lostz
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domenica 19 settembre 2010
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che risate!
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un bel film comico,ben interpretato e ben girato. Tempo speso bene per una serata allegra con amici, ci sono un paio di scene che ci hanno fatto cadere dal divano.
Quello che è successo in quegli anni lo sappiamo tutti, ma questo non vuol dire che non si possa fare della satira, la satira deve essere irrispettosa e irriverente(dice Luttazzi) per essere divertente. tre stelle e 1/2 meritate!
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francesco2
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domenica 2 agosto 2009
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un filmetto..........senza lode ma nanche infamia
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La prima scena, col protagonista costretto a"Bere" in quel modo, sarà anche didascalica ma illustra benino cos'avrebbe potuto essere questa commedietta, che non di rado si trascina tra "Sketches" che non divertono affatto e psicologia spicciola(Hitler che diventa ciò che diventa perché il padre lo picchiava).La si guarda però con maggiore indulgenza quando il protagonista, per salvare sè stesso e la famiglia scende a copromessi col dittatore(A costo di essere, paradossalmene, deriso dal figlio).Indimenticabile la scena in cui la moglie dell'attore cerca di soffocare Hitler col cuscino, dopo avere cantato una ninna-nanna, e poi il dittatore stesso ringrazia il protagonista di averlo salvato).
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La prima scena, col protagonista costretto a"Bere" in quel modo, sarà anche didascalica ma illustra benino cos'avrebbe potuto essere questa commedietta, che non di rado si trascina tra "Sketches" che non divertono affatto e psicologia spicciola(Hitler che diventa ciò che diventa perché il padre lo picchiava).La si guarda però con maggiore indulgenza quando il protagonista, per salvare sè stesso e la famiglia scende a copromessi col dittatore(A costo di essere, paradossalmene, deriso dal figlio).Indimenticabile la scena in cui la moglie dell'attore cerca di soffocare Hitler col cuscino, dopo avere cantato una ninna-nanna, e poi il dittatore stesso ringrazia il protagonista di averlo salvato).
Né questo film né "Goodbye Lenin" aggiungono granché, ma non sarà che a criticare 'sto film sono gli ammiratori di "Le vite degli altri" o "Martha ed io?"
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mauri
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martedì 3 febbraio 2009
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rispetto
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come si fa a scherzare su un`evento del genere?? rispetto ci vuole,, non risate!!
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(di francesco2)
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[+] interpretazione
(di enrico.guidetti)
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massimiliano
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lunedì 2 febbraio 2009
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levy poteva far meglio
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Un'idea geniale, alla base di situazioni paradossali e surreali che però non si riesce a sviluppare in modo adeguato. Dopo la metà il film si disarticola, la comicità rimane circoscritta a gag isolate, ed il discorso diventa confuso. La buona recitazione degli attori non basta a risollevare un soggetto frantumato.
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marco
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domenica 13 luglio 2008
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accanimento terapeutico.non funzionerà
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Si tratta di una parodia di cattivo gusto che ridicolizza uno dei più grandi personaggi storici di tutti i tempi e che evidenzia un chiaro punto di vista, tutt'altro che equidistante. Il Fuhrer del Reich millenario continua ad essere mistificato per una sete di rivalsa ottusa e bovina da parte di chi non si rassegna all'idea che dietro cifre gonfiate ed orrori, spesso, abusati, si nasconde una verità diversa, lontana da quella insegnata o, meglio, inculcata, nelle aule scolastiche. I lavori di Ernst Nolte dovrebbero far riflettere; la pellicola di Oliver Hirschbiegel dovrebbe aiutare ad invertire una tendenza alla disumanizzazione di un uomo che, invece, aveva sentimenti, sangue nelle vene e ideali.
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Si tratta di una parodia di cattivo gusto che ridicolizza uno dei più grandi personaggi storici di tutti i tempi e che evidenzia un chiaro punto di vista, tutt'altro che equidistante. Il Fuhrer del Reich millenario continua ad essere mistificato per una sete di rivalsa ottusa e bovina da parte di chi non si rassegna all'idea che dietro cifre gonfiate ed orrori, spesso, abusati, si nasconde una verità diversa, lontana da quella insegnata o, meglio, inculcata, nelle aule scolastiche. I lavori di Ernst Nolte dovrebbero far riflettere; la pellicola di Oliver Hirschbiegel dovrebbe aiutare ad invertire una tendenza alla disumanizzazione di un uomo che, invece, aveva sentimenti, sangue nelle vene e ideali. Come tutti.
