el bola
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martedì 6 luglio 2021
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troppa ingenuità inverosimile
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...tra i protagonisti. Francamente poco attendibile la dinamica degli recitazione nel contesto della trama. Lo spunto iniziale c'è, ma era abbastanza evidente una situazione che volgeva al peggio...Più thriller torpicale che horror. Mette in luce un'oscenità storica sul traffico d'organi. Ma anche lì è discutuibile l'approccio del regista. Fotografia buona.
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francis metal
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mercoledì 30 novembre 2016
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critica sociale + splatter? no grazie!
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è un film orrido, da tutti i punti di vista, tranne che per il fatto che fa una critica sociale al Brasile e che quei ragazzacci si fanno odiare...
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francis metal
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lunedì 3 ottobre 2016
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nulla di ché
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Sarà anche vero che lo splatter in questo film è poco, ma c'è. Estremamente realistico, questo è vero, crudo, impressionante, ma se lo potevano proprio risparmiare, non serve a niente, è fine a se stesso.
Buona parte del film è fatta per mostrare le belle ragazze e compiacere il pubblico maschile. A cosa serviva, a creare il contrasto con la tragedia? Oppure fare vedere quanto i protagonisti erano allocchi abbassando la guardia in quella maniera? Forse questa cosa è passabile ma quella parte dura troppo, una parte non horror in un film che non è horror, per poi pretendere che tutto il film è horror... mah.... E poi fare vedere proprio la bionda fare quella bruttissima fine non solo è uno stereotipo ma serve anche a dispiacere quelli che prima sbavavano davanti ad essa.
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Sarà anche vero che lo splatter in questo film è poco, ma c'è. Estremamente realistico, questo è vero, crudo, impressionante, ma se lo potevano proprio risparmiare, non serve a niente, è fine a se stesso.
Buona parte del film è fatta per mostrare le belle ragazze e compiacere il pubblico maschile. A cosa serviva, a creare il contrasto con la tragedia? Oppure fare vedere quanto i protagonisti erano allocchi abbassando la guardia in quella maniera? Forse questa cosa è passabile ma quella parte dura troppo, una parte non horror in un film che non è horror, per poi pretendere che tutto il film è horror... mah.... E poi fare vedere proprio la bionda fare quella bruttissima fine non solo è uno stereotipo ma serve anche a dispiacere quelli che prima sbavavano davanti ad essa.
E poi si capisce quasi da subito come sarebbe andato a finire... si capiva benissimo di cosa sarebbero state vittime i protagonisti.
Di positivo c'è che non si è fatto uso del sovrannaturale, che l'assassino non è uno tradizionale e che denuncia un problema esistente per davvero..
ALLARME SPOILER.
Non credo che sia saggio prelevare un rene (o anche un fegato se solo fosse stato possibile nel film) a una persona che poche ore prima si era ubriacato e fatto le canne... mi pare una cosa davvero poco realistica... grosso buco nella trama.
Inoltre, per togliere solo un rene non è necessario uccidere la persona. Magari se muore non parla, ma se muore il cadavere prima o poi lo trovano e comunque non risolvi il problema... o sbaglio?
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m.raffaele92
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mercoledì 9 ottobre 2013
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crudo e originale: da vedere.
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"Turistas" é un film prezioso e non mi stupirei se tra una decina d'anni venisse considerato come un cult movie.
La trama é un classico: gruppo di ragazzi in cerca d'avventure e divertimento si recano in un paese lontano e pseudo-sconosciuto. Sennonché stavolta siamo in Brasile (paese ben più pericoloso e temibile della Slovacchia di "Hostel" o dell'Australia di "Wolf Creek").
Dopo una notte di baldoria sulla spiaggia, all'alba inizia l'incubo.
Una violenza cruda e mai estetizzata rende l'orrore credibile; l'argomento centrale del film, inerente al trapianto (quindi vendita) di organi, lo rende attuale.
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"Turistas" é un film prezioso e non mi stupirei se tra una decina d'anni venisse considerato come un cult movie.
