fantasy di Matthew Vaughn pieno di riferimenti a una miriade di fiabe e di altri generi. Chi guardando il vascello di De Niro non ha pensato a Ghostbusters o al Castello errante di Owl o addirittura ad Up? Mitiche alcune scene, tra cui citerei quella in cui Septimus (un grande Mark Strong), ormai deceduto per via del voo-doo da parte della strega Michelle Pfeiffer, viene rimesso dalla stessa in vita per combattere, nonostante gambe, braccia e collo spezzati, a mo di zombie, un acerrimo duello in punta di fioretto. Un pò sottotono invece i due giovani protagonisti, anche grazie ad una sceneggiatura non proprio originale e direi sul banale. Ottimi gli effetti speciali. Comunque da vedere, per una serata decisamente rilassante.
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renato c.
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mercoledì 1 ottobre 2014
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piacevole fiaba
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Fiaba per grandi e piccini, con una piccola riserva sul capitano del galeone volante travestito da donna (beh! ai piccini si può sempre dire che faceva le prove per il prossimo carnevale!. Per il resto scorre bene: le streghe che rincorrono sempre l'eterna bellezza sacrificando esseri umani (come Grimilde in Biancaneve!), l'amore vero che trionfa su quello interessato, il garzone che diventa re, i figli del re che si ammazzano l'un l'altro per succedergli al trono! Nulla di nuovo, se vogliamo! Ma la stella che diventa una splendida ragazza che si innamora veramente di un umano che aveva in mente un'altra mossa più che altro da interessi porta al trionfo del vero ed eterno amore! Ottima morale!
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tmpsvita2
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sabato 22 giugno 2013
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molto carino e originale
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a me è piaciuto e credo che la critica e il dizionario sono stati troppo severi
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fernando ferrandino
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venerdì 12 ottobre 2012
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romantico
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Questo film è consigliato a chi è innamorato, a chi vuole innamorarsi ed infine a chi vuole conoscere l'amore. E' una fiaba, pochè tale è l'amore che scopre il nostro sentimento. L'amore può essere già al nostro fianco, l'abbiamo conosciuto, o sconosciuto, o può essere chissà dove. Comunque è certo che c'è. Ma quando lo scopriremo? E chi può dirlo? Occorre pazientare la fortuna, come la stella cadente, finalmente occorre andare dove si definisce il sentimento.
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maryram
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venerdì 29 luglio 2011
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il più bello!!!
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Il mio film preferito in assoluto è di sicuro questo,benchè l'abbia visto solo una volta! Mi è piaciuto così tanto che quando ho saputo che era tratto da un libro,lo sono andata subito a comprare per leggerlo!! Bellissimi(entrambi)!!!
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lady libro
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lunedì 21 marzo 2011
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bello
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A me è piaciuto molto: l'ho trovato un fantasy molto diverso, divertente e originale rispetto a quelli che circolano ultimamente...
Robert DeNiro e Michelle Pfeiffer sono grandiosi!
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nick castle
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sabato 12 marzo 2011
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fantasy pasticciato ma gradevole...
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Un grarzoncello campagnolo, spinto dall'amore per una ex compagna di scuola, le promette di portarle una meteora avvistata cadere una notte. Un muro divide il mondo reale da quello magico, la stella caduta ovviamente sta in quello magico. Da una storia un po' banale, Matthew Vaughn, produttore da ormai dieci anni e oltre, passato alla regia nel 2004 con "The Pusher", cava un divertente intreccio di personaggi, dove il punto forte sta proprio nei personaggi stessi, buffi, solari, mai seri, energici, dinamici, ben approfonditi. Un film però che è un unico trabordante effetto speciale, dove si e no almeno la metà del film sarà stata creata dal nulla in digitale.
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Un grarzoncello campagnolo, spinto dall'amore per una ex compagna di scuola, le promette di portarle una meteora avvistata cadere una notte. Un muro divide il mondo reale da quello magico, la stella caduta ovviamente sta in quello magico. Da una storia un po' banale, Matthew Vaughn, produttore da ormai dieci anni e oltre, passato alla regia nel 2004 con "The Pusher", cava un divertente intreccio di personaggi, dove il punto forte sta proprio nei personaggi stessi, buffi, solari, mai seri, energici, dinamici, ben approfonditi. Un film però che è un unico trabordante effetto speciale, dove si e no almeno la metà del film sarà stata creata dal nulla in digitale. Oltre agli ottimi personaggi, ottimi anche gli attori e le loro prove, tra cui Robert De Niro spicca il volo nel suo capitan Shakespeare, omosessuale con la passione per la moda e le acconciature e fanatico del travestismo, ma che si finge un burbero sboccato per compiacere la sua ciurma e mantenere una reputazione degna di un buon lupo di mare. Buone le musiche di Ilan Eshkeri. Banale sui dialoghi e sulla storia, ma tutto sommato fa piacere vedere una combricola di inglesi (principalmente attori più il regista) che fa quanto o meglio (visti i tempi che corrono per il cinema USA) dei colleghi hollywoodiani. Si lascia comunque guardare.
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