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(di francesco2)
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letizia
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sabato 31 maggio 2008
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storia divertente di un dittatore
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Questo è un film stupendo che cerca di raccontare con leggerezza ma non con superficialità una storia ambientata in tempi molto difficili quali furono quelli della seconda guerra mondiale.
Il cast è molto dotato e perfetto per i ruoli che interpretano. Ulrich Mühe è stato bravissimo ed ha saputo dare il giusto sapore alla commedia riuscendo anche però a trasmettere un po' della tragedia che avveniva.Il personaggio che più mi ha colpito è stato sicuramente Goebbels interpretato alla perfezione da Sylvester Groth.Unico attore che non mi è veramente piaciuto è stato Helge Schneider che, sebbene fosse doppiato alla perfezione, in lingua originale la sua voce mi era un po' ostica e non molto adatta ma questo lo ha detto anche Dani Levy nell'intervista dei contenuti speciali.
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Questo è un film stupendo che cerca di raccontare con leggerezza ma non con superficialità una storia ambientata in tempi molto difficili quali furono quelli della seconda guerra mondiale.
Il cast è molto dotato e perfetto per i ruoli che interpretano. Ulrich Mühe è stato bravissimo ed ha saputo dare il giusto sapore alla commedia riuscendo anche però a trasmettere un po' della tragedia che avveniva.Il personaggio che più mi ha colpito è stato sicuramente Goebbels interpretato alla perfezione da Sylvester Groth.Unico attore che non mi è veramente piaciuto è stato Helge Schneider che, sebbene fosse doppiato alla perfezione, in lingua originale la sua voce mi era un po' ostica e non molto adatta ma questo lo ha detto anche Dani Levy nell'intervista dei contenuti speciali.Molto interessanti sono i titoli di coda in cui vengono fatte alcune domande a persone tedesche su Hitler e Grünbaum, domande a cui rispondono con non poco imbarazzo.
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carla
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mercoledì 2 gennaio 2008
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geniale
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in certe scene (ad esempio il saluto perenne di himmler), in certe battute (ad esempio, la soluzione definitiva, senta, non la prenda come una questione personale), negli spunti di riflessione che propone. nel finale.
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(di carla)
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(di francesco2)
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clio
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venerdì 30 novembre 2007
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assolutamennte deludente
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certi temi è difficile sdrammatizzarli, per la complessità e l'intensità dei sentimenti che evocano...tentativo quasi fallito del regista di satirizzare il più difficile periodo della storia contemporanea;e dico quasi fallito perchè tutto sommato il film è guardabile, non annoia ed è molto breve
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jourdain
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mercoledì 28 novembre 2007
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cos'è più tragico di ciò che resiste al comico?
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Tra i tanti mi soffermo su due aspetti che mi hanno colpito di questo film.
Ho letto su questo e su altri siti critiche negative a proposito del poco rispetto del regista per il tragico evento, riguardo la facile ironia proposta dal film, riguardo il fatto che quando si tratta di tanti morti (tanti, tanti) bisognerebbe pensarci 1,2,3,4,5...tante, tante volte prima di fare battutine e mettere in scena siparietti comici.
Ok.
Questo film prova a strappare un sorriso allo spettatore, a volte riuscendoci. Spesso però gli "sketch" sono così grotteschi e grossolani da non fare ridere. Ecco,quando si esce dal cinema dopo la visione di "Mein Fuhrer - La veramente vera verità su Adolf Hitler" non verrà mai da esclamare/pensare "oh mamma quanto ho riso.
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Tra i tanti mi soffermo su due aspetti che mi hanno colpito di questo film.
Ho letto su questo e su altri siti critiche negative a proposito del poco rispetto del regista per il tragico evento, riguardo la facile ironia proposta dal film, riguardo il fatto che quando si tratta di tanti morti (tanti, tanti) bisognerebbe pensarci 1,2,3,4,5...tante, tante volte prima di fare battutine e mettere in scena siparietti comici.
Ok.