La trama é un classico: gruppo di ragazzi in cerca d'avventure e divertimento si recano in un paese lontano e pseudo-sconosciuto. Sennonché stavolta siamo in Brasile (paese ben più pericoloso e temibile della Slovacchia di "Hostel" o dell'Australia di "Wolf Creek").
Dopo una notte di baldoria sulla spiaggia, all'alba inizia l'incubo.
Una violenza cruda e mai estetizzata rende l'orrore credibile; l'argomento centrale del film, inerente al trapianto (quindi vendita) di organi, lo rende attuale.
L'ultima parte del film calca sul pedale dell'avventura (ma il regista mai si dimentica che sta girando un horror), e la pellicola ci guadagna, soprattutto perché ci ricorda molto "Un tranquillo weekend di paura" di John Boorman. Stavolta non é però del rapporto uomo natura che si sta parlando: siamo "semplicemente" di fronte ad un ottimo esempio di film di genere (e oggi non é affatto poco).
Un lieto fine un po’ consolatorio poco toglie alla carica di un horror che é da valorizzarsi soprattutto perché ha il coraggio di scostarsi dagli argomenti triti e ritriti che oggi tanto popolano i film dell'orrore, quindi di essere diverso.
Comunque, al di là di tutto, solo per stomaci forti.
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amandagriss
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sabato 6 aprile 2013
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paradiso amaro
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La maledizione del turista colpisce ancora: dopo Wolf Creek e Hostel un'altra pellicola sui pericoli che corre il giovane viaggiatore yankee/europeo in terra straniera.Non il tipico slasher con le sue regole fisse
(il body count),ma un horror-movie blando (se di horror si vuol parlare).Potremmo definirlo sociologico,in quanto amalgama intelligentemente truculenza col contagocce e crudo disincanto di una realtà povera e disagiata quale il sud America,nello specifico il Brasile,succulenta preda degli avidi fratelli USA,che,usurpato delle sue ricchezze,ha ben pensato di essere equamente risarcito organizzando un mercato clandestino di trapianti d’organi,destinati alla sfortunata gente locale o a stranieri benestanti,costantemente rifornito dall’ingente mole di giovani turisti alla ventura fatti cadere in studiatissime imboscate.
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La maledizione del turista colpisce ancora: dopo Wolf Creek e Hostel un'altra pellicola sui pericoli che corre il giovane viaggiatore yankee/europeo in terra straniera.Non il tipico slasher con le sue regole fisse
(il body count),ma un horror-movie blando (se di horror si vuol parlare).Potremmo definirlo sociologico,in quanto amalgama intelligentemente truculenza col contagocce e crudo disincanto di una realtà povera e disagiata quale il sud America,nello specifico il Brasile,succulenta preda degli avidi fratelli USA,che,usurpato delle sue ricchezze,ha ben pensato di essere equamente risarcito organizzando un mercato clandestino di trapianti d’organi,destinati alla sfortunata gente locale o a stranieri benestanti,costantemente rifornito dall’ingente mole di giovani turisti alla ventura fatti cadere in studiatissime imboscate.Film che a distanza di tempo fa ancora tremare; brutale,veritiero,efficacissimo nel raccontarci le esatte dinamiche comportamentali di quei ragazzotti che in vacanza scelgono l’avventura,i luoghi esotici e sconosciuti (e vivamente sconsigliati),con in testa l’assurda idea di essere approdati in paradisi terrestri tutti ‘peace&love’.Dopo lo sballo invade la scena,come una doccia fredda,la dura realtà: senso di disorientamento,paura,profondo disagio nel trovarsi in una terra straniera,tra volti sconosciuti e ostili,in una situazione di debolezza,in condizioni di bisogno,prostrazione e avvilimento,e la pesante incognita su quale sia il futuro più prossimo. Tensione,angoscia,amarezza in contrasto con una splendida scenografia naturale (oceano,cascate immerse nel verde).Buona la regia,che dà il meglio di sé nelle riprese subaquee finali -insostenibili- (Stockwell ha girato anche Trappola in fondo al mare con Paul Walker e Jessica Alba).Tutto si svolge a misura d'uomo: al bando eroismi,decessi sopra le righe,scene madri,finali a sorpresa e/o aperti.Terrorizzante come solo la realtà,quando è spietata,sa essere.
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kyotrix
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mercoledì 6 febbraio 2013
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nulla di che
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Salvo solo la parte iniziale, festini in spiaggia, bere e belle ragazze in bikini. La parte horror ( ma quale horror, thriller e' gia' tanto per un normale commercio di organi ) e' sottotono. Io vi consiglio di guardare altro.
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vincenzo alias il contadino
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domenica 10 aprile 2011
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film bello e spumeggiante.
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Io invece ho notato sia la fotografia e scene al buio: possibile non dare più luce? Mi chiedo, che senso ha, se dopo 10 minuti di film “vedere” inseguimenti, cazzotti, pistolettate e non vedere una mazza? Io credo che vale la pena vederli bene. Io ci sono stato in Sud America e Brasile e l’operazione espianto era realtà nell’Amazonas, mentre a Rio de Janeiro fui scippato due volte e persino davanti all'hotel con complicità di poliziotti (fotocopia del passaporto e 10$), per un pelo non sequestrato come accadde a quei 28 passeggeri in bus in pieno giorno! Altra favola dire che l’attrice Olivia Wilde (House) in cui appare il suo nome, ma non in video, volevo dire: lei più bella del reame? Davvero? Ma hanno visto altre donne del Pianeta? Ultimo, a Siti e media che guardano scrivono e, mai aiu
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Io invece ho notato sia la fotografia e scene al buio: possibile non dare più luce? Mi chiedo, che senso ha, se dopo 10 minuti di film “vedere” inseguimenti, cazzotti, pistolettate e non vedere una mazza? Io credo che vale la pena vederli bene. Io ci sono stato in Sud America e Brasile e l’operazione espianto era realtà nell’Amazonas, mentre a Rio de Janeiro fui scippato due volte e persino davanti all'hotel con complicità di poliziotti (fotocopia del passaporto e 10$), per un pelo non sequestrato come accadde a quei 28 passeggeri in bus in pieno giorno! Altra favola dire che l’attrice Olivia Wilde (House) in cui appare il suo nome, ma non in video, volevo dire: lei più bella del reame? Davvero? Ma hanno visto altre donne del Pianeta? Ultimo, a Siti e media che guardano scrivono e, mai aiutano il cliente teleutenti e cinefilo? Voi avete visto alla fine del film, codini che inesistenti? Che cosa dire dell’inizio e fine del film che iniziano un’ora prima o dopo tutte le fiction come programmato dal Palinsesto e dato da media e settimanali?
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silvansilvano
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domenica 19 dicembre 2010
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interessante e originale!
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Sono d'accordo con la recensione di G.Niola. Il film parte da un canovaccio di serie B come alcuni horror classici (anche se questo non lo è) o da trame stile Hostel o Severance , per elevarsi di livello nel corso della narrazione. Alcune cose sono prevedibili, ma altre toccano seppur velocemente temi quali il confronto fra nord e sud del mondo non sufficientemente sviluppati cinematograficamente, a mio giudizio. Veramente notevoli le immagini sott'acqua (qualche citazione di Alien 4) e la conclusione dell'inseguimento. Il Brasile, paese che conosco bene, è giustamente rappresentato con alcune contraddizioni esistenti e non stereotipate (tra cui il labile confine esitente fra paradiso e inferno).
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Sono d'accordo con la recensione di G.Niola. Il film parte da un canovaccio di serie B come alcuni horror classici (anche se questo non lo è) o da trame stile Hostel o Severance , per elevarsi di livello nel corso della narrazione. Alcune cose sono prevedibili, ma altre toccano seppur velocemente temi quali il confronto fra nord e sud del mondo non sufficientemente sviluppati cinematograficamente, a mio giudizio. Veramente notevoli le immagini sott'acqua (qualche citazione di Alien 4) e la conclusione dell'inseguimento. Il Brasile, paese che conosco bene, è giustamente rappresentato con alcune contraddizioni esistenti e non stereotipate (tra cui il labile confine esitente fra paradiso e inferno). Bellissime le musiche. Il film perde inevitabilmente nel doppiaggio. Curiosa, ad ogni modo, uma produzione statunitense, in fondo, poco centrata sull'american style. Sono i rari casi in cui sembra che la produzione non invade l'autonomia creativa del regista.