Questo film prova a strappare un sorriso allo spettatore, a volte riuscendoci. Spesso però gli "sketch" sono così grotteschi e grossolani da non fare ridere. Ecco,quando si esce dal cinema dopo la visione di "Mein Fuhrer - La veramente vera verità su Adolf Hitler" non verrà mai da esclamare/pensare "oh mamma quanto ho riso...".
La mia opinione è che la tragedia storica sia perfettamente rispettata, ed emerge soprattutto grazie alla geniale trovata del regista di rendere il tragico attraverso il fallimento del comico. Cioè, cosa c'è di più tragico di ciò che resiste al comico?
"Mein Fuhrer - La veramente vera verità su Adolf Hitler" sperimenta con lo spettatore, provando a suscitargli i canonici sentimenti di tristezza e commozione, attraverso un diverso approccio alla vicenda storica.
Il secondo aspetto che voglio sottolineare è come tutta la vicenda narrata nel film, possa essere vista come un pretesto per mettere in scena un tema attualissimo: il teatrino della politica, in cui non conta tanto ciò che accade ma ciò che appare. In cui ciò che viene considerato come "dato di fatto" è ciò che viene trasmesso alla televisione, scritto su un giornale o su un autorevole libro di storia. Poi che la gente conosca un "fatto manipolato" invece di un "dato di fatto" poco importa. Esemplare è la scena in cui il popolo scambia l'attore Adolf Grunbaum per Adolf Hitler.
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riccardo d'acquisto
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martedì 27 novembre 2007
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l'olocausto, ma chi ci crede più?
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Un ebreo sarà mai capace di vendere il valore simbolico della tragedia del suo popolo per un impresa commerciale? Ma certo, l'industria cinematografica per un interesse finanziario è capace di usurare tutto, la prossima sarà la comica sull'uomo-saponetta. Questo film, realizzato con un conformismo commerciale che è il risultato di un magnifico marketing scientifico, riconcilia persino la gente con il Führer, che diventa un innocuo soldatino di cera. Cosa ci dice questo film? Il perturbante quesito sul autoritarismo nazista, sulla deriva del popolo tedesco e del popolo italiano, ha forse una risposta? C'è forse in questo film un'ombra di ipotesi sul dramma di cosa sia capace l'uomo? Si supera una infantile contrapposizione buono versus cattivo? Certo, alcuni schemini comici (noti già 2000 anni fa) fanno ridere.
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Un ebreo sarà mai capace di vendere il valore simbolico della tragedia del suo popolo per un impresa commerciale? Ma certo, l'industria cinematografica per un interesse finanziario è capace di usurare tutto, la prossima sarà la comica sull'uomo-saponetta. Questo film, realizzato con un conformismo commerciale che è il risultato di un magnifico marketing scientifico, riconcilia persino la gente con il Führer, che diventa un innocuo soldatino di cera. Cosa ci dice questo film? Il perturbante quesito sul autoritarismo nazista, sulla deriva del popolo tedesco e del popolo italiano, ha forse una risposta? C'è forse in questo film un'ombra di ipotesi sul dramma di cosa sia capace l'uomo? Si supera una infantile contrapposizione buono versus cattivo? Certo, alcuni schemini comici (noti già 2000 anni fa) fanno ridere. Fanno ridere soprattutto i distratti spettatori che domani si metteranno in fila ad applaudire una nuova maschera del Führer. Quel giorno, molto lontano se si immagina la riproduzione esatta di Hitler o Mussolini, molto vicino se le forme saranno quelle della manipolazione psicologica attraverso la comunicazione, Levy potrà essere il Ministro della Propaganda. E noi tutti da Dachau, da Auschwitz, da Buchenwald, da Mauthausen, da Breitenau, gli faremo tanti auguri.
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[+] sono d'accordo con te
(di matteo b.)
[ - ] sono d'accordo con te
[+] si poteva ridere?
(di box89)
[ - ] si poteva ridere?
[+] duro ma vero
(di v4v)
[ - ] duro ma vero
[+] la tragedia sta nel non riuscire a ridere
(di jourdain)
[ - ] la tragedia sta nel non riuscire a ridere
[+] v4v. dove vedi arte?
(di riccardo d'acquisto)
[ - ] v4v. dove vedi arte?
[+] caro jourain
(di riccardo d'acquisto)
[ - ] caro jourain
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