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nick castle
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lunedì 7 giugno 2010
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fiacca pellicola, nè horror nè nient'altro...
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Un po' un miscuglio eterogeneo, questa pellicola. Abbiamo dei ragazzi, adulti in teoria, che arrivati in Brasile in autobus e successivamente a un incidente stradale si ritrovano in una spiaggia isolata, con un bar che serve bevande alcoliche narcotizzate. I ragazzi all'inizio si risvegliano e scoprono di essere stati derubati, mentre già due di loro sono nelle grinfie dei cattivi. Tra una cosa e l'altra e con il falso aiuto di un ragazzo del luogo, che sembra avere rimorsi di coscienza, finiscono anche loro elle mani del sadico di turno. Il finale è fin troppo buonista. Non si capisce dove voglia andare a parare questo film, che poco sa di horror e poco sa di altro. In questo caso non si può definire un genere particolare.
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Un po' un miscuglio eterogeneo, questa pellicola. Abbiamo dei ragazzi, adulti in teoria, che arrivati in Brasile in autobus e successivamente a un incidente stradale si ritrovano in una spiaggia isolata, con un bar che serve bevande alcoliche narcotizzate. I ragazzi all'inizio si risvegliano e scoprono di essere stati derubati, mentre già due di loro sono nelle grinfie dei cattivi. Tra una cosa e l'altra e con il falso aiuto di un ragazzo del luogo, che sembra avere rimorsi di coscienza, finiscono anche loro elle mani del sadico di turno. Il finale è fin troppo buonista. Non si capisce dove voglia andare a parare questo film, che poco sa di horror e poco sa di altro. In questo caso non si può definire un genere particolare. Potrebbe anche essere scambiato per drammatico, oppure per qualcosa di socialmente impegnato. Non si capisce chi siano i cattivi e chi siano i buoni, ma forse lo sono entrambi, gli inglesi che in questo film si comportano come americani boriosi e cazzoni, infatti il chirurgo brasiliano parla come se d esse per scontato che tutti i turisti che arrivano in Brasile siano americani, e in qualche battuta li chiama persino americani, oppure la facciamo semplice e i cattivi sono i brasiliani? Appunto, sarebbe farla troppo semplice, facendo finta che gli inglesi siano come gli americani (e sappiamo che realmente non è così, perchè gli inglesi hanno differenze culturali ben profonde rispetto agli statunitensi), e il tutto sia comandato dal Dio denaro, allora la questione dei trapianti diventa, dalla parte dei Brasiliani, anche se non giustificata, non totalmente in torto. Mentre per chi pensa che l'omicidio è sempre omicidio è valga uguale in qualunque caso lo si ponga, allora i brasiliani sono in torto marcio. Tutto questo però nel film manca, nella pratica il film è un banale pretesto per urtale almeno in parte lo spettatore, proponendogli una pseudo morale politica-sociale, ma questo genere di argomenti hanno bisogno di ben più approfondimenti, invece di accenni pretestuosi e mal gestiti. Trucchi ed effetti speciali dignitosi, minimo apporto di animazioni digitali per le sequenze più difficoltose. Nel caso della regia si èuù dire che, il regista doveva almeno girare la scena, poi come, è tutto un altro discorso.
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stego
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lunedì 4 gennaio 2010
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niente male
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la trama del film apparirebbe scontata, un gruppo di turisti che sono braccati da feroci criminali ma a parte questo di scontato non c'è nulla, il ritmo è incalzante, suspance è buona e sufficiente da tenere con il fiato sospeso fino all' inaspettbile finale con un avvincente inseguimento subacqueo, altra pecca, oltre alla piu classica delle trame, le scene troppo forti d' accordo che è un film orror ma sono davvero ai limiti della visione nel complesso il film è piu che positivo
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